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photo4u.it - News
Per un soffio..
la grande guerra di marzai

Uno scatto tenuto nel cassetto parecchio tempo...
Energico il pw, portato all'estremo al punto da minarne la continuità fra cielo e terra.
Ma il pp assume una forza dirompente, sferzato dal colore e dalla materia che si fa palpabile.
Questa forza si protrae sulla linea sicura delle vie di fuga che finiscono a lato.
Un cielo presago affonda la luce in lame perentorie su di un fondo di accenni di colline.
Non so se sia paesaggio o quant'altro, so solo che mi piace forse perchè ravviso temporali estivi con il loro odore, ricordi infantili di pianure polverose mitigate dall'acqua.
(baistro64)


Wedding di Paolo Cardone

La foto propostaci da Paolo Cardone offre all’immaginario dello spettatore una variegata stratificazione di piani comunicativi: essa, come i migliori vini, si dispiega ai palati più fini in un crescendo di emozioni ed introiezione, derivante dall’approfondimento della sua osservazione.
Colpisce l’attenzione dello spettatore per il gradevole alternanza di toni cromatici, i quali rappresentano non il fine, ma solo il pretesto della comunicazione, attraverso i quali si contestualizza un déjà vu cinematografico, nel riproporre agli occhi dello spettatore la rappresentazione di un istante di vita lontano negl'anni.
Tuttavia, approfondendo la lettura, ecco che emergono sia un solido impianto grafico, colto nell’estemporaneità dell’azione reportagistica, come può essere un servizio matrimoniale, ma anche una spiccata capacità ritrattistica nel valorizzare, attraverso centralità ed elezione, i tratti della sposa.
Ma soffermarsi, ancora, sulla fredda interpretazione formale, verrebbe a significare l’allontanarsi dalla vera natura di questa immagine, che se riletta, secondo il percorso appena delineato, riconduce lo spettatore a riemergere con urgenza dalla sua indagine, per coglierne in definiva l’accezione profonda che ne caratterizza l’appartenenza alla “specie” bressoniana.
(Webmin)


Vintage Wedding Party di eyeinthesky

L'occasione di poter ammirare un matrimonio tra due fanatici del vintage fa il fotografo ladro, senza dubbio. Ma non è l'occasione che fa il fotografo bravo. Questa serie si impone all'apprezzamento, non solo per la cura con cui sono state scelte le inquadrature, composte con rigore, come si addice a un film d'altri tempi e molto visto, non solo per il viraggio che stende una patina adatta e fa risaltare a dovere in particolare gli scuri in tutte le gamme, ma perché davvero difficile è stato realizzare molte di esse. Quando si dice la classe...
(malinamelina)


Veleggiando di Yaggdrasill

Nell'immagine l'autore ha trovato la giusta inquadratura per chiudere in un taglio rettangolare, e perciò spigoloso e dagli angoli netti e decisi, quelle che sono le movenze e il movimento introdotto da queste linee curve.. dalle stesse vele che percorrono lungo tutta la diagonale la stessa scena..
Splendida l'intuizione della scelta della rotazione del quadro, splendida le resa cromatica, così come la gestione della luce, che a me sembra azzeccatissima anche con la scelta della vignettatura..
Bella la differenza di luce e ombra tra la zona in basso a destra, scura, e quella luminosità che accarezza la parte centrale della struttura..
Davvero interessante, complimenti all'autore per aver saputo trasformare quella sensazione di disagio di fronte a questa struttura, in una bella immagine.
(ZioMauri29)
Oggetto: Per un soffio..
Autore: ZioMauri29 - Inviato: Ven 06 Nov, 2009 4:21 pm
... di olad

Ricordo benissimo quella precedente e a colori e in b/n dello stesso autore.. quella più ad ampio respiro, ad esaltarne tutta la struttura, questa più limitata, e più settoriale, ad esaltarne il gioco delle linee curve, della luce sulla facciata e del buio all'interno e negli archi stessi.. Splendido ancora una volta il viraggio verde acido, che ha creato un nero che sconfina nello sporco del verde, ed è riuscito a scrivere in maniera perfetta tutto quanto, volumi, incisioni, luci ed ombre.. Precisa, come sempre, la scelta dell'inquadratura.. qui, nulla da eccepire!
(ZioMauri29)


