MF: ma le stampe ?

[il_granduca]

Ciao a tutti,

mi sto appassionando al MF. non ho ancora una macchina fotografica e prima o poi spero di potermi cimentare in questa meravigliosa esperienza.

La domanda è la seguente: non avendo la possibilità di stampare in proprio, è ragionevole impegnare soldi tempo ed energie nel MF facendo poi stampare - quindi non avendo alcun controllo sulla qualità finale - da un laboratorio ?

spero la mia domanda non sia banale.
ringrazio tutti

claudio

[patbon23]

il b/n lo puoi fare anche tu con il kit di sviluppo

per il colore invece puoi sia scansire (scansionare scannare) e poi stampare da file oppure la classica stampa da negativo

[impressionando]

La domanda è fondamentale!
In pochi hanno visto ciò che può uscire da un negativo MF; la qualità virtuale è veramente inimmaginabile e una stampa ben fatta lascia un solco nella memoria. Il problema è che chi è in grado di stampare un neg. MF in modo dignitoso è veramente una rarità.
Gli unici modi per aggirare l'ostacolo (invalicabile) sono la diapositiva e la stampa casalinga del BN.
Sulla ragionevolezza non ti so rispondere, penso però che il salto di qualità lo noteresti.
Ricorda poi che il MF è una grande scuola fotografica perchè ti insegna a vedere davanti e dietro lo scatto; pensi la composizione, guardi le luci, pesi la scena. Per renderti l'idea posso dirti che un rullo da 12 spesso è più lungo di un rullino da 36.

[Giovanni.Santangelo]

Il problema non riguarda più solo il MF.
La stampa di qualità, presso i laboratori era un problema, adesso non più, visto che si ha la quasi certezza di risultati scadenti.
Se parliamo di B/N il trattamento in proprio é un necessità da sempre, perché é un trattamento soggettivo, che coinvolge anche la fase della ripresa, ottimizzata in funzione del successivo trattamento. La stampa poi, se si é grado di gestirne la logistica può, andrebbe, fatta in C.O.; tuttavia anche la "camera chiara", ovvero la scansione con un ottimo scanner e la stampa su stampanti di ultima generazione, in grado di gestire le cartucce di grigio, produce risultati eccellenti, addirittura strepitosi se si utilizzano inchiostri a pigmenti di carbone (dove però la stampante diventa di fatto "dedicata"), con l'aggiunta, e scusate se é poco, della potenza, della flessibilità, del controllo, della gestione digitale.
Con il colore, sempre a mio personalissimo parere, quella dello scanner é la via obbligata, partendo però dall'invertibile: più facile allo scanner é disponibile anche per la proiezione. In questo caso i files possono poi essere affidati ad un laboratorio che li effettui su carta chimica.
Se si effettua già lo sviluppo del negativo B/N é ipotizzabile anche lo sviluppo in proprio dell'invertibile, a patto di risolvere, con l'aiuto di una termostatrice, il problema delle temperature critiche; occorre inoltre fare i conti dei volumi di trattamento compatibili che la scarsissima durata dei chimici, una volta resi pronti all'uso.
Ciao.

[Tomash]

[letturo]

Tocca 'corrompere' lo stampatore... e magari non passare a consegnare il rullo il sabato mattina chiedendo che sia stampato entro il sabato pomeriggio!

Non dico stampe da favola o con una filtratura 'di fino' ma almeno stampe decenti! Eventualmente senza correzioni...

Le mie (pochissime) stampe da 6x6 non vengono certo peggio di quelle della 300D... le faccio stampare in un minilab Fujifilm Magari si può ottenere di molto meglio ma le mie le reputo più che soddisfacenti.

Come pellicole negative ho usato praticamente solo Reala100 e NPH400, quest'ultima in particolare mi ha stupito! Colori sempre molto belli (seppur non 'ruffiani') e grana davvero fine... onestamente per stampe di dimensioni normali non c'è molto da stare a pensare... se i 400ISO sono minimamente utili per poter lavorare con un po' più di scioltezza o per privilegiare i diaframmi migliori si vada pure di NPH400! Una volta l'ho tirata a 1200ISO (... ) e sebbene il contrasto sia risultato un po' esasperato devo dire che i risultati sono stati più che accettabili!

[Giovanni.Santangelo]

Il problema é che stanno sparendo le macchine. I minilab completamente analogici stanno via via sparendo, e vi garantisco che sono purtroppo ben documentato perché ho amici carissimi che operano, da decenni, dai tempi delle filiali dirette Kodak, nel settore manutenzione di questa macchine.
Il "phofinishing" si sta modellando integralmente sulla catena digitale, con la pellicola destinata necessariamente alla scansione.
A questo punto allora me la faccio io.
Ciao.

[Randalf]

[impressionando]

Beh... io sarei andato a cercare chi ha infilato un HP5 in un minilab e gli avrei fatto una foto. Spero per lui che sia solo ignorante e messo a fare un lavoro che non gli compete altrimenti, poverino, ha davanti una vita grama (lui ed il suo datore di lavoro).
Non ti aspettare che quella Potra sia trattata come merita; verrà umiliata e stampata dopo una scansione a bassa risoluzione
Aggira l'ostacolo: diapositive o BN fai da te.

[roger]

[Serenissimo Doge]

Ormai quasi tutti i laboratori dopo aver sviluppato il negativo lo scansionano e lo stampano in digitale, da cui la qualità discutibile. Meglio scansionarcelo in proprio con un normalissimo scanner piano (4490, 4990) e stamparcelo in autarchia. Oppure ci si deve rivolgere a quei pochi che garantiscono ancora la stampa professionale a mano tramite ingranditore o almeno a banco controllato dall'operatore.
Per il BN è ancora una immensa soddisfazione farsi tutto da soli, che una sviluppatrice a spirale costa poco, due bacinelle idem e un ingranditore anche molto buono come i Durst e gli IFF li vendono tanto al chilo.