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Autore:
hamham ::
Inviato:
Ven 18 Lug, 2008 5:23 pm |
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Per spiegare meglio la natura e la funzione di un filtro polarizzatore, alleghiamo qui di seguito il preciso tutorial già preparato da Balza, molto dettagliato e preciso.
..Il polarizzatore è uno dei filtri fotografici più particolari, oltre ad essere uno dei più utilizzati (e purtroppo dei più costosi), ed è forse l'unico che non può essere riprodotto in nessun modo neanche in post-produzione (camera oscura o programmi di fotoritocco).
Inoltre è anche estremamente curiosa la sua costruzione: è infatti costituito da due anelli coassiali. Il primo serve per fissarlo all'obiettivo, mentre il secondo rimane libero di ruotare.
Fondamentalmente i suoi effetti sono due:
- Eliminazione, totale o parziale a seconda delle circostanze, di eventuali riflessi su superfici NON metalliche (vetri, acqua, superfici lucide come ad esempio mattonelle ecc.).
- Aumento della saturazione dei colori ed in particolare aumento del contrasto tra il blu del cielo e il bianco delle nuvole.
Effetto collaterale dell'uso del polarizzatore è una perdita di luminosità valutabile, generalmente, in due stop (talvolta qualcosa meno o qualcosa più: dipende dalla qualità del filtro e dai materiali utilizzati per costruirlo). Se questo da un lato può essere visto come un difetto, non bisogna dimenticarsi che il polarizzatore è un filtro neutro, ovvero non aggiunge nessuna dominante cromatica, e quindi questo "difetto" può venire sfruttato a proprio vantaggio nelle occasioni in cui ci si trova ad utilizzare pellicole molto sensibili in condizioni di luce molto forte.
Ulteriore vantaggio: il polarizzatore risulta molto efficace anche con le pellicole in bianco e nero.
Ma come funziona il polarizzatore? Perchè quella sua strana costruzione? Come è possibile che un "pezzo di vetro" possa quasi "magicamente" far vedere il fondo del mare? E perchè se toglie tutti i riflessi non può eliminare anche tutto ciò che riflette uno specchio? E che differenze ci sono tra il polarizzatore lineare e quello circolare? Quale compro?
Vediamo di dare una spiegazione a tutte queste domande, per farlo però bisogna introdurre qualche concetto non proprio banale di fisica. Cercherò di farlo senza entrare in dettagli matematici, anche perchè in quel caso probabilmente finirei io per primo per fare qualche errorino...
COS'E' LA LUCE?
Iniziamo con il dire che la luce può essere vista come un'onda elettromagnetica. Cosa vuol dire questo? Provate a pensare ad una corda che oscilla verticalmente: genera quella che si chiama un'onda sinuosoidale che dovrebbe dare l'idea di quello che è "un'onda" anche ai meno ferrati in matematica & fisica. Bene, la luce può essere vista come una sorta di onda.
Detto questo... andiamo avanti: come le leggi di Maxwell insegnano, campo magnetici e campi elettrici non sono cose distinte tra di loro, ma in realtà sono le due componenti del campo elettromagnetico: nel caso di un fronte d'onda piano (non sempre è così ma è una approssimazione che si può fare osservando l'onda ad una distanza sufficientemente grande) il campo magnetico e il campo elettrico saranno perpendicolari tra di loro.
Ok, torniamo alla luce che, come detto, è un'onda elettromagnetica e sarà quindi dotata di campo elettrico e magnetico: nel nostro caso specifico possiamo dimenticarci del campo magnetico e prenderemo in considerazione da qui in avanti solo l'onda caratteristica del campo elettrico.
LUCE POLARIZZATA
Per "polarizzazione della luce" si intende la direzione in cui oscilla il campo elettrico dell'onda elettromagnetica: per questioni fisiche, le direzioni del campo elettrico devono appartenere al piano ortogonale alla direzione di propagazione della luce (il campo elettrico deve essere perpendicolare a tale direzione) ma questo non vuol dire che la polarizzazione non possa variare molto rapidamente, nel tempo. Qualora avvengano queste variazioni del tutto casuali si parla di luce NON polarizzata, viceversa, nel caso in cui il campo elettrico oscilli in modo "ordinato" e costante, si parla, come prevedibile, di luce polarizzata.
Bisogna inoltre fare una distinzione tra due tipi diversi di polarizzazione, quella lineare e quella circolare: questa distinzione sarà poi ripresa per capire la differenza tra i diversi tipi di filtri.
