Abbiamo chiesto ad Aldo una breve introduzione...
Mi chiamo Aldo Capobianchi (Caldo) e sono nato un sacco di anni fa, a San Gregorio Sassola un pittoresco paesino vicino Roma, ed ora vivo a Tivoli città d’arte come usano chiamarla sempre in provincia di Roma.
La passione per la fotografia mi è venuta a 17 anni quando nella mia scuola, ITIS per chimici, una prof. organizzo un corso di fotografia con tanto di sviluppo e stampa B/N.
Nessuno mi regalò una
Leica a quell’età quindi, finito le superiori iniziai, a lavorare come operaio in cartiera e con il primo stipendio, proprio il primo, mi comprai la mia reflex
Minolta X700 ancora funzionante, con gli stipendi successivi comprai gli obbiettivi e mi pagai gli studi universitari in chimica a La Sapienza.
Ho svolto vari lavori fino diventare ricercatore in nanotecnologie al CNR, dove lavoro tuttora. Il mio lavoro mi ha permesso anche di viaggiare e quindi fotografare un po’ il mondo.
Con l’avvento del digitale ebbi un stop, la fotografia sembrava un mondo diverso da quello che conoscevo, dove per capire cosa avevo combinato mi segnavo il numero di scatto, tempi e diaframmi usati, gli ASA erano sempre 100 raramente 200.
Ricominciai con il digitale in coincidenza di un viaggio a Parigi nel 2009, e comprai una Canon compatta e ripresi il gusto di fotografare anche se in digitale.
La svolta ci fu quando incontrai il circolo fotografico
Fuorifuoco FIAF di Tivoli dove tante persone condividono la mia stessa passione, ed ho imparato molto da loro sul digitale.
Passai alla Nikon
D3100 poi alla D800 ora alla
D810, presto passerò alla
D850. Mi piace fotografare di tutto, scegliere un genere lo trovo limitante. Quello che costantemente cerco il punto di ripresa sempre particolare, credo che presto acquisterò un drone per questo scopo.
Ho una preferenza per il B/N, ma non odio il colore. Mi piace che le immagini siano ben definite.
Mi pacerebbe fare lavori concettuali, astratti o metafisici ma non ho fantasia per questo, ed ammiro molto chi li fa come
Klizio, ed ogni volta rimango a bocca aperta nell’ammirare questi lavori.
In ogni caso la mia apparecchiatura ormai viaggia con me sempre in macchina, spesso mi accorgo che non guardo più “compongo”.
1) Perché fotografi?
All’inizio fotografavo per mantenere i ricordi in qualche modo, tanto che conservo un armadio di foto cartacee bellissime, un po’ ingiallite con tanto di negativi.
Ho fatto un figurone quando realizzai il video a sorpresa per il 50° di mia moglie, fotografando gli scatti fatti durante la vita in comune.
Amici, matrimonio, nascita figli, viaggi e tutti i nostri momenti migliori in un excursus cronologico.
Con il tempo ovviamente ho imparato ad apprezzare la fotografia per il puro gusto di riprodurre e conservare la realtà che ci circonda, e magari metterci un po’ del tuo, interpretare in qualche modo.
Uso i social per condividere anche perché se fai una bella foto è bello anche condividerla e farla vedere agli altri accettando complimenti e critiche. Mi piacerebbe ed ammiro, per ora, l’astrofotografia.
Mi piacerebbe fotografare sia il sistema solare che lo spazio profondo, lo riservo per il pensionamento tra qualche anno.
2) Come sei arrivato su p4u e che cosa ti aspettavi quando ti sei iscritto?
Sono iscritto da qualche mese a p4u.
Me lo ha consigliato
Natalia Bondarenko, che ringrazio, dicendomi anche che era un luogo piacevole dove le foto si discutono ed in qualche modo ti aiuta a crescere, l’ho trovato veritiero. La cosa che mi piace di più è vedere la differenza nei giudizi.
Sapete per me l’arte è un mondo molto diverso da quello che professionalmente frequento.
Nella scienza il giudizio non conta, contano i dati mentre nell’arte è tutto opinabile, i primi tempi questo mi sconvolgeva un po’, ora trovo piacevole vedere ogni giudizio, ed ho imparato a non prendermela per giudizi negativi tanto so che a qualcuno piacerà.
