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.oesse. utente attivo

Iscritto: 24 Nov 2005 Messaggi: 1906 Località: Hong Kong
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Inviato: Mar 18 Dic, 2007 10:32 pm Oggetto: stampare con inkjet e poi passare dallìingranditore |
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La cosa e' semplice: si prende una foto digitale, si converte in B/N, si inverte e si stampa su di un supporto trasparente (tipo i lucidi per le lavagne luminose). Poi si usa come negativo con il classico ingranditore...
Visto che un amico fidato ha provato e mi ha detto che l'emulsione in fase di stampa finale, per via dell'ingrandimento spinto, si vede e si vede troppo, mi chiedevo se esistone supporti lucidi adatti per questo scopo.
Thanks
marco _________________ Il mio sito |
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ldani utente attivo

Iscritto: 11 Mgg 2006 Messaggi: 3397 Località: Livorno
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claudiom non più registrato
Iscritto: 05 Lug 2004 Messaggi: 5459
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Inviato: Mer 19 Dic, 2007 7:58 am Oggetto: |
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Il problema della produzione di internegativi digitali tasparenti in reltà è complesso, ma esula da questa sezione.
ciao claudiom |
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_Gennaro_ utente attivo

Iscritto: 02 Mar 2004 Messaggi: 2716 Località: Piemonte
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Inviato: Mer 19 Dic, 2007 8:17 am Oggetto: |
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Ho dedicato qualche ora a sperimentare questo sistema ma ho subito lasciato perdere, qui nella mia zona ho trovato i lucidi da stampa inkjet nel formato A3 ed A3+ della Canson...costano una cifra
La stampa su questi fogli non è per niente facile, ho provato su tre stampanti che posseggo, su due delle tre nella parte porosa del lucido dove teoricamente dovrebbe attaccarsi l'inkiostro escono delle strisce dovute al carrello di trasporto della carta nella stampante, sull'unica che non fa questo difetto ( Epson r1800 A3) si riesce a stampare in modo perfetto ma bisogna stare molto attenti perche l'inchiostro ha cosi una poca presa che basta sfiorarlo per cancellarlo dal foglio...cmq in linea di massima ci vogliono 48 ore perche sia del tutto asciutto e messo su un termo altrimenti sembra come la pittura fresca
Per la mia poca esperienza di camera oscura ho potuto constatare che:
il negativo digitale ( foto digitale invertita) lo si modifica con un programma di fotoritocco prima della stampa su lucido regolando luminosita, ombre, contrasto ecc.... cio facilita l'esposizione sotto l'ingranditore non dovendo piu fare varie strisce di provini per stabilire il punto di bianco e del nero, con questo sistema basta trovare l'esposizione giusta e viene tutto di conseguenza di come avevamo precedentemente ritoccato al compiuter ( troppo bello per essere vero)....sembra tutto molto facile ma non è cosi...come hai detto, piu l'ingrandimento è spinto e piu si evidenziano difetti orribili sull'emulsione della carta tipo grana a pallettoni oltre ad una definizione meno che mediocre.
Mi piacerebbe sapere come il tuo amico effettua il procedimento, magari mi sfugge qualcosa
Gennaro... |
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.oesse. utente attivo

Iscritto: 24 Nov 2005 Messaggi: 1906 Località: Hong Kong
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Inviato: Mer 19 Dic, 2007 11:46 am Oggetto: |
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il mio amico per ora ha fatto una unica prova sia mettendo SOPRA il "negativo" sia stampandolo piu' grande e facendo una stampa a contatto (A4). Mettendolo sopra si sono evidenziati problemi dovuti all'emulsione e lui mi ha detto che in quel modo e' inutilizzabile.
Sembra, come detto giustamente da Ldani, che la soluzione migliore sia la stampa a contatto.
Ma ribadisco ha fatto solo una prova per ora. Volevo capire se, per eliminare i probemi di dimensione, esistesse un supporto lucido su cui stampare che avesse un emlusione tale da poterlo usare nel calssico portanegativo senza avere un risultato da cestinare.
I vantaggi (se ci sono) di questo metodo sono nella totale elaborazione della fotografia tramite photoshop in modo da limitarsi in CO alla stampa senza dover ricorrere a bruciare, mascherare, regolare il contrasto e tutto il resto.
Insomma, potrebbe essere una comodita' non indifferente considerando che una stampa in 30x40 da digitale costa carissima se fatta con pigmenti al carboncino, mentre se fatta con la stampa chimica presenta sempre dominanti rosse o verdi. Dominanti che, se esposta la stampa alla luce, prima o poi compaiono (per la mia esperienza per lo meno).
thanks
.oesse. _________________ Il mio sito |
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claudiom non più registrato
Iscritto: 05 Lug 2004 Messaggi: 5459
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Inviato: Mer 19 Dic, 2007 11:54 am Oggetto: |
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Non fattibile allo stato attuale la produzione di un negativo da stampare neppure di misura 13x18.
ciao claudiom |
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holden utente attivo

