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Untitled #_7813 di pascà commento di pascà |
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Anfiteatro Flavio
Pozzuoli (Na)
Canon 5D Mark II
Obiettivo :35mm
Iso: 1600
Tempo: 1/125 |
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Oppressioni 0004 di pascà commento di pascà |
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Luna Rossa ha scritto: | Penso che sia la pellicola che hai fuso che fa quei buchi simili a cerchi di varie dimensioni sulle tue molteplici foto "...di incubo", mi piacerebbe che tu gli dessi un nome a questo tuo modo di creare foto perchè mi par assomigliare quasi ad una malattia pellicolare.
Non era un'offesa sulle foto perchè non potrei permettermi di offendere o criticare un tuo così particolare lavoro artistico. |
Scusa se sono stato aggressivo.
Dargli un nome credo sia facile. La serie da cui sono tratte queste immagini si chiama "Combustioni", omaggio al MAESTRO BURRI.
Creare le giuste brucature su una DIA non è per nulla facile e se sbagli, non si torna dietro. Dare un senso, una profondità alle combustioni è complicato, ma questo aggiunge fascino e piacere quando il lavoro si conclude come volevi.
Spero di aver risposto in parte a quello che ti incuriosiva.
Scusa ancora se sono stato aggressivo, ma ti assicuro che non avevo per nulla compreso il tuo precedente commento.
Grazie, anche per avermi dato la possibilità di parlare di questa serie in modo un pò più tecnico.
Ciao.
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Cimitero Acattolico di Roma 0007 di pascà commento di pascà |
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R.I.P. è un progetto iniziato da poco e che percorre i Cimiteri Italiani per raccontare con un punto di vista personale questi luoghi.
Il lavoro è realizzato completamente in analogico.
LEICA R5
Elmarit-R 50 mm. f/2
Pellicola Kodak T-Max 400
Scansione con HP Scanjet G4050 |
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Oppressioni 0001 di pascà commento di pascà |
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sdomenico ha scritto: | mamma mia che roba, fa paura davvero, hai fotografato un incubo e l'hai fatto molto bene.  |
GRAZIE MILLE "SDOMENICO" sono contento di essere riuscito a trasmettere la sensazione che avevo nell'anima.
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Oppressioni 0018 di pascà commento di pascà |
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Sono sempre rimasto affascinato ed incuriosito da ciò che gli occhi non vedono ma la mente percepisce quando iniziamo ad abbandonarci al buio del sonno.
Ho scelto la fotografia come strumento espressivo per questo mio lavoro perché ritengo che sia quello che maggiormente mi può consentire di fondere l’istante catturato dall’immagine con le sensazioni surreali che scaturiscono dalla nostra mente quando sprofondiamo in un incubo. |
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Oppressioni 0004 di pascà commento di pascà |
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Luna Rossa ha scritto: | Le tue pellicole ed anche questa hanno una malattia comune, come si chiama? |
???
Che cosa intendi per malattia comune?
Scusa ma non comprendo la tua domanda.
Vorrei rispondere, ma dovrei comprenderla. |
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Oppressioni 0001 di pascà commento di pascà |
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Sono sempre rimasto affascinato ed incuriosito da ciò che gli occhi non vedono ma la mente percepisce quando iniziamo ad abbandonarci al buio del sonno.
Ho scelto la fotografia come strumento espressivo per questo mio lavoro perché ritengo che sia quello che maggiormente mi può consentire di fondere l’istante catturato dall’immagine con le sensazioni surreali che scaturiscono dalla nostra mente quando sprofondiamo in un incubo. |
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Oppressioni 0004 di pascà commento di pascà |
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Sono sempre rimasto affascinato ed incuriosito da ciò che gli occhi non vedono ma la mente percepisce quando iniziamo ad abbandonarci al buio del sonno.
Ho scelto la fotografia come strumento espressivo per questo mio lavoro perché ritengo che sia quello che maggiormente mi può consentire di fondere l’istante catturato dall’immagine con le sensazioni surreali che scaturiscono dalla nostra mente quando sprofondiamo in un incubo. |
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Oppressioni 0014 di pascà commento di pascà |
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Sono sempre rimasto affascinato ed incuriosito da ciò che gli occhi non vedono ma la mente percepisce quando iniziamo ad abbandonarci al buio del sonno.
Ho scelto la fotografia come strumento espressivo per questo mio lavoro perché ritengo che sia quello che maggiormente mi può consentire di fondere l’istante catturato dall’immagine con le sensazioni surreali che scaturiscono dalla nostra mente quando sprofondiamo in un incubo. |
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Incubo- Urlo di pascà commento di pascà |
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Luna Rossa ha scritto: | Devo dire che ne hai di fantasia, però questa è uno schema di un urlo, perchè la rappresentazione vera è ciò che hai trascritto nelle tue parole.
