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Alan, 2012 di Paolo Cardone commento di opisso |
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Soggetto ben ripreso in tutta la sua dignità
Buona, come diceva Giovanni, la giustapposizione con la foto.
PS
Ma la foto del cane gliel'hai scattata tu?  |
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Alan, 2012 di Paolo Cardone commento di GiovanniQ |
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Ritratto molto buono, si vede l'interazione tra te e il soggetto, che si mette in posa fiero e deciso, nella sua dignità e nella sua intimità.
Buona anche la similitudine, data dal cappello quasi uguale, con il cane ritratto nella foto attaccata, segno che non se ne vuole distaccare minimamente. |
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Alan, 2012 di Paolo Cardone commento di Paolo Cardone |
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Cristian1975 ha scritto: | In questo ritratto c'è molto, fierezza, dignita, anni passati, esperienza di strada...sentimento. Il tutto gestito da un ottimo b/n .  |
Ti ringrazio!
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Alan, 2012 di Paolo Cardone commento di Cristian1975 |
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In questo ritratto c'è molto, fierezza, dignita, anni passati, esperienza di strada...sentimento. Il tutto gestito da un ottimo b/n .  |
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Alan, 2012 di Paolo Cardone commento di Paolo Cardone |
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nicomat ha scritto: | Mi piace la dignità del soggetto che mostra all'obiettivo il "meglio di sé" e del suo ambiente. Tenerissimo il quadretto con la fotografia del suo cane che sicuramente divide la sua vita con lui e che un po' gli assomiglia, se non altro nello stile.
Mi sarebbe piaciuto vederla con un po' di grana.
Complimenti  |
Lui è Alan, homeless per oltre 40 anni, ora è in giro per l'europa con un camper, ha ricevuto un piccolo arretrato e la pensione sociale dal suo Paese, l'inghilterra. Il cane, marco Polo, è stato il suo compagno di strada, ora purtroppo è morto.
Qui era sul suo furgone non marciante adibito a casa.
Ti ringrazio, per la grana sicuramente non l'aggiungerei in post...
Mi rifarò con l'analogico.
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Alan, 2012 di Paolo Cardone commento di nicomat |
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Mi piace la dignità del soggetto che mostra all'obiettivo il "meglio di sé" e del suo ambiente. Tenerissimo il quadretto con la fotografia del suo cane che sicuramente divide la sua vita con lui e che un po' gli assomiglia, se non altro nello stile.
Mi sarebbe piaciuto vederla con un po' di grana.
Complimenti  |
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Bologna di Paolo Cardone commento di Mario Zacchi |
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Beppe Maniglia. Oggi ha 70 anni, non fa più esplodere le borse dell' acqua calda gonfiandole a bocca e a torso nudo in pieno inverno, ma è ancora così.
Bella foto |
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Campobasso 2011 di Paolo Cardone commento di tafy |
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Su questo genere di foto ho una mia idea precisa, per quel che mi riguarda evito di farle non perchè non ci riesca ma per pudore verso la persona.
Certo non farle non cambia lo stato sociale dei soggetti, ma se la foto non è fatta come documento di riflessione diventa cattiveria pura. Certe foto (vedi i reportage di gerra, terremoti e simili) devono avere molto più delle altre uno scopo sociale e far riflettere sulla condizione in cui versano degli esseri umani.
Ora tocca a te dire il motivo per cui hai scattato.
Ciao |
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Campobasso 2011 di Paolo Cardone commento di aerre |
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Scuasami paolo, ...ma che vuol dire "la foto e' stata solamente convertita in bn giusto per visualizzarla. " ....Non stiamo guardando un bianco nero pensato e proposto in quanto tale (o almeno così mi era parso).
Per la questione che riguarda l'opportunità di fotografare soggetti in difficoltà o deboli Luca e Lilian dicono una cosa sacrosanta ....ma nè quello che è stato "prima" ...nè quello che è accaduto "dopo", fa parte della foto ...lo è solo indirettamente perchè rientra nell'ambito della tua sensibilità.
Stiamo guardando questa foto, ...che isola un istante ed è in questo istante che si esprime il rapporto tra la tua umanità e quella del soggetto, per riprendere le parole della giusta osservazione di Mario.
E' questo rapporto che in fin dei conti attiene alla poetica del ritratto.