Iscritto: 05 Dic 2005 Messaggi: 1542 Località: Roma-Latina
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Inviato: Mer 19 Dic, 2007 12:43 pm Oggetto: |
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Questo è un tema per me interssante.
Entro in questa sezione in punta di piedi e con un po' di vergogna.
Posso raccontare la mia, che poi è stata la prima esperienza di camera oscura (ero seguito da un'amica, anche lei all'inizio con CO).
Con la mia stampante (epson r2400) ho fatto diversestampe su lucido su diversi supporti, senza però riuscire a trovarne uno veramente soddisfacente (devo però ancora provare i supporti dedicati epson, che mi dicono essere migliori) per tenuta dell'inchiostro (questo mi ha obbligato a non sfruttare completamente la capacità della stampante).
Poi finalmente in CO. Siamo stati una giornata sana in CO seguendo due strade:
La prima prevedeva di partire da un'immagine completamente elaborata in photoshop; la seconda invece aveva come punto di partenza un "negativo" che contenesse più informazioni possibili sui grigi.
tutti i "negativi" sono stati preparati su fogli A4 e stampati a contatto.
Nella nostra inesperienza abbiamo ottenuto i risultati migliori partendo dal "negativo" già elaborato.Devo dire che come riproduzione dei dattagli fini sono stato abbastanza soddisfatto (c'erano grosso modo tutte le informazioni che il supporto lucido sputacchiato d'inchiostro era riuscito a trattenere).
Più drammatico, invece, è stato il controllo dei grigi e dei neri.
Alla fine come compromesso abbiamo scelto la strada di "esporre" (si dice così?) per dei grigi corretti per poi, successivamente andare a bruciare selettivamente le zone di nero che volevamo profondo.
Devo dire che uno dei problemi più grandi di questo metodo è lo spessore del supporto e il trattamento della superficie (spessori maggiori e superfici più ruvide consento maggiore tenuta all'inchiostro, ma penalizzano la qualità di stampa in CO)
I risultati finali, dopo ore di lavoro, per me non si possono ancora definire accettabili, però ho fiducia che con un po' di mestiere, questo metodo abbia le potenzialità per regalare qualche bella soddisfazione.
Claudio, dici che questo è un tema complesso. Ti va di parlarne? Se qui è OT magari altrove. Sarei veramente felice di sentire il tuo parere.
Se ho inquinato o disturbato la discussione mi scuso. _________________ matteoprati.com |
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_Gennaro_ utente attivo

Iscritto: 02 Mar 2004 Messaggi: 2716 Località: Piemonte
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Inviato: Mer 19 Dic, 2007 1:23 pm Oggetto: |
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.oesse. ha scritto: | il mio amico per ora ha fatto una unica prova sia mettendo SOPRA il "negativo" sia stampandolo piu' grande e facendo una stampa a contatto (A4). Mettendolo sopra si sono evidenziati problemi dovuti all'emulsione e lui mi ha detto che in quel modo e' inutilizzabile.
Sembra, come detto giustamente da Ldani, che la soluzione migliore sia la stampa a contatto.
.oesse. |
Questa e la prova o meglio le prove che ho fatto io..
tutte stampe a contatto mettendo il foglio sotto il negativo digitale stampato su lucido e poi una lastra di vetro sopra di 5 mm che pressava il foglio lucido sulla carta..
L'esposizione non e difficile da trovare anzi si trova subito.. il problema e che tutte le impurita del foglio lucido vengono pari pari sulla carta dopo esposta...insomma inservibile..
Cmq il discorso mi interessa molto e sono sempre in cerca di nuove tecniche...chissa se un giorno si potra fare con risultati eccellenti...
La stampa a carboncino non costa tanto o meglio è molto piu economica della CO oltre ai vari vantaggi, io la effettuo ottenendo buoni risultati ma non e gratificante ed i risultati anche se buoni sono molto lontani dalla camera oscura.
Non so quanto paghi una stampa a pigmenti dal digitale ma se vuoi te le faccio io saro piu economico e ti assicuro che non hanno nessun riflesso verde giallo e quello che sia...uso solo ink a gradazione di grigio....
Gennaro.... |
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.oesse. utente attivo

