Dopo lo scatto

[Warp9]

Aloha,

vi faccio una domanda: quanto tempo fate passare prima di lavorare su uno scatto ?

Tranne per i casi dove la velocità è d'obbligo (servizi, giornali, ecc. ecc.), una volta scattato si ha la possibilità di far "decantare" il lavoro e magari riprenderlo in un secondo momento.

Per quanto mi riguarda, ho notato che se riprendo subito quello che ho fatto nella giornata, non riesco a valorizzarlo adeguatamente.
Mi serve del tempo, un po' come il vino.

A voi quanto ne serve ?

[Ern Archè]

[AleZan]

Josef Koudelka ha più volte pubblicamente dichiarato che per lui era necessario fasciar passare anche molti mesi dal momento dello scatto a quello della stampa.
Ciò per prendere le distanze dal coinvolgimento emotivo con la situazione che aveva fotografato.

[jacklamotta]

una settimana di solito e per gli stessi motivi di Koudelka sopra riportati da Alessandro. (molti mesi no però, dai )

[neldot]

Anche io sono della scuola di pensiero della "settimana" prima dell'elaborazione definitiva dei RAW.

Anche se quasi sempre visualizzo rapidamente le foto alcune ore dopo lo scatto, giusto per avere una panoramica complessiva ed iniziare a marcare gli scatti che a prima vista reputo bisognosi di "cure" in pp.

[Nicola Giani]

Io sto iniziando adesso a rivedere gli scatti del 2008.
Direi che ho cominciato a misurare il tempo in anni...

Ovviamente il primo "giro" di selezione lo faccio subito: è inutile tenere le foto sfuocate, mal inquadrate, sovraesposte o sicuramente da buttare....
Poi sviluppo al volo qualche scatto, gioco un po' con lo stitching, e tutto il resto la lascio decantare, senza porre limiti.
Tipicamente passano 12-14 mesi dallo scatto alloi sviluppo, qualche volta di più, qualche volta di meno (le foto del viaggio di nozze le ho dovute stampare a stretto giro....)

[teobonjour]

Se la foto passa la selezione la lavoro subito... (parlando ovviamente di cose "per me" e non di lavoro) sennò purtroppo per lei rimane sepolta nella timeline dell'HD...

[d.Mino]

Premetto che fotografo solo amatorialmente.
Praticamente li rivedo appena arrivato a casa direttamente in RAW.
Per finire , normalmente, una settimana.
Il mio problema e' che dopo poco tempo comincio a chiedermi se
quell'azzurro era proprio cosi' o piu' blu o meno ecc. ecc.
Memoria == zero. (non e' una variabile , e' una costante ).


Mino

[daniele56]

Agire sull' euforia del dopo scatto è la cosa peggiore che si possa fare, le foto hanno bisogno di decantarsi dall' impatto emotivo iniziale e solo dopo, a mente fredda vanno riviste e lavorate. Io dopo una prima scrematura per togliere quelle sbagliate e quelle inutili faccio passare almeno un paio di settimane ma possono essere anche mesi, prima di elaborare i raw, sempre molto pochi rispetto a quelli che scatto.
Senza arrivare agli estremi di Nicola, sono anch'io molto lento ma va bene cosi', a volte mi capita di riprendere in mano scatti dell'anno prima che al tempo non mi piacevano e che oggi invece vedo sotto un altro aspetto.
Ovviamente ci sono le eccezioni, tipo le foto delle vacanze o le ricorrenze varie.

[Marty McFly]

[daniele56]

[Marty McFly]

Non era un'accusa, era giusto per capire
Io personalmente provo a non far "accumulare" i servizi, a livello psicologico mi sembra di restare indietro così facendo. Al tempo stesso quando le guardo per troppo tempo e magari subito mi "stufo" e comincio a vedere cose che non esistono, divento poco obiettivo e gli occhi si abituano (succede anche se non li elaboro subito).
Insomma, se ci sono tecniche migliorative sono disposto a sperimentarle

[daniele56]

Credo che come tutte la cose non ci sia una ricetta unica e miracolosa ma ognuno debba trovare la strada che gli consente di arrivare a risultati soddisfacenti, io mi sono accorto da tempo che se mi metto a guardare o elaborare le foto scattate magari il giorno stesso, non riesco a valutarle criticamente con un occhio distaccato come vorrei, ma mi lascio trascinare dall'emozione per esempio di una bella luce o di un luogo nuovo e tendo a sottovalutare eventuali presunti sbagli cosa che invece non mi succede o almeno cosi' mi sembra, se gli stessi scatti li osservo dopo qualche tempo, insomma a mente fredda riesco a essere più critico con le mie foto. Mi rendo conto che dipende molto anche dalla quantità e dal tipo di scatti che uno porta a casa piuttosto che dal tipo di elaborazione ma si fa presto a riempire gli hard disk e rimanere indietro, per me però che penso ancora in termini analogici, i tre scatti su un rullino (magari!!) non trovo sia un grosso problema, piuttosto mi pongo molto spesso la domanda su cosa valga la pena davvero di archiviare ma anche qui i casi potrebbero esseri infiniti (a proposito sarebbe un bell'argomento per un topic)
Mi fa comunque piacere che ad usare questo metodo sono in buona compagnia.

[Mario Zacchi]

Provocatoriamente: a distanza di tempo non è più la stessa persona che ha scattato, quella che mette mano alla redazione "definitiva". Forse chi ne lascia passare lo fa perché cerca in sé stesso la sicurezza che gli deriva da un giudizio più indipendente ed obiettivo in vista della fruizione; giudizio che può nascere più facilmente dopo un adeguata presa di distanza dal proprio prodotto.

Un modus operandi che mi pare calzi molto bene nella fotografia professionale per certi motivi e nella fotografia amatoriale per certi altri. Più in generale, direi, calza bene sempre per le foto che non hanno una genesi artistica, ambito nel quale, invece, penso che la continuità tra i vari momenti creativi possa anche rendersi necessaria in quanto funzionale a mantenere vivo proprio l’ aspetto motivo, affinche questo incida sull' opera dalla sua ispirazione al suo completamento.

[DamianoPignatti]

concordo ,
più tempo passa e più vedi la foto conn distacco e per la effettiva qualità che ha.
quando la scatti la senti fortemente, sull'onda dell'emozione, ma non del raziocinio.
Il poco tempo che si ha a disposizione durante la settimana certamente non aiuta.