"Stop": cosa e perchè

[ntosta]

Salve ragazzi
spero di aver beccato la sezione giusta del forum per il mio quesito.
Posto pochissimo perchè non sono esperto come molti di voi.
Durante la lettura e la visione di molti vostri lavori ho sentito parlare di questi benedetti "stop" aggiungi uno stop, diminuisci di uno o due stop...
Innanzi tutto cosa sono questi "stop"?
Nel fatto pratico: perchè aumentare o diminuire questi "stop"?
Che vantaggi da un'operazione del genere?

Bè la domanda forse è formulata male ma sono sicuro che voi saprete dare le dovute spiegazioni ad un ignorantone come me...

GRAZIEEEEEEEEE

[UnoPerUno]

Dunque... credo che da qualche parte il sommo Edgar ne avrà certamente parlato. Provo a spiegartelo io, sperando di essere all'altezza.
Uno stop è un raddoppio o un dimezzamento della quantità di luce che raggiunge la pellicola. I parametri che influiscono sulla quantità di luce necessaria all'esposizione sono essenzialmente tre:

- Apertura del diaframma
- Tempo di esposizione
- Sensibilità pellicola

quindi aumentare (o diminuire) di uno stop significa raddoppiare (o dimezzare) indifferentemente l'apertura del diaframma, il tempo di esposizione o la sensibilità della pellicola (anche se parlando di stop si fa riferimento generalmente a diaframma e tempi). Aumentando di uno stop l'apertura del diaframma e contemporaneamente dimezzando il tempo di scatto l'esposizione resta invariata, ovvero un'apertura a f 4 con 1/125di sec farà arrivare sulla pellicola la stessa quantità di luce di un'apertura f 2.8 con 1/250 sec e sarà altresì uguale ad esporre con un'apertura f 2 ad 1/500 di sec etc.
Ti ricordo che anche se ai fini dell'esposizione è indifferente aumentare i tempi o il diaframma, non lo è ai fini del risultato ottenuto nella foto. I tempi, come saprai, influiscono sulla resa della dinamica della foto, ovvero un tempo elevato (1/1000 di sec) "congela" il movimento, blocca il soggetto nella sua precisa posizione, un tempo basso (1 sec) crea invecie un effetto di mosso, che se voluto e controllato può essere una componente espressiva (come nella tecnica detta "panning", ad esempio). Al contrario l'apertura del diaframma influisce sulla P.D.C. (profondità di campo), ovvero sulla porzione di spazio che risulterà a fuoco. Brevemente: con diaframmi aperti (f 1.4) la P.D.C. sarà minima, il soggetto sarà a fuoco e lo sfondo molto sfocato, con diaframmi chiusi (f 22) riuscirai ad avere a fuoco contemporaneamente da una distanza di pochi metri (parametro variabile in base alla focale dell'obiettivo) sino all'infinito. Ti rinvio a topic più specifici per ulteriori chiarimenti in merito, se fosse necessario.

La ghiera dei tempi nelle vecchie macchine analogiche riportava incrementi di uno stop e solitamente andava da 1 sec ad 1/1000 di sec seguendo appunto dei dimezzamenti di tempo:

1 sec, 1/2 sec, 1/4 di sec, 1/8 di sec, 1/16 di sec, 1/30 di sec, 1/60 di sec, 1/125 di sec (approssimato), 1/250 sdi ec, 1/500 di sec, 1/1000 di sec

la sensibilità della pellicola varia seguendo lo stesso concetto di raddoppio della quantità di luce, da quelle meno sensibili che necessitano di diaframmi più aperti o tempi più lunghi a quelle ad alta sensibilità. Una volta in commercio ce n'erano di varie sensibilità, oggi un po' meno, ma essenzialmente:

25 ISO, 50 ISO, 100 ISO, 200 ISO, 400 ISO, 800 ISO, 1600 ISO, 3200 ISO

Anche la ghiera del diaframma procede per raddoppi della quantità di luce che può passare attraverso di esso. Partendo da una massima apertura pari ad f1 la scala è:

f 1, f 1.4, f 2, f 2.8, f 4, f5.6, f 8, f 11 (approssimato), f 16, f 22, f 32


Come puoi notare, in questo caso i numeri non sono uno il doppio dell'altro, ma per una facile memorizzazione basta considerare che lo sono i dispari (i rossi ), così come i pari. Spero che sia tutto chiaro e corretto. Che il santo Edgar mi protegga

Qui puoi trovare approfondimenti sull'esposizione
Qui puoi trovare approfondimenti sugli ISO
Qui sulla P.D.C.

[ntosta]

WOW!!
Certo la tua risposta era esauriente ma per me è difficile memorizzare tante informazioni.
Alcune le conoscevo ma cmq mi sei stato utilissimo...
grazie mille.
Con calma mi leggerò anche i link che mi hai suggerito...
Bè non mi resta che provare, provare e... riprovare!
Posterò quanto prima qualche scatto e me li farò "distruggere" con i vostri commenti...

CIAO CIAO!!

[edgar]

L'esposizione di UnoperUno è assolutamente impeccabile: come dire: mi ha tolto le parole di bocca! (ehm.... ).

Che altro dire? Nulla!

Aggiungo solo una nota pratica: usare diaframmi molto chiusi produce una elevatissima profondità di campo, garantendo praticamente tutto a fuoco. Va però tenuto presente che se il diaframma è davvero molto chiuso (orientativamente da f16 in poi, fino a f32 in alcuni obiettivi) la qualità generale dell'immagine diminuisce a volte anche molto. Questo perchè quando il foro pupillare del diaframma è molto piccolo si verificano fenomeni di diffrazione luminosa sui bordi della pupilla stessa, che degrdano la qualità.

In genere si ha una buona qualità fino a f11.

Ciao a tutti EDgar

[UnoPerUno]

Grazie, o Obi Wan Kenobi della fotografia, tutti i dubbi sono fugati (grazie anche della dritta sull'apertura e la resa degli obiettivi oggetto di un altro mio topic).

[Alessandro Frione]

Una domanda....gli obiettivi "macro" escono da questa logica o no? Sono ottimizza sui diaframmi chiusi come logica suggerirebbe?

Ciao