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E' proprio necessario ?

 
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Carcarlo1
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Iscritto: 25 Nov 2013
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MessaggioInviato: Lun 10 Feb, 2014 8:54 pm    Oggetto: E' proprio necessario ? Rispondi con citazione

Ciao

dico quello che per molti può essere eresia: per il fotoamatore, è proprio obbligatorio usare fotosciop o simili ?

Voglio dire: ma davvero non ci si riesce ad ottenere uno scatto buono alla fonte, e dire ok va bene così non c'è niente da ritoccare ? Possibile che per una foto buona ci siano dietro cinquantasei scatti a raffica e quello prescelto vada quasi necessariamente elaborato ? Mi viene in mente una famosa pubblicità: ti piace vincere facile ?

O è solo una mia impressione ?

Oppure riformulo la domanda: quante volte, percentualmente agli scatti effettuati, dovete usare il ritocco perché il risultato non vi soddisfa ?
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BIANCOENERO
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Iscritto: 13 Mar 2006
Messaggi: 23659
Località: ::: M I L A N O :::

MessaggioInviato: Lun 10 Feb, 2014 9:19 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

Ciao Carlo e benvenuto Smile
La tua domanda è semplice per certi versi ma molto articolata come risposta per altri.
Per come scrivi sicuramente arrivi dalla pellicola, comunque cerccherò di darti la mia personale risposta.

Dipende dal tipo di foto.
Se la foto dovesse essere di still life non credo che necessitano 50 fotografie a raffica
Se la foto dovesse essere di sport non credo che bastano 50 fotografie a raffica Very Happy
Se la fotografia dovesse essere l'unica della tua vita, sarebbe un peccato perderla solo perché non hai voluto "vincere facile" scattando al massimo delle possibilità della tua fotocamera.
Se dovessi fotografare una modella che hai pure pagato e fargli una sola foto, vada come vada, per ogni posa fatta, sarebbe un peccato buttare via i soldi solo perché non hai voluto di ogni singola posa produrre 3-4 fotografie a diversi diaframmi e/o focali
E potrei andare avanti.
Dipende... Smile
Tu come ti sei sempre comportato nelle singole tipologie di scatto?

_________________
Fabio
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AleZan
coordinatore


Iscritto: 16 Giu 2006
Messaggi: 11698
Località: Bologna

MessaggioInviato: Lun 10 Feb, 2014 10:47 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

Secondo me non bisogna considerare l'editing digitale come una (facile) soluzione per recuperare gli errori. È invece una fase del lavoro che va dallo scatto alla stampa.
Addirittura se scatti in RAW il file che ottieni, prima di entrare in un convertitore, non è ancora un'immagine.
Quindi si può dire che si scatta... pensando all'editing che si farà... pensando al risultato che si desidera.

In questa filiera ci stanno tutti gli approcci possibili. L'intervento pesantissimo che si fa nella fotografia di "beauty" (cosmetica, ecc.) sarebbe inaccettabile per un fotogiornalista.
Proprio nel fotogiornalismo ci sono spesso casi di fotografie escluse da competizioni prestigiose (e di premi ritirati) per "eccesso di ritocco".

Ognuno trova l'approccio che gli è più congeniale, perché Photoshop è uno strumento fra gli atri che il fotografo usa, non una scorciatoia per salvarsi in corner.
Il questo range di possibilità c'è anche il Jpeg che esce già pronto dalla macchina. Non è un caso raro e bizzarro.

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Alessandro - www.alessandrozanini.it
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Iggy
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Iscritto: 10 Ago 2004
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Località: Bologna

MessaggioInviato: Lun 10 Feb, 2014 11:39 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

AleZan ha scritto:
Il questo range di possibilità c'è anche il Jpeg che esce già pronto dalla macchina. Non è un caso raro e bizzarro.


