Per finire parliamo dell'inquadratura: come faccio a sapere se mi sto fotografando o se sto prendendo solo un braccio?
Con il tempo e con i tentativi la macchina fotografica diventa una specie di occhio: si impara a capire quando sta "guardando" verso di noi e quando invece sta guardando altrove.
Confrontando l'immagine nel mirino o nel monitor LCD con lo spazio che abbiamo di fronte e' utile trovare dei punti di riferimento.
Nel particolareggiato e bellissimo (...) schemino qui sopra e' evidente che se mi metto tra il tavolo e la lampada sono nell'inquadratura.
Se stringo l'inquadratura e taglio via il paralume della lampada in alto, e' ovvio che partira' anche un pezzo di testa.
E' una questione di percezione del proprio corpo in relazione allo spazio e di solito comunque quando si scatta in digitale non e' difficile verificare se l'inquadratura e' corretta ed eventualmente aggiustarla per lo scatto successivo...
Soprattutto all'inizio e' utile mantenere l'inquadratura un po' larga ed eventualmente croppare l'immagine in Photoshop.
A meno di non avere una buona macchina, pero', non si hanno generalmente molti megabyte a disposizione e quindi e' bene imparare a sfruttare tutto lo spazio concessoci dall'inquadratura.
Ma se stiamo usando uno sfondo uniforme? come diavolo facciamo a capire cosa stiamo inquadrando?
Il barbatrucco che usavo all'inizio e' molto semplice: segnavo con lo scotch di carta, quello che usano i muratori, i limiti dell'inquadratura, come se si trattasse di una cornice immaginaria. stare dentro la corince vuol dire stare nella foto.
Se guardate bene
questa foto nell'angolo in alto a destra si vede il limite del "segno" di scotch.
Non c'e' niente di trascendentale, solo una serie di ovvieta' che pero' sono ovvieta' dopo che le si conoscono, in effetti.