 |
|
 |
Mostra argomento precedente :: Mostra argomento successivo |
Autore |
Messaggio |
gp89 utente

Iscritto: 30 Ago 2007 Messaggi: 258
|
Inviato: Ven 23 Mgg, 2008 12:00 pm Oggetto: Jamie Livingstone - Photo of the Day: 1979-1997 |
|
|
UNA FOTO al giorno, dal 31 marzo 1979 al 25 ottobre 1997. Non un nome, non un numero di telefono né altre indicazioni per risalire all'autore di quelle misteriose polaroid, solo un sito internet con tanti, tantissimi pezzi di vita buttati lì, a caso. Foto di amici, scene di quotidianità, persino una lettera di riconoscimento dall'American Film Festival, nel 1980. Piano piano, grazie a questo e ad altri indizi, comincia a delinearsi il profilo di una vita che gioca al conto alla rovescia con se stessa.
L'uomo che ha fatto tutte quelle foto poi finite su Internet è appassionato di cinema, musica e fotografia ed è lui stesso a fare gli scatti. E' un amante dei Mets, ha amici che suonano la batteria e la fisarmonica, probabilmente lui stesso è un musicista. Ma sopratutto, quest'uomo sta per morire. E le foto, quasi una al giorno, alcune più accattivanti, altre meno, sono i giorni che gli restano. Alcuni più allegri. Altri bui. Gli piaceva Frank Zappa, e con macabro retrogusto, nel 1993, fotografa anche l'ultima copertina del genio della chitarra elettrica. Un omaggio a chi, come lui, ha immortalato se stesso con immagini e note musicali, senza ipocrisie.
I tratti della storia si definiscono mano a mano, sfogliando le pagine del blog, che come un buco nero conduce il visitatore sempre più giù, basta far scorrere il mouse ed è possibile addentrarsi nella vita di una persona. La pelle sempre più consumata, una brutta cicatrice che testimonia un'operazione al cervello, i segni della chemioterapia. E poi, tutte quelle foto scattate ad amici, scene da un matrimonio: che bisogno c'è di immortalare tutto questo, se non quello di fermare il tempo?
I primi anni '90 sembrano essere stati felici per lui: tante foto in compagnia, meno oggetti immortalati e più persone. Poi, nel 1997, comincia il calvario. Una immagine lo ritrae sdraiato sul letto di un ospedale. Non sorride più, fissa l'obiettivo con il volto incorniciato da bende e tubicini. Eppure non si sottrae all'inquadratura. La foto che ritrae la cicatrice è del 4 maggio 1997: una foto impietosa e drammatica, velata di viola, trenta punti simili a quelli di una spillatrice fissati nella pelle, tra ciuffi di capelli corvini. Il 2 giugno decide di regalarsi un autoritratto, poco importa se la pelle è butterata e i capelli cominciano a cadere per effetto della chemio.
Cadranno del tutto tra agosto e settembre, ma il nostro non perde il senso dell'umorismo e si autoscatta mentre fa finta di pettinarsi con una spazzola da donna. 5 Ottobre 1997. Questa è forse la foto più importante, l'unica che non lascia spazio a commenti, perché di fronte a un anello di fidanzamento regalato a pochi mesi dalla morte c'è poco da aggiungere. Lei è una ragazza mora, bella, e il giorno della cerimonia, 48 ore dopo, lo guarda con uno sguardo carico di amore e pensieri impronunciabili. Lui ha un cappellino in testa, sembra sereno, non guarda lei ma verso l'alto.
Il 24 ottobre ecco la foto di un amico che suona la chitarra per lui, di nuovo ricoverato e costretto a letto. Il giorno dopo il protagonista di questo straordinario foto-film muore.
Jamie Livingston, questo il suo nome, è stato identificato da un blogger curioso, Chris Higgins, che ha seguito la sua storia come fosse uno strano telefilm. Il progetto, da Livingston stesso battezzato "Photo of the Day", è stato coltivato con delicatezza e lucidità per tutto il periodo della malattia. Jamie è morto a 41 anni, il 25 ottobre 1997. Dopo la sua scomparsa, gli amici Hugh Crawford e Betsy Reid hanno messo in mostra le sue foto al Bertelsmann Campus Center del Bard College, con il titolo "Livingston. Photo of the Day: 1979-1997, 6,697 Polaroids, dated in sequence". E' proprio al Bertelsmann Campus che Jamie ha cominciato la sua carriera di fotografo ed è qui che, otto anni dopo, l'ha conclusa. Un circolo perfetto di vita, morte, amore e immagini, sigillato dalla consapevolezza che niente, quando c'è passione, è destinato a morire.
http://www.repubblica.it/2006/08/gallerie/gente/fotografo-vita/1.html
qui ci sono un po' di foto...sono solo diciassette, sono solo le più drammatiche. è un progetto fantastico secondo me, che al di là della malattia che poi l'ha colpito ha dell'incredibile:
Ci sono tante persone su flickr ad esempio che provano a fare la stessa cosa ma è profondamente diverso perchè livingstone non cercava qualcosa di curioso da fotografare, una cosa interessante tutti i giorni, qualcosa di "strano" del giorno...livingstone apprezzava l'ordinarietà della vita, livingostone fotografava l'ordinarietà. qualche volta fotografò solamente un bigliettino con la data del giorno...
fotografava il fatto stesso di essere Vivo... _________________ Canon 350d
http://www.flickr.com/photos/palmasan/
http://palmasan.myjalbum.net/Giorgio%20Palma/ |
|
Vai ad inizio pagina Vai a fine pagina |
|
 |
|
|
Non puoi iniziare nuovi argomenti Non puoi rispondere ai messaggi Non puoi modificare i tuoi messaggi Non puoi cancellare i tuoi messaggi Non puoi votare nei sondaggi Non puoi allegare files in questo forum Non puoi scaricare gli allegati in questo forum
|
|