|  | Commenti |
---|
 |
| |  |
Wash & dry (tremetripertre) di belgarath commento di bigiagia |
|
E' tipica della tua espressione fotografica questa serie di foto.
Indagare sui comportamenti delle persone durante determinate azioni.
E tu fai l'occhio che sorveglia, che " classifica" queste azioni quotidiane.
Ne esce una campionatura, anzi, un " campionamento" nel senso letterario del termine, cioè prelevi dei campioni di comportamento e li "schedi".
Ma questo lavoro che fai, non lo percepisco come "reportage" o come
fotografo "attivo" che vive nella "scena". Lo trovo, mi pare, più attuale,
meno analogico e più digitale, non nel senso tecnico/fotografico, ma in quello
mentale. C'è una sorta di schermo, di monitor tra te e la scena che ti
allontana da quello che vedi. Non partecipi alla situazione in atto, ma ne
estrai il codice. Non è che non generi emozioni, è che generi nuove
forme di emozione, più moderne, come già ti dissi.
Tra l'altro sono temi, i tuoi, di estrema attualità, in un mondo che cambia
attraverso la rete e la telefonia mobile, oggetti tecnici di natura "fisica"
che possono controllare e sorvegliare le masse ed i suoi comportamenti.
E' un lavoro " sociofisico" dove sociologia e fisica si uniscono nel tentativo di spiegare fenomeni sociali su larga scala.
Tu lavori in scala 1:1, certo non su larga scala, ma il principio di partenza
è simile. La fisica statistica, tra l'altro, si occupa di capire come un sistema
formato da tante unità elementari possa generare ordine a partire
da una situazione di disordine. E' un pò il lavoro che stai facendo tu.
Azioni convulse come lavare, mischiare i panni sporchi, centrifugare,
quindi disordinate, generano comunque un ordine operativo, sia tuo,
sia di colui che svolge l'azione.
Per descrivere le azioni di un individuo, non si può, nel tuo caso
e non solo, prescindere dalla sua complessità.
Tuttavia mi pare, anche se di sfioro, hai già toccato in altri lavori le
azioni di gruppi di molti individui.
Queste azioni sono semplici e richiedono delle elementari assunzioni sui loro comportamenti. Per esempio, la formazione di file di pedoni
che marciano in direzioni opposte sui marciapiedi è un fenomeno spontaneo di auto-organizzazione, in cui ogni individuo bada solo a mantenere la sua direzione di movimento e velocità evitando collisioni con gli altri. Muoversi in fila è il modo più efficiente per raggiungere questi obbiettivi, ma nopn c'è nessuno che lo impone, questo tipo di ordine
emerge spontaneamente. E mi sembra che tu sia orientato in questa
ricerca fotografica di natura sociofisica in qualche modo.
Dal punto di vista del fisico, non del fotografo, si assume solo che ogni individuo mantenga una certa distanza dai suoi vicini più prossimi
e dagli eventuali ostacoli.
Quello che osserviamo sui marciapiedi è una semplice conseguenza di ciò,
e non dipende dalla psicologia dei singoli o da alti attributi specifici.
Per ora mi sembra che agisca localmente, l livello del sinolo individuo.
Ma non è detto che tu possa spostare i tuoi interessi su fenomeni di massa più allargata, per vedere come si formano i gesti, i comportamenti
non del singolo individuo ma di un gruppo sociale.
Ci potrebbe essere una grande attività sui processi dinamici, in cui si può seguire quello che lq gente fa nel corso del tempo.
Comunque anche nel piccolo un fatto è curioso: la decisione di lavare i panni sporchi nella lavenderia fai da tè da parte del tipo, è governata da un processo statistico o è invece il risultato di una situazione contingente?
Io penso che si stia costituendo una fonte di informazione illimitata
grazie ai dati forniti dalla sociofisica. Il tema è affascinante.
Il tempo è tiranno e più di tanto non riesco a stare qui. Ci vorrebbero ore
per " attualizzare" le riflessioni che poni in gioco. |
| |  |
... di Mauroq commento di bigiagia |
|
Quando, come in questo caso, riesci a dosare sapientemente hard e soft,
ottieni risultati sorprendenti.
Qui alla sofficità e all'ariosità del cielo con delle nuvole curiosamente
stilizzate, si contrappone un paesaggio duro ed inospitale.
