Vi segnaliamo che il 27 Novembre 2009, alle ore 21.00 presso le Librerie Coop di Bologna, sarà presentato il libro fotografico “Alla Luce Delle Prove”, con fotografie di Alessandro Zanini, saggi di Giuseppe Centomani, Valerio Dehò, Massimo Marino e Cristina Valentie la presentazione di Beatrice Draghetti.

Il libro fotografico è prodotto dall’Istituzione Gian Franco Minguzzi – Provincia di Bologna in collaborazione con il Centro per la Giustizia Minorile dell’Emilia-Romagna e la Cooperativa “Teatro del Pratello”, e con il contributo della Regione Emilia-Romagna ed edito da Bononia University Press, 2009.

Ogni autunno, ormai da dieci anni, all'interno del Istituto Penale Minorile di Bologna nasce un nuovo spettacolo teatrale. Un gruppo adolescenti ospiti dell’Istituto, insieme a giovani attori provenienti dall’esterno, costruisce questo evento attraverso una serie di laboratori che li coinvolgono in attività di scrittura, di musica, di scenotecnica e di recitazione, sotto la guida del regista Paolo Billi e della Cooperativa Teatro del Pratello.

Le fotografie di questo libro documentano un arco di tempo di sei stagioni e rivelano ciò che accade dietro le quinte, durante le prove degli spettacoli: il lavoro, le pause, i gesti, l’incontro tra ragazzi così diversi tra loro in questo luogo a parte, dove insieme si fa teatro.

“Ma cosa avviene quando le fotografie di teatro non ritraggono lo spettacolo, ma bensì i momenti di prova, il processo di lavoro, le fasi che precedono il momento magico in cui il teatro chiude attori e spettatori in un cerchio ideale provvisoriamente inviolabile? Questa è l’esperienza speciale che ci consentono le fotografie di Alessandro Zanini. Un approccio apparentemente documentaristico, attento com’è agli aspetti e alle azioni più materiali del lavoro (le pagine del copione, il lavoro di studio e memoria degli attori, le dinamiche di relazione prima che diventino gioco teatrale, i dettagli di gesti ed espressioni che preparano e non sono ancora linguaggio scenico), uno sguardo da reportage fotografico confermato e insieme smentito da un bianco e nero che contribuisce altresì a restituire la scena onirica del teatro, di cui esplora trasparenze e riverberi, i giochi di luce e controluce che si producono negli spazi e nelle ore delle prove, l’imprescindibile carica simbolica di un setting cui concorrono elementi reali e teatrali insieme.” (da "Il cantiere del teatro in carcere", di Cristina Valenti)