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Conte_Hamlin nuovo utente
Iscritto: 01 Mar 2012 Messaggi: 11
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Inviato: Lun 12 Mar, 2012 12:24 am Oggetto: Filtri per scattare in bianco e nero.. |
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Salve a tutti, spero di non creare un topic doppione, ho controllato nelle pagine precedenti ma non ho trovato nulla che potesse fare al caso mio.
Veniamo al dunque: fare foto in bianco e nero!
Ho letto che la stragrande maggioranza degli utenti scattano le foto a colori e poi in PP la convertono in bianco e nero.
Personalmente, con la mia compatta Sony, ho sempre usato la modalità bianco e nero direttamente on-camera e mi ci sono trovato benissimo: su display si vede direttamente la foto in bianco e nero che uscirà... con il tempo mi sono abituato con piacere a "vedere" direttamente il mondo in bianco e nero o seppia, e onestamente ora non vorrei rinunciare a questa possibilità: ritengo che "vedere in bianco e nero", oltre che essere affascinante, offra l'opportunità di individuare in maniera naturale ed immediata le sfumature del mondo secondo queste tonalità, e quindi scattare di conseguenza.. e non credo che vedere a colori per poi "intuire" il bianco e nero della PP che ci sta sotto sia nemmeno lontanamente paragonabile, come esperienza...
Dunque chiedo: con le reflex, come funziona? Ho letto, ma correggetemi se sbaglio, che è possibile anche su di esse impostare, pur scattando in RAW, una modalità bianco e nero che restituisce un file in bianco e nero ed uno originale a colori: tale funzione è uno dei cosiddetti picture style per caso?
Immagino comunque che, nonostante ciò, non sia possibile in ogni caso vedere nel mirino direttamente in bianco e nero giusto?
Quindi presumendo che io voglia "vedere in bianco e nero" chiedo: esiste la possibilità di montare sugli obiettivi dei filtri che permettano di avere direttamente nel mirino un'immagine in bianco e nero e di conseguenza scattare direttemente con questa tonalità? |
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AleZan coordinatore

Iscritto: 16 Giu 2006 Messaggi: 11698 Località: Bologna
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Inviato: Lun 12 Mar, 2012 8:43 am Oggetto: |
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Attraverso il mirino ottico della reflex non puoi vedere in B/N.
Puoi impostare una modalità di scatto che ti permetta di vedere il risultato in B/N, e penso anche in Live view.
Puoi cioè vedere il risultato in b/n e conservare il solo RAW a colori, oppure il solo Jpeg in b/n oppure entrambi.
Paradossalmente il file RAW sarebbe in sè un file monocromatico....
Il vantaggio di fare la conversione in b/n in post-produzione sta nella possibilità di agire sulla tonalità di grigio con cui ogni colore viene riprodotto, con enormi vantaggi per il fotografo bianconerista, che con la pellicola è invece costretto ad ottenere questo risultato ponendo filtri colorati davanti all'obiettivo.
Dai un'occhiata all'articolo sul b/n della nostra guida a Photoshop in Digital Imaging.
ciao _________________ Alessandro - www.alessandrozanini.it
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Conte_Hamlin nuovo utente
Iscritto: 01 Mar 2012 Messaggi: 11
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Inviato: Lun 12 Mar, 2012 1:49 pm Oggetto: |
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Grazie per le delucidazioni.
Dunque si è sempre fatto così..
Ma mi chiedo, sarò cocciuto, capisco la questione della lavorabilità dell'immagine, ma perchè non eisiste la possibilità di montare sull'obiettivo dei filtri, delle lenti che possano far arrivare al sensore e nel mirino un'immagine direttamente in bianco e nero?
Ad esempio: ho un paio di occhiali con delle lenti arancione scuro stupende, e quando li indosso mi par davvero di vivere in un altra dimensione.. il mondo assume toni e caratteristiche diverse e mi rendo conto che moltissimi luoghi che con la luce normale sono pressochè insignificanti, visti attraverso quelle lenti acquisiscono un aspetto che le rende molto più interessanti, spettacolari: sicuramente, se non avessi quelle lenti indoso, manco mi accorgerei di quegli scorci, perchè vedendoli a colori mai me li riuscirei ad immaginare color seppia o bianco e nero in maniera immadiata!
Dunque, mi chiedo perchè anche con una macchina fotografica non potrei avere subito il risultato che ho indossando un paio di occhiali, in modo da vedere il mondo direttamente attraverso "altri occhi" |
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AleZan coordinatore

