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photo4u.it -> Tutorial
Oggetto: La tecnica del ritratto - L'inquadratura Rispondi con citazione
Autore: ZioMauri29 :: Inviato: Mer 29 Apr, 2009 11:50 am
Figura intera: in questo caso il soggetto è inquadrato nella sua interezza, il volto diviene sempre meno determinante nel definire l’espressività della persona. E’ il corpo, ...dalla testa ai piedi (fate attenzione che i piedi rientrino all’interno del fotogramma), che veicola l’universo fisico ed emozionale del soggetto e qui più che negli altri generi del ritratto il rapporto con lo sfondo assume un ruolo chiave. L’inquadratura si mantiene necessariamente ampia e si spinge a contenere all’interno del fotogramma ampie porzioni dello scenario nel quale il soggetto è collocato.










Nel ritratto a figura intera, più che mai lo scenario entro cui è ripreso il soggetto, è l’occasione per completare e rendere più incisivo il racconto. Così è in “Aga” di Giuseppe Circhetta, nickname: Hausdorf79, (fig.17), dove il particolare punto di ripresa, studiatamente basso, e la generosa sbollatura coinvolgono le due quinte urbane che definiscono lo spazio d’immagine a destra e sinistra, nel ricreare (complice la forte accelerazione prospettica che ne deriva) una sensazione di forte dinamismo in sintonia con la posa della modella. Non è certo un caso che l’illuminazione sulla modella sia dosata al fine di non farla staccare troppo, ma integrarla con più coerenza all’interno dello scenario urbano.























Di altra natura, ....meno figurativa e dall’accento fortemente emozionale, lo sfondo nero che fa da scenario al “Giovanni Falzone” di Antonjazz (fig. 18). La luce del faretto in alto a sinistra scivola in basso ad illuminare l’artista. Tutto il resto del fotogramma è invaso da un nero che non è “vuoto”, non è “assenza”, ma spazio dell’anima che presto si addensa di note ed emozioni. Questo lo scenario, non fisico ma emozionale. Il ritratto insomma sta tutto in quello spazio apparentemente vuoto, in quel percorso che il nostro sguardo compie tra il faretto e l’artista, esattamente come il cuore tra il picco di un’emozione e l’altra.











Meditazione...” di Marina Palpati, nickname: Squa, (fig. 19) è un esempio intenso ed espressivo di ritratto ambientato, che nasce dall’attenzione rivolta non solo al soggetto in sé ma al rapporto tra questo ed il luogo che fa da scenario al ritratto stesso, intriso di forte spiritualità. Questa volta l’inquadratura è ampia ed è il salto di scala la chiave della forza espressiva dello scatto. Commuove cioè la figura piccola, minuta, “raccolta” ed immersa nella lettura, di questo frate che si fa ancora più piccolo sullo sfondo di questo ambiente dove persino l’arredo, l’armadio a sinistra, la statua alta sul piedistallo, la stessa spazialità della sala con la fuga prospettica del disegno pavimentale, sembrano farsi giganti. L’inquadratura è curatissima alla ricerca di quella assialità tra il lampadario, la statua ed il tavolo, non casualmente in corrispondenza con il terzo a destra del fotogramma. La composizione sbilancia di lato cioè, ma lo fa per riportare al centro geometrico ed emozionale del ritratto la figura del frate sul quale di fatto sembra condensare e addensarsi il silenzio di questo spazio. Un’arte difficile quella del ritratto ambientato che pare farsi poesia negli scatti della nostra Marina che sa trarre dal contesto elementi essenziali al racconto della persona e lo spazio in cui i soggetti si muovono diventa spazio dell’anima.



C’è dunque un’occasione da sfruttare, che è quella del ritratto ambientato in cui lo scenario circostante non è semplicemente sfondo ma parte significante del ritratto stesso, che ne completa insomma e ne sottolinea il contenuto. Si tratta cioè di stabilire una relazione tra soggetto e contesto e a questa affidare l’espressione del contenuto del ritratto.
Più l’inquadratura si fa ampia più difficile è il controllo di questo rapporto: attenzione ai classici pali o tronchi d’albero che non vorremmo fare sbucare dalla testa di nessuno, al passante di turno e ad altri infiniti possibili elementi che possono essere solo di disturbo.
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