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Autore |
Messaggio |
_Nico_ utente attivo

Iscritto: 14 Set 2005 Messaggi: 6648
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Inviato: Gio 19 Lug, 2007 1:02 pm Oggetto: |
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claudiom ha scritto: | ... l'edificio doveva stare nel terzo di sinistra perchè noi occidentali le foto le leggiamo da sinistra a destra uguale come leggiamo i libri ... |
Osservazione acuta!
E il righello che dice al proposito?  _________________ È possibile cambiare il mondo. Basta conservare lo scontrino.
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claudiom non più registrato
Iscritto: 05 Lug 2004 Messaggi: 5459
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Inviato: Gio 19 Lug, 2007 1:25 pm Oggetto: |
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Ma difatti non si sa mai se si scrive seriosi e ingrugniti, perchè non ci si vede.
alla fine la chiave di lettura per queste nostre cosette, scaramucce, per me è questa:
ciao, Claudiom |
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Cosimo M. utente attivo

Iscritto: 03 Gen 2007 Messaggi: 4330 Località: Molfetta (Ba)
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Inviato: Sab 21 Lug, 2007 3:12 am Oggetto: |
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claudiom ha scritto: |
claudiom |
Claudio, la tua vis polemica è deliziosa. _________________ Cosimo Marino - La mia galleria su Flickr
"Avere una fotocamera non significa essere un fotografo" |
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claudiom non più registrato
Iscritto: 05 Lug 2004 Messaggi: 5459
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Inviato: Sab 21 Lug, 2007 11:09 am Oggetto: |
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Tornando a bomba, tanto per rendere la complessità della composizione nell'arte figurativa e la sua sostanziale irriducibilità a quattro regolette in croce: Charles Bouleau "La geometria segreta dei pittori" Electa.
ciao, Claudiom |
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Mauroq utente attivo

Iscritto: 14 Apr 2006 Messaggi: 26033 Località: Lido di Ostia
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Inviato: Sab 21 Lug, 2007 11:11 am Oggetto: |
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Volevo riallacciarmi alla "persistenza visiva", sempre in relazione alle "regole compositive", persistenza visiva intendo il mondo delle immagini che i nostri occhi assorbono continuamente attraverso i vari canali, dunque mi chiedo se sia possibile che l'educazione coatta possa aver influenzato nel tempo il nostro piacere visivo, riconoscendo tale piacevolezza esclusivamente nell'ordine poco dispersivo e nell'immediatezza, quest'ultima fondamentale credo ai fini pubblicitari. _________________ il mio sito
La perfezione ha un grande difetto, ha la tendenza ad essere noiosa. |
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_Nico_ utente attivo

Iscritto: 14 Set 2005 Messaggi: 6648
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Inviato: Sab 21 Lug, 2007 11:57 am Oggetto: |
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claudiom ha scritto: | Tornando a bomba, tanto per rendere la complessità della composizione nell'arte figurativa e la sua sostanziale irriducibilità a quattro regolette in croce: Charles Bouleau "La geometria segreta dei pittori" Electa. |
Bravo Claudio, questo è un ottimo libro per capire quanto sia inutile misurare col righello...  _________________ È possibile cambiare il mondo. Basta conservare lo scontrino.
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Bushi utente

Iscritto: 20 Feb 2006 Messaggi: 57 Località: Torino
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Inviato: Mer 25 Lug, 2007 12:20 pm Oggetto: |
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Concordo a mio modesto parere che le regole sono fatte per rispettarle ed anche per infrangerle, solo se le si conosce, cosa che hai dimostrato.
L'unica cosa che mi viene da obiettare è il palo che spunta dalla testa del soggetto. |
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iazek utente
Iscritto: 15 Lug 2007 Messaggi: 417 Località: Messina/Catanzaro
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Inviato: Ven 03 Ago, 2007 3:45 pm Oggetto: |
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Dio quanto mi sento ignorante!!!!
 _________________ Mi farebbe piacere leggere tuoi commenti, critiche e suggerimenti per le foto della mia galleria. |
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Cejes utente attivo

Iscritto: 04 Lug 2006 Messaggi: 3320
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Inviato: Dom 05 Ago, 2007 1:55 pm Oggetto: Re: sulle regole compositive.... |
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gregzz ha scritto: | ..secondo Voi,...una foto di questo tipo,..che nn rispetta 2 delle piu importanti regole compositive (soggetto al centro e orizzonte a metà) nn puo essere consiedrata una bella foto??? |
Fra... One question un po' OT, ma dove hai scattato? PSE? |
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gregzz utente attivo

