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Dragone75 utente attivo
Iscritto: 21 Ago 2006 Messaggi: 609
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Inviato: Lun 04 Set, 2006 10:11 am Oggetto: Dubbio su diaframma e zoom |
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Ciao a tutti, vorrei un chiarimento sull'argomento in oggetto. Per la maggior parte sarà una cosa scontata, ma essendo agli inizi mi affido a voi.
Allora, il diaframma, indicato con f, regola il passaggio della luce... più aperto è (es. f 2.8) più luce passa, con passaggio di luce inversamente proporzionale alla chiusura del diaframma stesso (quindi se f 4, passerà la metà di luce che passava co f 2.8).
Lo zoom invece, sarebbe il termine più volgare della distanza focale (giusto?), quindi... più zoommo... più riduco la distanza focale.
Da qui il dubbio. facendo delle prove in priorità di apertura, per esempio, regolo l'apertura del diaframma a f 2.8, perchè se zoomo questo valore aumenta? Non dovrebbe stare fisso...? O meglio, il diaframma non può avere lo stesso valore a diverse distanze focali?
Vi ringrazio in anticipo |
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AleZan coordinatore

Iscritto: 16 Giu 2006 Messaggi: 11698 Località: Bologna
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Inviato: Mar 05 Set, 2006 4:15 pm Oggetto: |
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Un po' di nebbia è normale. L'abbiamo avuta tutti e l'abbiamo tutt'ora.
Il valore f/ del diaframma è in realtà una semplce frazione che significa:
Lunghezza focale (in mm) diviso numero del diaframma uguale diametro (in mm) del "foro" composto dalle lamelle del diaframma meccanico.
Quindi se f (lunghezza focale dell'obiettivo) è uguale a 50mm. e il numero del diaframma è 4, il diametro del foro attraverso cui passa la luce che raggiunge il sensore/la pellicola è di 12,5 mm. (50/4=12,5) OK?
Zoom e distanza (lunghezza) focale sono in relazione ma non sono sinonimi.
Un obiettivo può avere una lunghezza focale fissa, uno zoom è un obiettivo con la lunghezza focale variabile.
La lunghezza focale è così importante perchè è in relazione con l'angolo di campo (la porzione di spazio) che l'obiettivo vede.
Un zoom può "stringere", aumentando la sua lunghezza focale e quindi riducendo l'angolo di campo. Oppure può "allargare", cioè ridurre la lunghezza focale e quindi aumentare l'angolo di campo.
Tornando alla formuletta di cui sopra, è evidente che se uno zoom aumenta la propria lunghezza focale ma il diametro del foro rimane invariato, il numero del diaframma aumenta. E' aritmetico......
Nell'esempio precedente se la focale passa a 100mm e il diametro del foro rimane 12,5mm, la formuletta diventa: 100/8=12,5. Il diaframma è passato a 8.
E' per questa ragione che negli zoom di fascia medio-bassa la luminosità massima è indicata nelle specifiche con due numeri (ad es. 3,5-5,6), ad indicare il valore ai due estremi della escursione focale.
Mentre nelle ottiche più di pregio, un dispositivo meccanico provvede a variare il diametro del foro al variare della focale, mantenendo costante il valore del diaframma.
ciao _________________ Alessandro - www.alessandrozanini.it
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Dragone75 utente attivo
Iscritto: 21 Ago 2006 Messaggi: 609
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Inviato: Gio 07 Set, 2006 1:56 pm Oggetto: |
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Ciao, grazie per la delucidazione... quindi... stando a quanto mi hai spiegato:
Se io ho una focale di 35 mm e un'apertura F4, il diametro del diaframma sarà di 8,75 mm... ossia 35 mm/F4... e qui ci sono.