Sembrano concettualmente le montagne ( piemontesi) del film:
" il vento fa il suo giro". |
| |  |
Lithos di belgarath commento di bigiagia |
|
Come nella maggior parte delle sue foto, anche in questa
Belgarath non mostra quello che vede ma quello che pensa.
Cioè interrogazioni su che cosa sia il vedere.
Ombre chiuse che nascondono " enigmi" e " pericoli", anche in pieno giorno.
Luci abbaglianti e radenti che creano textures tridimensionali e " fisiche".
La fotografia è il luogo d'incontro tra evocazioni oscure , misteriose
e metareali ed una fisicità tutta palpabile. |
| |  |
Piccoli....grandi spazi di Clara Ravaglia commento di bigiagia |
|
Pur essendo un tuo lavoro, con la tua caratteristica luce, potrebbe
risultare un pò banale, se non fosse proprio la mancanza di centro di interesse a renderlo interessante. L'occhio non sa dove posarsi, per cui
la foto genera sottili disagi percettivi ed esistenziali misti ad un senso
di pace e lontananza. Molto brava, come sempre, a rendere pregevole
l'ovvietà, dribblando con precisione la "cartolina illustrata". |
| |  |
ugly ducky di BuZz commento di bigiagia |
|
stecco333 ha scritto: | Gran bella postproduzione all'acido!...interessante anche la fiammata!
...mi spiace che un'immagine così rimanga senza commenti...perchè è un lavoro che merita...non solo per la tecnica...ma anche e soprattutto per il bel risultato ottenuto...
...bai
Ste |
Il lavoro di BuZz è di difficile collocazione all'interno di un forum
fotografico come questo. Sconfina in ambiti di sperimentazione
visiva al di fuori della portata del gusto " medio" e " massificato". |
| |  |
..Into My Mind.. di ZioMauri29 commento di bigiagia |
|
L'appunto non riguarda la foto che è notevole, anche se chiamarla foto
è limitativo, date le articolate segnalazioni visive.
Trovo disturbante la cornice bianca e la scritta col tuo nome.
Tolgono attenzione e potenza all'immagine.
Le luci al neon creano dei bagliori allineati, ossessivi, geometrie
che guidano la prospettiva.
Inoltre i neri laterali bloccano lo spazio ma, contemporaneamente,
lo aprono verso altri sottopassaggi metropolitani.
La cornice bianca da fastidio, indebolisce questa lettura,
togliendo immediatezza alla percezione della immagine.
Almeno, così mi pare. |
| |  |
..Into My Mind.. di ZioMauri29 commento di bigiagia |
|
Le foto d'arte dovrebbero essere sempre un impegno nei confronti della realtà e della vita. Le opere, come dici tu, si " cercano", si "scovano".
E per fare ciò ci si " perde nella mente".
Qui hai colto bene l'attimo della " immutabilità" dell'esistenza.
Nonostante la moderna "liquidità" del vivere, del rapido salire, scendere,
muoversi, anche questo velocissimo " non luogo", si stabilizza,
si ferma, si personalizza nella sua totale spersonalizzazione.
L'impatto monumentale "largo" ben bilanciato da una claustrofobica
riduzione percettiva dello spazio, grazie anche all'uso acido e psichedelico
del colore, fanno di di queso lavoro un piccolo gioiello.
Mi pare tuttavia sbagliata la presentazione grafica, è pacchiana e
toglie attenzione alla immagine che non deve essere disturbata in nessun modo per essere apprezzata..........presumo che tu abbia salvato
l'originale. |
| |  |
Anime gemelle di belgarath commento di bigiagia |
|
In giro c'è troppa comunicazione e spettacolarizzazione della espressione
visiva. Necessitano immagini "raccolte", " profonde", semplici nel
proporsi, ma articolate nel linguaggio ed adeguate alle complesse
e varigate condizioni del reale. E questa foto mi pare " esemplare".
A mio avviso sei tra tra i fotografi più " moderni" e di " spessore"
che girano oggi qui sul forum. |
| |  |
HDR - Pale di San Martino di Far Star commento di bigiagia |
|
Da quando hanno inventato il fotoritocco è sempre più facile
trovare foto così becere.
