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L 'Italia c' è
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Autore Messaggio
Mario Zacchi
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MessaggioInviato: Mar 15 Nov, 2011 11:14 am    Oggetto: L 'Italia c' è Rispondi con citazione

Il benessere di domani si costruisce lavorando oggi.
Non è né semplice, né indolore; ma è necessario.
Quale che sia il percorso l’ Italia c’ è.

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Pietro Super Pro
bannato


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MessaggioInviato: Mar 15 Nov, 2011 1:08 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

Il problema è che c'è anche la cina... Rolling Eyes

E che gli italiani non hanno più voglia di fare lavori "manuali" a prezzi "decenti" ed "onesti"...

Esempio...ho dovuto dipingere il mio nuovo appartamento...morale della favola?un italiano mi ha chiesto 350 euro a stanza compresa vernice ( 7 locali, 125mq, 2450euro...) un rumeno ( paolo una persona strepitosa, sembra di un'altro pianeta ) mi ha detto che gli servivano una quindicina di giorni circa e che lui si prendeva 80 euro al giorno ( 1200 euro )...

Secondo voi a chi l'ho fatto fare?

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Chi non sa fare una foto interessante con un apparecchio da poco prezzo...ben difficilmente otterrà qualcosa di meglio con la fotocamera dei suoi sogni.
Ho sempre pensato che la fotografia sia come una barzelletta: se la devi spiegare non è venuta bene.
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Mario Zacchi
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Iscritto: 07 Giu 2008
Messaggi: 6656

MessaggioInviato: Mar 15 Nov, 2011 2:18 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

Il senso del post era un altro. Ad ogni modo un suggerimento: chiedi a ciascuno la regolarità della poszione contributiva, come se tu fossi un azienda che ha l' obbligo di farlo per contrastare il lavoro nero. Non che sia malfidente per principio, ma so per certo (sono imprenditore) che gli 80 euro al giorno sono del tutto insufficienti a pagare il costo di un dipendente in ambito edile (*); figuriamoci pagare un artigiano che, a differenza del dipendente, non è pagato tutti i giorni, quindi rincara giustamente per mettere in conto i tempi morti. Capisci che la differenza non è da poco. Naturalmente l' artigiano deve rilasciarti fattura ed il prezzo dovrebbe già essere iva compresa, in quanto "al privato".

Come ho detto non che sia malfidente per natura: il rumeno potrebbe godere di qualche agevolazione iniziale se p.iva o, in alternativa (e più probabilmente) non sa fare bene i conti, visto che, ammesso di riuscire a lavorare ogni giorno, 80x21=1680 quindi poco più del salario netto di un dipendente specializzato, ma dal quale dovrebbe dedurre le quote previdenziali e non solo. Può essere che semplicemente si accontenti; ma in questo caso l' onestà del prezzo e la strepitosità dell' indivisuo non centrano nulla con una situazione nella quale c' è una persona che, se in regola, con la cifra che ti chiede lavora in cantiere praticamente per 50 Euro al giorno. Questa è solo la forza della fame.

(*) ho reperito questa tabellina al volo, giusto per capire "l' ordine di grandezza" del "costo totale" che sostiene un azienda per dare in busta paga i salari che sappiamo. http://areariservata.cassaedileterni.it/pdf/RETRIBUZIONE_20050301.pdf

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Luigi T.
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Iscritto: 10 Ott 2007
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MessaggioInviato: Mar 15 Nov, 2011 2:37 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

il fatto è che "ieri" stavamo mediamente bene... da quando siamo entrati nell'euro è stato tutto un calare (le braghe).
Ma chissà come mai, la sterlina inglese è più forte dell'euro... Rolling Eyes

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G-T
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MessaggioInviato: Mar 15 Nov, 2011 2:44 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

Uhmmm... secondo me è sempre valso l'adagio: "Non fate l'onda".
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freddycream
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MessaggioInviato: Mar 15 Nov, 2011 4:06 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

condivido lo spirito positivo del post - siamo un paese con mille risorse, bisogna ritrovare l'energia e la spinta di remare di nuovo tutti dalla stessa parte e smetterla di pensare che per fare i soldi si deve essere piú "furbi" degli altri.

le critiche al'euro non le condivido: pensiamo solo a quanta gente grazie all'euro si e potuta comprare casa e in tempi come questi si puo permettere di continuare a pagarla. senza euro saremmo stati spazzati via giá da mesi se non anni, e non é una esagerazione: letteralmente spazzati via.

