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il signor mario bannato
Iscritto: 01 Ago 2006 Messaggi: 9670
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Inviato: Sab 08 Gen, 2011 2:36 pm Oggetto: Cosa mi trasmette? #1 Giacomelli |
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Inizio questa serie, spero sia una serie, di discussioni sulle fotografie, nello specifico su cosa ci trasmette una fotografia quali corde va a toccare, quali sentimenti smuove, di che tipo sono le reazioni e i percorsi mentali che si attivano in noi?
Inizio con una scatto di Giacomelli, ovviamente, la foto è tratta da "Verrà la morte e avrà i tuoi occhi"
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il signor mario bannato
Iscritto: 01 Ago 2006 Messaggi: 9670
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Inviato: Sab 08 Gen, 2011 2:42 pm Oggetto: |
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La prima sensazione che provo è di infinita dolcezza, quel volto ricorda il volto di mia nonna, ma la situazione è diversa, malgrado l'apparente serenità si intravede la solitudine, l'abbandono, o forse sono io che mi lascio suggestionare dal titolo, e la serenità inizia a lasciare il posto alla rabbia, alla tristezza. Viene voglia di dire "Buonanotte nonnina" e lasciarle un bacio sulla guancia.
La testa, dolcemente sormontata dal fazzoletto contornata dai lenzuoli bianchi sembra quasi un naufrago in un mare, un naufrago che ha l'unica protezione in quel leggero fazzoletto.
Direi che con questa fotografia Giacomelli è sicuramente riuscito a lasciare in segno, un cambiamento nell'osservatore.
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mike1964 utente attivo
Iscritto: 09 Feb 2004 Messaggi: 22586 Località: Salerno
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Inviato: Sab 08 Gen, 2011 3:22 pm Oggetto: |
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Complimenti per l'iniziativa, che spero piaccia a tutti
Metto in memo
_________________ [size=10]Pentax K100DS - Qualche vetro - Fuji S6500 |
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Filip utente attivo
Iscritto: 14 Lug 2004 Messaggi: 13724 Località: Ronchi dei Legionari (GO)
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Inviato: Sab 08 Gen, 2011 6:26 pm Oggetto: |
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Non so mai se per parlare di una fotografia nel modo che dici, sia giusto o meno sapere prima cosa ci sta dietro.
Al primo impatto ho provato tristezza e dolcezza insieme, in quanto ho visto semplicemente il viso di una signora molto vecchia che dorme.
Dopo aver letto tutto quello che ci sta dietro e riguardando questa foto, quello che mi è rimasto è solo tanta tanta tristezza.
In breve, questa foto rappresenta bene il capo linea della vita ovvero l'avvicinarsi inesorabile della fine di tutto... quello che è fatto è fatto.
Questa foto insieme alle altre della serie Giacomelli, andrebbero viste e "lette" spesso.
Complimenti per la scelta
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Mario Zacchi utente attivo
Iscritto: 07 Giu 2008 Messaggi: 6625
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Inviato: Dom 09 Gen, 2011 6:08 pm Oggetto: |
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"Vedere questa foto ha messo in crisi le mie convinzioni sugli aziani ed il loro stato di abbandono.
Da quando l' ho vista, per come mi ha toccato, non ho potuto più fare a meno di pensare che non dobbiamo lasciarli soli ..."
Alberto - Cremona, Italia
"Patetica, inutilmente strappalacrime"
Ruggiero - Cremona, Italia
Sono entrambe legittime affermazioni, dato che si tratta di "sensazioni", terreno scivoloso su cui intavolare il discorso. Secondo Alberto dovremmo infatti lasciare questa foto in un museo; secondo Ruggiero sarebbe vista con occhio critico anche qui. A quale dei due deleghiamo l' onere di dirci se si tratta di un grande fotografo quello che l' ha scattata?
E' una provocazione, naturalmente e che lancio perché di tratta di una domanda che mi faccio: è da qui che si parte per discutere di una foto (e teniamo conto che "una foto", tra l' altro, è un qualcosa di estremamente parziale perché è alla luce dell' intero percorso di un autore che si può discutere; se ora discutiamo solo di questa foto è perché qualcun' altro a già discusso per noi l' intero autore ...
Ciao
_________________ Belle foto. O perlomeno belle idee -> |
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mike1964 utente attivo
Iscritto: 09 Feb 2004 Messaggi: 22586 Località: Salerno
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Inviato: Lun 10 Gen, 2011 11:12 pm Oggetto: |
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Hai inaugurato questo spazio con una immagine particolarmente "difficile", non so se intenzionalmente o meno.
