Sodio Carbonato in camera oscura

[Zonker]

Ciao a tutti,

mi è capitato di leggere qui ed altrove dell'utilizzo del sodio carbonato sia come addittivo per il lavaggio delle stampe che come accelerante per lo sviluppo.

Avendone in casa (la comune Soda Solvay) vorrei tentare qualche esperimento, ma non ho le idee molto chiare.

Quindi vi chiedo, l'effetto di addittivo per il lavaggio si presta solo alle baritate o anche alle politenate? Quale sarebbe il giusto rapporto Acqua:Sodio?

Ho anche letto dell'effetto accelerante nello sviluppo della carta, non mescolato allo sviluppo ma come soluzione esterna da utilizzare localmente.
Avrebbe qualche effetto pratico (positivo o negativo) mescolato al rivelatore?

C'è qualche altro utilizzo possibile per le carte e/o i negativi?

Ricordo di aver letto qualcosa sui libri di Adams ma non sono ancora riuscito a ritrovarlo.

Grazie a tutti.

[claudiom]

Il sodio carbonato, anidro o idrato, è un componente di quasi tutte le formule di rivelatori.
Si usa in soluzione elevata e caldo per scurire zone non ben nere, con esisti di poco conto, sulle carta attuali.

ciao claudiom

[Zonker]

Ottimo, niente di rilevante quindi.

E per quanto riguarda il lavaggio delle stampe? Qualcuno sa dirmi se è utilizzabile anche per le politenate ? Da quanto postato da Oja nel post sul lavaggio delle baritate, mi pare che l'utilizzo del sodio carbonato sia consigliato solo per queste ultime, ma per curiosità vorrei capire quali sono le controindicazioni.

Grazie di nuovo.

[Oja]

Il sodio carbonato non serve per le politenate

Le baritate si "inzuppano" di fissaggio, e questo deve essere eliminato
Da cui maggior tempo di lavaggio, ed eventuale utilizzo di un "eliminatore di iposolfito"
Nel caso citato, il carbonato di sodio (o altri)

Ciao

[Zonker]

Perfetto, evito di perdere tempo allora.
Grazie mille.

[impressionando]

Il sodio Carbonato non ha nessuna influenza sulla qualità dei neri; io provai addirittura con la soda caustica senza notare alcuna differenza. Nel caso del lavaggio invece ha un'ottima azione di decomposizione dell'iposolfito. Se si usasse il solfito di sodio l'azione sarebbe ancora più efficace (Ghedina). L'abbreviazione del lavaggio oltre a comportare un risparmio in fatto di tempo e acqua aiuta la carta a conservare un nervo dimensionale che ne favorisce un'asciugatura meno nervosa. Da valutare anche il fatto che il sodio carbonato tende a lasciare una patina sulla stampa da rimuovere manualmente.

Paolo

[Oja]

[impressionando]

[Oja]

Continuo a non notarla
Stampate un paio di copie ieri sera con amici
Fatta attenzione, non c'è....
Sarà che rimuovo l' acqua in eccesso con una pelle di daino?

Ciao

[impressionando]

Esatto, è proprio la pelle di daino che toglie i residui. Il tergicristallo non è sufficiente.

[Oja]

[impressionando]

Il mio problema sorgeva quando dopo il bagno di carbonato mettevo a lavare in lavatrice. Poi senza passare una spugna asciugavo la superficie col phon. Se passo una spugnetta...tutto perfetto. Col sodio solfito questo non accade.

Paolo

[efke25]

[impressionando]

Il bicarbonato non è in grado di aumentare i neri. Essi dipendono dalla quantità/qualità dell'argento. Nemmeno con la soda caustica son riuscito a notare differenze. Con questi trucchi puoi cambiare leggermente il tono dei neri ma non la profondità. Spesso si fa confusione col contrasto. Con l'aggiunta di alcali aumenti l'energia e l'efficacia del rivelatore (non sempre) ma la qualità dei neri dipende dalla carta. Per capire il funzionamento dei vari elementi del rivelatore da carta fai qualche esperimento con i Beers e vedrai che l'effetto leva principale non è dato dalla parte alcalina.
Grande importanza per l'impatto dei neri l'ha la qualità dei bianchi; più il bianco è bianco più il nero SEMBRA nero. Per questo spesso l'innalzamento della soglia d'esposizione con bromuro conferisce una sensazione di neri più corposi (ma bicarbonato o carbonato nulla c'azzeccano).

Paolo

[efke25]

[impressionando]

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