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claudiom non più registrato
Iscritto: 05 Lug 2004 Messaggi: 5459
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Inviato: Lun 15 Dic, 2008 11:22 am Oggetto: Weston dixit |
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rimosso
Ultima modifica effettuata da claudiom il Ven 04 Giu, 2010 1:36 pm, modificato 1 volta in totale |
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spolka93 utente

Iscritto: 02 Mar 2007 Messaggi: 70 Località: Treviso
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impressionando utente attivo
Iscritto: 22 Mar 2005 Messaggi: 9100 Località: Reggio nell'Emilia
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Inviato: Lun 15 Dic, 2008 12:17 pm Oggetto: |
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...a chi lo dici!!!
1 pellicola
1 apparecchio
1 sviluppo
1 carta
Con questi si può far tutto, o almeno molto più di ciò che fanno i laboratori.
Prenda buona nota chi frequenta questa sezione.
Abbandoniamo le disquisizioni tecnoteoriche e concentriamoci sui prodotti della nostra abilità.
Qualsiasi apparecchio, qualsiasi chimica, qualsiasi pellicola dei giorni nostri è meglio di quelli che usavano 80anni fa eppure i risultati che ottenevano allora nulla hanno da invidiare ai nostri... anzi....
Mettetevi gli occhiali e cominciate a guardare (non vedere) qualcosa che valga la pena guardare  _________________ Mi chiamo Paolo.... non impressionando
Uso fotocamere a molla con sensore intercambiabile di dimensioni minime 6x6 cm.
Clicca qui! ...e qui! |
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Tomash utente attivo

Iscritto: 21 Giu 2005 Messaggi: 11774 Località: Bologna
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Inviato: Lun 15 Dic, 2008 12:47 pm Oggetto: |
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Riassumendo:
Si ottengono risultati migliori con procedimenti ben conosciuti e che si padroneggiano al meglio piuttosto che con una fantomatica accoppiata migliore o materiale esoterico ma sconosciuto.
Mi sto convincendo però che questa accoppiata migliore o materiale esoterico non esista. |
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impressionando utente attivo
Iscritto: 22 Mar 2005 Messaggi: 9100 Località: Reggio nell'Emilia
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Inviato: Lun 15 Dic, 2008 1:18 pm Oggetto: |
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Elucubrazioni
Esistono materiali diversi più o meno buoni....
....ma che fa la differenza sei tu con l'apparecchio in mano e con la luce rossa sopra la testa. Penso sia importante saper vedere e guardare la foto prima dello scatto e saper riprodurre questi pensieri in CO o anche farne nascere dei nuovi ma consci di ciò che si ha in mano.
Mi sono accorto che è dirompente dire: "la tal carta ha neri da favola", tutti a comprar sta carta ma senza aver idea sul "per cosa usarla".
Dire: "magnifica la tal pellicola nel tal brodo" ma..... dove? con che luce? in che occasione?
Detto questo....
....come rispondere a domande specifiche?
Rispettando ciò di cui sopra necessitano risposte vaghe e apparentemente eludenti.
Chi si avvicina alla CO lo fa inizialmente con un approccio tecnico/sperimentale. Il sapere tutto sui materiali riempe la pancia di una cultura inebriante che distoglie dal fine principale. Allora come dare un colpo al cerchio e uno alla botte?
Penso sia questo il pensiero che ha spinto Claudio ad aprile questa discussione. Se non è così lo prego di ricondurci in strada
Paolo _________________ Mi chiamo Paolo.... non impressionando
Uso fotocamere a molla con sensore intercambiabile di dimensioni minime 6x6 cm.
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.oesse. utente attivo

Iscritto: 24 Nov 2005 Messaggi: 1906 Località: Hong Kong
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Inviato: Lun 15 Dic, 2008 1:35 pm Oggetto: |
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impressionando ha scritto: | ...a chi lo dici!!!
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2 pellicole e 2 sviluppi ed una carta.
Ma piu' macchine fotografiche....(in formati diversi)
 _________________ Il mio sito |
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impressionando utente attivo
Iscritto: 22 Mar 2005 Messaggi: 9100 Località: Reggio nell'Emilia
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Tomash utente attivo