A me questa foto, e tutta la serie "verrà la morte e avrà i tuoi occhi" trasmette immediatamente la consapevolezza di trovarsi di fronte a un diverso contesto storico e culturale del nostro Paese.
Queste foto sono state scattate una decina d'anni prima che io nascessi, ed ho fatto in tempo a vedere, da piccolo, quel che rimaneva di un diverso modo di intendere e vivere la vita.
Le foto di Giacomelli, non solo questa, sono dure e crude; per certi versi forse ci impressionano pure e magari non spingono nemmeno a lasciare un commento, perchè vogliamo cambiar pagina e passare al prossimo argomento, più frivolo, più gradevole.
Ma Giacomelli ci mette di fronte ad un mondo in cui non si ha paura di guardare la morte in faccia; le sue foto esprimono tutto il dolore, tutta la spietatezza; ma allo stesso momento ci trasmettono l'immagine di una società che si stringe attorno al defunto ed alla sua famiglia, che non ha pudore di esprimere i suoi sentimenti, che non lascia morire i suoi membri nel clima asettico di un ospedale.
La morte verrà e avrà i tuoi occhi.
Già il titolo appartiene ad un uomo che ha il coraggio di guardarla in faccia, la morte; e questo forse dice già molto.
Tra gli scatti della serie a me piace molto anche quello che allego (e magari ne approfitto per allargare la discussione ad altre sfaccettature; non credo di essere fuori tema, perchè la foto appartiene alla stessa serie)
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_________________ [size=10]Pentax K100DS - Qualche vetro - Fuji S6500 |
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mike1964 utente attivo
Iscritto: 09 Feb 2004 Messaggi: 22586 Località: Salerno
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Inviato: Lun 10 Gen, 2011 11:16 pm Oggetto: |
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...piccola digressione...
ho allegato anche una diversa versione dello scatto d'apertura, reperita sul web. Quella utilizzata da Mario mi sembrava digitalizzata in maniera un po' superficiale, si erano persi tutti i dettagli sulle alte luci e pareva una istantanea sparaflashata; quella che ho rinvenuto io probabilmente ha il problema opposto.
Certo che foto del genere andrebbero viste dal vivo, stampate, in tutta la loro "materialità"
_________________ [size=10]Pentax K100DS - Qualche vetro - Fuji S6500 |
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Teo76 utente attivo
Iscritto: 23 Ago 2004 Messaggi: 4807 Località: Torino
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Inviato: Mer 12 Gen, 2011 10:48 am Oggetto: |
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Bella iniziativa Mario
Conosco la serie e ci leggo tutta una serie di cose, perché "so già"; mi piacerebbe leggere l'opinione di chi non ha idea di cosa sia... anzi, che non abbia neanche letto il titolo della serie.
Oltre a quanto già scritto da altri, ci vedo: il fazzoletto spiegazzato, scuro/sporco, che la copre quasi come un sudario, sotto il quale si vede il soggetto, una vecchina rugosa che dorme (?), probabilmente senza neanche un dente, il tutto circondato da un mare bianco che me la fa sembrare un isola sperduta (nella versione di mario, meno in quella di Mike dove è tutto più grigiastro... com'è in realtà?).
_________________ Matteo www.matteonobili.com
Sono ottimista: un giorno la Terra servirà a concimare un pianeta lontano [Altan] |
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il signor mario bannato
Iscritto: 01 Ago 2006 Messaggi: 9670
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Inviato: Mer 12 Gen, 2011 1:34 pm Oggetto: |
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È abbastanza simile a quella che ho postato, ma su carta è decisamente un altro mondo.
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wilduck utente attivo
Iscritto: 28 Feb 2006 Messaggi: 2826 Località: Firenze
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Inviato: Mer 12 Gen, 2011 2:31 pm Oggetto: |
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Teo76 ha scritto: | ..mi piacerebbe leggere l'opinione di chi non ha idea di cosa sia... anzi, che non abbia neanche letto il titolo della serie. |
Sono piuttosto ignorante per quanto riguarda la storia della fotografia e la cultura della fotografia...non so niente della serie, quasi niente di Giacomelli.
Però la trovo un'iniziativa lodevole e partecipo volentieri, rispondendo alla curiosità di Teo: cosa ci ved, cosa mi trasmette?
Una donna molto anziana, sola...ecco, forse la solitudine e l'abbandono spiccano tra i sentimenti che questa foto ha il merito di trasmettere...non tanto la morte, sicuramente la senilità, fatta di difficoltà, di poca autonomia e dal rischio di ritrovarsi soli.
Il volto così centrale, immerso in un bianco che lo isola, oppresso, quasi schiacciato da un fazzoletto.