Manca in questa foto la Suspence, perchè si nota qualcosa di bruciato e in qual modo di negato che a volte non si può rappresentare con esagerati e strani schematismi come tu hai proposto.
Sottolineo che è da promuovere l'inventiva di questa foto, cercando di farla fuori dal genere che comunemente viene proposto. |
Grazie per il complimento.
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Incubo- Urlo di pascà commento di pascà |
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Luna Rossa ha scritto: | Scusami, l'errore di battitura:
la Suspense.
Manca la "sospensione d'animo, l'incertezza angosciosa e terrificantemente obbrobriosa" dell'originale. |
E' certo che l'emozione dell'originale non si può trasmettere completamente.
Quest'immagine fa parte di una serie che stampata su plexiglass dev'essere retro illuminata in modo che la luce attraverso il bianco vada ad invadere il nostro spazio e ci trascini a sprofondare nell'immagine.
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Incubo- Urlo di pascà commento di pascà |
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ZioMauri29 ha scritto: | Ciao Pascà..
sono incuriosito dall'idea del tuo scatto e da quello che le tue parole forse racchiudono nelle future immagini.. ma devo dirti che non vedo benissimo in sezione 'artwork' la tua immagine.. a me sembra un close up o una macro di un qualche oggetto, intravedendo davvero pochissimi interventi per considerarla un progetto grafico..
Mi sbaglio?  |
Ciao Zio Mauri29,
non è un close up o una macro.
Credo che in ArtWork sia corretto, perchè l'immagine fà parte di un progetto molto ampio.
Nella fattispecie, questa è una pellicola bruciata dopo lo sviluppo.
Come puoi notare, rappresenta un'urlo, che richiama quello di Munch.
Anche le altre immagini del progetto sono scattate in analogico e poi post-prodotte con la manipolazione delle DIA a mezzo di bruciature controllate.
Le bruciature devono raccontare l'inquietudine e lo stato d'animo dell'incubo. Devono portare lo spettatore a crollare verso la luce e scappare da esse o ad esserne inghiottiti.
Spero di essere riuscito a descrivere il progetto in modo chiaro.
Consigli e suggerimenti sono sempre ben accetti.
Ciao,
Pascà
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Cimitero Acattolico di Roma 0005 di pascà commento di pascà |
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R.I.P. è un progetto iniziato da poco e che percorre i Cimiteri Italiani per raccontare con un punto di vista personale questi luoghi.
Il lavoro è realizzato completamente in analogico.
LEICA R5
Elmarit-R 50 mm. f/2
Pellicola Kodak T-Max 400
Scansione con HP Scanjet G4050 |
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Incubo- Urlo di pascà commento di pascà |
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Sono sempre rimasto affascinato ed incuriosito da ciò che gli occhi non vedono ma la mente percepisce quando iniziamo ad abbandonarci al buio del sonno.
Ho scelto la fotografia come strumento espressivo per questo mio lavoro perché ritengo che sia quello che maggiormente mi può consentire di fondere l’istante catturato dall’immagine con le sensazioni surreali che scaturiscono dalla nostra mente quando sprofondiamo in un incubo. |
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Oppressioni 0005 di pascà commento di pascà |
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Sono sempre rimasto affascinato ed incuriosito da ciò che gli occhi non vedono ma la mente percepisce quando iniziamo ad abbandonarci al buio del sonno.
Ho scelto la fotografia come strumento espressivo per questo mio lavoro perché ritengo che sia quello che maggiormente mi può consentire di fondere l’istante catturato dall’immagine con le sensazioni surreali che scaturiscono dalla nostra mente quando sprofondiamo in un incubo. |
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Cimitero Acattolico di Roma 0011 di pascà commento di pascà |
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pascà ha scritto: | R.I.P. è un progetto iniziato da poco e che percorre i Cimiteri Italiani per raccontare con un punto di vista personale questi luoghi.
Il lavoro è realizzato completamente in analogico.
LEICA R5
Elmarit-R 50 mm. f/2
Pellicola Kodak T-Max 400
Scansione con HP Scanjet G4050 |
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Cimitero Acattolico di Roma 0011 di pascà commento di pascà |
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pascà ha scritto: | R.I.P. è un progetto iniziato da poco e che percorre i Cimiteri Italiani per raccontare con un punto di vista personale questi luoghi.
Il lavoro è realizzato completamente in analogico.
LEICA R5
Elmarit-R 50 mm. f/2
Pellicola Kodak T-Max 400
Scansione con HP Scanjet G4050 |
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