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Luigi T.
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Iscritto: 10 Ott 2007
Messaggi: 6205
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MessaggioInviato: Mar 15 Nov, 2011 4:22 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

freddycream ha scritto:
condivido lo spirito positivo del post - siamo un paese con mille risorse, bisogna ritrovare l'energia e la spinta di remare di nuovo tutti dalla stessa parte e smetterla di pensare che per fare i soldi si deve essere piú "furbi" degli altri.

così ci insegnano i nostri politici... gente che guadagna chissà quanti soldi al mese e cosa fanno? Parlano!
Mentre chi si fa il sedere per portare il pane a casa ogni santo giorno, prende un calcio e uno stipendio da fame

freddycream ha scritto:
le critiche al'euro non le condivido: pensiamo solo a quanta gente grazie all'euro si e potuta comprare casa e in tempi come questi si puo permettere di continuare a pagarla. senza euro saremmo stati spazzati via giá da mesi se non anni, e non é una esagerazione: letteralmente spazzati via.

Senza euro saremmo andati alla grande, altroché. Abbiamo dato retta a Prodi e questo è il risultato, una crisi pazzesca. Si stava MOLTO meglio con la lira.

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robyc69
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MessaggioInviato: Mar 15 Nov, 2011 4:35 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

cagliari79 ha scritto:
Senza euro saremmo andati alla grande, altroché. Abbiamo dato retta a Prodi e questo è il risultato, una crisi pazzesca. Si stava MOLTO meglio con la lira.


si vabbe' dai. ok che ora un appartamento che costava 250 milioni costa 250.000 euro, ok che un paio di jeans fighi costava 160.000 lire e ora 160 euro, ok che il potere di acquisto di chi i prezzi li subisce e non li fa si e' dimezzato nel giro di pochissimo tempo (fenomeno soprattutto italiano) ma non tiriamo fuori in modo cosi' semplicistico che si poteva stare fuori dall'euro. perche' non si poteva.

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freddycream
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MessaggioInviato: Mar 15 Nov, 2011 4:37 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

no - é opinione che circola ma é tecnicamente non vero. oggi con le vicende di oggi saresti molto piú povero.

e non conta essere di dx o sx. ripeto senza euro tanta gente che si é potuta comprare la casa se la sarebbe solo sognata e se oggi a qcno venisse in mente la malaugurata idea di tornare indietro beh ci sarebbe tanta gente in mezzo alla strada dall'oggi al domani
piú salari e pensioni spazzati via dall'inflazione

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massimo729
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MessaggioInviato: Mar 15 Nov, 2011 4:51 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

cagliari79 ha scritto:
Senza euro saremmo andati alla grande, altroché. Abbiamo dato retta a Prodi e questo è il risultato, una crisi pazzesca. Si stava MOLTO meglio con la lira.


Evidentemente tu vivi sul pianeta papalla oppure sei uno spettatore del TG1: senza l'euro non saremmo riusciti nemmeno a superare lo scandalo Cirio o lo scandalo Parmalat.

Con la crisi economica di oggi l'Italia sarebbe alla millesima svalutazione della liretta per cercare di esportare beni, i prezzi interni sarebbero altissimi e saremmo con le pezze al culo.

Sarebbe meglio documentarsi un minimo prima di addentrarsi in certe discussioni!
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Luigi T.
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MessaggioInviato: Mar 15 Nov, 2011 5:08 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

freddycream ha scritto:
e non conta essere di dx o sx. ripeto senza euro tanta gente che si é potuta comprare la casa se la sarebbe solo sognata e se oggi a qcno venisse in mente la malaugurata idea di tornare indietro beh ci sarebbe tanta gente in mezzo alla strada dall'oggi al domani
piú salari e pensioni spazzati via dall'inflazione

mentre invece adesso stiamo tutti bene e l'occupazione è ai massimi storici, vero? Rolling Eyes

Comunque io ho detto la mia, poi ognuno la pensa come vuole. Almeno questa libertà è rimasta (finora)!