Ancora complimenti per l'iniziativa.
_________________ il mio sito: Photography & Thoughts |
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DavideV utente attivo
Iscritto: 26 Giu 2007 Messaggi: 1365 Località: Fuori dal GRA
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Inviato: Mer 12 Gen, 2011 4:24 pm Oggetto: |
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Non so nulla né di Giacomelli né della serie... però mi trasmette angoscia.
Un dubbio, però, mi assale: vero che bisogna guardare le foto dei grandi maestri ma certe foto non arrivano così, da sole, hanno un percorso alle loro spalle. Bisognerebbe vedere anche quel percorso e il contesto storico. Intavolare un discorso su una foto di un autore come Giacomelli è impresa assai ardua, soprattutto per un ignorantone come me che ha conosciuto Giacomelli dopo aver letto questo thread.
_________________ Bisogna ricercare la nitidezza delle idee, ancora prima di quella degli obiettivi.
flickr
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il signor mario bannato
Iscritto: 01 Ago 2006 Messaggi: 9670
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Inviato: Mer 12 Gen, 2011 6:33 pm Oggetto: |
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DavideV ha scritto: | Non so nulla né di Giacomelli né della serie... però mi trasmette angoscia.
Un dubbio, però, mi assale: vero che bisogna guardare le foto dei grandi maestri ma certe foto non arrivano così, da sole, hanno un percorso alle loro spalle. Bisognerebbe vedere anche quel percorso e il contesto storico. Intavolare un discorso su una foto di un autore come Giacomelli è impresa assai ardua, soprattutto per un ignorantone come me che ha conosciuto Giacomelli dopo aver letto questo thread. |
Questo è uno degli scopi principali dell'idea: stimolare la ricerca sugli autori, la voglia di andare a cercare senza sunti preconfezionati e a quanto pare, tu nei sei una conferma, sta funzionando.
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Mauroq utente attivo
Iscritto: 14 Apr 2006 Messaggi: 26033 Località: Lido di Ostia
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Inviato: Gio 13 Gen, 2011 10:42 am Oggetto: |
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Ho avuto la fortuna di leggere di questa serie degli anni 60, ma anche di quella precedente negli anni 50 "Vita d'ospizio", pertanto la mia lettura su Giacomelli non puo' essere che influenzata.
D'altra parte quando si analizza un'Artista, c'e' bisogno di sapere di piu' sul perche' delle sue scelte.
Una foto singola in questo caso, non completa il punto di vista dell'autore, le sensazioni di chi osserva poggiano su poco.
Una volta viste quante piu foto possibili delle due serie, e leggendo tutto quello che le accompagna, si potra' capire meglio, e in questo caso (Giacomelli), si potra' ragionevolmente pensare di appendere la macchina al chiodo
_________________ il mio sito
La perfezione ha un grande difetto, ha la tendenza ad essere noiosa. |
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Mauroq utente attivo
Iscritto: 14 Apr 2006 Messaggi: 26033 Località: Lido di Ostia
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Mauroq utente attivo
Iscritto: 14 Apr 2006 Messaggi: 26033 Località: Lido di Ostia
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Inviato: Gio 13 Gen, 2011 10:50 am Oggetto: |
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Cesare Pavese.
Verrà la morte e avrà i tuoi occhi
questa morte che ci accompagna
dal mattino alla sera, insonne,
sorda, come un vecchio rimorso
o un vizio assurdo. I tuoi occhi
saranno una vana parola,
un grido taciuto, un silenzio.
Cosí li vedi ogni mattina
quando su te sola ti pieghi
nello specchio. O cara speranza,
quel giorno sapremo anche noi
che sei la vita e sei il nulla.
Per tutti la morte ha uno sguardo.
Verrà la morte e avrà i tuoi occhi.
Sarà come smettere un vizio,
come vedere nello specchio
riemergere un viso morto,
come ascoltare un labbro chiuso.
Scenderemo nel gorgo muti.
22 marzo '50
_________________ il mio sito
La perfezione ha un grande difetto, ha la tendenza ad essere noiosa. |
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edgar amministratore
Iscritto: 15 Dic 2003 Messaggi: 6378 Località: Milano
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Inviato: Lun 24 Gen, 2011 3:40 pm Oggetto: |
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Lavori forti e "spietati" come questo sono sempre molto difficili da valutare. Lo sono perchè lavorano "ai confini" della nostra sensibilità e scatenano reazioni che - per ciascuno di noi - escono verso direzioni che possono essere le più varie, e spesso sono completamente opposte.
