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Quando l'errore diventa arte???
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Autore Messaggio
Funboy
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MessaggioInviato: Mar 24 Ott, 2006 6:38 pm    Oggetto: Quando l'errore diventa arte??? Rispondi con citazione

Capita spesso di intrevedere in alcune grandi foto, sia del passato e non solo, degli errori tecnici tipo di esposizione, di bilanciamento,ecc.
Ma quando questi "errori" si possono definire voluti?quando diventano caratteristiche di una foto o uno stile e smettono di essere mancanze tecniche?
Forse la grandezza del fotografo li rende tali?ma non sarebbe corretto, anche il principiante può realizzare uno scatto artistico grazie a una difetto tecnico penso.
Allora il problema sta nell'essere voluto o casuale?

Che ne dite?

Ciao

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Io sono nato piccolo e rimango piccolo, con idee piccole; non c'è bisogno di essere grandi
M. Giacomelli
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bigiagia
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MessaggioInviato: Mer 25 Ott, 2006 12:28 am    Oggetto: Rispondi con citazione

L'arte non è mai casuale, è frutto di metodo,di un pensiero, di una idea, di una riflessione sulla vita, sul mondo, sul sociale. Di conseguenza anche la scelta tecnica di sbagliare volutamente
una foto, non è casuale, è, appunto una scelta, funzionale al linguaggio necessario ad ottenere un determinato risultato. Uno scatto di un principiante frutto di un'errore tecnico, può produrre al massimo una foto curiosa, ma non produce arte.
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MANNA
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Iscritto: 23 Lug 2004
Messaggi: 5907
Località: Roma

MessaggioInviato: Mer 25 Ott, 2006 7:25 am    Oggetto: Rispondi con citazione

bigiagia ha scritto:
L'arte non è mai casuale, è frutto di metodo,di un pensiero, di una idea, di una riflessione sulla vita, sul mondo, sul sociale. Di conseguenza anche la scelta tecnica di sbagliare volutamente
una foto, non è casuale, è, appunto una scelta, funzionale al linguaggio necessario ad ottenere un determinato risultato.



Uno scatto di un principiante frutto di un'errore tecnico, può produrre al massimo una foto curiosa, ma non produce arte.




....ho i miei dubbi sulla tua affermazione, sinceramente... se un grande fa uno scatto errato, che magari mostra e piace (vuoi xchè è lui, vuoi xchè a qualcuno può sempre piacere, come a me x esempio che piace anche il mosso esagerato), di certo lui non ti dirà mai che è stato un errore... se lo gioca come scatto studiato.... Wink


...un principiante no, ha sbagliato e basta..... LOL non produce arte x chè non ha il nome o modo di proporre in modo appropriato lo scatto e giocarsi quel che tu definisci un errore come una cosa studiata e voluta....


spero di esser stato chiaro.... Rolling Eyes

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Michaeldesanctis
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Iscritto: 14 Dic 2004
Messaggi: 1776
Località: termoli

MessaggioInviato: Mer 25 Ott, 2006 8:04 am    Oggetto: Rispondi con citazione

Probabilmente quando il messaggio contenuto ha maggiore importanza della composizione tecnica.
Molte foto di guerra che sono diventate famose sono state scattate al "volo" perche ovviamente la situazione non poteva permetere al fotografo di stare li a pensarci.
Molte volte invece proprio sbagliando che si tirano fuori capolavori.
ciao michele
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Tomash
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Iscritto: 21 Giu 2005
Messaggi: 11774
Località: Bologna

MessaggioInviato: Mer 25 Ott, 2006 9:09 am    Oggetto: Rispondi con citazione

Lo sapete vero che la celebre foto del Cegevara, una vera icona, è in realtà il crop di una foto molto più grande e l'originale, a detta dell'autore, è pure un po sfuocata ?
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Nicola Giani
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Iscritto: 01 Feb 2006
Messaggi: 3677
Località: Milano

MessaggioInviato: Mer 25 Ott, 2006 11:52 am    Oggetto: Rispondi con citazione

Prima di scrivere quer pasticciaccio dialettale e a tratti sgrammaticato, Carlo Emilio Gadda ha dato ampiamente prova di una conoscenza sopraffina della lingua italiana e delle sue sfumature.

