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... di gattapilar commento di il signor mario |
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Hai litigato con Santa Veronica patrona dei fotografi?
Nella prima il soggetto è perfetto ma lo sfondo... nella seconda lo sfondo è ottimo ma il soggetto... |
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... di gattapilar commento di il signor mario |
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A me non piace, una buona street tiene anche conto dell'ambiente circostante e questo è zeppo di "errori" l'uomo decapitato sullo sfondo, il mezzo pancione a sinistra, al catena in basso... forse più scatti, forse scattare un attimo dopo... |
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st di alexmi commento di il signor mario |
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È troppo impastata, artefatta, in casi del genere io preferisco lasciare la sensazione di naturale senza pompare troppo l'HDR. |
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Naufragar... di bitbit01 commento di il signor mario |
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Alessandro Signore ha scritto: | Io lo ripeto da anni che i titoli non vanno dati alle foto, le citazioni poi non ne parliamo... c'è sempre il rischio di banalizzare, di affibbiare significati sbagliati e di forzare il fruitore a vedere nella foto il significato dato dall'autore. |
Sono in parte d'accordo con te, per me vanno dati ma con molta attenzione, e all'occorrenza sostituiti con una data, le citazioni sarebbero, con le dovute eccezioni, da evitare, soprattutto se inadeguate, in quanto indirizzano in maniera inequivocabile e pesante l'osservatore se poi pesanti come in questo caso il danno è certo, questa foto intitolata, ad esempio, "relax" avrebbe avuto ben altro senso |
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st di Conrad79 commento di il signor mario |
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Conrad79 ha scritto: | Però io controbatto, nel gioco delle parti e probabilmente andando solo teoricamente contro al vostro discorso, che in realtà condivido di massima, affermando che qualunque scatto in un reportage noi rubiamo qualcosa a qualcuno.
Un bacio rubato tra due fidanzati, bambini che portano i cani a spasso, un uomo in obeso in carrozzella elettrica, una persona anziana che cammina sola in una via, una donna non proprio piacente che viene immortalata in un atteggiamento da diva (sto citando gli ultimi scatti che vedo nella sezione street)
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Presumo, correggimi se sbaglio, da queste tue parole che tu non abbia letto il decalogo, in ogni caso lo allego:
“NON FOTOGRAFARE…”
di Ando Gilardi
Non fotografare gli straccioni, i senza lavoro, gli affamati.
Non fotografare le prostitute, i mendicanti sui gradini delle chiese, i pensionati sulle panchine solitarie che aspettano la morte come un treno nella notte.
Non fotografare i neri umiliati, i giovani vittime della droga, gli alcolizzati che dormono i loro orribili sogni.
La società gli ha già preso tutto, non prendergli anche la fotografia.
Non fotografare chi ha lo manette ai polsi, quelli messi con le spalle al muro, quelli con le braccia alzate, perché non possono respingerti.
Non fotografare il suicida, l’omicida e la sua vittima.
Non fotografare l’imputato dietro le sbarre, chi entra o esce di prigione, il condannato che va verso il patibolo.
Non fotografare il carceriere, il giudice e nessuno che indossi una toga o una divisa. Hanno già sopportato la violenza, non aggiungere la tua. Loro debbono usare la violenza tu puoi farne a meno.
Non fotografare il malato di mente, il paralitico, i gobbi e gli storpi. Lascia in pace chi arranca con le stampelle e chi si ostina a salutare militarmente con l’eroico moncherino. Non ritrarre un uomo, solo perché la sua testa è troppo grossa, o troppo piccola, o in qualche modo deforme. Non perseguitare con il flash la ragazza sfigurata dall’incidente, la vecchia mascherata dalle rughe, l’attrice imbruttita dal tempo. Per loro gli specchi sono un incubo, non aggiungervi le tue fotografie.
Non fotografare la madre dell’assassino e nemmeno quella della vittima.
Non fotografare il figli di chi ha ucciso l’amante, e nemmeno gli orfani dell’amante. Non fotografare che subì ingiuria: la ragazza violentata, il bambino percosso. Le peggiori infamie fotografiche si commettono in nome del “diritto all’informazione”. Se è davvero l’umana solidarietà quella che ti conduce a visitare l’ospizio dei vecchi, il manicomio, il carcere, provalo lasciando a casa la macchina fotografica.