Ho visto per esempio nella lettura portfolio si hanno giudizi diversi a seconda il fotografo che li legge, i primi tempi era non capivo il perché di giudizi così diversi ora lo trovo divertente.
Senza nulla togliere ai fotografi che li leggono sicuramente in modo professionale, ma è proprio la mancanza di oggettività insita nella fotografia ed in ogni tipo di arte che rende tutto leggero.
Ecco su p4u trovo ogni tipo di commento.
La cosa che apprezzo di più è di poter mettere diverse versioni di una foto nella discussione, non per tutti i siti è possibile e lo trovo un valore aggiunto, la parte che ti fa crescere di più, la parte sperimentale!
Poi poter ammirare tanti begli scatti di ogni tipo da ogni latitudine abitua l’occhio a buongusto, un’educazione visiva in qualche modo.
Trovo interessante anche vedere come gli altri utenti modificano la tua foto ed inseriscono la loro versione nella discussione.
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Caldo | Caldo | Caldo |
St Siena | La trsparenza del potere | Astanà |
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Caldo | Caldo | Caldo |
Scale e sculture | Scala di Momo | Colored |
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Caldo | Caldo | Caldo |
Il fungo | In Moschea B/N | Abboccano? |
3) Che cosa hai trovato di diverso rispetto a quello che ti aspettavi e che cosa cambieresti?
Non mi intendo molto di siti di fotografia, a me sembra che il vostro funzioni bene.
Credo che fare un sito del genere sia abbastanza complicato. Una cosa che manca, secondo me e che ho trovato in altri siti, sono in home tipo: “gli ultimi commenti inseriti”.
Sarebbe utile per chi apre la pagina per entrare nelle discussioni.
Poi per la verità vorrei avere più tempo per conoscere bene il sito e commentare le foto degli altri e perché molte parti del sito mi sono ancora sconosciute e vorrei approfondirle meglio.
4) Cerchi ogni volta la singola foto, come se ognuna fosse un quadro, preferisci lavorare a progetti chiusi o ami le serie aperte? O tutte e tre le cose, a seconda del caso?
Diciamo che cerco sempre la singola foto, anche quando faccio un’uscita fotografica in un sito particolare, un museo, per paesaggi, ecc. poi spesso mi trovo che potrei mettere insieme una serie di scatti per fare un portfolio, un progetto o anche di poter continuare mantenendo il progetto aperto.
È quello che sta succedendo con la serie che ho appena iniziato ad inserire che ho titolato “Monumenti solitari…o quasi n°” con cui vi tormenterò per parecchio tempo.
Mi rimane più difficile pensare prima ad un progetto sia aperto che chiuso e scattare in tal senso che scattare e poi mettere insieme le foto per realizzare un progetto.
Credo che questo sia sbagliato come modo di operare e sto cercando di cambiare e ragionare prima dello scatto, ma questo mi comporta meno spontaneità quindi una forzatura su me stesso in qualche modo, ma anche questo fa parte della crescita.
5) Come nascono le tue fotografie dalla ricerca del soggetto alla pubblicazione e quale posto occupa la post produzione nel tuo flusso di lavoro?
Beh io sono sempre convinto che il 90% della foto la fa il soggetto a cui si aggiunge una buona composizione, luce dolce o dura a seconda le necessità.
Certo la post ormai fa parte della foto io ho il pacchetto classico di Lr+Ps, all’inizio usavo il software della Nikon Capture ma lo trovo limitato ora.
Venendo dall’analogico la post è ancora è la mia bestia nera ma sto lentamente imparando, perché è sicuramente importante per dare il giusto equilibrio o esaltare parti piuttosto che altre proprio per dare un senso alla foto stessa.
Sicuramente uso meno del 10% delle potenzialità dei programmi, ma questo significa che ho un grosso margine di miglioramento
Grazie alla redazione per questa opportunità dell’intervista!
Le foto scelte da Aldo su photo4u.it |
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Caldo | Caldo | Caldo | Caldo |
Colosseo quadrato | Colorless | Le scale | Scala di Momo |
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Caldo | Caldo | Caldo | Caldo |
Il Quadrifoglio | St 1 | Auditorium | Sul ponte |
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Caldo | Caldo | Caldo | Caldo |
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