Iscritto: 21 Giu 2005 Messaggi: 11774 Località: Bologna
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Inviato: Lun 15 Dic, 2008 2:58 pm Oggetto: |
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Nella mia vita precedente, più che oggi, mi ero fatto prendere dalla sperimentite smodata.
Ogni volta che portavo con me la macchina fotografica c'era dentro una pellicola diversa, e se la pellicola era uguale la sviluppavo con un rivelatore differente e se il rivelatore era uguale cambiava la diluizione.
Idem in stampa, ogni sessione cambiavo carta, metodologia, ecc.
Risultato, veniva quello che veniva, non quello che volevo io.
Ma io cosa volevo che venisse ?
Non lo so, ero alla ricerca del meglio ad ogni costo senza sapere cosa fosse questo meglio.
Poi ho avuto l'illuminazione !
Me la diede un cuoco !
Andai a mangiare in un ristorante gestito da un cuoco un po eccentrico che preparava piatti di sua invenzione.
Il risultato era che questi piatti non si discostavano molto dai classici sapori ma avevano qualcosa di più rispetto ad un buon ristorante.
Parlando con il cuoco, avvezzo a girare tra i tavoli e chiacchierare con i clienti, mi disse:
"Prima bisogna sapere cucinare piatti classici, solo sulla base di quelli si può inventare qualcosa di nuovo".
Ecco svelato il mistero carmico della camera oscura.
Prima bisogna sapere sviluppare e stampare per ottenere risultati prevedibili, solo dopo si può cominciare a sperimentare.
Ho cominciato da allora a usare 2 pellicole e un rivelatore ed un solo tipo di carta.
Ad un certo punto le stampe cominciarono ad assomigliare a come le avevo previsualizzate.
Mantenendo costanti i materiali e la metodologia ci ho come fatto l'occhio, ad una scena x corrisponde più o meno una stampa y.
Per me l'iter da seguire è quindi questo, prima risultati certi e prevedibili, poi, variando pochi parametri alla volta, si può cominciare ad esplorare, ma sempre senza farsi prendere troppo la mano, altrimenti si ricasca nel "quello che viene viene".
Nel forum a volte è difficile trasmettere questo concetto, mi faccio prendere la mano anche io quando do consigli e rispondo ai post, ma per me la via è questa. |
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.oesse. utente attivo

Iscritto: 24 Nov 2005 Messaggi: 1906 Località: Hong Kong
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Inviato: Lun 15 Dic, 2008 3:00 pm Oggetto: |
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impressionando ha scritto: | Infatti quel "...a chi lo dici!!! " non ha punti interrogativi ma esclamativi. Mi sento direttamente responsabile di una dottrina in molti casi fuori luogo, l'ho compreso a pieno solo da poco dopo decenni passati diversamente pensando.
Però, come ho scritto sopra, qual'è la giusta dottrina? o meglio qual'è il giusto approccia pedagogico? |
paolo, era riferito a me e non a te. tranquillo!!
 _________________ Il mio sito |
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spolka93 utente

Iscritto: 02 Mar 2007 Messaggi: 70 Località: Treviso
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Inviato: Lun 15 Dic, 2008 4:51 pm Oggetto: |
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So da poco, che anche Giacomelli la pensava così. Nella sua carriera fotografica ha sempre usato solo una macchina fotografica, la Plaubel e niente altro. Anzi ne aveva acquistata un'altra, ma dicono che non l'abbia mai usata. Visti i risultati... direi che ha fatto bene. _________________ http://www.flickr.com/photos/spolka993/ |
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eskimo utente
Iscritto: 06 Set 2007 Messaggi: 406 Località: Milano
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Inviato: Lun 15 Dic, 2008 5:01 pm Oggetto: |
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stavo giusto per porre una domanda per un rivelatore differente. credo che tu mi abbia già dato la risposta. certe cose forse già si sanno ma proprio per superficialità si cerca qualcosa di nuovo per ovviare ai nostri limiti.
grazie Paolo _________________ MyFlickr |
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mrgilles utente attivo