Totti usa la stessa espressione perchè non ne conosce altre.

La differenza è tutta qui.

Wink Wink Wink
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MANNA
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Iscritto: 23 Lug 2004
Messaggi: 5907
Località: Roma

MessaggioInviato: Mer 25 Ott, 2006 4:04 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

...totti quando parla è un calcio alle palle....dio che roba..... Rolling Eyes
e je vanno pure dietro..... il suo casino grammaticale è bello x molti....
io se parlassi come lui me darebbero der monnezzaro.... Mah


mah.... Mah




Wink

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nikolevic
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Messaggi: 2479
Località: crema

MessaggioInviato: Mer 25 Ott, 2006 5:41 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

La bellezza può nascere anche dal caso, non poniamoci limiti.

Altro discorso è il nome noto che propone anche cose non degne e qualcuno ci casca.

nicola
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Mach1
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Iscritto: 12 Apr 2005
Messaggi: 973
Località: Milano

MessaggioInviato: Mer 25 Ott, 2006 6:22 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

Secondo me la differenza sta tutta in una frase:

"prima di rompere le regole bisogna conoscerle"

lo stesso Picasso prima di dare vita al cubismo aveva già dimostrato ampliamente di avere un bagaglio tecnico e una capacità pittorica non indifferente.

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Nel vecchio stagno
una rana si tuffa:
Il rumore dell'acqua.
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Funboy
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Iscritto: 23 Ago 2004
Messaggi: 2047
Località: ABRUZZO, forte e gentile!

MessaggioInviato: Mer 25 Ott, 2006 6:31 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

Si forse ciò che dice Mach1 è la cosa più corretta.
In tutti i campi, dall'arte, allo sport, alle discipline orientali e quanto altro il momento della rottura e del cambiamento o semplicemente della novità è dato quasi sempre da chi conoscendo regole e tencica poi crea qualcosa di nuovo.

Ma anche un 'altra regola è vera. e cioè che tutto è relativo! LOL

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M. Giacomelli
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caracol
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Messaggi: 5532

MessaggioInviato: Mer 25 Ott, 2006 11:24 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

OT on
Citazione:
Lo sapete vero che la celebre foto del Cegevara, una vera icona, è in realtà il crop di una foto molto più grande

... e Cegevara è un crop di Che Guevara? Wink
(scusa, non ho resistito Smile )

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Filippo Secciani
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Messaggi: 3680
Località: Provincia di Siena

MessaggioInviato: Mer 25 Ott, 2006 11:53 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

Mach1 ha scritto:
Secondo me la differenza sta tutta in una frase:

"prima di rompere le regole bisogna conoscerle"

lo stesso Picasso prima di dare vita al cubismo aveva già dimostrato ampliamente di avere un bagaglio tecnico e una capacità pittorica non indifferente.


Giusta osservazione. Ma qui si discute di foto sbagliate, non di foto che esulano dale regole tradizionali.

Nanna ha detto che un fotografo affermato non ammetterà mai di aver fatto una bella foto, perchè ha sbagliato a fare qualcosa: Giusto anche questo.

Voglio solo aggiungere che se un professionista fa una bella foto, pur non avendo impostato la macchina come vuoleva, o perchè la situazione non gli permetteva di curare determinate cose, è ben diverso del principiante che non avendo ancora la confidenza degli strumenti, fortunosamente imbrocca una serie di coincidenze, senza sapere che cosa ha fatto. Prima di tutto l' esperto sa cosa è successo, anche se in quel momento non ha potuto fare diversamente, seconda cosa, alla fine della giornata l' esperto riporta comunque una serie di foto utilizzabili, il principiante, magari di utilizzabile riporta solo quella che non sa come ha fatto a fare.

