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EV questi sconosciuti - parte seconda

 
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Autore Messaggio
mastupristi
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Iscritto: 25 Mar 2005
Messaggi: 87

MessaggioInviato: Mer 22 Giu, 2005 8:53 am    Oggetto: EV questi sconosciuti - parte seconda Rispondi con citazione

dopo aver capito che gli EV rappresentano coppie tempi/diaframmi equivalenti ho un altra domanda.

Supponiamo che usi una pellicola di riferimento a 100 ISO.
L'esposimetro della mia macchina va da 2 a 17 EV. Come faccio a capire quanto e'? E' tanto o poco?
Prendiamo ad esempio L'estremo inferiore di 2 EV, a che coppie tempo/diaframma corrisponde?
Esiste una formula matematica che data una coppia tempo/diaframma e la sensibilita' della pellicola restituisca il valore EV? Ovvero a 2 EV con diaframma f/2 e 100 ISO che tempi mi posso aspettare?
EV 0 corrisponde alla totale assenza di luce?

grazie

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Alessandro Frione
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MessaggioInviato: Mer 22 Giu, 2005 9:01 am    Oggetto: Rispondi con citazione

Guarda qui:

http://xoomer.virgilio.it/morebacc/40exposure.htm

a metà pagina circa trovi una tabella esplicativa.

Es EV8 = f16 1s ne consegue che EV7 = f16 2s oppore f11 1s e così via.

puoi costruirti una tabella di tempi/diaframmi fino a EV 0 e oltre (ammesso che sia di qualche utilità).

Ciao

Alessandro

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Muad'Dib
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MessaggioInviato: Mer 22 Giu, 2005 9:02 am    Oggetto: Rispondi con citazione

per adesso sto per uscire. appena torno ti spiego tutto, sempre che nel frattempo qualcuno non mi abbia preceduto Smile

Enzo

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AnBalc
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MessaggioInviato: Mer 22 Giu, 2005 9:22 am    Oggetto: Rispondi con citazione

Ciao, oltre al link segnalato da Alessandro... io avevo segnato anche questo http://www.scalve.it/fotografia/10b-SENSIBILITA.HTM dove è presente anche una tabella di cui chiedevi.

Poi da Nadir... segnalo questo brano:

CHE SIGNIFICANO I VALORI EV?
EV sta per Exposure Value, Valore di Esposizione, tradotto però molto più propriamente con Valore Luce, perché è un indicatore della luce riflessa dal soggetto, anche se ovviamente collegato all'esposizione. L'esposizione da dare ad una pellicola viene decisa in base alla luminanza del soggetto (possiamo chiamarla intensità luminosa, se ci rende la comprensione più facile) ed alla quantità di luce che la pellicola richiede. In pratica la scala degli EV è stata introdotta al fine di poter rappresentare i variabilissimi valori delle luminanze del mondo reale in una scala aritmetica di facile uso. La luminanza, in poche parole, si può definire come una grandezza che indica quanta luce colpisce (o è riflessa da) un determinato oggetto, e si misura in candele per metro quadro. Per convenzione, 1 EV = 2 candele per metro quadro. Ritornando al nostro problema di esposizione, la luminanza può essere equiparata alla pressione che esiste in una tubazione dell'acqua, la quantità di luce richiesta dalla pellicola è invece il volume del recipiente che vogliamo riempire. Ciò che vogliamo sapere è di quanto bisogna aprire il rubinetto (diaframma) e per quanto tempo (tempo di otturazione) per ottenere il volume richiesto (quantità di luce) con quella data pressione (intensità luminosa). Ora, l'esposimetro non misura quantità di luce, ma solo intensità. Bisogna quindi tradurre la misura di intensità in un dato di esposizione, ed i fabbricanti di esposimetri ce lo rendono possibile stabilendo per mezzo di esperimenti la correlazione tra l'intensità indicata dallo strumento ed il giusto annerimento della pellicola. Troveranno così che, per una pellicola da 100 ISO, il giusto annerimento per una data intensità luminosa del soggetto si ottiene ad F/5,6 ed 1/60. La stessa quantità di luce può essere convogliata sulla pellicola chiudendo il diaframma ad F/8 ad allungando il tempo ad 1/30, e così via per tutte le altre coppie equivalenti.
In termini fotografici, dunque, i valori EV devono venire tradotti in coppie tempo/diaframma, perché è così che funzionano le macchine fotografiche. Per esempio, EV=10 equivale a f/5.6 e 1/30, e da questo valore si ricavano tutte le coppie equivalenti: f/4 e 1/60, f/2.8 e 1/125, ecc. Allo stesso modo, EV=11 equivale ad f/5.6 e 1/60 (ovvero uno stop in meno di esposizione rispetto a EV=10); qui le coppie equivalenti sono f/4 e 1/125, f/2.8 e 1/250, ecc. Ovviamente tutta questa scala ha un perno su cui basarsi. Questo perno è EV=0, ed equivale ad un secondo ad f/1 (il tutto sempre in riferimento ad una 100 ISO). Naturalmente questo non vuol dire che al di sotto di EV = 0 non c'è luce. Questa scelta dello zero della scala è totalmente arbitraria, e la scala può essere estesa verso valori negativi degli EV, con il significato che ad EV = -1 c'è metà luce che ad EV = 0, e ad EV = -2 ce n'è metà che ad EV = -1. Se la sensibilità della pellicola è diversa da 100 ISO le coppie diaframma-tempo si spostano verso sinistra (sensibilità più alta) o verso destra (sensibilità più bassa). Un metodo più rapido è quello di calcolare sempre tutto sulla scala per i 100 ISO, e poi una volta trovato il valore che ci interessa ridimensionarlo (cioè aumentarlo o diminuirlo) di uno, due o più stop a seconda della sensibilità della pellicola. Ci si può porre la domanda se quanto detto vale per tutti gli esposimetri, cioè, per esempio, se ogni esposimetro a -1EV, F/1.4 e 100 ISO indicherebbe 4sec di esposizione. In principio si, la relazione EV/sensibilità/diaframma/tempo è la stessa, almeno finché i diversi esposimetri leggono l'intensità luminosa con la stessa precisione. Ogni strumento ha però i suoi limiti di affidabilità, per cui è possibile che un particolare esposimetro non sia abbastanza preciso al di sotto o al di sopra di certi valori EV. Nel libretto d'istruzioni dell'esposimetro o del corpo macchina in cui esso è incorporato dovrebbero essere riportati i limiti entro i quali il comportamento è affidabile. Se il limite minimo è EV = -1 i 4sec indicati sono una indicazione valida, al di sotto di EV = -1 non lo sarebbero più. Lo stesso vale per il limite superiore.


Spero di possano essere utili...

Ciao!
A.

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Muad'Dib
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MessaggioInviato: Mer 22 Giu, 2005 1:46 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

Vedo che già altri hanno esaurientemente risposto alle tue domande.
in sintesi, dunque, un esposimetro che ha un range di lavoro tra 2-16 EV, vuol dire che sotto la soglia minima di 2 EV e sopra la soglia massima di 16 EV non fonirà più valori attendibili. Ovviamente più è ampia la distanza tra il valore minimo e massimo degli EV maggiore saràla qualità. Alcune macchine arrivano a -1EV di valore minimo.
ti posto il digramma EV della Contax 159 con range di esposizione 0-20 EV

Enzo

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