Iscritto: 20 Nov 2006 Messaggi: 4040 Località: macerata
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Inviato: Mar 07 Ago, 2007 6:56 pm Oggetto: Re: sulle regole compositive.... |
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Cejes ha scritto: | gregzz ha scritto: | ..secondo Voi,...una foto di questo tipo,..che nn rispetta 2 delle piu importanti regole compositive (soggetto al centro e orizzonte a metà) nn puo essere consiedrata una bella foto??? |
Fra... One question un po' OT, ma dove hai scattato? PSE? |
...civitanova marche,...è il mare piu vicino che ho,...  _________________ ..ma cmq... |
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Kirmo75 nuovo utente

Iscritto: 08 Giu 2007 Messaggi: 48 Località: Pescara
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Inviato: Mer 08 Ago, 2007 4:46 pm Oggetto: |
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Dico la mia:
il fatto che non sia stata rispettata la regola dei terzi non significa che la foto è brutta / da scartare...
più che altro quello che non avrei mai fatto è scattare facendo spuntare i pali della luce da sopra la testa del soggetto. (IMHO) _________________ Kirmo75...
... con un po' di attrezzatura Canon in borsa ed un sogno in testa. |
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UnoPerUno utente attivo

Iscritto: 02 Mgg 2005 Messaggi: 689
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Inviato: Gio 23 Ago, 2007 6:59 pm Oggetto: |
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Non ho potuto leggere tutti gli interventi, dunque mi scuso per gli eventuali concetti già espressi. Mi scuso in oltre se dovessi risultare eccessivamente duro nei giudizi ma ho fretta e nello stesso tempo ci tengo a spiegarmi al meglio.
Per quel che riguarda la composizione delle foto ci sarebbe tanto da dire. Intanto non è detto che sia sempre opportuno seguire la regola dei terzi, dipende dalla volontà del fotografo, dal tipo di scatto, dal formato del supporto e (in casi rarissimi) dalla semantica dell'immagine e da ciò che si desidera comunicare.
In ogni caso la fotografia, come una qualsiasi altra attività umana che possa raggiungere lo stato dell’arte, non è chimica. Ovvero: non basta applicare in modo passivo delle regole e mischiare nelle giuste proporzioni degli elementi per ottenere una bella foto, sarebbe troppo semplice e saremmo allora tutti grandi artisti.
La difficoltà sta essenzialmente numero di variabili che contribuiscono a generare un’immagine che non solo risulti gradevole a noi (quasi sempre pessimi giudici di noi stessi, nel bene e nel male) ma anche ad un qualsiasi ipotetico osservatore, ovvero deve rasentare (dato che la totale oggettività è impossibile da ottenere) quanto più è possibile l’oggettività della bellezza. E questo si riesce ad ottenere certamente con maggiore facilità attraverso una grande esperienza, ma non è l’unico fattore in gioco, la cosiddetta “sensibilità”, il cosiddetto “occhio fotografico” non è in realtà altro che la capacità di cogliere e controllare il maggior numero di variabili possibili.
In ogni caso, applicare o meno la regola dei terzi, di per sé, non rende bella o brutta una foto, non le sottrae o le regala quasi nulla.
Una bella foto racconta qualcosa, una bella foto denota una sensibilità nel cogliere e nel trasmettere le atmosfere, i fatti, gli attimi, nel cogliere e trasmettere la luce (a volte nell’inventarla alterandola dal reale), nell’equilibrare le masse, i piani, nel giocare con i contrasti tonali o cromatici, nel saper dare vita a direttrici di forza, nel saper ritagliare quella porzione di realtà che interessa catturare, con l’angolo e la profondità che meglio si confanno alla foto stessa ed alla volontà comunicativa di chi scatta. Insomma, come tutti i problemi complessi la soluzione può essere trovata solo tramite la capacità di gestire un numero superiore di variabili. Se mi chiedeste chi sia un bravo fotografo, utilizzando una metafora risponderei “un grandissimo equilibrista ed un sopraffino giocoliere”.
La foto ad inizio articolo è obiettivamente una foto che non definirei particolarmente bella. E non per la non rispettata regola dei terzi o per la pendenza dell’orizzonte, quelle sono cose a cui si attacca chi si illude di poter imbrigliare in regole rigide, sperando così di poterne ottenere il controllo, qualcosa che assolutamente imbrigliabile non è. Direi piuttosto che è per una certa piattezza della luce, una certa banalità del contenuto, un appannamento delle tonalità, un punto di vista scarsamente interessante e forse altro che a me, che non sono un gran fotografo ma solo uno a cui piace molto guardare belle foto, sfugge. E hai voglia a tagliare e ritagliare applicando la regola dei terzi, il risultato non cambierà.
Per quel che riguarda i contenuti, se è vero che la fotografia è un racconto è anche vero che non è necessario raccontare sempre e per forza grandi cose, la cosa fondamentale è il modo di raccontarli e quella è una magia che non tutti hanno e non sempre si insegna o si impara. Sigh! _________________ "Brillava nel suo volto quell'intelligenza così libera da pregiudizi e barriere ideologiche da sembrare molto simile a un ottundimento" da Baol - Stefano Benni |
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gregzz utente attivo