Questo per dire cosa: senza comunque discutere sulla bellezza delle foto, non ne basta mai una sola per dire che un fotografo è bravo: si capisce se uno fa una foto buona per "sbaglio", anche se fa il furbo.

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Tanti mettono in firma la propria attrezzatura. A me piacerebbe metterci la mia voglia di far belle fotografie. Forse non mi basterebbe il posto.
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edgar
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Iscritto: 15 Dic 2003
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MessaggioInviato: Gio 26 Ott, 2006 10:06 am    Oggetto: Rispondi con citazione

Scusate ma cos'è una foto "sbagliata"?

Prima diamo una definizione esaustiva di questo aggettivo applicato ad una fotografia artistica, poi discutiamo sul resto, altrimenti non sappiamo di cosa stiamo parlando.

Quindi per favore chi ha aperto il thread precisi ciò che intende.

Ciao EDgar

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Edgar
Perchè "Primi Scatti" è diverso: il progetto ° Primi passi: 1 Diaframmi e Tempi ° 2 L'Esposizione
3 La Significatività ° 4 La Semplicità °5 L'inquadratura ° 6 La composizione


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Funboy
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Iscritto: 23 Ago 2004
Messaggi: 2047
Località: ABRUZZO, forte e gentile!

MessaggioInviato: Gio 26 Ott, 2006 12:14 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

Bè io non ho usato io il termine "sbagliata" proprio perchè non è quel che intendevo, mi riferivo più a un errore tecnico, cioè di esposizione, di un mosso casuale, diciamo di uno scatto eseguito quasi per sbaglio, cioè che il risultato avuto non era voluto.

Forse da questa discussione si potrebbero evincere due risultati, la fotografia tecnica e quella artistica.
Cioè nel primo caso, come ad esempio per una pubblicità o per una macro, la gestione della tecnica è fondamentale.
Mentre nel secondo caso si è alla ricerca più di ciò che la foto vuol comunicare in senso totale che non nel gesto tecnico.

Non so, sono riflessioni che faccio ora insieme a voi e anche grazie a voi, poichè man mano che rifletto su tutto ciò mi viene anche da pensare che forse regole non ve ne siano in senso assoluto.

Ma forse mi sbaglio.

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alexb.76
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MessaggioInviato: Ven 27 Ott, 2006 10:06 am    Oggetto: Rispondi con citazione

Beh per quel che posso dire io...
dopo aver studiato arte, aver disegnato molto, dipinto e fotografato poco... mi sono fatto l'idea che bisogna distinguere le regole puramente tecniche dall'arte (tranne in alcuni casi in cui le due cose si fondono).

Per quanto riguarda la fotografia sono ancora un super-dilettante, però la mia idea ce l'ho eheh

credo che proprio per il discorso appena fatto, una foto potrebbe essere sbagliata tecnicamente o meglio, non del tutto corretta rispetto ai canoni classici della foto (dall'esposizione al mosso), ma che l'immagine prodotta potrebbe essere ciò che si voleva riprodurre, rappresentare... di conseguenza l'immagine è corretta.

In questo caso è evidente che non si dovrà criticare la foto/immagine dal punto di vista puramente tecnico.

In ogni caso ho letto su queste pagine del forum e condivido che una foto è difficile definirla come sbagliata... se appunto l'autore sovraespone o sottoespone volutamente, se ottiene un effetto strano ma voluto non credo si possa parlare di foto sbagliata... ma semplicemente di un'interpretazione di quello scatto da parte del fotografo.

