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| ... di Mauroq commento di bigiagia |
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Ottimo.....come sempre.
Questa volta è la geometria a farla da padrona. |
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| ... di Mauroq commento di bigiagia |
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Azz....ignaro!
Che sottigliezza percettiva.
Questo lavoro, è proprio un dittico |
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| ... di Mauroq commento di bigiagia |
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| Silvsrom ha scritto: | Ohhhh... finalmente ho il piacere di leggere qualcosa di non ermetico da parte di bigiagia 
Sappi che sono d'accordo con te anche sulle virgole e sui punti 
Silvano |
E quando c.....zo mai sono stato ermetico?
Ti apetto al varco! |
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| ... di Mauroq commento di bigiagia |
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| stregatto ha scritto: | | priva di significato, inquadratura sbagliata, tecnicamente scarsa, perchè il bianconero? per sembrare più fotografo? |
Mauro, questo intrvento non mi sembra"maleducato", mi sembra più
che altro " gratuito". Come altri interventi che, all'opposto, ti dicono
solamente" bella foto", in quanto gratuiti pure loro.
Nel commentare, bisognerebbe cercare di capire la foto, ed apprezzare
o stroncare sulla base di valutazioni più accurate.
A me sembra un pò esageratamente stizzita la tua reazione.
Per il commento di di stregatto:
" priva di significato".
Le foto di mauro sono dense di significati, di senso e di poetica. Anzi
è uno tra i pochi, qui sul forum, che ha queste caratteristiche in
modo così rigoroso, estremo e costante.
Stregatto, vai a rivederti tutto il portfolio di Mauro con relativi commenti,
in particolare i miei, che seguo mauro da tempo, e forse, capirai
i tanti significati del suo lavoro artistico/fotografico.
Magari il tuo, potrebbe essere un giudizio stroncativo.
In tal caso fallo, ma in modo sistematico e criticamente attento.
" inquadratur sbagliata"
Rispetto a cosa? Quali sono le inaquadrature giuste?
Considerazioni che vanno motivate, altrimenti rimangono
parole al vento, presumibilmente appoggiate a clichè od a stereotipi
comuni e diffusi in ambito fotografico.
Io ritengo che Mauro che le inquadrature di Mauro non siano
nè giuste nè sbaglate, ma solamente e necessariamente funzionali
ai suoi bisogni espressivi.
" tecnicamente scarsa"
Anche questa frase non vuole dire niente.
Pure la tecnica è strumento funzionale ai propri bisogni espressivi.
Anzi spesso, dei limiti tecnici, vuoi per i mezzi limitati usati,
vuoi per ignoranza, vuoi per impossabilità economiche, possono
diventare delle virtù nelle mani giuste. E mauro ne è un esempio.
Vedi anche la discussione a proposito di Nan Goldin, qui sul forum,
nella sezione " il mondo della fotografia".
" perchè il bianconero? per sembrare più fotografo? "
E' esattamente il contrario!
Mauro vuole sembrare meno fotografo!
Anzi, Mauro elimina il colore per arrivare in modo più diretto
a raccontare la sua idea di vita e i suoi rapporti col mondo.
Per quanto riguarda sta foto, la trovo come molte altre tue
foto. Estrema, dura, senza respiro. Il pulman è necessario.
Serve al racconto, insinua dubbi temporali, rende la tua
poetica più complessa. D'altronde, e qui sta la forza,
queste non sono foto di paesaggi, ma solo specchi di una
mente problematica. |
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| Bacino del Cuga #95 di nuvolalfa commento di bigiagia |
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Noto con piacere, che la tua ricerca sta crescendo.
Studio compositivo molto accurato e rigoroso.
Non la solita cartolina della sardegna vacanziera,
ma un paesaggio problematico. |
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| ... di Mauroq commento di bigiagia |
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| Nasht ha scritto: | | qui sei stato un po' ''descrittaro''... ma ogni volta le tue descrizioni sembrano avere una storia da raccontare alle spalle: invece che immortalare semplicemente il singolo momento appaiono sempre come l'apice di un dato lasso temporale. |
Ha già detto tutto lui, per cui solo le
mie congratulazioni. |
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| ... di Mauroq commento di bigiagia |
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Anche se meno "problematica" di altre foto, è comunque una buona foto.