Come giudicheremmo un pittore in costume bohemienne seduto con pennelli, tavolozza e cavalletto a fare un bel quadro davanti alla gabbia del condannato all’ergastolo, all’impiccato che dondola, alla puttana che trema di freddo, a un corpo lacerato che affiora dalle rovine? Perché presumi che il costume da free-lance, una borsa di accessori, tre macchine appese al collo un flash sparato in faccia, possano giustificarti?
ora tu citi delle foto e dei soggetti (Un bacio rubato tra due fidanzati, bambini che portano i cani a spasso, un uomo in obeso in carrozzella elettrica, una persona anziana che cammina sola in una via, una donna non proprio piacente che viene immortalata in un atteggiamento da diva) molto diversi tra loro, un bacio tra fidanzati, il momento di massima felicità, la gioia, l'Eros (come antagonista di Tanatos), l'unione, lì togli ben poco ai due fidanzati, hanno milioni di felicità prima di toccare la loro libertà d'immagine; bambini che portano a spasso il cane, gioia, infanzia, la felicità di chi può permettersi un cane e di portarlo a spasso; un obeso in carrozzella, e questa foto fa male, qui siamo molto vicini al limite, vicini ma oltre, non la condivido mi sono astenuto volutamente dal commentarla; la donna di Roma in atteggiamento da diva, stesso discorso. È come rubarmi un euro, magari mi scoccia ma mi cambia ben poco ma se lo rubi al mendicante che lo userà per l'unico suo pasto è diverso.
Sono due scelte da una parte la Arbus, e direi con tutti i distinguo del caso, Weege, dall'altra Gilardi con il suo amore per gli ultimi, amore pagato duramente per tutta la sua splendida sofferta vita o Bellocq con il suo essere deforme e fotografo, accettato e benvoluto, delle prostitute di Storyville New Orleans, che fotografava con amore trovando la gioia e la bellezza anche nelle ultime.
Occorre scegliere da che parte stare, come sempre nella vita, io ho scelto e immagino anche tu sia sul punto di scegliere. |
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st di Conrad79 commento di il signor mario |
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Condividendo in pieno il decalogo gilardiano, lui è uno dei miei padri fotografici, ricordando il suo contrasto con la Arbus e le foto di derelitti penso che agli ultimi, e anche un alcolizzato è tra gli ultimi, alla fine rimane solo la loro immagine, possono regalarla, vedi il lavoro di Alessandro, nato non per caso o per autocelebrazione, o tenerla come ultimo prezioso momento di libertà, noi possiamo chiederla, e accettare anche il rifiuto, ma non rubarla, altra cosa è il fotografare due innamorati, due ragazzi bellissimi nei loro diciott'anni (ricordo Prevert "I ragazzi che si amano"), una bellissima donna, un vecchio che si avvicina serenamente alla fine, un negoziante, una persona "normale" loro sono felici la loro immagine è ben poca cosa rispetto a tutto ciò che hanno, se mi fotografi al massimo ti chiedo perché, non me la prendo ho ancora molto prima di avere solo la mia immagine, pensiamoci è per questo che molti "ultimi" si arrabbiano moltissimo quando vengono fotografati.
Veniamo alla foto: è banale, vista miliardi di volte, lo sfigato di turno che dorme per strada, potrebbe essere mio figlio, mio fratello e per questo non l'accetto, non l'accetto anche perché è un furto inutile oltretutto perché la foto non funziona e non può funzionare. |
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Untitled di paolopizza commento di il signor mario |
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E nessuno la commenta?
Sì è pericoloso commentarla, si rischia non poco, intanto c'è il solito sfigato, accattone e per di più musicista, poi la solita gente che passa senza neanche rallentare, poi la guardi...
coriandoli, gioia, parrucche e cerone, ma c'è lui che ci ricorda la realtà, la sua realtà non troppo facile, intanto noto che lui è ripreso con rispetto, non lo si vede i suoi problemi sono solo accennati, suggeriti non urlati, c'è discrezione, e questo è un gran punto a favore, poi il contrasto, lui non in maschera, sfigato, musicista, nitido, con il suo sax e la sua stampella, gli altri distratti, mascherati, in movimento, mossi sfuocati non nitidi, quasi una nemesi figurativa li abbia colpiti.