Poi certo, se io e uno dei + famosi fotografi al mondo scattassimo la stessa foto volutamente "diversa"... la mia sarebbe interpretata come un errore mentre la sua probabilmente sarebbe vista come vicino allo stato dell'arte vero e proprio... ma questo credo sia un'altro discorso, molto + ampio e che comprenda non solo la fotografia Wink

Tutto questo IMHO ovviamente Smile
Ciao
Ale

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fulves
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MessaggioInviato: Ven 27 Ott, 2006 10:24 am    Oggetto: Rispondi con citazione

MANNA ha scritto:
bigiagia ha scritto:
L'arte non è mai casuale, è frutto di metodo,di un pensiero, di una idea, di una riflessione sulla vita, sul mondo, sul sociale. Di conseguenza anche la scelta tecnica di sbagliare volutamente
una foto, non è casuale, è, appunto una scelta, funzionale al linguaggio necessario ad ottenere un determinato risultato.



Uno scatto di un principiante frutto di un'errore tecnico, può produrre al massimo una foto curiosa, ma non produce arte.




....ho i miei dubbi sulla tua affermazione, sinceramente... se un grande fa uno scatto errato, che magari mostra e piace (vuoi xchè è lui, vuoi xchè a qualcuno può sempre piacere, come a me x esempio che piace anche il mosso esagerato), di certo lui non ti dirà mai che è stato un errore... se lo gioca come scatto studiato.... Wink


...un principiante no, ha sbagliato e basta..... LOL non produce arte x chè non ha il nome o modo di proporre in modo appropriato lo scatto e giocarsi quel che tu definisci un errore come una cosa studiata e voluta....


spero di esser stato chiaro.... Rolling Eyes


Concordo pienamente con Manna.....
Chissa quante foto famose, magari non rispecchiavano la volontà del fotografo che le ha create ed erano inizialmente "sbagliate", sono poi divenuti grandi capolaviri....

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edgar
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Iscritto: 15 Dic 2003
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MessaggioInviato: Ven 27 Ott, 2006 12:37 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

In effetti non è facile dare una definizione esaustiva di foto "sbagliata".

Non è facile in primo luogo perchè il termine "sbagliato" ha un senso per confronto con un riferimento "giusto", mentre non ne ha in assoluto, cioè senza un riferimento.

Allora - continuo a ragionare ad alta voce - se il senso di "sbagliato" risiede nel paragone con un riferimento, mi toccherà a questo punto capire quale sia il riferimento stesso.

Ecco che allora "normalmente" il riferimento che si cita è quello tipico di un corso base di fotografia: come ottenere foto nitide, messa a fuoco, esposizione, regolette base per la composizione, ecc.
Va SOTTOLINEATO chiaramente che queste "regolette" NON sono il vangelo, ma sono solo dei riferimenti di massima, che servono a chi impara a fotografare a controllare tecnicamente i parametri di ripresa, in modo da dargli una mano ad ottenere il risultato che cerca. NON devono costituire un riferimento assoluto, nè un vincolo, ma uno strumento utile ai propri fini. Fini che sono quelli di ottenere un risultato più vicino possibile a quello che si ha in testa.

Credo che questa visione della "regoletta" vada sempre tenuta in un angolo del nostro cervello, altrimenti si potrebbe concludere che per fare della fotografia interessante sia sufficiente seguire molto strettamente una serie di regole, il che NON è vero affatto.

Seguire molto da vicino le regole base di un corso di fotografia serve sicuramente come esercizio per impratichirsi nella gestione sempre più precisa dei parametri tecnici, però se poi con questa precisione sui parametri non ci metto la mia creatività, non farò mai uno scatto che sia più che un esercizio scolastico ben riuscito.