Senza contare che anche il jpeg che esce pronto dalla macchina è un file che ha subito degli interventi. Interventi standardizzati dal produttore della macchina, ma pur sempre interventi. Wink

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flavio
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M@n
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Iscritto: 02 Ago 2007
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Località: Crema

MessaggioInviato: Mar 11 Feb, 2014 10:35 am    Oggetto: Rispondi con citazione

2 risposte rapide:
1) il fotoritocco esiste da ben PRIMA dell'invenzione della fotografia digitale.
2) prova con una pellicola a caso a fare 1 scatto e portalo a stampare in 10 posti diversi. poi fai lo stesso scatto (con uguali condizioni di luce) con un'altra pellicola e riportala dagli stessi stampatori. SENZA usare quindi Photoshop, le 20 stampe saranno tutte uguali.... o no??
Per dire che la postoproduzione esiste anche nella pellicola solo che e' in forma diversa Wink

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Canon 5d3 con un po' di lenti Canon e questi vintage Pentacon 135/2.8 Samyang 14/2.8 Zenitar 16/2.8 MIR-1B 37/2.8 Zuiko 50/1.4 Pentacon 29/2.8
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BiJeiTi
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Località: Malo (VI)

MessaggioInviato: Mar 11 Feb, 2014 12:34 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

Piace anche a me pensare che la post produzione fa parte del processo completo della fotografia. Come detto, questo non significa che la post-produzione debba salvare gli errori fatti.

Per quanto mi riguarda i parametri che più modifico sono il bilanciamento del bianco e ritocchi nell'esposizione per riportarmi a delle condizioni che avevo in mente durante lo scatto.
Non penso invece che lo scatto in sequenza sia una buona norma, preferisco capire cosa sto fotografando e cercare di cogliere gli attimi giusti.
Resta comunque il fatto che fare prove, buttare foto, sperimentare impostazioni diverse per me fa parte del processo creativo. E' dal provare che mi escono nuove idee e inquadrature differenti.

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Nikon D800e + Fuji S5 pro + Nikon D70 + Qualche vetro per divertirmi un po'
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Carcarlo1
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Iscritto: 25 Nov 2013
Messaggi: 180

MessaggioInviato: Mar 11 Feb, 2014 9:54 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

Forse avrei dovuto dettagliare meglio il contesto della mia domanda.

Parlo dal punto di vista del fotoamatore, non del professionista che produce immagini ( e sottolineo immagini e non fotografie ).

Per me la fotografia è anche divertimento e ricerca nel momento in cui la faccio: se devo ritoccare tanto, ho fatto uno scatto sbagliato. Per cui, da ex-pellicolaro, sono abituato a stare attentissimo in fase di ripresa.

Ovviamente, escludo dal campo ritocco quelle cose ovvie tipo luminosità, saturazione, insomma quei banali interventi che riguardano l'intero fotogramma.

Altrimenti, faccio trecento scatti, duemila ritocchi, e mi sa tanto che una foto bella mi viene davvero, così posso dire di essere un fotografo.

O forse la mia è una visione obsoleta e nostalgica delle cose. Surprised
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M@n
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Iscritto: 02 Ago 2007
Messaggi: 110
Località: Crema

MessaggioInviato: Mer 12 Feb, 2014 9:07 am    Oggetto: Rispondi con citazione

beh, anche "prima" potevi fare 300 scatti e 2000 ritocchi, ora e' solo tutto piu' economico (nel senso che non paghi i rullini) e veloce.
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Santiago81
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Località: Fiano Romano

MessaggioInviato: Mer 12 Feb, 2014 2:06 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

Carcarlo1 ha scritto:
Per me la fotografia è anche divertimento e ricerca nel momento in cui la faccio: se devo ritoccare tanto, ho fatto uno scatto sbagliato. Per cui, da ex-pellicolaro, sono abituato a stare attentissimo in fase di ripresa.
(...)
Altrimenti, faccio trecento scatti, duemila ritocchi, e mi sa tanto che una foto bella mi viene davvero, così posso dire di essere un fotografo.


Credo che l'equivoco sia qui.
Hai una visione del digitale e del fotoritocco molto comune fra chi proviene dalla pellicola e fra i fotoamatori.
Da una parte pensi che il digitale significhi scattare a caso 3mila fotografie, sparare nel mucchio e sperare che una sia "venuta bene".
Dall'altra sei convinto che un significativo intervento con photoshop serva per "aggiustare" uno scatto sbagliato.
Sono considerazioni che si possono applicare ai fotoamatori non evoluti; per intenderci, quelli che comprano una reflex per usarla come una compatta e scattare in jpeg.