Secondo me è una foto delicata, intelligente, attenta... che merita di essere vista e ricordata.
PS azzardati a postarla in BN e cancello tutte le lodi! |
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Naufragar... di bitbit01 commento di il signor mario |
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essedi ha scritto: | Il compito del poeta,della poesia,è quello di suscitare emozioni con i versi,emozioni e visioni che possono anche allontanarsi dalla parola scritta. |
Ma sempre lungo la loro linea ideale.
Leggendo:
« Sovra candido vel cinta d'uliva
donna m'apparve, sotto verde manto
vestita di color di fiamma viva. »
Canto XXX purgatorio
pensare "Beatrice è 'na zoccola" (tanto per citare) e abbinarla ad una sensualissima donna, magari anche matura, vestita di color fiamma viva non è muoversi nella linea del poeta ma andare completamente al di fuori del pensiero dell'autore per entrare in un proprio pensiero probabilmente valido ma non collegato e riferibile all'idea espressa dalla lirica.
In parole semplici posso pensare qualsiasi cosa leggendo una poesia, anche ad una notte di sesso selvaggio con Beatrice Portinari, ma non posso certo dire che questo è quanto voleva trasmettere il sommo poeta. |
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Naufragar... di bitbit01 commento di il signor mario |
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Conrad79 ha scritto: | Ma non è vero per me, rileggi la poesia, guarda la posizione della mano evocativa, all'insu e non all'ingiu intenta a nuotare per salvarsi. |
Ammesso che sia vero che è intenta a nuotare per salvarsi questo escluderebbe immediatamente il collegamento con l'idilio leopardiano che parla chiaramente di "naufragar m'è dolce..." quindi abbandono rinuncia alla lotta e non potrebbe essere altrimenti proprio in considerazione di quanto scrive il poeta
Conrad79 ha scritto: | E'chiaro come ho già fatto notare che non è un naufragare fisico ma simbolico come quello che ha inteso Leopardi, un naufragar di pensieri verso l'infinito. |
Si di pensieri che non riferiscono al mare se non come metafora dell'infinito ma qui la presenza di riferimenti finiti, molto concreti, il blocco di roccia in primis, annulla l'idea di infinito
Conrad79 ha scritto: | Ora sarei curioso di sapere cosa intendeva l'autore... |
Anche io ma pare sparito |
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MAXXI 20 09 2014 #4 di il signor mario commento di il signor mario |
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perozzi ha scritto: | Scusa l'insistenza, condivido la tua affermazione, ma la tua spiegazione sarebbe di supporto anche ad altri utenti che nutrono dubbi su questa immagine, e poi si potrebbe dibattere un po'. |
Che eutanasia sia!
Quello che mi ha colpito è l'atteggiamento della ragazza, spaventato, perplesso, che cerca aiuto all'esterno del rettangolo, immaginato, di fronte a questo divano molto particolare e per alcuni versi molto violento. Ho visto comunque una diluizione nella presenza di troppe altre figure ma credo che il messaggio riesca, o meglio sarebbe riuscito prima dell'eutanasia, a passare anche se molto indebolito.