Iscritto: 02 Mar 2008 Messaggi: 1026 Località: Verona
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Inviato: Lun 15 Dic, 2008 10:06 pm Oggetto: |
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E' un pò la summa di quel che si diceva tempo fa in questa sezione a proposito del tutto e il contrario di tutto che veniva suggerito a chi chiedesse consigli su questa o quella combinazione..
Nella mia (ancora limitata) esperienza di stampa in CO sto usando un unico rivelatore e un solo tipo di carta, fissa a contrasto 3, che mi da una certa sicurezza sui risultati; credo che col passare del tempo però la "testite" sia fisiologica, data la curiosità di provare tutto quel che si può.
Il fine penso sia trovare la miglior combinazione per il proprio modo di far parlare le fotografie. _________________ Nelle mie fotografie, solo persone in vera pelle.
cameraoscurista n.139. pap, vav. flickr |
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nspa254089 utente
Iscritto: 30 Set 2006 Messaggi: 208
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Inviato: Mar 16 Dic, 2008 12:16 am Oggetto: |
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La ricerca o la convinzione che l' ultimo modello di fotocamera faccia le foto migliori purtroppo è una cosa molto diffusa, soppratutto per il neofita.
Quando ho deciso di dedicarmi alla foto manuale e bianco e nero mi s'è aperto un mondo dove tutti gli automatismi delle reflex predigitali che tanto mi affascinavano sono crollati.
Su ebay mi sono comprato una CM500 di un texano.
E' una macchina con 2 soli pulsanti ma che è stata usata da i più grandi fotografi del mondo.
Quando l' ho tolta dal pacco e l' l'ho impugnata per la prima volta avevo in mano un pezzo di storia.
Pensate cosa è diventa per me la macchina a pellicola piana dopo aver letto i libri di Adams...........?  |
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G-T utente attivo

Iscritto: 12 Gen 2007 Messaggi: 1030
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Inviato: Mer 17 Dic, 2008 2:28 pm Oggetto: |
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Una domanda, principalmente per Claudio ma valida per tutti: questa "filosofia" della semplicità può sposarsi con il problema della coerenza fotografica e con la questione dello stile? In altri termini, l'identità di un fotografo, la sua impronta, nasce dal nulla, si evolve e rimane tale a prescindere dai mezzi usati o questi ne condizionano la produzione? So che sto rischiando di andare un po' fuori registro, ma questa citazione mi ha fatto ripensare ad un dubbio che ho sempre avuto (più che altro nei riguardi degli strumenti di finitura dell'immagine analogica piuttosto che di quelli di ripresa). |
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claudiom non più registrato
Iscritto: 05 Lug 2004 Messaggi: 5459
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Inviato: Mer 17 Dic, 2008 3:15 pm Oggetto: |
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Si, G-T e no.
Weston dice che bastano pochi mezzi, e sempre gli stessi, per costruire la propria identità fotografica, non dice che prescinde dai mezzi, anzi nei suoi scritti insiste molto sui mezzi usati, sugli obiettivi, sullo sviluppo, meno sulla carta.
Lo stesso dice Giacomelli che usa quella vecchia carretta non perchè non ha voglia di impararne un'altra, ma perchè è proprio quella che gli serve.
ciao claudiom |
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Tomash utente attivo

Iscritto: 21 Giu 2005 Messaggi: 11774 Località: Bologna
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Inviato: Mer 17 Dic, 2008 6:00 pm Oggetto: |
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spolka93 ha scritto: | So da poco, che anche Giacomelli la pensava così. Nella sua carriera fotografica ha sempre usato solo una macchina fotografica, la Plaubel e niente altro. Anzi ne aveva acquistata un'altra, ma dicono che non l'abbia mai usata. Visti i risultati... direi che ha fatto bene. |
No, usava la Kobell
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inattinico utente

Iscritto: 17 Gen 2009 Messaggi: 142 Località: Roma
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Inviato: Mer 10 Mar, 2010 10:35 am Oggetto: |
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Proprio tempo fa trovai su un banchetto di libri usati il "manuale" "Il libro della fotografia" di Feininger, del 1961! (2 €). Chi lo ha può andarsi a leggere il paragrafetto in epilogo "che cosa valgono l'attrezzatura e la tecnica".
Ora, a distanza di quasi sessant'anni, mi piacerebbe sapere se l'autore abbia o meno cambiato idea.
[Grazie a chi sta resuscitando vecchi topics; bisognerebbe creare una sezione con un comitato per la resurrezione vecchi topici: non sempre la funzione "search" è d'ausilio. Ho cominciato da pag. 59 di Camera Oscura, ora sto a 49, a ritroso, ... che faticaccia, ma ne vale la pena ]
Saluti, G.
Edit: L'autore è passato ad altra vita nel 1999, ergo ...  |
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