Facendo delle prove, ho utilizzato la minima e la massima focale (passatemi i termini) consentita dall'obiettivo della mia macchina, 24mm - 140mm. E ho ottenuto che:
- Con F 24mm, quindi usato in modalità grandangolare (giusto?) ho un range di apertura che va da 2,8 a 8
- Con F 140mm, quindi usato in modalità teleobiettivo(giusto?) ho un range di apertura che va da 4,1 a 8
Da qui, un altro dubbio. Applicando la formula ottengo che:
- 24mm/2,8=8,57mm
- 24mm/8=3mm
- 140mm/4,1=34mm
- 140mm/8=17,5mm
Da qui dovrei dedurre che il diaframma ha un range di apertura che va da 34mm a 3mm...?? Spero di non avere scritto castronerie...  |
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AleZan coordinatore

Iscritto: 16 Giu 2006 Messaggi: 11698 Località: Bologna
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Inviato: Gio 07 Set, 2006 2:34 pm Oggetto: |
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Tieni anche conto che, se come dici fai delle prove con l'esposimetro della macchina, questo è influenzato anche dalla diversa scena che inquadri quando vari la focale.... Quindi quella variazione di diaframma è legata alla lettura dell'esposimetro.
Il dato certo ce l'hai leggendo le spcifiche tecniche dell'obiettivo che ti danno il valore di massima apertura del diaframma.
ciao _________________ Alessandro - www.alessandrozanini.it
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greenie utente attivo

Iscritto: 02 Mgg 2005 Messaggi: 894 Località: milano
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Inviato: Gio 07 Set, 2006 3:50 pm Oggetto: |
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Dragone75 ha scritto: | Ciao, grazie per la delucidazione... quindi... stando a quanto mi hai spiegato:
Se io ho una focale di 35 mm e un'apertura F4, il diametro del diaframma sarà di 8,75 mm... ossia 35 mm/F4... e qui ci sono.
Facendo delle prove, ho utilizzato la minima e la massima focale (passatemi i termini) consentita dall'obiettivo della mia macchina, 24mm - 140mm. E ho ottenuto che:
- Con F 24mm, quindi usato in modalità grandangolare (giusto?) ho un range di apertura che va da 2,8 a 8
- Con F 140mm, quindi usato in modalità teleobiettivo(giusto?) ho un range di apertura che va da 4,1 a 8
Da qui, un altro dubbio. Applicando la formula ottengo che:
- 24mm/2,8=8,57mm
- 24mm/8=3mm
- 140mm/4,1=34mm
- 140mm/8=17,5mm
Da qui dovrei dedurre che il diaframma ha un range di apertura che va da 34mm a 3mm...?? Spero di non avere scritto castronerie...  |
Non è sempre così, dipende anche da come è costruita la lente, dalla sua qualità.
Ci sono Zoom, come il Nikkor 28-70 f/2.8, che hanno apertura massima mantenibile su tutta l'estensione focale.
Sulla effettiva resa a f/2.8 se ne può discutere... _________________ greenie
In the absence of light darkness prevails.
IL MIO SITO |
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Dragone75 utente attivo
Iscritto: 21 Ago 2006 Messaggi: 609
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Inviato: Gio 07 Set, 2006 3:57 pm Oggetto: |
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CErto, quello che dici è giusto. Questi valori io li ho tirati fuori dalla mia macchina, immagino che non sia semrpe cosi però.
Da qui mi arriva un nuovo dubbio. Quando è che effettivamente capisco che impostazione utilizzare (cioè se lavorare col diaframma, con l'esposizione, con l'otturazione...)?
Grazie per la disponibilità |
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Roberto Carta utente attivo
Iscritto: 20 Gen 2006 Messaggi: 3915 Località: Sardegna
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Inviato: Gio 07 Set, 2006 4:23 pm Oggetto: |
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greenie ha scritto: | Dragone75 ha scritto: | Ciao, grazie per la delucidazione... quindi... stando a quanto mi hai spiegato:
Se io ho una focale di 35 mm e un'apertura F4, il diametro del diaframma sarà di 8,75 mm... ossia 35 mm/F4... e qui ci sono.