Iscritto: 16 Giu 2006 Messaggi: 11698 Località: Bologna
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Inviato: Lun 12 Mar, 2012 3:22 pm Oggetto: |
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Ripeto, penso che il Liveview te lo permetta. Penso, ma non lo so per certo perchè non ho mai usato una camera con questa opzione.
Al contrario una sottrazione del colore attraverso un filtro non è possibile. _________________ Alessandro - www.alessandrozanini.it
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Beho nuovo utente
Iscritto: 07 Mar 2012 Messaggi: 43 Località: Roma
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Inviato: Mar 13 Mar, 2012 1:38 am Oggetto: |
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Conte_Hamlin ha scritto: | Ma mi chiedo, sarò cocciuto, capisco la questione della lavorabilità dell'immagine, ma perchè non eisiste la possibilità di montare sull'obiettivo dei filtri, delle lenti che possano far arrivare al sensore e nel mirino un'immagine direttamente in bianco e nero?
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Nella fotografia analogica per il Bianco e Nero i filtri servivano a gestire il Contrasto dato che, a seconda del filtro usato, schiarivano un colore e scurivano il suo complementare.
Nella fotografia a colori servivano per convertire un colore o correggere una dominante.
Nella fotografia digitale tutto questo è gestibile attraverso una alterazione consapevole del bilanciamento del bianco, senza dover aggiungere filtri.
Ad ogni modo sommare filtri su una foto non la trasforma in un BN, ma tolgono solo luce alla foto, quindi facendola tendere al nero dato che agiscono secondo il principio di mescolanza sottrativa (http://it.wikipedia.org/wiki/Mescolanza_sottrattiva)
Una soluzione può essere quella di usare un Filtro a Infrarossi che fa passare solo la luce infrarossa (percepita da noi come bianca e nera), ma bisogna dimenticare di scattare ritratti, munirsi di cavalletto e lavorare su tempi molto lunghi su panorami e oggetti di arredamento.
In pratica per ottenere un B/N decente è meglio lavorare in post produzione, anche per avere un maggior controllo sulla foto e l'effetto che si vuole dare. _________________ Il freddo è uno stato mentale
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rs232 nuovo utente

Iscritto: 04 Lug 2007 Messaggi: 19
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Inviato: Mer 09 Mgg, 2012 8:39 pm Oggetto: |
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Nella fotografia digitale, la cosa migliore è senza alcun dubbio effettuare la conversione dal colore al bianco e nero in fase di post-produzione (partendo preferibilmente da un file raw). Per il semplice motivo che il software che gira all'interno di una fotocamera, per quanto ben scritto, non potrà mai fornire risultati superiori a quelli raggiungibili dalle sofisticate applicazioni di fotoritocco utilizzate sui potenti PC di oggi. Per non parlare poi della calma con la quale possiamo operare e del tempo che possiamo spendere, seduti dinnanzi al computer, per curare tutti i dettagli e raggiungere esattamente il risultato desiderato. Perché mai dovremmo delegare tutto ciò alla fotocamera e farlo in fretta sul campo? Forse per l'immediatezza con la quale perveniamo al prodotto finale, ma null'altro.
Questa incontestabile affermazione, però, è dirompente rispetto al passato e, in taluni, fa nascere non poca nostalgia per la pellicola. Perché la fotografia digitale, per ciò che riguarda il bianco e nero, ha stravolto il processo mentale e creativo del fotografo. Una volta, la foto veniva pensata in bianco e nero fin dall'inizio. Il fotografo doveva "saper vedere" il mondo senza colori prefigurandosi il risultato finale. Capacità che si acquistava nel tempo, affinando gradualmente la propria sensibilità. A nessuno sarebbe mai venuto in testa di immaginare la stessa foto a colori. Sarebbe stato un esercizio senza senso, oltreché impossibile. Il digitale, al contrario, ci costringe sempre a passare per la versione a colori dell'immagine ed il confronto col bianco e nero diventa inevitabile. Con il risultato che, oggi, si decide soltanto a posteriori se una foto è preferibile in bianco e nero o a colori correndo un grosso rischio: che il nostro bianco e nero diventi frutto del caso, con risultati non pensati sul campo, ma trovati a posteriori grazie a mille tentativi in post produzione.
Ma questo processo, mentale prima ancora che fotografico, è tutto sbagliato perché l'attività di postproduzione dovrebbe essere intesa non come il cilindro del prestigiatore da cui estrarre improbabili risultati ad effetto, bensì come la fase finale di un processo iniziato sul campo. Mi spiego meglio con un a domanda: se già in partenza sappiamo che una nostra fotografia digitale è destinata al bianco e nero, è possibile adottare, già al momento dello scatto, degli accorgimenti che possano favorire poi l'ottenimento di un miglior risultato in fase di post-produzione? Oppure, al contrario, la scelta fra colore e bianconero può essere, senza conseguenza alcuna, rimandata a quando ci ritroveremo seduti davanti al nostro computer?
Io penso che un buon bianco e nero inizi sempre dal campo, per il digitale come per l'analogico, oggi come ieri. Che il digitale offra delle eccezionali potenzialità di recupero a posteriori è innegabile, ma rimane il fatto che le tecniche di ripresa nel caso di immagini in bianco e nero sono ben diverse rispetto a quelle della fotografia a colori. Pensiamo ad esempio alle regole di composizione o alla scelta della luce migliore. La mancanza della "distrazione" cromatica, nel bianco e nero, fa concentrare l'osservatore sul soggetto principale della foto. Di conseguenza, le regole da seguire per comporre l'immagine sono molto diverse per il bianco e nero, rispetto al colore. E quindi il messaggio fotografico, rispondendo a requisiti diversi, va pensato e costruito ad hoc. Per non parlare della scelta della illuminazione più adatta, che è fondamentalmente diversa nei due casi perché la qualità della luce (intensità, durezza, direzione, etc.) produce effetti molto diversi nel bianco e nero e nel colore.
Qualcuno addirittura sostiene che i vecchi filtri di contrasto che si usavano con la pellicola conservino una loro utilità anche nel digitale. Tutti dicono che questi filtri sono diventati inutili perché il loro effetto è perfettamente riproducibile in post-produzione. Qualcuno però pensa che, se in fase di ripresa usiamo un filtro colorato, riusciamo a differenziare meglio quei colori che verrebbero altrimenti trasformati in tonalità di grigio troppo simili fra loro. E ciò renderebbe la vita più facile in camera chiara, garantendo risultati migliori. Io non so se ciò sia vero, ma è una tesi interessante degna di approfondimento.
Concludendo, se da un lato non si può negare che sia meglio effettuare la conversione in post-produzione, è altrettanto innegabile che i comportamenti e le scelte che adottiamo in fase di ripresa hanno i loro effetti sul risultato finale. |
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Mauroq utente attivo