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freddycream
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Iscritto: 06 Ago 2007
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Località: Londra

MessaggioInviato: Mar 15 Nov, 2011 5:30 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

a me pare di avere usato toni molto tranquilli - oggi non si sta bene, senza staresti peggio

puoi pensare il contrario e sei ovviamente libero di farlo, ma non é vero

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Mario Zacchi
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Iscritto: 07 Giu 2008
Messaggi: 6656

MessaggioInviato: Mar 15 Nov, 2011 6:46 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

Meglio non mischiare le cose. Il progetto euro è complicato. Lo è stato da attuare e lo è da portare avanti perché significa sostanzialmente (e per adesso; poi ci sarà il resto) far convergere le economie di paesi molto diversi su una linea sostanzialmente comune, in modo che le politiche economiche attuate a livello europeo trovino riscontro comune su ogni stato membro, per avere benefici immediati, ma anche in vista di una unione più profonda: politica e fiscale. Ora, però, non è così: i vari stati restano molto diversi e reagiscono in maniera altrettanto diversa alla linea adottata.

La crisi finanziaria del 2008 e le sue conseguenza che oggi vediamo in forme diverse e gravissime non ha fatto altro che mettere a nudo le debolezze di un progetto ambizioso e, per certi versi, globalmente necessario. Le reazioni dei membri sono state molto nazionaliste e poco europeiste, soprattutto riguardo Francia e Germania che si sono dimostrate non all’ altezza del ruolo di guida, nella fase supplente di un vero governo europeo che per ora non esiste.

Quando si organizza un’ escursione in montagna si fa il passo in modo che tutto il gruppo possa partecipare e se ci sono persone più deboli non si esita nell’ aiutarle. Naturalmente le persone deboli hanno il dovere di essere oneste: se decidono di partecipare devono impegnarsi a camminare da sole e non devono fari tirare, sfruttando la forza degli altri. Ma è chiaro che se il passo è inadeguato al gruppo nel suo insieme e i forti, quando cambia il tempo, pensano solo ad allungarlo per mettere sé stessi a riparo, le cose non possono certo andare bene.

L’ Italia non incarna esattamente la figura della persona debole, quanto piuttosto quello della persona pigra. Sa cosa deve fare, ha i mezzi per farlo, ma vivacchia perché impegnarsi a cambiare le costa, come costano tutti i cambiamenti: anche quelli che si rivelano poi salutari. E così i sui cittadini si oppongono a tutto: detestano la casta (espressione dei cittadini) ma essi stessi cercano un posto comodo e garantito a prescindere; protestano se il lavoro non lo trovano, ma se cerchi un assistente per anziani o un magazziniere per turni di notte trovi solo stranieri; inveiscono contro l‘ evasione, ma quando saldano l’ idraulico 100 Euro + Iva 21% = 121 Euro in fattura (cioè l ‘idraulico deve poi dichiarare i 100 di imponibile e versare i 21 allo stato che ci paga i servizi, le scuole, l’ ospedale …) si mettono d’ accordo e sono 90 (evase, quindi lo stato non vede ne le 21 ne l’ IRPEF dell‘ idraulico). Per non parlare di tanti bravi italiani che iniziarono a lavorare sui vent’ anni ed a meno di sessanta vorrebbero essere da pensione (con secondo lavoro in nero, naturalmente) mentre tutta Europa va in pensione quando raggiunge la vecchiaia (stabilita circa in 65-67 anni con proposito di portarla verso i 70, a prescindere dagli anni lavorati). E via così via.

L’ Italia c’ è. Ma sarebbe ora che anche i suoi cittadini se ne accorgessero e si regolassero di conseguenza, possibilmente non solo quando hanno il coltello piantato ormai nella schiena.