Se il campo elettrico oscilla mantenendo costante il piano di oscillazione si parla di polarizzazione lineare, se invece il piano di oscillazione ruota costantemente su se stesso siamo di fronte alla polarizzazione circolare. Per cercare di rendere l'idea con un esempio concreto pensate di prendere una corda e di legare una estremità ad una parete. Se iniziate a muovere ritmicamente l'altro estremo dall'alto al basso, potete vedere le oscillazioni della corda come la variazione nel tempo del campo elettrico nel caso di polarizzazione lineare. Se continuando ad oscillare in questo modo la corda iniziate a farla ruotare anche in senso orario (o antiorario) avrete appena "emulato" il campo elettrico nel caso di polarizzazione circolare.
In natura si trovano con tale facilità esempi di luce non polarizzata (quella emessa dal sole o da una lampadina ad esempio) che spesso "luce non polarizzata" e "luce naturale" vengono quasi utilizzati come sinonimi.
Esistono comunque, anche in natura, esempi di luce polarizzata, ed è proprio su questi esempi che si basa il funzionamento del filtro polarizzatore.
- Polarizzazione naturale per diffusione
Quando un raggio di luce non polarizzato colpisce delle particelle di dimensione infinitesimale, come può essere ad esempio il vapore acqueo presente nell'atmosfera, viene diffuso e si polarizza in un piano perpendicolare alla direzione di propagazione del raggio incidente.
- Polarizzazione naturale per riflessione
Quando un raggio di luce colpisce una superficie liscia in parte viene assorbito dall'oggetto stesso, in parte viene riflesso con un angolo uguale e opposto all'angolo di incidenza. La questione che ci interessa particolarmente è che a seconda delle superfici può verificarsi il fenomeno della polarizzazione, ovvero oltre a venire riflesso il raggio di luce viene anche polarizzato: è quello che avviene nel caso di materiali chiamati "dielettrici".
Anche se nella maggior parte dei casi si assiste alla polarizzazione, con tutte le superfici metalliche (tra cui anche gli specchi o le cromature) questo non avviene: se la luce era polarizzata prima di venire riflessa continuerà a rimanere tale, ma in caso contrario non ci sarà alcuna polarizzazione.
E IL FILTRO COSA FA?
Dopo la indispensabile parentesi scientifica veniamo al nostro caro filtro polarizzatore: come facciamo a convincerci che non funziona per magia ma che dietro il suo funzionamento c'è della scienza?
Fondamentalmente quello che fa il polarizzatore è trasmettere più o meno luce a seconda della sua polarizzazione, bloccando del tutto la luce polarizzata con un piano parallelo al piano polarizzatore del filtro. Tanto più il piano polarizzatore della luce sarà lontano dall'essere parallelo a quello del del filtro, tanto maggiore sarà la luce che attraverserà il filtro mentre la luce non polarizzata sarà quella meno "bloccata" (in parte anche quella viene attenuata: non dimentichiamoci infatti che il filtro diminuisce in genere di due stop la luce totale che arriva all'obiettivo).
A questo punto dovrebbe essere chiaro anche il motivo per cui il filtro, una volta montato sull'obiettivo può ruotare e, anzi, è proprio ruotandolo che si troverà il punto in cui la funzione sarà massima: infatti quello che si deve fare è rendere paralleli il piano di oscillazione del campo elettrico della luce con il piano polarizzatore del filtro, eliminando così eventuali riflessi.
OK, MA NON HO ANCORA CAPITO DA DOVE SALTANO FUORI GLI EFFETTI!
All'inizio avevamo descritto i due principali vantaggi del filtro: riprendiamo il discorso da lì e, con il giusto background culturale, cerchiamo di capire perchè avvengono.
- Eliminazione dei riflessi
Prendiamo uno degli esempi più eclatanti... una foto fatta al fondale del mare: quando un raggio di luce colpisce la superficie dell'acqua si "spezza" in due raggi differenti. Uno, seppur con una angolazione differente rispetto a quella di incidenza, prosegue verso il fondo del mare, l'altro viene invece riflesso e (come dicevamo prima) polarizzato. Tutti i riflessi che vediamo sull'acqua, come dice il termine stesso, sono dovuti a questi raggi di luce riflessi (e polarizzati!): ecco quindi perchè se orientiamo in modo corretto il filtro polarizzatore, la luce riflessa verrà bloccata totalmente e potremo quindi vedere soltanto quella parte della luce che proseguiva verso il fondo del mare illuminandolo!