Sono sempre stato molto attento nel valutare opere che mostrino esplicitamente il disagio, perchè è sempre molto difficile valutare fino a dove l'opera stessa sia elemento chiave di una denuncia mirata a condividere pubblicamente il tema e a migliorarne le condizioni a contorno, o dove sia compiacimento nello stupire, nello sconvolgere, utilizzando per propria gloria la sofferenza altrui.
Non vi proporrò qui una risposta a questo dilemma, perchè la mia risposta può avere in un caso come questo solo una valenza strettamente personale, semplicemente mi premeva di sottolineare quali siano gli estremi interpretativi entro cui una proprosta del genere si muove.
Un aiuto nella valutazione etica dell'opera ci può venire dal contesto in cui essa è stata inserita dall'autore; se il reportage è evidentemente un messaggio pur se duro, ma volto a sensibilizzare il mondo su un tema troppo facile da ignorare, allora svolge una funzione positiva e nobile, anche se lo fa con un linguaggio estremo. Ma è altrettanto vero che vi sono realtà a volte che non possono essere descritte con dolcezza; così come non esiste un modo giusto di dare determinate notizie a qualcuno.
Aggiungo una connotazione personale, solo per proporre un aulteriore possibile chiave di lettura sul tema della morte. Durante alcuni miei excursus nella filosofia Buddista, mi sono accostato ad una idea della morte che è completamente diversa da questa. Che non è disagio, ma è contemplazione serena di un evento che non è un passaggio doloroso bensì una fase naturale nel cammino della vita.
Chissà forse questa proposta forte e dolorosa ha il merito di sollecitare anche modi diversi che ciascuno di noi ha cresciuto dentro di sè, nell'affrontare il tema della morte.
EDgar
_________________
Edgar
Perchè "Primi Scatti" è diverso: il progetto ° Primi passi: 1 Diaframmi e Tempi ° 2 L'Esposizione
3 La Significatività ° 4 La Semplicità °5 L'inquadratura ° 6 La composizione
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lucaspaventa utente attivo
Iscritto: 29 Nov 2009 Messaggi: 9470 Località: Macerata
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Inviato: Gio 19 Mgg, 2011 12:23 pm Oggetto: |
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in risposta a Mike 1964 che mi scrive
"non hai tutti i torti, e naturalmente a questo avevo pensato anche io; sono foto difficili, sempre in bilico. In questo caso però è una silouette, la persona non è riconoscibile, ed assurge più a simbolo astratto che ad immagine concreta. Perciò, a mio avviso, alla fine è ammissibile.
Cosa diresti allora di queste foto? http://www.photo4u.it/viewtopic.php?t=479279 (però non rispondere in questa discuissione, magari in quella linkata ) "
relativamente a http://www.photo4u.it/viewcomment.php?pic_id=528071
Infatti prima di esprimermi e inviare un mio commento avevo chiesto di allegare una spiegazione a corredo dello scatto perchè magari l'intenzione potrebbe essere diversa dalla mia interpretazione e potrebbe rivelare un intento umanitario magari per farci riflettere.
Non è mai mia intenzione creare polemiche con chiccessia ma questa immagine mi ha veramente disturbato e ha messo in moto riflessioni di tipo etico.
Nello specifico in questa discussione è stato subito evidenziato l'inizio di una discussione.
Ciao
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Filippo Secciani utente attivo
Iscritto: 02 Lug 2006 Messaggi: 3680 Località: Provincia di Siena
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Inviato: Mar 24 Mgg, 2011 9:18 pm Oggetto: |
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Io Giacomelli lo conosco quasi esclusivamente di fama. Come è stato detto, la cosa migliore sarebbe vedere tutto il lavoro, leggere se ci sono degli scritti, ma...questa buona iniziativa, è buona perchè ci aiuta a pensare e a vedere lafotografia e tutti noi siamoliberi di vederne una sfaccettatura differente. Molto interessante è leggere le impressioni, le titubanze le provocazioni...
Mi limito a vedere una foto senza saper nulla del resto: mi azzardo!
La condizione della vecchiaia spesso è piuttosto forte. Chi come me ha visto storie di persone conosciute e sconosciute (mia madre lavorava in una casa di riposo e come tutti quanti, nonni, zii e compagnia bella...) sa che non è necessario visitare istituti lagher per vedere situazioni umane difficili. In quest'immagine ritrovo tutto il disagio, gli odori i lamenti di quelle persone che, pur essendo molto ben assistite, vivono nel non luogo della loro disperazione. La fotografia di certo escie dalla carta e, nonostante i bit entra anche sul web. E' di sicuro un'immagine d'eccezione.