Personalmente, non mi diverto minimamente al momento dello scatto. Non mi diverto granché nemmeno dopo, a pensarci bene.
Però la fotografia è sicuramente ricerca, progettazione e previsualizzazione.
Probabilmente più di quanto non lo fosse per quei fotoamatori che scattavano a pellicola, portavano le foto in laboratorio e se le facevano stampare in 10x15 da una macchina a 3 colori a sublimazione. Poi le guardavano e facevano stampare in A4 quella "venuta davvero bene". Che poi magari aveva comunque i suoi bei difettoni ma rispetto alle altre sembrava un capolavoro.

Le uniche volte in cui ho scattato tremila foto sono state quando ho lavorato per un'agenzia che faceva foto ai saggi di danza e quando sono andato agli internazionali di Tennis con la 1D (prima avevo la 5D, le raffiche erano inutili).
Per inciso, se anche scatti 10 fotogrammi al secondo, senza un'adeguata conoscenza dello sport, la foto non la porti a casa.

Per il resto, scatto poco o pochissimo, anche quando ho la modella pagata e il set di nudo. Quando non uso l'esposimetro esterno, sono più le foto di prova per sistemare le luci che quelle vere e proprie.
Perché la fotografia non deve "venire bene", la devi "fare bene".
Per me lo scatto non è la ricerca dello scatto perfetto, con un risultato lasciato in mano e limitato al software della macchina. E non lo sarebbe nemmeno a pellicola, con il risultato in mano alla stampatrice Fuji.
Per me è l'acquisizione di dati, la più completa possibile. Guardo quello che hk davanti e penso alla fotografia (o immagine, la definizione è irrilevante) che può avere dentro.
Con photoshop non recupero gli errori: una foto mediocre non diventerà mai una bella foto, al massimo potrà diventare un bel rattoppo.
Se davanti ho una scena che richiede una latitudine di posa di 20 stop che faccio? Brucio il cielo perché Photoshop è il demonio?
No, scatto varie foto, elaboro i raw, sovrappongo le conversioni e spennello sulle maschere. Se lavoro bene, il risultato finale sarà più simile a quello che vedevo o a quello che volevo di quanto avrei potuto ottenere con la migliore delle pellicole.
Ma lo scopo è riprodurre quello che vedo? Nemmeno. Lo scopo è creare la mia visione di quello che vedo e se ho davanti una bella pietra, già immagino quali valori dovrò usare per i vari canali nella conversione in bianconero, già penso al filtro accentua passaggio, alla correzione dei livelli, a tutte quelle operazioni che mi permetteranno di andare oltre la semplice registrazione notarile di quello che vedo.
Sono il solo? Non credo, non mi sembra.

Prima ho detto che definire una foto come immagine o fotografia è irrilevante.
Perché? Perché quando la guardi è irrilevante come quel risultato è stato ottenuto: conta solo quello che vedi.
Uno può anche chiedersi "come avrà fatto? Sarà photoscioppato? Sarà lavorato in camera oscura?" ma se nessuno gli dice nulla del "backstage" rimarrà ad arrovellarsi. Magari perdendo pure di vista l'essenza di quello che osserva.

Nel cinema, e non parlo dei blockbuster di fantascienza, non è insolito sotituire un cielo piatto con uno più denso e gradevole o inserire un viraggio che caratterizzi una scena o un personaggio (quando non un intero film).
E nessuno si chiede "sarà reale?". Poi magari scopre il backstage negli extra del blu-ray. E rimane pure deluso perché non ha capito che tutto deve "apparire" ma non c'è alcun bisogno che "sia".
L'armatura di Iron-Man non è creata al computer perché dal vivo la ripresa non era venuta bene ma perché in rendering sarebbe risultata più verosimile che a fabbricarla. Non è importante che sia reale, è importante che lo sembri.
(E se sbagli a fare le riprese in green screen e motion capture, ciao film)

Che poi uno possa preferire scattare e stampare senza ulteriori interventi (da parte sua), è certamente legittimo. Ma questo non vuol dire che stia lavorando meglio, con maggior consapevolezza o addirittura correttezza.



Va da sé che queste considerazioni non si applicano al fotogiornalismo di cui all'altro thread.
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Santiago81
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MessaggioInviato: Mer 12 Feb, 2014 2:06 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

Visto che mi era partito il messaggio doppio...
Progettare una foto pensando a come far sì che i suoi elementi base siano presenti, acquisire le informazioni di luminosità e colore utili alla sua realizzazione e lavorare pazientemente su quelle informazioni per riprodurre ciò che si era pensato mi sembra tutto tranne che vincere facile.