Facendo delle prove, ho utilizzato la minima e la massima focale (passatemi i termini) consentita dall'obiettivo della mia macchina, 24mm - 140mm. E ho ottenuto che:
- Con F 24mm, quindi usato in modalità grandangolare (giusto?) ho un range di apertura che va da 2,8 a 8
- Con F 140mm, quindi usato in modalità teleobiettivo(giusto?) ho un range di apertura che va da 4,1 a 8
Da qui, un altro dubbio. Applicando la formula ottengo che:
- 24mm/2,8=8,57mm
- 24mm/8=3mm
- 140mm/4,1=34mm
- 140mm/8=17,5mm
Da qui dovrei dedurre che il diaframma ha un range di apertura che va da 34mm a 3mm...?? Spero di non avere scritto castronerie...  |
Non è sempre così, dipende anche da come è costruita la lente, dalla sua qualità.
Ci sono Zoom, come il Nikkor 28-70 f/2.8, che hanno apertura massima mantenibile su tutta l'estensione focale.
Sulla effettiva resa a f/2.8 se ne può discutere... |
L'apertura del diaframma prescinde dalle lenti quali che siano, la sua apertura ha un diametro definito che rapportato alla lunghezza focale da un determinato numero f.... |
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Nicola Giani utente attivo

Iscritto: 01 Feb 2006 Messaggi: 3677 Località: Milano
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Inviato: Gio 07 Set, 2006 5:15 pm Oggetto: |
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Dragone75 ha scritto: | CErto, quello che dici è giusto. Questi valori io li ho tirati fuori dalla mia macchina, immagino che non sia semrpe cosi però.
Da qui mi arriva un nuovo dubbio. Quando è che effettivamente capisco che impostazione utilizzare (cioè se lavorare col diaframma, con l'esposizione, con l'otturazione...)?
Grazie per la disponibilità |
Se sei dentista, vai tranquillo con l'otturazione!!!!!!!!
Scherzo!!!
Le macchine fotografiche digitali ti fanno lavorare con tre strumenti:
- Il diaframma
- L'otturatore (e il suo analogo elettronico)
- L'amplificatore di segnale
Il diaframma lo regoli modificandone il diametro o "apertura", in termini di F-stop (F2, F2,8 ... F16 ... etc).
L'otturatore lo regoli modificandone il tempo di apertura (1 sec, 1/8, 1/100 , ... etc)
L'amplificatore lo regoli dandogli l'ampiezza (il famoso valore ISO delle digitali: 100, 200, 400)
Tutti questi paramteri servono per regolare la quantità di luce che viene registrata in una singola scena.
La quantità "corretta" di luce, pari a quella media riflessa dalla superficie terrestre, è suggerita dall'esposimetro. E la medesima quantità può essere ottenuta operando su tutti e tre i parametri (apertura, tempo di esposizione e ISO).
Quindi puoi giocare come vuoi e quanto la tua macchina ti permette con tutti questi. Almeno in termini di quantità di luce registrata...
Sappi però che:
- Più chiudi il diaframma, più le parti fuori fuoco saranno nitide (o, come si dice, avrai più parti della scena "a fuoco" davanti e dietro al soggetto, ovvero hai più "profondità di campo").
- Più breve è il tempo di apertura, meno "mosso" è il soggetto, e viceversa
- Più è alta l'amplificazione (ISO), più rumore sarà visibile nella foto (sotto forma di "grana").
Il compromesso tra tutto ciò dipende solo ed esclusivamente da come "vedi" la scena, e da cosa vuoi ottenere...
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marklevi utente attivo

Iscritto: 12 Apr 2005 Messaggi: 22878
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Inviato: Ven 08 Set, 2006 1:01 pm Oggetto: |
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Dragone75 ha scritto: |
Da qui dovrei dedurre che il diaframma ha un range di apertura che va da 34mm a 3mm...?? Spero di non avere scritto castronerie...  |
si ma per le questioni fotografiche devi solo pensare ad f/2.8 f/4 f/5.6 ecc...
tutto il resto noia  _________________
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Dragone75 utente attivo
Iscritto: 21 Ago 2006 Messaggi: 609
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Inviato: Ven 08 Set, 2006 1:13 pm Oggetto: |
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Magari hai ragione il fatto è che di natura mi piace capire i meccanismi di determinate situazioni  |
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greenie utente attivo

Iscritto: 02 Mgg 2005 Messaggi: 894 Località: milano
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Inviato: Ven 08 Set, 2006 2:18 pm Oggetto: |
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Capisco e condivido la tua sete di conoscenza.
