(1830-1904), straordinario fotografo ma anche straordinario personaggio al quale siamo debitori di fondamentali studi sul movimento umano e animale. L’iniziativa in realtà non propone soltanto la rivisitazione del lavoro di Muybridge, ma presenta anche due video di Paolo Gioli e la creazione di un set che ricorda, in chiave contemporanea, quello che
utilizzava per realizzare le sue sequenze di movimento (animato dagli studenti della NABA).
Dalle ore 19.00 alle ore 20.00 avrà luogo in Galleria il remake in tre atti del set cronofotografico lineare inventato da
da martedì a sabato h. 13.30-19.15
tel. +39 0248.008.015
tel. +39 049.663.499
La Galleria Gruppo Credito Valtellinese propone a Milano una grande mostra italiana su
Eadweard Muybridge (1830 – 1904), il fotografo che “inventò” il movimento, influenzando con le sue immagini Degas e gli artisti del suo tempo, anticipando la nascita del cinema. Muybridge, inglese emigrato negli States, ebbe il primo approccio professionale con la fotografia documentando la potente bellezza del Parco Nazionale di Yosemite. Poi la curiosità di un uomo d’affari lo spinse a verificare l’ipotesi se, nel galoppo, tutte e quattro le zampe del cavallo risultassero contemporaneamente alzate rispetto al suolo, come le aveva dipinte, per esempio, l’artista francese Théodore Géricault nel dipinto Il Derby a Epson (1821).
Utilizzando 24 fotocamere collegate ad altrettanti fili lungo il percorso,
Muybridge ottenne una sequenza di immagini che documentavano con assoluta precisione il movimento dei cavalli, confermando che per alcuni istanti effettivamente nel galoppo l’intero loro corpo risulta sollevato dal suolo, ma indicando anche che l’estensione delle zampe risultava del tutto diversa da quella immaginata dagli artisti.
Queste immagini divennero celebri: molti artisti, e tra loro Degas, capirono l’importanza della fotografia come fonte di documentazione oltre la capacità visiva. Divenne comune trasporre dalle foto non solo il movimento invisibile all’occhio umano ma anche altri aspetti della realtà, giungendo a dipingere direttamente sull’immagine fotografica. Dopo i cavalli, gli uccelli in volo e il movimento degli animali dello Zoo di Philadelphia, il soggetto diventò l’uomo. Divennero presto celebri i suoi nudi in movimento, fotografati su uno sfondo con una griglia disegnata, mentre correvano, salivano le scale o portavano secchi d’acqua. Con la collaborazione dell’Università di Pennsylvania,
Muybridge mise a punto lo Zoopraxiscopio, uno strumento simile allo Zoetropio, che consentiva di proiettare le immagini, rendendole così contemporaneamente visibili ad un piccolo pubblico. Come al cinema.
La mostra non si limita a presentare un focus sulla storica produzione di Muybridge. Verrà anche ricomposto, in chiave contemporanea, il set che egli usava per gli scatti in piano sequenza. Questo set, durante la serata inaugurale, si animerà con 3 performance
(alle ore 19.00 - 19.30 - 20.00), prodotte in collaborazione con gli studenti del Dipartimento di
Arti Visive di NABA Nuova Accademia di Belle Arti Milano e realizzata grazie alla strumentazione tecnica fornita da Canon, nella quale 5 personaggi (2 ragazze, 2 ragazzi e Noce) attraverseranno il ricostruito piano sequenza, generando degli scatti per un’attuale interpretazione “alla Muybridge”.
Del percorso di visita faranno parte anche “L’assassino nudo” e un “film stenopeico”,docu-films originali realizzati da Paolo Gioli.
Il catalogo che accompagna la mostra propone un saggio a carattere storico del prof. Italo Zannier, un testo di analisi della mostra a cura interna e una piccola sezione cinematografica firmata Paolo Gioli.
Fonte:
LINK
Mostra Muybridge Recall (MI)
Mostra Muybridge Recall (MI)
Comunicato Stampa:
Finalmente una grande mostra italiana su Eadweard Muybridge (1830 - 1904), il fotografo che inventò il movimento, influenzando con le sue immagini Degas e gli artisti del suo tempo, anticipando la nascita del cinema. A proporla a Milano dal 19 maggio al 1 ottobre è la Galleria Gruppo Credito Valtellinese, con la curatela di Leo Guerra e Cristina Quadrio Curzio.
Muybridge, inglese emigrato negli States, ebbe il primo approccio professionale con la fotografia documentando la potente bellezza del Parco Nazionale di Yosemite. Poi la curiosità di un uomo d'affari lo spinse a verificare l'ipotesi se, nel galoppo, tutte e quattro le zampe del cavallo risultassero contemporaneamente alzate rispetto al suolo, come le aveva dipinte, per esempio, l'artista francese Théodore Géricault nel dipinto Il Derby a Epson (1821).
Utilizzando 24 fotocamere collegate ad altrettanti fili lungo il percorso, Muybridge ottenne una sequenza di immagini che documentavano con assoluta precisione il movimento dei cavalli, confermando che per alcuni istanti effettivamente nel galoppo l'intero loro corpo risultasse sollevato dal suolo, ma indicando anche che l'estensione delle zampe risultava del tutto diversa da quella immaginata agli artisti.
Paul Valéry riconobbe come le fotografie di Muybridge rivelino chiaramente gli errori in cui sono incorsi tutti gli scultori e i pittori quando hanno voluto rappresentare le diverse andature del cavallo.
Queste immagini divennero celebri: molti artisti, e tra loro Degas, capirono limportanza della fotografia come fonte di documentazione oltre la capacità visiva. Divenne comune trasporre dalle foto non solo il movimento invisibile all'occhio umano ma anche altri aspetti della realtà, giungendo a dipingere direttamente sull'immagine fotografica.
Dopo i cavalli, gli uccelli in volo e il movimento degli animali dello Zoo di Philadelphia, il soggetto diventò luomo. Divennero presto celebri i suoi nudi in movimento, fotografati su uno sfondo con una griglia disegnata, mentre correvano, salivano le scale o portavano secchi dacqua. Con la collaborazione dell’'Università di Pennsylvania, Muybridge mise a punto lo Zoopraxiscopio, uno strumento simile allo Zootropio, che consentiva di proiettare le immagini, rendendole così contemporaneamente visibili ad un piccolo pubblico. Come al cinema.
La mostra non si limita a presentare un focus sulla storica produzione di Muybridge. Verrà anche ricomposto, in chiave contemporanea, il set che egli usava per gli scatti in piano sequenza. Questo set, durante la serata inaugurale, si animerà con 3 performance (alle ore 19/19.30/20), prodotta in collaborazione con gli studenti del Dipartimento di Arti Visive di NABA Nuova Accademia di Belle Arti Milano e realizzata grazie alla strumentazione tecnica fornita da Canon, nella quale 5 personaggi (2 ragazze, 2 ragazzi e Noce) attraverseranno il ricostruito piano sequenza, generando degli scatti per un'attuale interpretazione alla Muybridge. Del percorso di visita faranno parte anche L'assassino nudo e un film stenopeico, docu-film originali realizzati da Paolo Gioli.
Il catalogo propone un saggio a carattere storico del prof. Italo Zannier, un testo di analisi della mostra a cura di Cristina Quadrio Curzio e Leo Guerra e una piccola sezione cinematografica firmata Paolo Gioli.