Heavy cross di Gianpaolo La Paglia

Uno scatto profondo e pieno di passione quello di Gianpaolo La Paglia. Una fotografia che può essere letta ed interpretata da diversi punti di vista che mette in relazione l’uomo con la sua parte spirituale e che tende ad esprimere un concetto religioso.
Vangelo Gv 3, 13-17: “In quel tempo Gesù disse a Nicodemo: « Nessuno è mai salito al cielo, fuorché il Figlio dell'uomo che è disceso dal cielo”.
L’attenzione è subito calamitata dal dialogo profondo fra l’uomo e la Passione, simboleggiata da quella croce che si staglia sicura nel cielo. Subito veniamo innalzati e sublimati verso la sua grazia .In questo gesto di contemplazione, reso benissimo da quella piccola silhouette umana, risiede tutta la voglia terrena di essere ascoltati, di essere salvati. Essa è il mezzo e la via per il ritorno allo stato originale. E' insieme patibolo e trofeo di Dio. Quella croce è il calice prezioso e inestimabile che raccoglie tutte le sofferenze di Cristo, è la sintesi completa della sua passione. Questo rapporto forte ed intimo fra uomo e Dio viene a celebrarsi in un’atmosfera vaga, rappresentata da questo cielo perturbato e gravido dove sembra che si compia l’eterna lotta fra le tenebre e la luce. Un fotogramma di tipo verticale dove i pochi elementi grafici in gioco sono disposti sapientemente: la linea verticale della croce crea una spinta gravitazionale verso il basso mentre il margine inferiore del fotogramma funge da piano orizzontale d'appoggio ed introduce la scena. Linee verticali ed orizzontali si completano a vicenda producendo equilibrio e donando ulteriore stabilità di significato. ed enfasi al profondo contenuto. Ottima la scelta e la realizzazione del bianco e nero ancora una volta per essere coerente a questo linguaggio espressivo. Bravissimo!
(surgeon)


street 53 di surgeon

Il potere del fotografo sta nella sua abilità di ricreare il soggetto nei termini della sua realtà fondamentale e presentare questa nuova creazione in una forma tale che lo spettatore abbia la sensazione di vedere non un simbolo al posto dell'oggetto, ma la cosa stessa rivelata per la prima volta. Guidato dalla conoscenza selettiva del fotografo, la capacità di penetrazione dell'occhio della macchina fotografica può essere usata per produrre un'elevatissimo senso di realtà, una specie di iperrealismo che riveli l'essenza vitale delle cose*, ma cos'è la realtà? se non, citando Marx, altro che il risultato transitorio di ciò che noi facciamo insieme...avevamo già avuto modo di osservare questa location, la spalla del quadro erano i giovani e cercavi di spiegarci l'impossibilità di capire i consigli degl'anziani, la distrazione dei giovani verso il monito, sordi ai rimproveri, concetto che proponevi (presentavi) attraverso quell'immagine come una grande saggezza, un tuo pensiero, cercavi di trasmettere una lettura profonda ma nello stesso tempo molto semplice, universalmente chiaro...come fai ora, riproponi la stessa cosa: se però da una parte la cosa risulta facile da coidificare: l'età apparentemente uguale, il modo di vestire, i sguardi che s'incrociano,mostrando una certa sintonia fra di loro, la tua abilità o furbizia (grande dono per un cacciatore di attimi) di catturare il momento decisivo, dall'altra parte questo messaggio non si può dire che sia universalmente chiaro...ognuno fortunatamente può inventarsi la sua storia.
Foto di grande impatto, sia sul piano compositivo che narrativo, in quanto in grado di stimolare la fantasia dell'osservatore, che non puo' fare a meno di essere coinvolto, catturato, catapultato fra quegli incroci di sguardi.
Mi piace e condivido la storia e l'analisi prelevata dall'immagine da Ankelitonero, e la sua valida funzionalità come scatto street sia per il messaggio passante/cartellone e per l'effetto candid creato dall'espressione dei protagonisti.
Sapere la tua storia, la tua realtà non fa altro che accrescere la forza dell'immagine...esteticamente valida e da un contenuto carico di significati, questo si che è universalmente chiaro. Bravissimo!
*Edward Weston
(Ueda)


Sirfide congelata di oile

Ritengo che questa immagine sia una delle più belle dell'autore. Una foto ben realizzata per composizione, messa a fuoco ed esposizione. La messa a fuoco sulla sirfide e su alcune gocce è notevole a tal punto che in ognuna di quest'ultime è possibile ammirare il paesaggio circostante comprensivo del fotografo munito dei suoi pannelli.
Qualcuno potrà obiettare che l'utilizzo delle gocce è un pò inflazionato ma in questo caso è funzionale al completamento dell'immagine che mostra tanti piccoli mondi che circondano l'esemplare.
Lo sfondo è particolarmente indovinato in quanto il suo colore azzurro aumenta in chi osserva la sensazione di freddo.
Dai dati forniti è stato adoperato come obbiettivo MP-E che permette notevoli ingrandimenti ma che richiede una certa abilità nel suo utilizzo.
L'illuminazione, cosa non semplice quando ci si trova a fotografare gocce il cui riflesso mette a dura prova le capacità del fotografo, è ben gestita proprio per l'utilizzo di flash e pannelli.
Con una maschera di contrasto selettiva, evitando quindi il posatoio ed alcune gocce sfuocate che presentano un leggero rumore, l'immagine sarebbe stata perfetta.
(lilian)
Oggetto: Per un soffio..
Autore: ZioMauri29 - Inviato: Ven 06 Nov, 2009 4:21 pm
Valentina di Gino Quattrocchi