Curiosa la situazione dell'abbeveratoio, piuttosto hard, che
"cementifica" in orizzontale il paesaggio, spiazzandolo un pò,
in contrapposizione alla naturalità delle vacche assetate.
Mi scuso con l'utente "aurelios", ma proprio non ci vedo nessuna
relazione tra te e anselm adams. Direi, per fortuna tua,
che siete diametralmente opposti. Al massimo, ma poco poco,
ci può essere ogni tanto qualche nesso con "robert" adams. |
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| Mare di stecco333 commento di bigiagia |
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Questa tua foto, assieme ad altre del tuo portfolio, è una foto diciamo
politica, di denuncia. Mette in discussione i meccanismi di percezione
contemporanei.
Come si guarda il mondo oggi?
Che valore ha il vedere?
Che cosa si può vedere?
Si può ancora vedere?
Più che una indagine sullo spazio e sula luce, tipicamente fotografici,
qui si parla di indagine sulla memoria, sul tempo.
L'ipertrofia di tutto quello che ci scorre visivamente davanti, finisce
qui per produrre una sorta di grado zero della visibilità.
E' come se tu volessi dire:
non ce la faccio più a vedere e ciò che vedo lo vedo male,
in modo traballante, barcollante, instabile.
Il tuo sguardo si sente a disagio.
La nostra società si sta deteriorando e fragilizzando e tu ne metti in luce
i processi, attraverso il linguaggio della fotografia che diventa arte.
Sciegli luoghi che diventano non luoghi, identità ormai svanite.
Processo estremo, profondo, come spesso accade nel tuo mondo
creativo. |
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| Allineamenti marinari........... di Clara Ravaglia commento di bigiagia |
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Questa, Clara, è decisamente una "tua" foto.
C'è qualche imprecisione grafica, facilmente correggibile
con PS. C'è molta cura nella costruzione dell'inquadratura.
Tuttavia, rispetto alle tue cose migliori, manca di qualcosa.
Penso sia questione di atmosfera. L'immagine non riesce,
a mio avviso, a portarmi dentro la scena.
Forse è il cielo, troppo " presente", che schiaccia un pò troppo.
Potresti costruire un filtro virtuale grigio neutro in PS, per
abbassare la luce del cielo e recuperare qualche dettaglio.
Nella sezione fotoritocco 4u, qualche mese fa, avevo postato
un metodo per costruire questo filtro tramite una maschera. |
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| Alghero #6 (aria di pioggia) di nuvolalfa commento di bigiagia |
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Immagine che denota la tua evidente predisposizione a fare cose
di qualità. Manca ancora la parte più difficile, cioè la definizione
di un mondo poetico proprio e personale.
Ma sono convinto che ci riuscirai. |
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| Mare di stecco333 commento di bigiagia |
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Ciao stecco.
I limiti di eccessivo pittoricismo che ti avevo criticato nell'altra serie
di foto sulle memorie di spiaggia qui non li riscontro.
Questa immagine ha un sapore pittorico ma non è pittorica.
Per cui, a mio avviso, molto più raffinata concettualmente
delle altre. Mi riservo, appena ho un attimo di tempo ,
di ritornare qui con una riflessione più approfondita sul perchè
questa è una immagine importante. Per quegli utenti curiosi,
attratti dal tuo lavoro, ma un pò disarmati, faccio un copia/incolla
di quello che ti avevo scritto l'altra volta:
.....Immagini ricolorate, reinquadrate, copiate, decontestualizzate e rimontate.
Immagini esibite in passato e ripresentate in modo unico, per decostruire le
coordinate della realtà. Molteplicità di punti di vista sul passato e sulla
riattivazione della storia. Queste alcune caratteristiche del tuo modo di fare.
Il tempo, che è irreversibile, con te diventa "negoziabile".
Niente è compiuto definitivamente, ma ogni cosa può ancora accadere.
In altri tuoi lavori l'operazione è simile, ma al contrario.
Il presente viene catapultato nella storia per rileggerlo con un'altro meccanismo. Affascinante questa marchingegnosa macchina del tempo
che ti serve per cercare una radice nel tempo invece che in uno spazio e
in un luogo determinati, tipici della fotografia. |
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| ... di Mauroq commento di bigiagia |
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Mi ricordo anche dell'altra foto simile.