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Liliana R.
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MessaggioInviato: Mar 15 Nov, 2011 7:00 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

Mario, difficile non darti ragione come è difficile trovare un idraulico che emetta fattura.
Oggi ho sentito la notizia dei 27 idraulici che hanno evaso non fatturando per 5 milioni di Euro. Evasori totali Triste

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Mario Zacchi
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Iscritto: 07 Giu 2008
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MessaggioInviato: Mar 15 Nov, 2011 7:33 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

Quando si lavora con i privati la tentazione è forte ed è poi associata alla disonestà ed alla mancanza di senso civico per cui dallo stato prendi tutto (perché questi poi si curano in ospedale dell' ASL non in clinica privata) ma allo stato non dai niente, nascondendoti dietro alla disonestà degli altri: il "fan tutti così".

La tentazione è forte perché, moralità a parte, è facile come dire ciao. Il sistema, quando non è palese da subito, è sempre lo stesso: il privato chiede il prezzo. Ottenuta la risposta che gli aggrada commissiona il lavoro. Al momento del saldo si fa il conto "allora sono xxx come concordato. Le faccio la fattura, ma lei sa che le devo sommare l' IVA ..." IVA??? e che è? " be', sa ... lo stato ... si prende sempre qualcosa su tutto. Non è guadagno mio: io le sommo l 'IVA, lei me la paga ed io la verso parpari allo stato. pensi un po' che mi tocca di fare e non sono nemmeno pagato per questo. Dunque il prezzo è xxx + IVA" e quanto farrebbe ?! "Eh ... sono xyx" ma ... se non è guadagno suo non si può ... insomma. se lei non ci rimette ...

Et voilà Wink

PS: vi lancio un' altra palla, anche se molto difficile da cogliere per le stesse ragioni per le quali si è tentati di rinunciare alla fattura (di fatto si risparmia**). Se compriamo una scarpa d 50 Euro, con ogni probabilità non sarà italaliana ma cinese. Se compriamo una maglietta nei megastore di cui non faccio nomi per ovvi motivi, ma che tutti conosciamo, e la paghiamo una ventina di euro sarsi in stagione, compriamo cinese, non italiano. Non cinese dalla cina: cinese di casa nostra: in regola 3-4 ore al giorno, ma al lavoro 12 ore al giorno.

** Attenzione, però: quanto stiamo risparmiando, ora? con i nostri risprmi a rischio forte? chi sta (anche) in borsa altro che patrimoniale sta pagando; chi ha titoli di stato per ora li vede sotto la pari (se liquidi ora perdi) ma vede anche profilarsi all' orizzonte lo spettro dell' haircut (succede in Grecia; è sucvcesso a molti con l 'Argentina) di fatto si tratta della ristrutturazione del debito con riduzione del rimborso: unaperdita secca del 20-30 ... % in conto capitale.

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ric78
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MessaggioInviato: Mar 15 Nov, 2011 7:33 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

il problema non é l'euro o la lira,il problema é che quelli che lavorano son sempre quelli,sempre più pochi e sempre più vecchi.
Questo perché purtroppo oggi si fanno studiare anche ragazzi che meriterebbero si e no una pedata nel sedere,e c'é piena l'aria di asini diplomati e somari laureati.
Se invece andassero a fare i muratori od a raccogliere pomodori a 15 anni non ci sarebbe bisogno di manodopera importata ed i soldi resterebbero qui.

Meglio un bravo muratore che un cattivo dottore!
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freddycream
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Iscritto: 06 Ago 2007
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Località: Londra

MessaggioInviato: Mar 15 Nov, 2011 8:28 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

ric78 ha scritto:
il problema non é l'euro o la lira,il problema é che quelli che lavorano son sempre quelli,sempre più pochi e sempre più vecchi.
Questo perché purtroppo oggi si fanno studiare anche ragazzi che meriterebbero si e no una pedata nel sedere,e c'é piena l'aria di asini diplomati e somari laureati.
Se invece andassero a fare i muratori od a raccogliere pomodori a 15 anni non ci sarebbe bisogno di manodopera importata ed i soldi resterebbero qui.
meglio un bravo muratore che un cattivo dottore!


sono daccordo - e generalizzerei dicendo che nel mare di burocrazia in cui si naviga in italia, purtroppo siamo diventati il paese dei pezzi di carta piú che delle reali competenze. sinceramente non mi interessa che i soldi vadano a italiani o stranieri purché siano fatti in maniera onesta e che vengano dichiarati tutti.