Iscritto: 14 Apr 2006 Messaggi: 26033 Località: Lido di Ostia
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Inviato: Ven 11 Mgg, 2012 7:04 am Oggetto: |
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....Questa incontestabile affermazione, però, è dirompente rispetto al passato e, in taluni, fa nascere non poca nostalgia per la pellicola. Perché la fotografia digitale, per ciò che riguarda il bianco e nero, ha stravolto il processo mentale e creativo del fotografo. Una volta, la foto veniva pensata in bianco e nero fin dall'inizio. Il fotografo doveva "saper vedere" il mondo senza colori prefigurandosi il risultato finale. Capacità che si acquistava nel tempo, affinando gradualmente la propria sensibilità. A nessuno sarebbe mai venuto in testa di immaginare la stessa foto a colori. Sarebbe stato un esercizio senza senso, oltreché impossibile. Il digitale, al contrario, ci costringe sempre a passare per la versione a colori dell'immagine ed il confronto col bianco e nero diventa inevitabile. Con il risultato che, oggi, si decide soltanto a posteriori se una foto è preferibile in bianco e nero o a colori correndo un grosso rischio: che il nostro bianco e nero diventi frutto del caso, con risultati non pensati sul campo, ma trovati a posteriori grazie a mille tentativi in post produzione.
Parole sante  _________________ il mio sito
La perfezione ha un grande difetto, ha la tendenza ad essere noiosa. |
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goi utente

Iscritto: 23 Ott 2010 Messaggi: 54
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Inviato: Dom 10 Giu, 2012 6:08 pm Oggetto: |
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....Questa incontestabile affermazione, però, è dirompente rispetto al passato e, in taluni, fa nascere non poca nostalgia per la pellicola. Perché la fotografia digitale, per ciò che riguarda il bianco e nero, ha stravolto il processo mentale e creativo del fotografo. Una volta, la foto veniva pensata in bianco e nero fin dall'inizio. Il fotografo doveva "saper vedere" il mondo senza colori prefigurandosi il risultato finale. Capacità che si acquistava nel tempo, affinando gradualmente la propria sensibilità. A nessuno sarebbe mai venuto in testa di immaginare la stessa foto a colori. Sarebbe stato un esercizio senza senso, oltreché impossibile. Il digitale, al contrario, ci costringe sempre a passare per la versione a colori dell'immagine ed il confronto col bianco e nero diventa inevitabile. Con il risultato che, oggi, si decide soltanto a posteriori se una foto è preferibile in bianco e nero o a colori correndo un grosso rischio: che il nostro bianco e nero diventi frutto del caso, con risultati non pensati sul campo, ma trovati a posteriori grazie a mille tentativi in post produzione.
non sempre è cosi !! spesso io realizzo foto già pensandole in bianco e nero, le costruisco mentalmente e fisicamente per il B/N . _________________ Goi Marco
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