Quella parte del mondo che i fotografi hanno sempre omesso dall’obiettivo,
l’altro lato del visibile, la totalità di ciò che li circonda, ovvero ciò che esiste alle loro spalle: ecco cosa sceglie di immortalare il giovane artista
Pietro Pasolini, rivoluzionando il modo in cui vengono ritratti gli spazi in cui viviamo. Grazie all’utilizzo di
forme geometriche specchiate appositamente create e posizionate dall’artista, architettura e natura, piazze storiche e paesaggi incontaminati danno vita ad una
nuova concezione di fotografia, più inclusiva riguardo all'ambiente che ci circonda. L’assenza di presenze umane alimenta un senso di
profonda e imperturbabile tranquillità, traguardo che Pasolini vuole fortemente raggiungere attraverso i suoi scatti.
Pietro Pasolini si accosta alla fotografia da giovanissimo e, dopo aver studiato alla Saint Martins, parte per un lungo viaggio in solitaria. Ispirato da fotografi quali Jimmy Nelson e Steve McCurry, sceglie di focalizzarsi sulla fotografia ritrattistica immortalando i volti di chi abita luoghi sperduti e isolati dei cinque continenti. Al suo ritorno l’artista si concentra sulla fotografia come forma d’arte contemporanea spinto dalla voglia di rivoluzionare il modo in cui vengono ritratti gli spazi in cui viviamo.
Pietro Pasolini è nato in Brasile, vive a Roma e lavora tra l’Italia, l’Asia e l’America latina.
Sito web
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Pagina dedicata alla mostra | Superstudio Più, Via Tortona 27 - Milano
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