Iscritto: 20 Nov 2006 Messaggi: 4040 Località: macerata
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Inviato: Gio 23 Ago, 2007 7:44 pm Oggetto: |
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UnoPerUno ha scritto: | Non ho potuto leggere tutti gli interventi, dunque mi scuso per gli eventuali concetti già espressi. Mi scuso in oltre se dovessi risultare eccessivamente duro nei giudizi ma ho fretta e nello stesso tempo ci tengo a spiegarmi al meglio.
Per quel che riguarda la composizione delle foto ci sarebbe tanto da dire. Intanto non è detto che sia sempre opportuno seguire la regola dei terzi, dipende dalla volontà del fotografo, dal tipo di scatto, dal formato del supporto e (in casi rarissimi) dalla semantica dell'immagine e da ciò che si desidera comunicare.
In ogni caso la fotografia, come una qualsiasi altra attività umana che possa raggiungere lo stato dell’arte, non è chimica. Ovvero: non basta applicare in modo passivo delle regole e mischiare nelle giuste proporzioni degli elementi per ottenere una bella foto, sarebbe troppo semplice e saremmo allora tutti grandi artisti.
La difficoltà sta essenzialmente numero di variabili che contribuiscono a generare un’immagine che non solo risulti gradevole a noi (quasi sempre pessimi giudici di noi stessi, nel bene e nel male) ma anche ad un qualsiasi ipotetico osservatore, ovvero deve rasentare (dato che la totale oggettività è impossibile da ottenere) quanto più è possibile l’oggettività della bellezza. E questo si riesce ad ottenere certamente con maggiore facilità attraverso una grande esperienza, ma non è l’unico fattore in gioco, la cosiddetta “sensibilità”, il cosiddetto “occhio fotografico” non è in realtà altro che la capacità di cogliere e controllare il maggior numero di variabili possibili.
In ogni caso, applicare o meno la regola dei terzi, di per sé, non rende bella o brutta una foto, non le sottrae o le regala quasi nulla.
Una bella foto racconta qualcosa, una bella foto denota una sensibilità nel cogliere e nel trasmettere le atmosfere, i fatti, gli attimi, nel cogliere e trasmettere la luce (a volte nell’inventarla alterandola dal reale), nell’equilibrare le masse, i piani, nel giocare con i contrasti tonali o cromatici, nel saper dare vita a direttrici di forza, nel saper ritagliare quella porzione di realtà che interessa catturare, con l’angolo e la profondità che meglio si confanno alla foto stessa ed alla volontà comunicativa di chi scatta. Insomma, come tutti i problemi complessi la soluzione può essere trovata solo tramite la capacità di gestire un numero superiore di variabili. Se mi chiedeste chi sia un bravo fotografo, utilizzando una metafora risponderei “un grandissimo equilibrista ed un sopraffino giocoliere”.
La foto ad inizio articolo è obiettivamente una foto che non definirei particolarmente bella. E non per la non rispettata regola dei terzi o per la pendenza dell’orizzonte, quelle sono cose a cui si attacca chi si illude di poter imbrigliare in regole rigide, sperando così di poterne ottenere il controllo, qualcosa che assolutamente imbrigliabile non è. Direi piuttosto che è per una certa piattezza della luce, una certa banalità del contenuto, un appannamento delle tonalità, un punto di vista scarsamente interessante e forse altro che a me, che non sono un gran fotografo ma solo uno a cui piace molto guardare belle foto, sfugge. E hai voglia a tagliare e ritagliare applicando la regola dei terzi, il risultato non cambierà.
Per quel che riguarda i contenuti, se è vero che la fotografia è un racconto è anche vero che non è necessario raccontare sempre e per forza grandi cose, la cosa fondamentale è il modo di raccontarli e quella è una magia che non tutti hanno e non sempre si insegna o si impara. Sigh! |
...parole sante,...le regole una volta assimilate e digerite possono aiutarci (in determinati casi) a controllare meglio le variabili stesse di cui parlavi,....penso che la stessa regola dei terzi derivi dalle concezioni classiche di estetica, l'estetica delle geometrie,..l'estetica architettonica,..quella delle proprorzioni, estetiche millenarie insomma...
..secondo me è semplicemente un "memorandum" di come storicamente veniva visto il bello, l'armonico,....essendo queste geometrie, forme e proporzioni sopravvissute nei secoli.....si pensa che abbiano maggior diritto di essere considerate vicine all'oggettività della bellezza....
...per concludere: secondo me è lo sviluppo millenario della cosiddetta "proporzione divina" nei vari settori artistici, cosi come in quello fotografico,.a dare origine a la stessa regola dei terzi,..ma anke alle altre.....questo però significherebbe dare per scontato il significato di "bello",....e siccome nn lo è,...quando si ha consapevolezza del mezzo le regole ce le si puo anke invenatre...
...questa è solo un mia teoria.... _________________ ..ma cmq... |
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claudiom non più registrato
Iscritto: 05 Lug 2004 Messaggi: 5459
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Inviato: Ven 24 Ago, 2007 9:35 am Oggetto: |
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Riassumendo:
1)Le regole esistono.
2) Le regole sono un prodotto culturale.
3) Non è detto che debbano essere rispettate per fare una bella foto.
Tre videate per arrivare a questa conclusione, già in pratica condivisa da tutti fin dall'inizio.
Rassicurazioni ci vogliono nella vita, mica dubbi.
Come vi invidio,dico sul serio.
ciao, claudiom |
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UnoPerUno utente attivo