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Ultima modifica effettuata da freddycream il Mar 15 Nov, 2011 8:46 pm, modificato 1 volta in totale
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freddycream
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Iscritto: 06 Ago 2007
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MessaggioInviato: Mar 15 Nov, 2011 8:42 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

Mario Zacchi ha scritto:

PS: vi lancio un' altra palla, anche se molto difficile da cogliere per le stesse ragioni per le quali si è tentati di rinunciare alla fattura (di fatto si risparmia**). Se compriamo una scarpa d 50 Euro, con ogni probabilità non sarà italaliana ma cinese. Se compriamo una maglietta nei megastore di cui non faccio nomi per ovvi motivi, ma che tutti conosciamo, e la paghiamo una ventina di euro sarsi in stagione, compriamo cinese, non italiano. Non cinese dalla cina: cinese di casa nostra: in regola 3-4 ore al giorno, ma al lavoro 12 ore al giorno.

** Attenzione, però: quanto stiamo risparmiando, ora? con i nostri risprmi a rischio forte? chi sta (anche) in borsa altro che patrimoniale sta pagando; chi ha titoli di stato per ora li vede sotto la pari (se liquidi ora perdi) ma vede anche profilarsi all' orizzonte lo spettro dell' haircut (succede in Grecia; è sucvcesso a molti con l 'Argentina) di fatto si tratta della ristrutturazione del debito con riduzione del rimborso: unaperdita secca del 20-30 ... % in conto capitale.


Ni sul primo punto - non si puó comprare nemmeno tutto made in italy, mettiamo in conto che ci sono delle famiglie che non possono permetterselo. non so se siano arrivati in Italia, ma ci sono delle catene di abbigliamento che si chiamano Uniqlo, totalmente cinesi, con grossi negozi nei centri delle piú grosse cittá dove un maglioncino di cachemire costa 20 euro per dire. ora tutti sanno che non e' cachemire vero, ma mi dá la possibilitá di essere ordinato, vestito dignitosamente bene a una cifra abbordabile. é una scelta in piú e le scelte in piú son sempre le benvenute.

magari fosse solo il 20-30% di perdita in conto capitale! per l'argentina hanno rimborsato 30 su 100, per la grecia stanno ancora discutendo, speriamo che per noi non si arrivi a quel punto, se no é finita davvero

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Filip
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Iscritto: 14 Lug 2004
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MessaggioInviato: Mar 15 Nov, 2011 10:06 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

Oltre che a trovarmi d'accordo con la risposta di freddycream, permettimi Mario di farti ragionare su queste tue parole:
Mario Zacchi ha scritto:
Per non parlare di tanti bravi italiani che iniziarono a lavorare sui vent’ anni ed a meno di sessanta vorrebbero essere da pensione (con secondo lavoro in nero, naturalmente) mentre tutta Europa va in pensione quando raggiunge la vecchiaia (stabilita circa in 65-67 anni con proposito di portarla verso i 70, a prescindere dagli anni lavorati). E via così via.
Non ti sembra che 40 anni (41 con la finestra) siano sufficienti? Chi è che deve lavorare fino a 65-70 anni? Quelli che lavorano a ciclo continuo? Quelli che lavorano nelle fonderie? Quelli che fanno i muratori? Saldatori? Carpentieri? E ce ne sono altri! Secondo te tutti i lavori consentono di arrivare a 65-70 anni? Guarda che non tutti lavorano in ufficio o girano con la ventiquattrore. Ce ne sono tanti che hanno cominciato a lavorare dopo la 3° media (14 anni) e, come si può immaginare, questi lavoratori non sono da ufficio ma comunque dovrebbero lavorare per 51-56 anni anche in miniera se non c'è altro.
Poi... lo sai o non lo sai che oltre alla beffa del precariato si aggiunge quella che a 50 anni non ti vuole più nessuno? Troppo vecchio per lavorare e troppo giovane per la pensione.
Tu che lavoro fai? E da quanto lavori?