Iscritto: 24 Nov 2005 Messaggi: 1906 Località: Hong Kong
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Inviato: Mer 19 Dic, 2007 1:46 pm Oggetto: |
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un 30x40 stampato "divinamente" a Milano costa quasi 40 €. Per me troppi.
.oesse. _________________ Il mio sito |
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Oja non più registrato
Iscritto: 22 Lug 2006 Messaggi: 869
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Inviato: Mer 19 Dic, 2007 8:56 pm Oggetto: |
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.oesse. ha scritto: |
I vantaggi (se ci sono) di questo metodo sono nella totale elaborazione della fotografia tramite photoshop in modo da limitarsi in CO alla stampa senza dover ricorrere a bruciare, mascherare, regolare il contrasto e tutto il resto.
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Il vantaggio, penso sia nel diversivo di voler sperimentare cose nuove.
Ma di fatto, si vengono a sommare gli oneri, sia della CO e della CC.
Alla fine, anche se si mette a punto una metodologia in grado di fornire un risultato "accettabile",
ecco che si finisce ad utilizzare il digitale, per "imitare" altre tecniche.
Ne vale la pena?
Ciao |
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mxa utente
Iscritto: 11 Ago 2007 Messaggi: 82 Località: Berlino-Milano
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Inviato: Gio 20 Dic, 2007 8:37 pm Oggetto: |
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Dan Burkholder ha iniziato a stampare usando negativi ""digitali" almeno dal 2002. Ha scritto un libro sull'argomento, c'e' anche un CD disponibile. Tutto rigorosamente in inglese.
Per chi e' interessato:
www.danburkholder.com
Mark Nelson stampa partendo da negativi digitali 11x14 pollici che derivano da scansioni di film 35mm e ha messo a punto un sistema forse piu' semplice di quello di Dan:
www.precisiondigitalnegatives.com
Purtroppo conosco solo riferimenti USA, mi spiace.
E' un metodo abbastanza popolare (?) per quelli che vogliono stampare a contatto in platino o palladio.
Ciao! _________________ Marco |
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Oja non più registrato
Iscritto: 22 Lug 2006 Messaggi: 869
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Inviato: Ven 21 Dic, 2007 12:12 am Oggetto: |
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mxa ha scritto: |
E' un metodo abbastanza popolare (?) per quelli che vogliono stampare a contatto in platino o palladio.
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Stampare con tecniche alternative, sovente richiede un originale di grandi dimensioni.....
Forse ho capito male, ma nei post precedenti, mi sembrava si volesse semplificare, nonché ridurre i costi
Ciao |
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efke25 utente attivo
Iscritto: 31 Ago 2007 Messaggi: 5120 Località: VITERBO
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Inviato: Ven 21 Dic, 2007 12:08 pm Oggetto: Re: stampare con inkjet e poi passare dallìingranditore |
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.oesse. ha scritto: | La cosa e' semplice: si prende una foto digitale, si converte in B/N, si inverte e si stampa su di un supporto trasparente (tipo i lucidi per le lavagne luminose). Poi si usa come negativo con il classico ingranditore...
Visto che un amico fidato ha provato e mi ha detto che l'emulsione in fase di stampa finale, per via dell'ingrandimento spinto, si vede e si vede troppo, mi chiedevo se esistone supporti lucidi adatti per questo scopo.
Thanks
marco |
tutto dipende da quanto è buona la stampa del negativo su lucido. A me lascia un po' perplesso: gli inchiostri tendono a coprire del tutto le trasparenze. Immagino un effeto grafico più che fotografico., Ma ho letto che qualcuno è piuttosto soddisfatto del metodo |
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ldani utente attivo

Iscritto: 11 Mgg 2006 Messaggi: 3397 Località: Livorno
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Oja non più registrato
Iscritto: 22 Lug 2006 Messaggi: 869
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Inviato: Ven 21 Dic, 2007 1:42 pm Oggetto: |
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Citazione: | E' un metodo abbastanza popolare (?) per quelli che vogliono stampare a contatto in platino o palladio. |
Torno sull' argomento con il link del "Gruppo Rodolfo Namias": www.grupponamias.com
Ciao |
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holden utente attivo

Iscritto: 05 Dic 2005 Messaggi: 1542 Località: Roma-Latina
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Inviato: Ven 21 Dic, 2007 9:50 pm Oggetto: |
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mmm...mi prenderò un po' di tempo per esplorare i link suggeriti.
Piccola considerazione a margine:che questa tecnica sia considerata con sdegnosa sufficienza mi è ben noto, come alla stesso modo sono consapevole degli elevati costi. Ma ciò che mi interessa approfondire è proprio l'ambiguità di un'operazione che parte dalla discretizzazione del digitale per poi approdare a un processo di stampa manuale e in definitiva ad un pezzo unico. Certo la fase di ripresa, così come la successiva elaborazione prima al PC e poi in camera oscura, dovranno essere legate da un nesso logico coerente che dia un senso a tutta questa bella frittata.
P.S. Claudio, mai una volta, mai una volta che mi rispondi! Lanci 'sti sassi eppoi nascondi la mano. Ma io prima o poi quella mano te l'acchiappo!  _________________ matteoprati.com |
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StefanoR utente
Iscritto: 17 Giu 2005 Messaggi: 407
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Inviato: Sab 22 Dic, 2007 9:30 am Oggetto: |
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Mi sembra che l'unico vantaggio sia quello di avere un negativo grande da stampare a contatto. Molti lo fanno, con ottimi risulati, ho visto una mostra di foto Veneziane molto spettacolari, enormi, (penso fossero Vandyke) e da allora ho il tarlo di provare ... certo che la produzione di un buon internegativo digitale penso che non sia una cosa banale, ma ci si può provare ...
Usare invece questa tecnica per poi lavorare in CO mi sembra assolutamente inutile.
Esistono in rete molti link interessanti.
ciao |
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