Quando diventa difficile fotografare

[paolo_81_fr]

vorrei un parere da voi professionisti della fotografia...
quando in situazioni di povertà, miseria, sporcizia, dolore è il caso di smettere di fotografare?
vi spiego rientro da poco da un viaggio in africa e come al solito nelle città dopo essere diventato amico della gente locale me ne sono andato in giro in loro compagnia nelle periferie cittadine...
francamente dopo qualche scatto di situazioni al limite della sopportazione ho riposto la macchina nella custodia...
in ogni caso mi sono sentito un cretino per aver fotografato certe situazioni
ma mi sembrava utile testimoniare una facciata africana che non deve essere in alcun modo dimenticata
cosa ne pensate?

[gandalfk7]

ciao, sono ciò che probabilemnte è più lontano da un professionista della fotografia
ma tanto ti rispondo lo stesso.

perchè smettere di fotografare?
forse prima ci si dovrebbe chiedere "perchè sto fotografando??".
per provare la nuova attrezzatura? per far vedere la solita proiezione ai parenti?
giusto per mettere in chiaro che "lì" ci sei stato veramente??
in questi casi scondo me avresti fatto bene a riporre la macchina nella custodia.

ma se il tuo scopo è quello di testimoniare, di poter portare quel pezzo
di povertà/situazione limite agli occhi delle altre persone allora è giusto che la
macchina nella custodia non ci torni.
è normale tirarsi indietro in queste occasioni, provi un forte senso di quello che
si potrebbe chiamare vergogna, perchè tu li ci stai passando, altri ci vivono, ci vivranno e ci moriranno.
tu sai che tornerai alla tua Casa lontano da lì, quella invece E' la loro Casa.

è normale, sta nel sentirti dentro se stai facendo le "foto delle vacanze"
oppure un reportage o comunque un lavoro che possa toccare (preferisco
il termine "ferire" in questo caso) le persone che non ne sono a conoscenza.

la mia esperienza non è molta, sono stato in Perù con un viaggio di volontariato,
ti posso dire che di luoghi turistici non ne ho visto nemmeno uno e che più
volte ho riposto la macchina nella custodia perchè provavo il tuo stesso sentimento.


ciao

[gerarcone]

Ebbene sì, come hai sicuramente capito ci sono situazioni molto più grandi di noi... Se non abbiamo il coraggio di stare di fronte a certe scene (io sono il primo) forse è meglio riporre la macchina, e riflettere ancora un po'. Come ha giustamente detto gandalfk7, se lo scopo è solo quello di mostrare le "opere" a parenti e amici si è fuori strada; se invece si vuole giustamente denunciare, essere una delle (purtroppo) tante voci in giro, allora le foto non bastano mai, sempre nel rispetto dell'altrui volontà. Perché la verità viene sempre a galla, ma a volte bisogna aiutarla a risalire dal profondo delle nostre nefandezze.

[Viandantediponente]

Innanzitutto è ammirevole da parte tua aver fatto un viaggio in posti simili, perchè per molti Africa significa andarsene sul Mar Rosso in un villaggio turistico a Sharm e ballare i latino americani sulla spiaggia..quindi credo che se tu hai riposto la macchina davanti ad una condizione di miseria e povertà è stato per una delicatezza ed un rispetto nei confronti di qualcosa che ti ha toccato profondamente. Ci sono cose così grandi che in una fotografia non riescono ad entrarci: tutto il sentimento di disperazione che ci prende davanti a certi soggetti non è facile farcelo stare nello scatto, trasmetterlo a chi guarderà quella foto. Se hai riposto la macchina vuol dire che non te la sentivi, e va bene così.

[scorpionred]

Ciao è molto profondo quello che dici lo ammetto , magari da oggi potresti impegnarti come tutti del resto in associazioni umanitarie per dare un aiuto alla gente meno fortunata di noi , ed aggiungo
" PERCHE' SMETTERE DI FOTOGRAFARE " , anzi lo dovevi fare per dare testimonianza del presente di persone che vivono in una condizione non molto dignitosa ma purtoppo costrette a farlo sicuramente non per loro volontà .
scusate questa è una mia opinione personale e magari mi sbaglio