edit

non serve che tu risponda poichè ho visto nel tuo profilo il lavoro che fai Wink
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Mario Zacchi
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Iscritto: 07 Giu 2008
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MessaggioInviato: Mer 16 Nov, 2011 9:55 am    Oggetto: Rispondi con citazione

Quando ho scritto 20-30 … % i puntini stavano a significare la possibilità che sia di più. La Grecia non ha la potenzialità di recupero dell’ Italia, quindi, se mai sciaguratamente si verificasse un ipotesi simile per noi si cercherebbe di contenere al massimo la percentuale; anche perché che sia il 5% o che si il 20% poi soldi non te ne presta più nessuno per molto tempo, a partire da noi stessi italiani che ci rivolgeremmo altrove (cosa che poi già accade, visto che il complessivo di debito detenuto, direttamente o attraverso fondi, ammonta a quanto pare al 18-20% circa).

Riguardo i cinesi (termine che poi, a livello di senso del discorso, molto spesso raggruppa idealmente anche altre etnie e furbi di vario genere che producono su suolo italiano in spregio alle nostre regole e che quindi fanno concorrenza sleale) quello che dici ha dell’ ineluttabile. Tuttavia ricordiamoci che nessun produttore italiano, cioè di quelli che danno lavoro ad italiani, i quali chiedono tutte le belle cose che sono diventate diritti (giustamente) è in grado di farti arrivare sullo scaffale “dall’ Italia” la tua maglia a 20 Euro perché la struttura dei costi aziendali, in primo luogo la mano d’ opera, è incommensurabilmente più alta. Quindi questi prezzi non sono realisticamente raggiungibili con strutture produttive italiane. Comprando merce a quei prezzi compriamo prodotti palesemente realizzati in spregio a regole e costi che tengano conto delle legittime richieste dei lavoratori italiani. Lavoratori che finiscono sempre più al margine dell’ attività produttiva manifatturiera.

Francamente, Filip, non mi sembra che 40 o 41 anni di lavoro consumino. Poi ti spiego concretamente perché. Per ora dico che per me è “in gran parte” una delle tante posizioni demagogiche che tornano utili alla bisogna.

Il mio scetticismo circa l‘ allungamento della vita lavorativa (scetticismo che ho anche se capisco che non si può fare altrimenti) riguarda piuttosto il fatto che l’ evoluzione tecnologica porta con sé (da sempre) una riduzione del numero di lavoratori impiegati per i motivi che sappiamo (le macchine fanno di più, meglio e più in fretta e poi hanno un costo una tantum; dopo è solo manutenzione). Va da sé che se teniamo più a lungo noi stessi a lavorare, i ragazzi entreranno più tardi, perché per avere una situazione diversa ci vorrebbe un’ espansione del mercato del lavoro, soprattutto “con nascita di nuovi lavori”. E questo è un punto sul quale bisognerebbe far progetti. Diversamente finiamo per spartirci sempre la stessa torta.

Ma non solo. Se la nostra manifattura (ricordiamo che l’ Italia è principalmente una grande fabbrica; non, per esempio, una grande banca come la Svizzera) assottiglia l’ organico perché produce e compra fuori dai confini nazionali per eludere il problema della competitività scarsa, la torta del lavoro si riduce pure, mentre la richiesta di lavoro non si riduce, perché la popolazione, tra italiani ed immigrati, cresce. Ciò significa che in pratica vecchi e giovani diventano avversari nella disputa per il lavoro.

Ma di fronte a questo resta comunque il fatto che si vive più a lungo ed il sistema è contributivo, cioè versi denaro che viene investito e frutta nel tempo. Quando vai in pensione ti viene gradualmente restituito. E’ chiaro che se la tua vita post lavoro si allunga perché la vita media si allunga, il denaro che accantoni non basta. Quindi è necessario allungare il periodo di lavoro, visto che accantonare cifre maggiori per ogni mese lavorato è impensabile perché aumenta il costo del lavoro nell’ immediato e manda ulteriormente fuori mercato le imprese (quelle oneste che pagano i contributi, non i cinesi – o altri furbi che siano - che si mettono in regola per 4 ore e ne lavora poi 12 in nero …).