- Maggior saturazione
Come dicevamo prima un altro esempio di luce polarizzata si ottiene per "diffusione" quando la luce impatta contro ad esempio il vapore acqueo presente nell'atmosfera: in questo caso il polarizzatore elimina tutti questi raggi di luce contribuendo a scurire e rendere più saturo il cielo. In particolare, visto che il piano di polarizzazione della luce è perpendicolare alla direzione di propagazione del raggio incidente, nel caso tipico dei paesaggi di montagna, i risultati migliori si ottengono quando il sole è a 90 gradi rispetto all'asse di ripresa: in pratica quando lo si ha di fianco.
Ultima considerazione: a questo punto dovrebbe essere abbastanza chiaro anche perchè i riflessi degli specchi non vengono eliminati. Come dicevamo non tutte le superfici, quando riflettono la luce, sono in grado anche di polarizzarla e se questa non viene polarizzata il filtro non è in grado di bloccarla.
FANTASTICO! LO COMPRO: MA QUALE? IL LINEARE O IL CIRCOLARE?
Si potrebbe iniziare dicendo "in principio c'era il lineare", ma questo darebbe l'idea che ormai il lineare non ha più senso comprarlo. In realtà ancora oggi si trovano in commercio entrambi i filtri e di conseguenza il dubbio sul quale comprare è più che legittimo.
Ancora una volta invece di dare una risposta "secca" vediamo cosa avviene in realtà, visto che non bisogna aggiungere troppo a quanto già scritto.
Di fatto i polarizzatori, oltre a decidere quale luce far passare e quale bloccare, agiscono a loro volta da polarizzatori, ovvero tutta la luce che filtra attraverso il filtro risulta polarizzata. L'unica differenza tra i polarizzatori circolari e quelli lineari è il modo in cui avviene questa polarizzatore che, prevedibilmente, risulterà rispettivamente lineare o circolare.
In termini pratici, per quello che può interessare il fotografo al di là delle spiegazioni scientifiche, i polarizzatori circolari sono stati introdotti in seguito perchè con i lineari ci si era resi conto che alcune macchine fotografiche reflex entravo in crisi quando provavano ad utilizzare l'autofocus o a volte anche nel calcolare la corretta esposizione. Questo perchè la luce polarizzata linearmente può venire bloccata o alterata da eventuali specchi o vetri semitrasparenti posti spesso davanti alle cellule esposimetriche delle reflex o a quelle addette all'autofocus, facendole, di fatto, "impazzire".
Il rovescio della medaglia dei polarizzatori circolari è principalmente la maggior complessità costruttiva e, ovviamente, i costi maggiori a cui si trovano in commercio.
A parte questo le due tipologie di filtri sono del tutto paragonabili sia nell'utilizzo che nei risultati ottenuti, anche se a volte i polarizzatori lineari vengono considerati leggermente più efficaci.
ULTIMA CHICCA
Abbiamo appena detto che un filtro polarizzatore polarizza la luce. Cosa succede quindi montando due filtri? Semplice: si può ottenere il buio totale! Regolando infatti il filtro più vicino all'obiettivo in modo da bloccare la luce polarizzata con un piano di polarizzazione uguale a quello generato dal primo filtro (nota: tutta la luce che esce dal primo filtro avrà quel piano di polarizzazione!) semplicemente si otterrà l'assenza di luce. Un esperimento interessante da fare (che spero di fare a breve per poi mandare delle foto) è quello di includere tra i due filtri del materiale trasparente come può essere della plastica traslucida o anche semplicemente dei granelli di sale. Così facendo infatti tutta la luce che passa dal primo filtro che non "impatta" con il granello di sale verrà bloccata dal secondo filtro, mentre la luce che attraversa il granello di sale vedrà variato il suo piano di polarizzatore e riuscirà ad arrivare all'obiettivo generando dei suggestivi giochi di luce.
CONCLUSIONI
Spero di non avere troppo annoiato con questa "trattazione" e di essere riuscito a far capire i principi di base sui quali si basa il filtro polarizzatore. A parte questo consiglio veramente a tutti di acquistarne uno, possibilmente di una buona marca (ho provato polarizzatori di marche scadenti e vi assicuro che le foto vengono meglio con il tappo sull'obiettivo...): anche se la spesa sarà probabilmente elevata (specie se avete obiettivi con diametro consistente, ad esempio da 77 o 82mm) ne varrà veramente la pena! [@ Marco "Balza" Balzarini] |
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