Penso fermamente che nessuna delle risposte che ti si potrebbero dare sarebbe in grado di dissetarti.
Forse il modo migliore è aspettare la prima domenica casalinga, appoggiare la classica mela su uno sfondo bianco, macchina sul cavalletto e incominciare a fare foto con le varie coppie diaframma/esposizione (senza cambiare l'illuminazione), annotando su un taccuino a quale foto corrisponde quale coppia.
Poi puoi variare luce ed ombre...
Una volta di fronte allo schermo del Pc avrai sicuramente modo di decidere da solo quali sono i paramtri che maggiormente incontrano il tuo gusto.
greenie  _________________ greenie
In the absence of light darkness prevails.
IL MIO SITO |
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Filippo Secciani utente attivo
Iscritto: 02 Lug 2006 Messaggi: 3680 Località: Provincia di Siena
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Inviato: Sab 09 Set, 2006 4:31 pm Oggetto: |
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Scusate se mi intrometto: non voglio sembrare uno spaccone, ma sia pur avendo scritto cose vere e sacrosante, ritengo che si siano confuse le idee al nostro Dragone 75.
Qui si tratta di spiegare una semplice questione di tecnica di base, che un qualsiasi corso del cavolo di fotografia organizzato da il più idiota dei fotoclub riesce a spiegare: l' apertura relativa di un obiettivo.
Ogni obiettivo si comporta come un buco di cui è possibile variarne il diametro attraverso un diaframma. Il diaframma, come già esaurientemente scritto, è il rapporto tra il diametro del passaggio della luce e la distanza tra la lente e il supporto fotosensibile, in altre parole la lunghezza focale.
Spiegazione semplice semplice:
IL QUADRATO DELLA DISTANZA.
Se noi abbiamo due stanze illuminate ogniuna da un oblò, di diametro 100cm, ma la lunghezza delle stanze è una di 2 m e l' altra di 4 m, si misurerà sulla parete più distante una luce quattro volte più debole. Se in una qualsiasi delle due stanze dimezziamo il diametro dell' oblò, la luce in quella stanza diminuisce di quattro volte. Questo perchè la luce diminuisce in proporzione al quadrato della distanza che intercorre dalla fonte luminosa al punto che a noi interessa.
L' APERTURA MASSIMA DEL DIAFRAMMA.
Senza dilungarci sugli effetti ottici e compositivi di un diaframma più chiuso e o più aperto, se noi compariamo l' obiettivo all' oblò, si deve dire che, la lunghezza focale, è la lunghezza della stanza, e la larghezza totale della lente frontale è il diametro dell' oblò.
In pratica: se ho una lente frontale di 25mm in un obiettivo 50mm, avrò un obiettivo cui 50/25=2, quindi f2. se la stessa lente è montata in un' obiettivo 100mm, avremo: 100/25=4, quindi f4.
Ecco perché le ottiche zoom non costose, generalmente alla massima apertura hanno dei valori differenti e sempre più chiusi in corrispondenza delle lunghezze focali più grosse.
Un particolare fondamentale è quello per cui se si prende un' obiettivo qualsiasi, grosso come una clava o piccolo come un tappo non importa, se si imposta il diaframma a f5,6 su entrambe le lenti, la luce incidente sul fotorecettore è la stessa! Sia che f5,6 corrisponda alla massima apertura, sia che si raggiunga questo valore diaframmando l' obiettivo, sia che si tratti di un 20mm che di un 600mm.
Spero di essere stato chiaro. _________________ Tanti mettono in firma la propria attrezzatura. A me piacerebbe metterci la mia voglia di far belle fotografie. Forse non mi basterebbe il posto.
Parafrasando Andy: "oltre la foto, nulla" |
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