Capito questo diventa chiaro che anche la situazione dei cinquantenni che sfortunatamente perdono il lavoro non si può risolvere con la pensione perché per farlo dovremmo gravare ulteriormente i contributi per compensare i mancati versamenti di queste persone.

Se hai voglia di leggere, perché mi sono dovuto dilungare, ecco il resto.

Perché lavorare 40-41 anni non consuma? Con premessa che qualche attività effettivamente comporta un grado di fatica maggiore di altre, e che quindi vada considerata in maniera diversa, ti faccio un esempio con il quale rispondo anche alla tua ultima domanda: il mio caso (mi conosco e mi ritengo una persona come tante altre, quindi assolutamente normale).

Io ho 48 anni. Ho svolto servizio di leva a 19, dopo il diploma. A poco meno di 20 anni mi sono iscritto ad ingegneria e mi sono parallelamente trovato un lavoro (la mia famiglia di origine è modesta). Per otto mesi ho lavorato come operaio in una fabbrica per otto ore al dì e in pausa pranzo e la sera ho studiato e dato due esami (analisi matematica e geometria - non euclidea). Dopo sono riuscito a trovare un lavoro a mezza giornata presso un’ azienda di allestimenti. La mattina lavoro; pomeriggio e sera studio. Per due anni. Quindi siamo a tre anni con ritmi di impegno giornaliero di circa 11-12 ore per il primo periodo e di 9-10 per il secondo. Sabati sempre a studiare; domeniche qualche volta a studiare. Al terzo anno di università mi si è presentata l‘ occasione di entrare come socio nella piccola azienda (interamente rilevata poi in seguito) nella quale lavoravo a metà giornata: (avevo quasi 24 anni). Naturalmente ho deciso che continuare l‘ università non era più possibile perché la nuova attività mi avrebbe richiesto molto più delle 4 ore al giorno. Dal 24° a circa il 44° anno di età il mio impegno settimanale è stato, salvo occasionalità, questo. Dalle 7,30 alle 19 con circa 30” di pausa pranzo, dal lunedì al venerdì, diviso tra ufficio e fabbrica dove lavoro molto anche manualmente. Il sabato fortunato, lavoro a casa dalle 8,30 circa fino alle 17 circa. Il sabato sfortunato lavoro come un qualsiasi altro giorno della settimana. Le domeniche: mai, e sottolineo mai, è passato un mese (agosto e dicembre esclusi) in questo periodo della mia vita, nel quale non abbia lavorato almeno una o due domeniche, con orario più o meno impegnativo: dalla mezza giornata alla giornata tipo il sabato.

Facciamo un po’ di conti. Nei primi tre anni, tra lavoro e studio ho totalizzato una media di almeno 3 ore al giorno di impegno sopra la media delle 8 ore che sono chieste ad un lavoratore. Poi va sommato il sabato intero fisso (trascuriamo pure le domeniche). Quindi da 23 a 25 ore settimanali in più, per un totale di circa cento ore al mese in più che corrispondono alla metà abbondante di ore lavorate da un normale lavoratore (da 160 a 180 circa). Vale a dire che nei primi tre anni ho lavorato-studiato metà mese in più per ogni mese solare. Se ti prendi la briga di fare analogo conto per il periodo che va dai 24 ai 44 anni, quindi 20 anni circa, troverai analogo risultato ad essere sarsi. In sostanza a 48 anni ho 28 anni solari di lavoro, ma se guardo alle ore effettivamente lavorate-studiate devo aggiungere circa il 40-50% in più perché il mio fisico (ragionando secondo i tuoi termini) ha sopportato quel carico. Vale a dire che dai 24 ai 44 ha lavorato una trentina di anni e non una ventina, se guardiamo alle ore di impegno. Oggi ho ridotto un po’ il ritmo e lavoro come una persona normale, 8-9 ore al dì. Sono vivo e vegeto. E lavorerò fino ai 65 perché prima non mi daranno pensione. Quanti anni avrò lavorato, in termini di ore, quindi di usura, allora? Dai da 20 a 65 fan 45 cui sommare quella decina di cui abbiamo detto prima. Totale 55 anni di lavoro in termini di ore, quindi di usura, in un lavoro che si divide tra ufficio, fabbrica, trasferte, cantieri, ….

Wink

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