Addio a Gigi Riva

[Klizio]

Gigi Riva è stato un esempio.
Pur schivo e taciturno viveva per i sentimenti, l'amicizia, il valore del rispetto delle relazioni umane.
Tanto che delle sue più intime emozioni non riusciva a parlare senza commuoversi, ciò che inevitabilmente gli impediva di raccontarsi fino in fondo.
Si raccontava attraverso i gesti, come la scelta dell'Isola al posto dei quattrini di Torino e Milano.
Quella di non tornare a giocare dopo il grave infortunio che gli lacerò un tendine: "preferisco lasciare il miglior ricordo di me".
Parole queste che probabilmente spiegano anche il no all'intervento al cuore che forse gli avrebbe salvato la vita.

Sono cresciuto con il suo racconto sempre presente.
Sono cresciuto conoscendo e apprezzando il modello di un uomo di poche parole, dai principi morali più forti dell'interesse personale. Un modello incarnato da Lui, da Zoff, Facchetti, Scirea, ma anche da altri grandi uomini come Berlinguer e Fabrizio De Andrè.

Con grande amarezza devo dire che quel modello comportamentale, di etica e sostanza, oggi non esiste più.

Non è stato solo un grande calciatore (il più grande calciatore italiano di tutti i tempi), Gigi Riva era e resterà sempre un grande esempio morale per tutti.