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LuVi utente attivo

Iscritto: 29 Dic 2003 Messaggi: 1259 Località: Roma, Italia
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Inviato: Mer 14 Lug, 2004 9:20 am Oggetto: L'origine della nostra passione |
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Ogni tanto, è bene guardare al passato...
Come nacque la prima fotografia
Lo storico scatto
Alcuni scienziati del Getty Conservation Institute di Los Angeles, in California, si sono dati appuntamento per studiare, per la prima volta in modo approfondito, la prima foto mai scattata nella storia del mondo: “Vista dalla finestra a Le Gras”.
Riscoperta e autenticata una cinquantina di anni or sono, la fotografia (24 centimetri per 18 circa) è conservata dal 1964 all'Università del Texas ad Austin. Si tratta di un'immagine della campagna francese scattata nel 1826. Nicéphore Niepce la ottenne cospargendo di bitume di giudea una lastra di peltro per eliografia. Essa ritrae il cortile della sua casa visto dalla finestra della sua stanza. Enormemente lungo fu il tempo d’esposizione: 8 ore!
Pare che questo primo risultato non fosse lo scopo finale cercato dall'inventore. Niepce voleva preparare lastre per stampa. Perciò egli spandeva, sulla lastra trattata, un acido destinato a incidere le parti del metallo messe a nudo, ma che non poteva attaccare le parti ancora ricoperte dal bitume. Questo veniva poi tolto e le parti da esso protette, presentavano, in rilievo la riproduzione (sempre in negativo) del disegno. La lastra era così pronta per la tipografia.
Ben presto però Niepce fu tentato di applicare il suo procedimento alla fotografia. Riprodusse cioè disegni e stampe resi trasparenti spalmandoli con oli e vernici e applicandoli su lastre ricoperte di sostanze sensibili alla luce. Poi cominciò a usare la camera oscura per ritrarre immagini dal vivo. Il 5 maggio 1816 così scriveva al fratello Claude: "Ho messo il mio apparecchio sulla finestra aperta della stanza dove lavoro, dirigendolo verso la piccionaia. Ho fatto l'esperimento nel mio solito modo e ho ottenuto sulla carta bianca quella parte della piccionaia che si vede dalla finestra ed una debole immagine anche di questa, che era meno illuminata".
Ventitrè giorni dopo, il 28 maggio, applica all'obiettivo un rudimentale diaframma che renderà più nitida l'immagine. Per cinque anni Niepce lavora accanitamente alla ricerca di materie più sensibili all'azione della luce tentando di tutto: il nitrato al cloruro d'argento, il perossido di manganese, il cloruro di ferro, ìl "safran de Mars", il fosforo, la cocciniglia.
Finché, il 3 settembre 1824, riesce infine a fissare solo i contorni di un paesaggio. E finalmente nel 1826 quella che può essere considerata la prima vera fotografia proprio da quella finestra dove un decennio prima aveva posto il suo apparecchio. Posa di ben otto ore su una lastra di peltro per eliografia, spalmata di bitume di giudea e posta all'interno della sua camera oscura con diaframma. E alla fine l'immagine era lì sotto i suoi occhi. Era fatta, Niepce realizzò il suo sogno!
Abrahm Abbot
Tratto da: http://www.giornaletecnologico.it/news/200304/08/3e9312f502405/
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