Ma nell'altra la barca aveva un suo senso.
Qui un pò meno |
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| La via....dei colori di Clara Ravaglia commento di bigiagia |
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L'originale in raw è già più vicino alle tue luci solite.
Quindi va decisamente meglio.
Ma il problema di una geometria rigida rimane, dato che il punto di vista
prospettico non lo puoi cambiare. Normalmente le tue foto
hanno geometrie più articolate, spesso diventano ragnatele,
di sapore tutto europeo. Qui invece il taglio fa molto on the road amerikano,
complice anche il grandangolo che dilata la strada fino a farla diventare uno
stradone del texas, togliendo intimità all'insieme che è invece tipicamente
una tua caratteristica, a favore di una rappresentazione più pop
che non rientra nei tuoi stilemi. |
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| Lungo il fiume ... e sull'acqua..... di Clara Ravaglia commento di bigiagia |
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Grazie a claudiom, si è potuta aprire una riflessione sul tuo lavoro
in modo mai affrontato prima. Il che sicuramente ti può essere utile.
Capire dove collocare quello che fai, da dove deriva il tuo lavoro,
è importante per te, perchè ti da una effettiva collocabilità.
Da ciò può nascere un confronto per vedere le similitudini e le differenze
con una linea di fare foto che ha delle radici storiche.
Poi di fatto claudiom cerca una stroncatura nei tuoi confronti, ritenendoti
epigonale. Io dissento per le ragioni che ho esposto sopra.
Ma comunque è utile rifletterci sopra ed un invito all'approfondimento. |
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| Lungo il fiume ... e sull'acqua..... di Clara Ravaglia commento di bigiagia |
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| claudiom ha scritto: | Solo per Bigiagia: vedi Shore, vedi Gossage, vedi R. Adams, please, e guarda meglio, dai!.
ciao claudiom |
Certo claudio.
I riferimenti che citi sono l'esempio di una continuità storica
su un certo modo di fare fotografia. E in certo modo questi fotografi
evidenzianoi la "dervatività" di clara. Ma essere derivativi non significa
essere uguali o epigoni. La poetica e il linguaggio di clara che ho evidenziato sopra in vari punti, possono derivare singolarmente da questi autori,
ma nessuno di questi autori li presenta tutti assieme.
Ciò vale a dire che clara ha comunque un suo margine di autonomia
e personalità.
Gli autori da te citati si possono vedere qui:
shephen shore
http://www.billcharles.com/shore/stephenshore_1.htm
john gossage
http://www.stephendaitergallery.com/dynamic/artwork_display.asp?ArtworkID=791#
robert adams
http://www.artnet.com/Artists/ArtistHomePage.aspx?artist_id=1251&page_tab=Artworks_for_sale
Sicuramente le caratteristiche di questi autori da cui deriva il lavoro
fotografico di clara sono diverse.
Un certo antisentimentalismo nell'affrontare i soggetti.
La consapevolezza che lo spazio non è semplice.
Nelle vecchie fotografie ottocentesche l'orizzonte era libero ed
esisteva lo spazio. Col tempo lo spazio si è
complessificato. Steccati , strade e tralicci lo hanno annullato, mentre venivano costruiti gli edifici.
Questi fotografi affrontarono lo spazio come un enigma antiteatrale, un palcoscenico senza centro. Le loro immagini hanno qualcosa di banale, ma è proprio questo riconoscimento della semplice superficie delle cose che ci porta a legittimare la difficile rivendicazione del fotografo, la coerenza col paesaggio. Nel riconoscere le qualità comuni dei luoghi, sappiamo che questo è il nostro mondo e che il fotografo non ha barato per cercarvi un senso.
L'armonia della composizione - l'ordine complessivo, spesso privo di un centro drammatico - ha reso queste immagini importanti agli occhi di alcuni fotografi che vedono il mondo in modo non gerarchico e che fotografando danno lo stesso valore a tutte le componenti.