Iscritto: 02 Mgg 2005 Messaggi: 689
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Inviato: Ven 24 Ago, 2007 11:40 am Oggetto: |
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claudiom ha scritto: | Riassumendo:
1)Le regole esistono.
2) Le regole sono un prodotto culturale.
3) Non è detto che debbano essere rispettate per fare una bella foto.
Tre videate per arrivare a questa conclusione, già in pratica condivisa da tutti fin dall'inizio.
Rassicurazioni ci vogliono nella vita, mica dubbi.
Come vi invidio,dico sul serio.
ciao, claudiom |
oh yes, o meglio
1) le regole si stabiliscono (il che porterebbe alla nota 2)
2) sacrosanta verità
3) più che altro direi che il rispettarle non garantisce un prodotto di qualità
(sì, lo so, sono un pignolissimo rompiscatole)
Per quel che riguarda la regola dei terzi, credo che derivi dal principio geometrico della sezione aurea del rettangolo (così come anche il formato 35 mm), che gli antichi (i greci) avevano individuato come una regola che offriva statisticamente le maggiori garanzie di forma armonica e gradevole come proporzioni.
Prendere un quadrato, di base inferiore AB e superiore CD, puntare un compasso nel punto medio E tra A e B con apertura ED (con D angolo superiore del quadrato) e ribaltare D sino a raggiungere il prolungamento F della base del quadrato. Il rettangolo di lati AF e AC è un rettangolo aureo e approssimativamente AF : AC = 3 : 2. Almeno mi pare, è passato tanto tempo... Wikipedia dovrebbe poter sciogliere ogni dubbio
Teoria ripresa da molti anche in architettura e in varie altre arti grafiche.
(sì, lo so, sono anche uno schifoso nozionista) _________________ "Brillava nel suo volto quell'intelligenza così libera da pregiudizi e barriere ideologiche da sembrare molto simile a un ottundimento" da Baol - Stefano Benni |
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gregzz utente attivo