Fatta questa premessa, mi vengono in mente altre 3 considerazioni relative al contesto:

1) Ci sono numerosi generi fotografici: reportage, ritratto, studio, still life, fine art, etnico, sport, macro, e molti altri. Ognuno di essi ha delle caratteristiche sue tipiche e delle esigenze sue tipiche, che sono a volte molto diverse da quelle di altri generi. Credo che il concetto di "sbagliato" e il peso che il cosiddetto "errore" possa avere dipendano anche da questo parametro.
Probabilmente un autore che presentasse un lavoro di macrofotografia sulle meraviglie dei colori degli insetti della foresta amazzonica, con il 90% degli scatti sottoesposti, con i colori slavati e la messa a fuoco incerta, non avrebbe molto successo, sarebbe considerato un principiante incapace. In un contesto del genere la capacità di mantenere una precisione elevata dei parametri di ripresa (rispetto ad un riferimento “scolastico”) ha un peso fortissimo sul gradimento che quel tipo di immagine è in grado di riscuotere; chi osserva infatti si aspetta di vedere una messa a fuoco perfetta, colori vividi e affascinanti, uno sfondo che stacca perfettamente, ecc. In mancanza di queste caratteristiche il lavoro viene giudicato negativamente. Il famoso “errore” diventa un limite invalicabile che non permette all’autore di quel tipo di fotografia di essere convincente ed avere approvazioni.
Se invece parliamo di fotografia creativa, steet photography, reportage, ed altri generi meno “formali”, ecco che il rispetto stretto delle famose “regolette” base NON ha lo stesso impatto. Anzi, poiché vi sono generi fotografici – per capirci fatemeli chiamare espressivo/creativi – in cui si cerca di esprimere stati d’animo, sensazioni, atmosfere, in questi casi si accetta o addirittura ci si aspetta di vedere fotografie che vanno al di là delle regole, perché non vogliono semplicemente “rappresentare” nel modo più attraente possibile un soggetto, ma “raccontare” qualcosa di più complesso e “artistico”: uno stato d’animo, sfumature, una situazione ambientale, un dramma sociale. In questi casi molto spesso il fine del fotografo è quello di ritrasmettere un’emozione di fronte a una situazione o a un’idea che ha in testa, o quello di creare una immagine che comunque esprima il suo concetto “artistico” della fotografia. Ed ecco che in questi casi l’uso di strumenti espressivi apparentemente “contrari” alle regolette base della ripresa fotografica diventa invece uno strumento che può essere usato con successo proprio per aumentare l’impatto di un certo scatto.

2) La fotografia ha – per sua stessa natura – una caratteristica che la differenzia da altre arti figurative, con le quali ha comunque dei punti di contatto. Questa caratteristica è la sua “istantaneità” di esecuzione. Tipicamente infatti una fotografia (tranne casi particolari che ovviamente esistono, ma chiedo venia se sto sulle generali per far capire meglio quello che intendo dire) nella stragrande maggioranza dei casi è un’attività che si realizza in una piccola frazione di secondo (naturalmente qui parlo solo della ripresa dell’immagine). Noi vediamo qualcosa che ci colpisce, inquadriamo, regoliamo, aspettiamo il momento giusto, la luce giusta, ma poi quando davvero realizziamo lo scatto, tutto avviene in una frazione di secondo. Ecco che allora questa caratteristica si presta particolarmente a generare “per pura fortuna” scatti “casualmente significativi”, mentre in altri generi artistici (ad esempio la pittura) le cose sono piuttosto diverse (sempre sto facendo ragionamenti “medi”).

Mi spiego meglio con un esempio: sono un fotografo principiante, ancora molto incerto sulle “regolette” base della composizione e dei parametri di ripresa, ma ho un colpo di fortuna e scatto una foto un po’ sfocata e mossa di un evento particolare che in questo modo ne viene esaltato e produce uno scatto di grande impatto. Il risultato stupisce anche me e naturalmente NON è strettamente merito mio. E’ stato possibile grazie al fatto che la fotografia è un fatto tendenzialmente istantaneo, dove (per lo meno la ripresa) si gioca tutto in un tempo sostanzialmente senza dimensione.
Se adesso immagino invece di essere un pittore alle prime armi e mi viene un’idea per un quadro, NON potrò cavarmela allo stesso modo con un “colpo di fortuna”, perché il quadro non è (parlo sempre nella “media”) un opera “istantanea” ma che per essere realizzata richiede un tempo con una dimensione (minuti, ore , giorni, anni, ma comunque non un istante) effettiva. Ciò consente il risultato “casuale” con molto maggiore difficoltà rispetto alla fotografia.