Limitarsi a pensare e scattare mi sembra decisamente più facile.
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Planar
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MessaggioInviato: Mer 12 Feb, 2014 11:12 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

Condivido perfettamente quello che hai scritto Santiago! Riassumendo, la fotografia è un continuo mettersi in discussione Ok!
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FABIO.
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Marty McFly
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MessaggioInviato: Gio 13 Feb, 2014 8:23 am    Oggetto: Rispondi con citazione

BiJeiTi ha scritto:
...questo non significa che la post-produzione debba salvare gli errori fatti.

Ma perché, se pure fosse? Che male ci sarebbe? Non è sempre e solo il risultato che conta? O è una disciplina olimpica in cui anche l'esecuzione viene "valutata"? Very Happy

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Santiago81
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MessaggioInviato: Gio 13 Feb, 2014 12:46 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

Marty McFly ha scritto:
Ma perché, se pure fosse? Che male ci sarebbe? Non è sempre e solo il risultato che conta? O è una disciplina olimpica in cui anche l'esecuzione viene "valutata"? Very Happy

e in effetti...
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milladesign
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MessaggioInviato: Gio 13 Feb, 2014 1:35 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

Santiago81 ha scritto:
Credo che l'equivoco sia qui.
Hai una visione del digitale e del fotoritocco molto comune fra chi proviene dalla pellicola e fra i fotoamatori.
Da una parte pensi che il digitale significhi scattare a caso 3mila fotografie, sparare nel mucchio e sperare che una sia "venuta bene".
Dall'altra sei convinto che un significativo intervento con photoshop serva per "aggiustare" uno scatto sbagliato.
Sono considerazioni che si possono applicare ai fotoamatori non evoluti; per intenderci, quelli che comprano una reflex per usarla come una compatta e scattare in jpeg.

Personalmente, non mi diverto minimamente al momento dello scatto. Non mi diverto granché nemmeno dopo, a pensarci bene.
Però la fotografia è sicuramente ricerca, progettazione e previsualizzazione.
Probabilmente più di quanto non lo fosse per quei fotoamatori che scattavano a pellicola, portavano le foto in laboratorio e se le facevano stampare in 10x15 da una macchina a 3 colori a sublimazione. Poi le guardavano e facevano stampare in A4 quella "venuta davvero bene". Che poi magari aveva comunque i suoi bei difettoni ma rispetto alle altre sembrava un capolavoro.

Le uniche volte in cui ho scattato tremila foto sono state quando ho lavorato per un'agenzia che faceva foto ai saggi di danza e quando sono andato agli internazionali di Tennis con la 1D (prima avevo la 5D, le raffiche erano inutili).
Per inciso, se anche scatti 10 fotogrammi al secondo, senza un'adeguata conoscenza dello sport, la foto non la porti a casa.

Per il resto, scatto poco o pochissimo, anche quando ho la modella pagata e il set di nudo. Quando non uso l'esposimetro esterno, sono più le foto di prova per sistemare le luci che quelle vere e proprie.
Perché la fotografia non deve "venire bene", la devi "fare bene".
Per me lo scatto non è la ricerca dello scatto perfetto, con un risultato lasciato in mano e limitato al software della macchina. E non lo sarebbe nemmeno a pellicola, con il risultato in mano alla stampatrice Fuji.
Per me è l'acquisizione di dati, la più completa possibile. Guardo quello che hk davanti e penso alla fotografia (o immagine, la definizione è irrilevante) che può avere dentro.
Con photoshop non recupero gli errori: una foto mediocre non diventerà mai una bella foto, al massimo potrà diventare un bel rattoppo.
Se davanti ho una scena che richiede una latitudine di posa di 20 stop che faccio? Brucio il cielo perché Photoshop è il demonio?
No, scatto varie foto, elaboro i raw, sovrappongo le conversioni e spennello sulle maschere. Se lavoro bene, il risultato finale sarà più simile a quello che vedevo o a quello che volevo di quanto avrei potuto ottenere con la migliore delle pellicole.
Ma lo scopo è riprodurre quello che vedo? Nemmeno. Lo scopo è creare la mia visione di quello che vedo e se ho davanti una bella pietra, già immagino quali valori dovrò usare per i vari canali nella conversione in bianconero, già penso al filtro accentua passaggio, alla correzione dei livelli, a tutte quelle operazioni che mi permetteranno di andare oltre la semplice registrazione notarile di quello che vedo.
Sono il solo? Non credo, non mi sembra.