Solo due colori, il bianco del divano e della ambientazione, il nero vellutato di un tessuto da quasi abito di scena. Se fossimo indietro con l'orologio di 30 anni una foto come questa ti avrebbe attirato le ire delle femministe dell'epoca: un lato B, pur fasciato di nero, che si fa protagonista principe della composizione, e si trova al centro di una strana triangolazione di linee.
Ma acqua ne è passata sotto i ponti e il tempo insegna a capire e a distinguere, c'è B e b, e ci sono delle lettere che acquistano dignità propria quando la sintassi è perfetta.
Il viso della modella, che si sdraia con moto sinuoso , testimone ne è il volo dei capelli, ci regala un espressione austera, quasi regale, praticamente incurante della posa per chi osserva, come spesso accade nei tuoi lavori.
Una lei che quasi si compiace di se stessa, al di sopra della bellezza di un set che attira gli sguardi.
L'incarnato che si allunga in una fascia di colore nell'arco della schiena esposta ha un morbidezza che non si raggiunge con una passata di riduzione di rumore e che si conquista solo con un grande rispetto per esposizione e il post work.
Perfetto il circolo della braccia che si adagia sul nero, che crea con grazia una figura simbolica e la culla nel suo cerchio. Chi guarda si accorge con stupore di essere quasi sovrastato dalla eleganza costruttiva contro la logica della composizione.
L'ennesima dimostrazione che si può rendere giustizia alla bellezza sperimentando nuove cose entro gli ambiti più convenzionali.
Sembrerà una foto da studio, ma è invece il solito, ritratto indiretto, della sensibilità e del gusto di un autore.
(Clara Ravaglia)


Anime e sassi... di E-fra

Questo mese scelgo questa foto. fra le altre della valida serie, propostaci dal nostro E-FRA, ma solo perchè deve essere una segnalazione unitaria piuttosto che di un insieme di immagini.
"Anime e sassi", il titolo scelto dall'autore, che sembra voler umanizzare ancora di più il concetto di sepolcro. In questa foto come nelle altre, colpisce la percezione realistica di queste sculture di buona fattura, che sembrano come animate da un'accorata espressione caritatevole e consolatoria che supera dunque di gran lunga la mera rappresentazione materica e formale del soggeto.
La scelta delle luci, il bianco e nero così calibrato, raggiungono con efficacia costante tale risultato.
Fotografare i cimiteri, specialmente quelli monumentali come questo di Milano, ma anche quelli militari, dedicati agli americani, agli inglesi, ai tedeschi, o comunque altri bellissimi cimiteri sparsi sul territorio italiano ma ancor di più straniero, sta diventando un trend interessante e importante. Esistono anche molte pubblicazioni fotografiche prestigiose su questo argomento che portano la firma di pregevoli fotografi.
Ecco, questa foto di E-fra, insieme alle altre che ha postato in questo mese merita la dovuta attenzione con l'augurio anche di una possibile realizzazione di un'opera editoriale.
(onaizit8)


st di le_pupille

Ancora una volta su di uno scatto di le_pupille:
aperto la fotografia oggi e poi chiusa. Un effetto lento e continuo di risalita. Come se qualcosa d indefinito continuasse a lavorare dentro di me. Un lampo di luce che fluttua sempre di più. Un effetto che si manifesta a distanza, solo in un secondo tempo, quando essendo ormai lontano dalla mia percezione visiva penso nuovamente ad essa. Riesco a prendere meglio coscienza dello scatto grazie alla memoria rispetto alla sua visione diretta quasi che l'osservazione orientasse il mio linguaggio su una falsa strada. Antinomica: i contrasti contenutistici fra giovinezza e vecchiaia, bellezza e decadenza, vanità e modestia, vivono in piena legittimità, conferendo all'immagine un gusto contradditorio, che sà di vita vissuta, consumata, trascorsa. Un dialogo continuo fra l'immagine di quel volto in primo piano segnato dal tempo e la pelle levigata e tornita dell'immagine pubblicitaria. Due dimensioni lontane e in antitesi ma che vivono attraverso l'atto sensibile del fotografo. Complice di questo palpito è il passaggio di quelle figure mosse fra i due poli narrativi sopradetti quasi a significare le perturbazioni e le vicessitudini di una vita trascorsa. Tutto il quadro è dipinto con dei toni di bianco e nero che danzano in sintonia con i contrasti. Bravissimo. Da gustare in silenzio.
(surgeon)