Invece di cogliere l'aspetto intimo, poetico, l'atmosfera del luogo,
i suoi colori e il suo spirito o lo spirito dell'autore,
si vanno sempre a cercare colori "televisivi", neutri che vanno bene
dappertutto, come l'erba gramigna!
Solo spettacolo e comunicazione!
Che tristezza e che squallore! |
| |  |
Donne a Kabul di Antonino Adelizzi commento di bigiagia |
|
Se uno va a kabul ed è appassionato di fotografia è inevitabile
che si porti a casa foto così.
Ma rimangono delle piacevoli foto ricordo e nulla più.
L'aspetto sociale e critico di queste foto è scontato e prevedibile.
Di foto simili se ne sono viste a migliaia.
Rimangono " descrittive" e poco " meditative", al contrario
di quello che qualcun altro sostiene.
Sull'islam e le sue donne ci sono autrici come
Shirin Neshat per lavori di altro spessore.
http://www.iranian.com/Arts/Dec97/Neshat/ |
| |  |
Icebergs...di nuvole di Clara Ravaglia commento di bigiagia |
|
Non credo, come dice belgarath, che questi scatti tu li faccia tutti
in automatico. Almeno spero.
Perlomeno in questo c'è la ricerca di una corrispondenza formale
tra la palafitta e le nuvole.
Il tutto amalgamato dalla tua solita luce " debole" che toglie vitalità
al mare per renderlo più " subdolo". |
| |  |
S.t. ... di Clara Ravaglia commento di bigiagia |
|
La tua caratteristica non luce si stempera in un suggestivo vuoto " a sedere".
Ottime geometrie a servizio di sottili disagi psicologici.
A mio avviso una delle tue poche prove riuscite in bianco e nero.
Sei riuscita a mentenere la luce debole e piatta dei migliori tuoi lavori a
colori.
Comunque foto esemplare di quello che io intendo come fotografia
"colta" in antitesi alla diffusissima fotografia " ignorante", argomento
un pò troppo trattato negli ultimi tempi qui sul forum. |
| |  |
... di Mauroq commento di bigiagia |
|
bigiagia ha scritto: | fotografia ingombrante ed invadente |
Spessoi tuoi lavori stanno in sospeso tral'hard ed il soft.
qui al soft di mare, cielo e spiaggia hai contrapposto un hard
molliccio, umanoide e buzzicoso.
I risultati sono grotteschi |
| |  |
| |  |
... di belgarath commento di bigiagia |
|
belgarath ha scritto: | Grazie kaixo ed Anthias, il punto ora che me lo dite lo vedo grande come un faro.. prima non me ne sono mica accorto
Marco e Claudio, grazie della attenta lettura.. a colori non funzionava, c'era un sacco di verde (alghe) nella parte bassa che catalizzava l'attenzione.
Fausto, grazie. Al momento di scattare mi avevano colpito i piccioni, che risaltavano nella scena più di quanto si veda dopo la conversione: la mia lettura quindi era nata lì, però vedendola ora sono d'accordo con il tuo percorso visivo.. interessante considerazione!
Pier, ti confesso che non esco quasi mai a "fare fotografie": uno dei motivi per cui ho scelto di scattare solo con una compatta è proprio quello di portarmela dietro e sovrapporre l'hobby alla mia vita normale. Lo facevo prima per i paesaggi (e continuo a farlo, solo che non ne posto tanti) e lo faccio ora per le street, che non nego al momento mi interessino parecchio di più.
Sono d'accordo che l'immagine non abbia una lettura proprio immediata, però a volte trovo gli scatti troppo evidenti poco stimolanti.. credo di averne parlato quando ho postato quella del ragazzo che fa pipì: ora sono in periodo "street da meditazione", guardavo questa e mi sono venuti in mente vari tipi di relazione fra le due coppie di protagonisti: bianco/nero, orizzontale/verticale, grande/piccolo, uomo/animale, sincrono/asincrono (soprattutto quest'ultima cosa).
 |
Che compatta usi per questo tipo di foto? |
| |  |
| |  |
| |  |
| |  |
... di belgarath commento di bigiagia |
|
....Poi, se vuoi,ti posso dire come io avrei " costruito ed allestito" quella
mostra in quello spazio! |
| | br> |