3) Credo sia difficile parlare di “giusto” o “sbagliato” senza tener conto delle aspettative di chi poi guarderà le fotografie e le giudicherà. Ogni genere fotografico, ogni lavoro che noi proponiamo a qualcuno genera irrimediabilmente della aspettative, che naturalmente dipendono a loro volta da diversi fattori tipici dell’interlocutore che abbiamo di fronte: la sua cultura, la sua formazione artistica, la sua abitudine ed esperienza nella fruizione di fotografie, la sua cultura fotografica in un certo settore specifico, la sua apertura mentale alle novità, ecc. Ecco che allora il “giusto” e lo “sbagliato” possono essere giudicati in maniera anche molto diversa da persone con caratteristiche molto diverse. Sento spesso appassionati anche piuttosto evoluti, giudicare la stessa fotografia “una schifezza” o “una meraviglia” proprio a causa o grazie alla medesima caratteristica: ciò che per un giudice è uno scivolone inaccettabile, per un altro è proprio la caratteristica che conferisce a quella foto la marcia in più. Teniamone conto, quando parliamo di Giusto e Sbagliato.

Chiudo questo intervento con una considerazione finale che riguarda la “reputazione”. Credo sia possibile (e credo che sia accaduto e che accada) che artisti accreditati scattino alcune delle loro foto ben riuscite “per caso” o “per fortuna”. Se questo accade a un principiante, non c’è ragione di pensare che non possa accadere a un professionista / artista; anzi il fatto che costui per definizione scatti molto più di un principiante, lo espone alla probabilità che alcuni scatti siano buoni in maniera a lui del tutto imprevista. Tipicamente è verisimile che poi a lui questo scatto casualmente buono venga riconosciuto come buono senza riserva alcuna, mentre lo stesso identico se fatto da un principiante verrebbe etichettato come “puro caso”. Non giudico il fatto che sia “giusto” o “ingiusto” questo fatto, osservo solo che si verifica a causa del impatto che ha – nel giudizio del pubblico – la Reputazione dell’artista.
La Reputazione è quella considerazione, a volte difficile o difficilissima da guadagnare, che si ha di una certa persona in un certo ambito e che, una volta guadagnata è difficile da perdere e tende a “perdonare” molte cose e a farne dare per scontate molte altre. In questo meccanismo – che a volte può sembrare perverso – ci possono essere aspetti eccessivi, ma una parte di ragione risiede nella diversa dedizione e determinazione che viene riconosciuta all’artista rispetto al principiante, fatto che credo si possa giustificare facilmente.


EDgar

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alexb.76
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MessaggioInviato: Ven 27 Ott, 2006 1:01 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

Condivido appiena EDgar Smile alla fine è quello che volevo dire io solo che in 2 righe come ho fatto io forse è un po' troppo striminzito il concetto, così è sviluppato nella sua integrità Smile

Ale

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cius
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MessaggioInviato: Ven 27 Ott, 2006 3:47 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

edgar ha scritto:
La Reputazione è quella considerazione, a volte difficile o difficilissima da guadagnare


eh già....non per niente sei il vescovo....

Ave

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Roberto Carta
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MessaggioInviato: Ven 27 Ott, 2006 3:57 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

E' l'eterno dilemma se conta di più l'immagine in se o chi l'ha fatta e come l'ha fatta, potreste discutere giorni e giorni senza arrivare a nulla, alla fine arriverete alla conclusione che bisogna distinguere tra foto belle e foto brutte, di conseguenza si entra nel gusto personale e tutto diventa opinabile, pertanto relativo....... Rolling Eyes
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