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Edición Remota

 
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carmenmondini
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MessaggioInviato: Dom 11 Nov, 2012 10:49 pm    Oggetto: Edición Remota Rispondi con citazione

Edición Remota

Nuova Casa Editrice con sede a Buenos Aires specializzata in Pubblicazioni di Fotografia Contemporanea, rigorosamente in Edizione Limitata.






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Vogue Italia: Interior
Lo stille criollo
Tra Buenos Aires e la Pampa alla ricerca dei negozi e delle famiglie che tengono vivo lo stile Criollo



C’è nel cuore di Buenos Aires, all’angolo smussato di due vie strette del vecchioquartiere di Montserrat, un posto dal fascino molto particolare. Fuori dal tempo e quindi dalle mode, Aux Charpentiers è un negozio specializzato, come proclama l’insegna sulla facciata, in “indumenti di lavoro e per la campagna”. In una città abbandonataalla speculazione edilizia che cancella giorno dopo giorno le tracce del passato, questo luogo è raro, prezioso. Dentro, in un décor invariato da lunghi decenni – la ditta fu creata nel 1888 – si scopre un universo estetico incontaminato. Senza pretese, deliziosamente datato e piuttosto segreto, questo è un punto di riferimento per quelli che nel vestito privilegiano innanzitutto l’autenticità assoluta e l’alta qualità artigianale. I capi dell’uomo della campagna argentina, le vere “pilchas criollas”, sono tutti qui, dagli impeccabili pezzi di confezione per i compiti della vita quotidiana ai modelli di sartoria su misura, per le grande occasioni, “tanto per la parata a cavallo quanto per le nozze”. Per completare il look, ci si trovano persino le espadrillas, ovvero “alpargatas”, originariamente con suole di corda di iuta o di canapa, ma ormai anche di gomma, nei colori tradizionali – nero, bianco, blu marine, ma anche in écru e verde militare – e quei copricapo baschi che in certe province gli uomini portano in colori brillanti e di taglia grande, con una panache che sarebbe piaciuto a Elsa Schiaparelli.

Lo stile “autenticamente argentino” risulta, come accade allo stesso paese, da un mix di elementi europei –è ovvia l’influenza andalusa – e di forti segni di stile ereditati dalle culture dei popoli originari della regione delle pampas, la vasta sequenza di pianure che va dalla Patagonia al sud del Brasile. Il risultato è uno chic minimalista che accoglie i tocchi barocchi, una sobrietà in qualche modo sontuosa. Il pantalone tipico è la “bombacha de campo”, i cui primi modelli altro non erano che autentici calzoni alla zuava, centomila pezzi di surplus di uniformi della guerra di Crimea, finiti sulle rive del Rio de la Plata e subito adottati perché ideali per cavalcare. Di ampio volume, alla turca, con due o tre pieghe o, nel Nord, addirittura plissettate, le bombachas vengono abbottonate alla caviglia. Ne esiste una versione a due pieghe più stretta, perfetta alternativa ai jeans cittadini. Il gabardine è il tessuto più usato, ma anche la lana leggera en pied--de-poule, il velluto a coste, e d’estate lino e popeline. E i clienti del su misura di Charpentiers si permettono fantasie e materiali come il Principe di Galles o la felpa. Il capo complementare è invece la “corralera”, giacca corta alla vita di taglio militare, senza colletto, con ricami oppure plissé ornamentali. L’alternativa estiva è il gilet sulla camicia, bianca in genere.

Fondata da una famiglia francese e destinata a vestire, come indica il nome, i carpentieri, ma anche altri artigiani,Aux Charpentiers non tardò a specializzarsi in abiti criollos e divenne presto il luogo preferito dei grandi proprietari terrieri. Tradizionale è l’aggettivo archetipico che viene immediatamente in mente, ma si tratta di una tradizione estetica che vale davvero la pena di perpetuare. Oggi, il padrone della maison, Juan Robiglio, più che ottantenne, e Carmen, sua figlia, mantengono vivo uno spirito di serena eleganza. Sono fieri di vestire ancora “le nuove generazioni dei nostri primi clienti”, e hanno allargato anche a donne e bambini. Qui si lavora con delicatezza, in un’atmosfera all’estremo opposto della frenesia consumistica, sulla base di vecchi cartamodelli che sempre meno operai sanno interpretare e nella ricerca costante di materie nobili che spesso non si fabbricano più. La silhouette criolla viene chiaramente definita alla vita avvolgendo fasce colorate, di lana oppure di filo, le “fajas”, e di larghe, preziose cinture dette “tirador”, fatte di monete e catene attorno a una grossa fibbia, la “rastra”, d’argento e a volte d’oro. Un accessorio indispensabile e molto pregiato è il “facón”, gran coltello di cui il fodero e l’impugnatura in argento vengono interamente cesellati. Ma il gaucho poi non è interamente vestito finché non lo sia il suo cavallo; anche i vari attrezzi della cavalcatura – selle, staffe, testiere – si trasformano in veri pezzi artigianali, elaborati, impreziositi, in metalli e cuoio sbalzati. Gli orefici più notevoli, i grandi plateros, sono a San Antonio de Areco, bella cittadina in piena pampa, in stile criollo, diventata attrazione turistica.



E accanto a loro si trovano tutti gli altri specialisti dell’indumento gauchesco: tessitori, sellai, cordai. Visto che l’equitazione occupa un posto importante nella vita “de campo”, sembra logico che si sia sviluppata in Argentina una vera arte della calzatura. Alcune case superesclusive realizzano allo stesso tempo stivali specifici per gli sport equestri, dal salto a quel polo che ha nel paese i più grandi campioni, e quelli destinati ai lavori quotidiani delle aziende agricole, che si adattano perfettamente, ça va sans dire, all’inverno urbano. Qui siamo nel reame del lusso. I due nomi da ricordare sono quelli di due famiglie, due dinastie artigiane. Giribet, favorito di molti polisti, e Fagliano, azienda fondata da una coppia italiana nel 1892, oggi famosa tra gli happy few del mondo intero, tra i quali il Principe Carlo d’Inghilterra. Tutt’altro mood, quello della festa popolare di campagna trapiantata in città. La si ritrova nella famosa Feria de Mataderos, nel quartiere cioè dei mattatoi. Coppie di ogni età ballano davanti a un palcoscenico dove suonano musicisti folk venuti da ogni angolo del paese, mentre nelle strade attorno si sviluppa un mercato pieno di sorprese, dove accanto a capi, accessori e oggetti tradizionali si trovano varianti attuali «ben fatte) dei classici, pezzi unici dimaglia, gioielli d’autore, alpargatas dalle fantasie insolite. Lo stile criollo aggiornatocon nuovo brio creativo.

http://www.vogue.it/uomo-vogue/ultimissime-di-moda/2012/01/lo-stile-criollo

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