Iscritto: 20 Nov 2006 Messaggi: 4040 Località: macerata
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Inviato: Ven 24 Ago, 2007 12:21 pm Oggetto: |
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si quello che dicevo insomma....
"Sin dai tempi più antichi, dagli egiziani ai più moderni frattali, esiste una proporzione divina (o sezione aurea) che è stata presa in considerazione per ottenere una dimensione armonica delle cose. Dalla geometria all'architettura, dalla pittura alla musica, fino alla natura del creato possiamo osservare come tale rappresentazione corrisponda ad un rapporto che è stato definito pari a 1,618...(numero d'oro)" _________________ ..ma cmq... |
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claudiom non più registrato
Iscritto: 05 Lug 2004 Messaggi: 5459
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Inviato: Ven 24 Ago, 2007 12:53 pm Oggetto: |
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Macchè:
1) Le regole non esistono, esistono consuetudini culturali e risposte fisiologiche agli stimoli le regole, come sempre e in tutto, servono per chi non è in grado di governarsi da sè in relazione agli altri.
2) Quelle che chiamano regole sono un portato del funzionamento standard del cervello umano, nulla a che vedere con la cultura, la razza, la nazionalità.
3) Non c'è nulla da rispettare o da non rispettare, ci sono solo modalità che producono determinati effetti, QUASI in tutti i tempi e in tutti i luoghi.
ciao claudiom |
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_Nico_ utente attivo

Iscritto: 14 Set 2005 Messaggi: 6648
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Inviato: Ven 24 Ago, 2007 5:12 pm Oggetto: |
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UnoPerUno ha scritto: | Per quel che riguarda la regola dei terzi, credo che derivi dal principio geometrico della sezione aurea del rettangolo...
(sì, lo so, sono anche uno schifoso nozionista) |
La regola dei terzi deriva dal sistema di tripartizione dei lati d'un quadrilatero, che in un quadrato genera -per intenderci- la scacchierina da sudoku...
In comune col processo di costruzione del rettangolo aureo c'è l'obliqua che da un angolo va alla mediana del lato opposto: quel segmento, proiettato sulla base genererebbe il lato lungo del rettangolo aureo, mentre nel quadrato consente di determinare la tripartizione dei lati grazie al suo punto d'intersezione con la diagonale. Ec co un tracciato di costruzione per la tripartizione del lato:
(Pazienza, la prossima saremo meno nozionisti ) _________________ È possibile cambiare il mondo. Basta conservare lo scontrino.
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claudiom non più registrato
Iscritto: 05 Lug 2004 Messaggi: 5459
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Inviato: Ven 24 Ago, 2007 5:36 pm Oggetto: |
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La regola dei terzi è stata codificata partendo dall'aver capito che la sezione aurea era una proporzione "naturale".
Si scoprirà molto più tardi che è presente pesantemente nelle manifestazioni della natura, (p.es. schema di accrescimento delle foglie) .
Negli anni '20 (o '30) ritrovata sperimentalmente e statisticamente dalla psicologia della percezione che ha scoperto con massicci test come le persone normali ritengono più importanti le figure che si collocano intorno ai terzi.
Dunque di natura affatto assimilabile alla grammatica o alla sintassi.
Per continuare il nozionismo
ciao a tutti, bentornato a Nico, claudiom |
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_Nico_ utente attivo

Iscritto: 14 Set 2005 Messaggi: 6648
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Inviato: Ven 24 Ago, 2007 5:46 pm Oggetto: |
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claudiom ha scritto: | La regola dei terzi è stata codificata partendo dall'aver capito che la sezione aurea era una proporzione "naturale". |
Non saprei se è nata così, Claudio. Da un punto di vista aritmetico è molto probabile, perché il medio proporzionale di cui parla Platone è già un medio aureo. Sempre da un punto di vista aritmetico ne parla anche Piero della Francesca nel suo De Abaco, chiamandola Regola del tre, ed è chiaro che si riferisce proprio al sistema di proporzioni a:b = b:c, sistema all'epoca usatissimo a causa dei diversissimi sistemi di misurazione, usatissimo dai mercanti per capire per esempio a quante "once" di grano corrispondesse uno "staio"...
Piero della Francesca conosce perfettamente la tripartizione dei lati del quadrilatero, e l'ha usata più volte.
Adesso che ho messo lo schema di costruzione della tripartizione (cioè la regola dei terzi), Claudio, lo schema di porta del Serlio diventa molto eloquente...
Ma a questo punto ti sarà chiaro cosa intendevo dire: senza lo schema originario sarebbe ben più difficile scoprire col righello che la "luce" della porta è esattamente i 2/3 della sua altezza complessiva, per esempio...  _________________ È possibile cambiare il mondo. Basta conservare lo scontrino.
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