E' pertinente fare i soldi o quanto meno cavalcare certi argomenti per la propria carriera? Oppure questi argomenti è bene farli presenti, far vedere che ci sono gridare che persone deboli sono spesso abbandonate dai propri cari? Quale dei due punti di vista vogliamo sviluppare?
Quale aspetto vogliamo analizzare? Sinceramente io non so se mi monta più la rabbia nei confronti della violazione di uno stato pietoso e di per se intimo delle persone inermi e vulnerabili ritratte o l'ammirazione nei confronti di un'artista che ha fatto una foto del genere.
_________________ Tanti mettono in firma la propria attrezzatura. A me piacerebbe metterci la mia voglia di far belle fotografie. Forse non mi basterebbe il posto.
Parafrasando Andy: "oltre la foto, nulla" |
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il signor mario bannato
Iscritto: 01 Ago 2006 Messaggi: 9670
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Inviato: Mar 24 Mgg, 2011 9:21 pm Oggetto: |
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1rembrandt ha scritto: | Io Giacomelli lo conosco quasi esclusivamente di fama. Come è stato detto, la cosa migliore sarebbe vedere tutto il lavoro, leggere se ci sono degli scritti, ma...questa buona iniziativa, è buona perchè ci aiuta a pensare e a vedere lafotografia e tutti noi siamoliberi di vederne una sfaccettatura differente. Molto interessante è leggere le impressioni, le titubanze le provocazioni...
Mi limito a vedere una foto senza saper nulla del resto: mi azzardo!
La condizione della vecchiaia spesso è piuttosto forte. Chi come me ha visto storie di persone conosciute e sconosciute (mia madre lavorava in una casa di riposo e come tutti quanti, nonni, zii e compagnia bella...) sa che non è necessario visitare istituti lagher per vedere situazioni umane difficili. In quest'immagine ritrovo tutto il disagio, gli odori i lamenti di quelle persone che, pur essendo molto ben assistite, vivono nel non luogo della loro disperazione. La fotografia di certo escie dalla carta e, nonostante i bit entra anche sul web. E' di sicuro un'immagine d'eccezione.
E' pertinente fare i soldi o quanto meno cavalcare certi argomenti per la propria carriera? Oppure questi argomenti è bene farli presenti, far vedere che ci sono gridare che persone deboli sono spesso abbandonate dai propri cari? Quale dei due punti di vista vogliamo sviluppare?
Quale aspetto vogliamo analizzare? Sinceramente io non so se mi monta più la rabbia nei confronti della violazione di uno stato pietoso e di per se intimo delle persone inermi e vulnerabili ritratte o l'ammirazione nei confronti di un'artista che ha fatto una foto del genere. |
E questo vi accomuna molto, ma valuta anche che ci sono decenni di ditanza
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Filippo Secciani utente attivo
Iscritto: 02 Lug 2006 Messaggi: 3680 Località: Provincia di Siena
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Inviato: Mer 25 Mgg, 2011 4:20 pm Oggetto: |
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il signor mario ha scritto: | E questo vi accomuna molto, ma valuta anche che ci sono decenni di ditanza |
Sì, è vero e è tanto più che decenni fà non c'era assolutamente la sensibilità di adesso per certi argomenti: adesso certe foto col cavolo che le fai se non hai un avvocato e un notaio dietro che fanno firmare liberatorie a ogni scatto... Certo, sensibilità o rotture di scatole per chi fa un lavoro?
Sì, perché sono così contraddittorio? E' sempre una questione di punti di vista, di opportunità o di comportamento? Fatto sta che forse qualcuno, in questo caso Giacomelli ha fatto un lavoro di un certo tipo e poi tutti i pecoroni a fare le solite cose magari in modo anche petulante e inopportuno, creando poi i presupposti per non far lavorare più nessuno. Ma questo è un'altro discorso. Qui si parla della cosa più naturale del mondo, l'unica cosa sicura per tutti quanti: morte, che piaccia o no.
Ecco che non sono assolutamente sicuro che la morte abbia gli occhi di un vecchio. Si può pensare che un vecchio ne sia solo più vicino di un giovane, ma tutto vacilla quando siamo stati per una settimana di fila a visitare un caro nel reparto di terapia intensiva di neurochirurgia. Posso solo dire che la poesia del Pavese opportunamente riportata da Mauroq, non fa altro che confermare quello che ho appena detto e... a questo punto prima di dire qualsiasi altra cosa, ho proprio bisogno di documentarmi di più. Non posso azzardare oltre.
_________________ Tanti mettono in firma la propria attrezzatura. A me piacerebbe metterci la mia voglia di far belle fotografie. Forse non mi basterebbe il posto.
Parafrasando Andy: "oltre la foto, nulla" |
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