Prima ho detto che definire una foto come immagine o fotografia è irrilevante.
Perché? Perché quando la guardi è irrilevante come quel risultato è stato ottenuto: conta solo quello che vedi.
Uno può anche chiedersi "come avrà fatto? Sarà photoscioppato? Sarà lavorato in camera oscura?" ma se nessuno gli dice nulla del "backstage" rimarrà ad arrovellarsi. Magari perdendo pure di vista l'essenza di quello che osserva.

Nel cinema, e non parlo dei blockbuster di fantascienza, non è insolito sotituire un cielo piatto con uno più denso e gradevole o inserire un viraggio che caratterizzi una scena o un personaggio (quando non un intero film).
E nessuno si chiede "sarà reale?". Poi magari scopre il backstage negli extra del blu-ray. E rimane pure deluso perché non ha capito che tutto deve "apparire" ma non c'è alcun bisogno che "sia".
L'armatura di Iron-Man non è creata al computer perché dal vivo la ripresa non era venuta bene ma perché in rendering sarebbe risultata più verosimile che a fabbricarla. Non è importante che sia reale, è importante che lo sembri.
(E se sbagli a fare le riprese in green screen e motion capture, ciao film)

Che poi uno possa preferire scattare e stampare senza ulteriori interventi (da parte sua), è certamente legittimo. Ma questo non vuol dire che stia lavorando meglio, con maggior consapevolezza o addirittura correttezza.



Va da sé che queste considerazioni non si applicano al fotogiornalismo di cui all'altro thread.


Condivido totalmente.

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Giorgio
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BiJeiTi
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MessaggioInviato: Gio 13 Feb, 2014 1:57 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

Marty McFly ha scritto:

BiJeiTi ha scritto:
...questo non significa che la post-produzione debba salvare gli errori fatti.

Ma perché, se pure fosse? Che male ci sarebbe? Non è sempre e solo il risultato che conta? O è una disciplina olimpica in cui anche l'esecuzione viene "valutata"? Very Happy


Probabilmente manca un "solo" nella mia frase...era per dire che spesso chi non conosce il mezzo "fotoritocco" lo considera come una pezza, a me piace pensarlo come una parte integrante. (snta togliere che a volte può fare da pezza)

Vero che per chi osserva conta solo il risultato, ma a me che che lo creo interessa anche il come. Very Happy

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Marty McFly
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MessaggioInviato: Gio 13 Feb, 2014 2:36 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

BiJeiTi ha scritto:
Vero che per chi osserva conta solo il risultato, ma a me che che lo creo interessa anche il come Very Happy

Quello sicuramente, anche a me Smile Sia per una soddisfazione mia personale e sia perché non mi va di stare ore davanti al monitor, se possibile Very Happy

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Santiago81
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MessaggioInviato: Gio 13 Feb, 2014 4:27 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

Infatti credo che diciamo la stessa cosa...
Delle piccole sbavature si possono correggere senza troppi problemi, è quando la foto è concettualmente sballata o tecnicamente disastrosa che c'è poco da fare.
Su questa foto
http://www.flickr.com/photos/claudiocaravano/9420015315/lightbox/cercai di spiegare che l'effetto, per quanto molto vistoso, era ottenuto in fase di scatto. Qualcuno insistette con l'ipotizzare che fosse frutto di postproduzione, nemmeno il raw sembrava convincerlo.
Ma, più semplicemente, perché uno avrebbe dovuto buttare tempo e vista davanti a un monitor quando era molto più comodo fare una zoomatina all'indietro durante l'esposizione?
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milladesign
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MessaggioInviato: Gio 13 Feb, 2014 8:54 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

http://www.christophehuet.com
In particolare sezione making of
Buona visione Wink

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Giorgio
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Santiago81
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MessaggioInviato: Ven 14 Feb, 2014 3:56 am    Oggetto: Rispondi con citazione

Grande Milla!
Adoro i making of... Boing

Solo una volta ci sono rimasto male. Ma male male.
Accadde quando guardai gli extra di 300. Credevo che quelle bestie di addominali fossero fatti al computer... Crying or Very sad
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