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Massimo Passalacqua utente attivo

Iscritto: 04 Dic 2005 Messaggi: 18400 Località: Siena
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Inviato: Mer 22 Dic, 2010 4:54 pm Oggetto: |
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Mario ha spiegato molto bene ciò che accade in questi casi.
Un fenomeno che dovrebbe far riflettere, specie chi vive a Roma, riguarda le tensioni che stanno attraversando la capitale in questi giorni.
Al netto della lotta politica di piccolo cabotaggio, l'emersione della protesta giovanile, nella maggior parte dei casi apartitica, e' innescata si' dalla riforma della scuola, ma poggia le basi in un disagio più generale e può a buona ragione ricondussi a quei fenomeni sempre più dirompenti a cui si riferiva Mario.
Complice una classe politica inetta e preoccupata solo di conquistare il consenso, fin dagli anni '80 si sono create le condizioni per mantenere un tenore di vita soddisfacente per la popolazione coeva, a danno delle generazioni future.
Le specifiche del fenomeno sarebbero lunghe da enumerare, ma i risultati sono soro gli occhi di tutti: giovani, anche brillanti, a spasso o con contratti a termine di scarsa consistenza e prospettiva, un futuro pensionistico da fame.
Ebbene, queste sono le prime avvisaglie, ma i pericoli incombenti (che si spera vengano evitati) sono ancora peggiori.
Il fatto che dal tuo primo post, come diceva Mario, siano passati due anni ed il quesito che hai posto sia ancora attuale, la dice lunga sulla natura sistemica di questa crisi.
Ciao.
Massimo
 _________________ massimo (già sanpit) |
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the utente

Iscritto: 07 Feb 2009 Messaggi: 392 Località: Salento - Europa
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Inviato: Mer 22 Dic, 2010 5:40 pm Oggetto: |
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non c'è alcuna crisi, avete tutti preso un abbaglio.
Fino a quando la repubblica televisiva che siamo non ne parlerà la crisi non esiste. _________________ corredo: lo sguardo e l'attimo. |
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Mario Zacchi utente attivo