Non è uno scatto rubato e si vede, ...come si vede che il soggetto non è infastidito o costretto in una situazione di disagio.
La stessa scelta di una ripresa spietatamente frontale e disarmante è indicativa di questo "rapporto tra umanità diverse".
Il resto attiene alla tua sensibilità, ma non ho mai pensato che la fotografia debba arretrare di fronte al dolore, alla violenza o alla sofferenza.
Anzi.
Aerre  |
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Campobasso 2011 di Paolo Cardone commento di Mario Zacchi |
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Non avevo ancora letto il tuo secondo commento che immaginavo il motivo della domanda; sarà perché la questione è sempre dietro l' angolo in queste foto. Diane Arbus ha fotografato un gran quantità di "persone deboli". Certo non gli rubava mai la posa: gliela chiedeva, dava loro la possibilità di presentarsi come ritenevano di doversi presentare in una foto. E ci ha lasciato foto impareggiabili, come documentazione e come umanità: umanità delle persone ed umanità sua (che non significa compiacenti, anzi). |
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Campobasso 2011 di Paolo Cardone commento di Liliana R. |
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Luca Dessena ha scritto: | Dipende Paolo, da come la vedo io, dall'approccio che si usa. Di base evito sempre e non vado pazzo per scatti con soggetti di questo tipo. Quindi penso dipenda molto, non tanto dallo scatto, ma da ciò che è successo prima e dopo lo scatto stesso... non so se sono riuscito a spiegarmi.
E' cmq molto soggettivo... |
Concordo pienamente con quanto scritto da Luca Dessena.  |
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Campobasso 2011 di Paolo Cardone commento di Luca Dessena |
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Dipende Paolo, da come la vedo io, dall'approccio che si usa. Di base evito sempre e non vado pazzo per scatti con soggetti di questo tipo. Quindi penso dipenda molto, non tanto dallo scatto, ma da ciò che è successo prima e dopo lo scatto stesso... non so se sono riuscito a spiegarmi.
E' cmq molto soggettivo... |
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Campobasso 2011 di Paolo Cardone commento di Paolo Cardone |
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irishman ha scritto: | La forza del soggetto potrebbe esserci, ma forse è poco valorizzata da una composizione statica e poco ricercata che però può anche essere efficace. Insomma, è un tipo di fotografia visto molte volte. Forse appunto per questo e per via di questa "banalità" compositiva dovresti cercare di colpirci in un altro modo.... non so però come. La vedo poi un pò troppo grigia, poco contrastata, non vedo bianchi. |
Ok, la foto e' stata solamente convertita in bn giusto per visualizzarla.
Capisco che potrebbe essere piu' valorizzata ma non era questo quello che volevo sapere, pensavo soprattutto al fatto di aver fotografato una persona, generalmente debole (e purtroppo troppo spesso "fotogenicamente" attraenti). |
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Campobasso 2011 di Paolo Cardone commento di aerre |
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Ciao Paolo,
devo dire che invece a me piace molto il bianco e nero. Guardo al tono di grigio dei vestiti, scuro ma ben dettagliato. Ma più che altro mi piace nella struttura compositiva la successione dei piani "cromatici": il cappello (chiaro) stacca sullo scuro dei vestiti e questi a loro volta staccano sullo sfondo chiaro.
E' una distribuzione dei chiari e degli scuri resa ancora più coerente dalla ripresa frontale che colloca il cappello al centro geometrico dell'immagine in linea con il racconto stesso del ritratto: è nel cappello, ....nella gestualità dell'anziano signore, che si concentra a livello simbolico tutto lo scatto.
Non mi fanno impazzire molto le pendenti del muro, ...ma so che a aquesto tu dai poca importanza. Credo che in fase di ripresa hai volutamente inclinato l'angolo di ripresa per compensare la deformazione del primissimo piano data dalla focale corta.
Aerre  |
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Campobasso 2011 di Paolo Cardone commento di irishman |
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La forza del soggetto potrebbe esserci, ma forse è poco valorizzata da una composizione statica e poco ricercata che però può anche essere efficace. Insomma, è un tipo di fotografia visto molte volte. Forse appunto per questo e per via di questa "banalità" compositiva dovresti cercare di colpirci in un altro modo.... non so però come. La vedo poi un pò troppo grigia, poco contrastata, non vedo bianchi. |
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