Il Fantasma Nudo di AlexKC

Un'ottima prova di artwork saggiamente costruito: l'autore ha saputo miscelare ottimamente quella che era una scena reale con le sue luci e i suoi elementi, con quel qualcosa in più dato dalla texture complessiva, che aggiunge la sensazione della ripresa di una vecchia cinepresa, con queste linee verticali così fitte..
Il tutto è completato ottimamente dal viraggio acido della scena, in cui il verde diventa imperante, e urla la sua sensazione di mistero e di fantasia dolorosa.. mentre la luce rossa che rimane sulla zona della porta richiama a sensazioni di sangue e qualcosa di sinistro..
Bella la successione dei paletti, porta lo sguardo a indagare tutta la scena e poi a concentrarsi sulla figura umana, che appare quasi eterea, quasi incorporea, proprio un fantasma nella scena, come ottimamente da te titolato..
Bella, ben fatta, ottima nelle lavorazioni e nelle scelte complessive.. Un lavoro da tenere sicuramente in ottima considerazione nella sezione Artwork.
(ZioMauri29)
Oggetto: Per un soffio..
Autore: ZioMauri29 - Inviato: Ven 06 Nov, 2009 4:34 pm
Glide di belgarath

Il paesaggio è un palcoscenico speciale, per esprimere con grande efficacia il proprio sentire. E' una opportunità felice quando, ad esempio, è assimilabile ad un racconto, che si esprime con la stessa forza di una voce narrante fuori campo, che apre il cuore e la mente di chi guarda alla fruizione dello sguardo. Non si vede il volto dell'oratore, ma se ne riceve il messaggio forse con maggiore potenza.
Per me un piacere pure come bianco e nero ( in una foto che gioca tutto sul carattere e sulla implicita emotività della scena, non hai esagerato con il contrasto, hai lasciato parlare la semplice realtà degli elementi in gioco ) e un colpo d'occhio prezioso sul volo nero che traccia il cielo.
Davvero pare scivolare nell'aria, ripetere idealmente le curve della cima, ma in scioltezza, traducendo in morbidezza il duro approccio minerale della pietra aguzza.
Un belga doc, quello che preferisco, che talvolta si affaccia in paesaggio, fra una streets e l'altra, a comunicare per natura interposta, tramite il respiro del vento e il silenzio delle cime, e con la grazia maestosa di un volo nero.
(Clara Ravaglia)


... di olad

Questa immagine è stata proposta nella sezione 'Architettura'.. ma siamo nella sezione giusta..? Direi proprio di si, perché se anche l'architettura presente è limitata e ridotta all'estremo, l'esasperata pulizia dell'immagine e della composizione la valorizza e la rende protagonista..
E' una scena che va gustata a fasce, dalla parte più bassa fino ad arrivare al blu del mare, con un unico elemento che introduce fasce verticali.. ottimali anche le cromie, perfette per questo tipo di scatto.. per me buona anche la scelta di tenere le macchie sul muretto in primo piano..
Semplice, essenziale, grafica.. bella anche nell'inquadratura!
(ZioMauri29)


... di Kr33p

L'analisi di questa immagine può essere fatta a step successivi..
Un rettangolo? c'è..
Una linea curva? c'è..
Una serie di rettangolini? ci sono, e si ripetono sia in verticale che in orizzontale..
Il nero? c'è.. e descrive..
Il bianco? c'è.. e fa da ottima tavolozza su cui poggiare tutto quanto..
Splendido sguardo veloce e preciso come una rasoiata a questa struttura.. Essenziale, ma completa.. una piccola gemma di quello che uno scatto essenziale e completo deve avere..
(ZioMauri29)


L'ultimo pellegrino di cheroz

Per me tecnica e composizione ai massimi livelli.
Un piccolo grande trattato di tecnica fotografica in pochi Kb...
Eseguita con grande maestria e vocazione per il bello.
L'uso della luce riesce a far convivere in perfetta armonia il delicato vibrare dei toni caldi con la pienezza di un colore ricco di dettaglio.
Un punto di ripresa abbassato a enfatizzare lo slancio della focale che si fa tutt'uno col distendersi della composizione.
Grande rigore nel disporre la scena con raffinata eleganza.
Tutto in questo lavoro pare essere al suo posto, sotto la giusta luce, registrato col giusto tempo.
(baistro64)

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