Iscritto: 07 Giu 2008 Messaggi: 6656
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Inviato: Mer 22 Dic, 2010 6:51 pm Oggetto: |
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Proprio la presa di coscienza che esiste una repubblica televisiva, ma sarebbe meglio dire che esiste una repubblica dell’ informazione in generale (ognuno fa la propria parte, non nascondiamocelo …) dovrebbe essere un pungolo per tutti ad informarsi-formarsi un minimo per comprendere quello che ci circonda.
Marty,
riprendo dalla tua ultima risposta: si è diverso quello che intendevi ed meglio così. Però la risposta ce l' hai già nella pagina predente (non ho letto tutte le 6 pagine del topic, quindi può darsi che qualcuno l' avesse poi già suggerita) "noi continuiamo a stare a galla grazie anche ad una quantità di scorte di ricchezza che molte famiglie hanno." Quel noi non è ovviamente generalizzato, ma tu evidentemente appartieni, in una certa misura, a quell' area di popolazione.
Volendo approfondire ci sono in realtà anche altri motivi per i quali ci se la può cavare meglio, per esempio se si lavora in un settore anticiclico, cioè un settore che reagisce bene in periodi di crisi. Oppure se si è impiegati statali (regionali, provinciali, militari …) per cui lo stipendio, quale che sia, non manca e non cala e, si sa, siccome in periodi di forte crisi i prezzi scendono perché cala la domanda, chi conserva lo stipendio inalterato (pure se non grande) ci guadagna qualcosina (non che diventi ricco, naturalemnte eh! ...). O ancora (parlando di attività autonome o di impresa) scelte precedenti la crisi (oculate, preveggenti, fortuite ...) avevano posto le basi di una strutturazione capace di reggere l' urto (razionalizzazione dei costi, capacità di offrire prodotti richiesti ad un ottimo rapporto qualità prezzo, ecc. )
Per quanto concerne la casa ... be' mi porti a paragone un' acquisto dall' importo ingentissimo per una persona normale. Si tratta di un bene primario che, per una serie di fattori (speculativi e non) nel tempo ha assunto prezzi da capogiro, direi più che proporzionali rispetto al valore plausibile. Ora, la forte crisi ha fatto scendere i prezzi degli immobili di una bella percentuale, se guardiamo al mercato immobiliare nel suo insieme e se guardiamo al mercato degli immobili industriali. Ma è evidente che non si può generalizzare, perché chi non ha necessità di vendere non svende: attende. Quindi, come sempre, il panorama oltre le statistiche è eterogeneo, sicché, ferme restando le tue condizioni economiche, se speravi in un tracollo degli immobili oltre quello che già abbiamo avuto per propiziare l 'acquisto della casa evidentemente speravi in qualcosa che non si è realizzato, almeno in quei termini.
Ma fortunatamente, Marty, perché sarebbe stato un ulteriore disastro (guarda gli USA) perché, a parte il fatto che le forti deflazioni sono pericolose in generale, gli immobili rappresentano la garanzia sulla quale vengono erogati i mutui, cioè il loro valore di mercato è uno dei parametri di riferimento in base al quale un istituto di credito decide se quanto prestare per l‘ acquisto oppure per un qualsiasi finanziamento garantito da ipoteca. Quindi la banca presta il denaro perché sa che se non glielo rendi ti fa pignorare l ‘immobile e lo mette all’ asta sapendo che quel valore ragionevolmente lo incasserà. Nel momento in cui ci fosse, per un qualsiasi motivo, un avvisaglia di crollo del valore degli immobili, la prima preoccupazione della banca sarebbe quella di chiederti la ricopertura dell’ affidamento perché, paventando il crollo del valore, inizierebbe a temere di perdere, di fatto, la garanzia.
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Massimo mi offre lo spunto per una ulteriore considerazione che va un po’ oltre la questione contingente della crisi attuale, ma che comunque riguarda l’ aspetto educativo di un popolo.
L’ Italia del dopo guerra la conosciamo tutti, qualcuno in prima persona, tutti gli altri per averne studiato, letto, parlato: distruzione, povertà, fame. Come sappiamo è un periodo che L’ Italia stessa ha saputo superare, grazie agli aiuti (non disinteressati, ma aiuti) e grazie a tutte le persone che si sono date da fare: chi al comando, chi al lavoro. Era ovvio allora che lo stato s’ indebitasse per tirar fuori la popolazione dalla miseria, accollandosi nel suo complesso l’ onere di pagare per ciascun servizio fornito quello che la gente non avrebbe potuto mai pagare. Così si è potuto istruire molta gente, si è potuto darle una casa, si è potuto darle un lavoro … insomma si sono potute gettare le basi di una società in progresso.
Purtroppo, però, ad un certo punto, una volta conquistato un minimo di benessere, lo stato anziché iniziare a far pagare i servizi per il loro reale costo, come sarebbe stato giusto, ha preferito continuare a sovvenzionarne una parte, una bella parte. Così io (che ho quasi cinquant’ anni) per farvi un esempio ho un ricordo allucinato del costo dei trasporti o delle poste inglesi e francesi … ma non erano allucinanti i loro prezzi; eravamo noi che, in Italia, non pagavamo nulla per quel che ci veniva dato.
Questo sistema ha avuto nel tempo due riflessi perversi. Il primo è il più evidente a tutti: il debito pubblico cresciuto a dismisura (sul quale poi c’ è pure lo zampino del sistema tangentizio). L’ altro è più subdolo: la diseducazione di un popolo a confrontarsi con la realtà, a prender coscienza del fatto che non dobbiamo aspettarci che lo stato provveda a tutto e perciò un aprte importante del nostro reddito va investita e non scialacquata: in risparmio per la salute, in risparmio per la pensione, in risparmio per la casa, in risparmio per l ‘istruzione, in risparmio per …
Evidentemente quando un papà dice sempre al figlio: non ti preoccupare, ci penso io, non lo educa, non lo prepara alla durezza della vita e quel figlio prima o poi si scontrerà con la realtà. E si farà male. _________________ Belle foto. O perlomeno belle idee -> |
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freddycream utente attivo
Iscritto: 06 Ago 2007 Messaggi: 1747 Località: Londra
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Inviato: Mer 22 Dic, 2010 7:46 pm Oggetto: |
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beh in italia le ultime riforme serie sono di Dini Amato ed erano riforme pensionistiche del 1994 - tolte quelle il nulla fino alla notte dei tempi
per avere tracce di riforma piú o meno serie si é dovuto aspettare questi gg con la riforma dell'universitá che in mezzo a tanti problemi affronta per la prima volta seriamente il tema del baronaggio, altra schifezza tipicamente italica - per questo non userei i fatti di questi giorni per spiegare troppo della societá di oggi, che non son troppo sicuro quelle manifestazioni siano quello che le si vuole far credere.
io é da 7 anni che non ci vivo piú ma visto da fuori é un paese che fa tenerezza a me che sono italiano e completo disinteresse degli altri stranieri. la cosa che piú colpisce é che é diventato un paese fondamentalmente razzista e nel mondo di oggi questo é un limite molto molto forse troppo grosso _________________ un po' di cose... |
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Marty McFly utente attivo

Iscritto: 02 Ago 2006 Messaggi: 4792 Località: Roma
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Inviato: Mer 22 Dic, 2010 7:48 pm Oggetto: |
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Mario Zacchi ha scritto: | "noi continuiamo a stare a galla grazie anche ad una quantità di scorte di ricchezza che molte famiglie hanno." Quel noi non è ovviamente generalizzato, ma tu evidentemente appartieni, in una certa misura, a quell' area di popolazione. |
Purtroppo, a mio svantaggio quindi, devo contraddirti.
Io "resto" a galla solo perché il mio stipendio è rimasto invariato, circa e per adesso, e perché i prezzi anche sono quelli di prima della crisi, con il raddoppio dovuto all'Euro ma questo risale ad anni prima della crisi stessa.
C'è da dire che sono un ragazzo/uomo di 33 anni che non può permettersi di comprare una casa, sicuramente non nella periferia di Roma e non con una busta paga "onesta/legale" (ci siamo capiti...).
Da quando ho aperto il topic sono stato esternalizzato dalla mia azienda e sto in contratto di solidarietà, ma questo posso assicurarvi che con la crisi non c'entra niente, la situazione attuale è dovuta a ruberie manageriali che hanno fatto collassare l'azienda stessa a discapito degli impiegati. Non faccio il nome dell'azienda me se vi lamentate di Alice o cominciate a non sopportare più Belen ci siamo capiti anche stavolta...
Ho quindi la mancata percezione del futuro che però, a questo punto fortunatamente, non riesco ad associare alla crisi planetaria. Vado avanti di 6 mesi in 6 mesi con novità sempre peggiorative ma credo che sia una realtà più italiana che planetaria questa... |
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