Vale la pena, infine, di aggiungere una verità evidente a proposito di questi fotografi di paesaggio: una persona non si affanna a lungo con la macchina fotografica nel vento, nel caldo o nel freddo solo per illustrare una filosofia. C'è una sola cosa che può continuare a farti arrampicare sulle rocce, a rischiare il morso dei serpenti, a schiacciare continuamente mosche: il vedere. E' unicamente il piacere e l'impegno verso ciò che si vede, non verso ciò che si può comprendere razionalmente, a giustificare una fatica altrimenti priva di senso.
Nelle immagini di questi fotografi lo sguardo non sembra attratto da alcun oggetto specifico; è piuttosto rivolto all'intensificazione della realtà stessa, intensificazione che emerge non tanto da oggetti individuali quanto da una situazione, alla quale appartengono anche la luce e lo spazio tra le cose in quanto tale".
Un'altra caratteristica in questi fotografi è l'attenuazione della luce e,
in quelli che usano il colore, anche una attenuazione coloristica.
Cosa che ritroviamo anche nelle foto di clara. |
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| La via....dei colori di Clara Ravaglia commento di bigiagia |
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Quoto belgarath.......fine osservatore!
Foto complessivamente cannata.
Qui il quotidiano e il banale rimangono tali.
Non si evolvono.
Le tue geometrie qui mancano.
Si inchioda e si appiattisce tutto.
La luce è troppo pregnante, troppo importante.
Forse ti sei accorta e involontariamente hai
cercato di bleffare, come fanno in molti qui sul forum,
tirando "su" i colori.
Ma il giochino si vede.
Non è una tua foto.
Succede....anche ai grandi!
Parere mio, come sempre!
A parte belgarath con la sua osservazione
tutti gli altri ti hanno applaudito.
Quindi fai tu. |
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| Lungo il fiume ... e sull'acqua..... di Clara Ravaglia commento di bigiagia |
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Arrivo a questa foto da un link segnalato da nuvolalfa.
In effetti mi era sfuggita a giugno.
Di fatto è una foto importante nel porfolio di clara.
Ci sono tutte le caratteristiche del suo mondo.
La sua tipica non luce.
La sobrietà quasi indefferente dei mezzi espressivi.
L'antigrazioso, l'antiestetico, l'antidecorativo.
Una spietata e cinica analisi fotografica.
Uno studio maniacale delle geometrie e dei dettagli.
L'indagine sul banale, suì non luoghi di basso tono, indifferenti ai più
ma che non sfuggono a lei.
Indagine che " trans porta" l'immagine banale, per sublimarla,
per decontestualizzarla dall'indefferenzza a cui è sottoposta
quotidianamente e portarla in un altro contesto percettivo
che è quello delle arti visive.
Un readymade della fotografia, per dirlo alla Duchamp. |
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| I tralicci di Clara Ravaglia sono venuti in ferie in Sardegn di nuvolalfa commento di bigiagia |
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I tralicci non sono una prerogativa delle foto di clara ravaglia.
Ne sono una componente. I tralicci non sono una novità in fotografia.
La bravura sta nell'utilizzarli piegandoli al proprio stile e ai propri bisogni creativi. Per cui ogni bravo autore ne fa un uso personale ed originale.
Tempo fa ti dissi che alcune tue ultime foto erano derivative da
clara. Ma non mi riferivo all'uso del traliccio, bensì all'uso di una luce,
di una geometria e di un pensiero fotografico tipicamente ravagliano.
In pratica le foto, potevno non essere uguali nel soggetto rappresentato,
ma simili nello stile e nei contenuti.
La foto che posti qui, al contrario, pur avendo per soggetto un tema
caro a clara, è stilisticamente e contenutisticamente diversa dai lavori
della ravaglia. Clara utiliza una non luce, qui c'è una luce piena, densa
e contrastata. Clara non costruisce immagini suggestive, ma sotto tono.
Qui, al contrario, l'immagine è suggestiva e tonica.
Nei lavori di clara c'è un vistoso interesse per i dettagli, e per gli
interstizi che separano i dettagli. Questa foto invece, trascura il dettaglio. |
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| Oceanborn di belgarath commento di bigiagia |
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Noto con piacere, anche dal tuo album, che stai sperimentando.
Metti in gioco curiosità e creatività per trovare soluzioni inedite,
contro gli stereotipi e i luoghi comuni.
Ottimo percorso |
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