Sono comunque scatti che mi servono per presentare un progetto, tra circa due mesi, ne dovrò fare molti altri e abbinarli a del testo abbastanza complesso, e quindi la minima critica già li pone al limite dell'esclusione |
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Naufragar... di bitbit01 commento di il signor mario |
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essedi ha scritto: | Immagine di grande suggestione,ottimamente realizzata,che ha trovato giusta collocazione in vetrina.Muove molte corde emotive che spaziano dal dramma al dolce abbandono,all'abbraccio di questo elemento che ci riporta inconsciamente alla pre-nascita.Emozioni che come me avranno provato tanti abbandonandosi,senza peso,al dondolio del mare.Credo che Bitbit01 volesse riferirsi a questo citando i versi di Leopardi.Complimenti! |
Il problema è che questa immagine non c'azzecca minimamente con i versi del Leopardi. Sarebbe come far riferimento alla Beatrice del sommo poeta in un immagine sensuale |
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Naufragar... di bitbit01 commento di il signor mario |
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Mi pare utile aggiungere che il riferimento all'idilio "Infinito" del Leopardi, seppur indirizzato più o meno volontariamente dal titolo della foto, è assolutamente improprio in quanto il mare cui fa riferimento l'ultimo endecasillabo è una chiara metafora dell'infinito, addirittura il paesaggio in cui si dipana il componimento è un paesaggio premontano, quest'ermo colle, dove la siepe chiude la visuale e apre all'immensità.
Sempre caro mi fu quest’ermo colle,
E questa siepe, che da tanta parte
Dell’ultimo orizzonte il guardo esclude.
Ma sedendo e rimirando, interminati
Spazi di là da quella, e sovrumani
Silenzi, e profondissima quiete
Io nel pensier mi fingo, ove per poco
Il cor non si spaura. E come il vento
Odo stormir tra queste piante, io quello
Infinito silenzio a questa voce
Vo comparando: e mi sovvien l’eterno,
E le morte stagioni, e la presente
E viva, e il suon di lei. Così tra questa
Immensità s’annega il pensier mio:
E il naufragar m’è dolce in questo mare.
Considerato questo è ovvio il rimando ai naufragi e ai naufraghi, e al momento il pensiero non può non andare a quelli che sono i naufragi quotidiani cui assistiamo con sempre maggior indifferenza.
Il mio commento duro e molto critico non ha fatto altro che seguire questa linea di pensiero e alla luce della lettura dell'Infinito direi unica chiave interpretativa di questa foto.
Rischiando l'ammonizione direi che è quantomeno azzardato il metterla in vetrina |
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Naufragar... di bitbit01 commento di il signor mario |
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Conrad79 ha scritto: | .. e infatti avevo tolto appena resomi conto, ma tu sei velocissimo nel rispondere.
Direi di chiudere qui. |
Sì forse è meglio pensare prima di scrivere e non dopo. Chiudiamo qui |
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Naufragar... di bitbit01 commento di il signor mario |
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Conrad79 ha scritto: | Me l'ero persa, ottima questo up mensile da parte dello staff.
Come sempre certi commenti rasentano la poca apertura mentale o peggio il falso moralismo.
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E io credo che certi commenti, offensivi, provocatorii, insultanti e gravi, ai commenti, cosa chiaramente vietata dal regolamento, vadano sanzionati dai moderatori cosa che auspico avvenga e che quindi mi sollevi dal rispondere direttamente. |
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MAXXI 20 09 2014 #4 di il signor mario commento di il signor mario |
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perozzi ha scritto: | ...
Magari ci puoi spiegare meglio le tue intenzioni a scopo puramente discorsivo e didattico. |
Preferirei evitare, facendolo, spiegando la foto la ucciderei, se passa bene se non passa vorrà dire che doveva morire da sola. |
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Si sta come d'autunno sugli alberi le foglie...(s.p.) di ComeToMe commento di il signor mario |
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ComeToMe ha scritto: | ahahahah la commedia degli equivoci!
Grazie a tutti per i preziosi consigli..sto valutando l'acquisto di un treppiede almeno per i paesaggi serali.
Gli obiettivi che ha elencato il signor bobo sono tutti stabilizzati? Magari risolvo così..
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Per il paesaggio serve sempre il treppiede; per meglio inquadrare e comporre, come giustamente fatto notare da Alessandro, serve per chiudere il diaframma anche accettando tempi lenti; serve per gestire meglio il polarizzatore o gli altri filtri per il paesaggio; serve per fotografare la serica acqua della fontanella; serve per gestire la prospettiva nel paesaggio urbano (e nelle foto di architettura)....
quindi se esci per fare foto di paesaggio esci con il treppiede indipendentemente dall'ora.
Fai una prova, la stessa foto di paesaggio con i treppiede e senza, a stampi 30x45 e poi osservale... |
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