Titolo: This is War
Autore: Richard Whelan
Casa Editrice: Contrasto
Formato: 25 x 28 cm
288 pagine - 325 fotografie in b/n
Prezzo: ~ 49 Euro
"This is WAR!!!" Intitolava il Picture Post del 3 dicembre 1938.
Il servizio fotografico di Robert Capa sulla battaglia fra lealisti e franchisti presso Rio Segre (Spagna) la faceva da padrone ed era la sostanza dell'articolo. Questo titolo ad effetto è anche il titolo di questa biografia (parziale) di uno dei fotografi che hanno fatto la storia del fotogiornalismo mondiale. Dopo una breve introduzione riguardante gli esordi del fotogiornalismo in generale, la biografia si concentra sugli inizi, tutt'altro che facili, di un giovane fotografo ungherese, di nome Endre Friedman, che passerà alla storia con lo pseudonimo di Robert Capa.
Aspirante giornalista, stimolato dall’ambiente culturalmente evoluto della Budapest di inizio ‘900, il giovane ungherese conosce la fotografia grazie all’amicizia con una concittadina. Arrivato in Germania a seguito di un’adolescenza politicamente turbolenta, nella quale viene arrestato ed in seguito rilasciato con l’obbligo di espatriare non appena finito il liceo, Endre Friedman si iscrive alla scuola di giornalismo di Berlino, una delle più importanti dell’epoca, ma si ritrova costretto a cercarsi un lavoro quando, a seguito di un repentino crollo dell’economia ungherese (1931) i genitori non sono più in grado di pagarli la retta della scuola. Decide dunque di dedicarsi alla fotografia, pur non sapendone quasi nulla e grazie all’amica ungherese, anch’essa residente a Berlino, trova un lavoro come operatore di camera oscura presso l’agenzia Dephot.
Analizzati gli inizi, l’origine dello pseudonimo Robert Capa e dopo aver dato un’idea della personalità del protagonista, l'attenzione si sposta poi sul primo grande incarico ottenuto da Capa, ossia la documentazione fotografica della guerra civile spagnola, nella seconda meta degli anni '30, con un intero capitolo dedicato all'analisi dell'annosa questione del Miliziano colpito a morte che, secondo l’autore, non sarebbe un falso ma una coincidenza sfortunata durante un periodo di “relax” della truppa che Capa seguiva.
L'attenzione si sposta poi sui servizi fatti in Cina, durante la resistenza all’invasione Giapponese, sul ritorno in Spagna per l’ultima resistenza delle truppe lealiste, per poi saltare al servizio sul D-Day e chiudere coi successivi servizi svolti a Lipsia e Norimberga.
Insieme al foto del “miliziano colpito a morte” le fotografie scattate da Capa durante il D-Day, quelle poche sopravvissute al disastro londinese durante lo svilupppo dei rullini, fanno parte dell’immaginario collettivo, tanto da aver permesso ad intere generazioni di identificare lo sbarco in normandia attraverso i cavalli di frisia e i mezzi anfibi. Diversi film, fra i quali “Salvate il Soldato Ryan” di Spielberg, hanno attinto a piene mani a quelle fotografie, così come decine di gionchi di guerra che trattano l’argomento. Pur avendo poco a che fare con la fotografia, ciò ci permette di intuire la portate che quelle poche fotografie hanno avuto nella storia (non solo della fotografia).
Dal punto di vista biografico l’autore, Richard Whelan, ci propone una biografia attenta, scrupolosa, ben legata al momento storico ed alle "condizioni al contorno". Le scelte effettuate da Capa, le relazioni amorose, le amicizie nate sul campo vengono abilmente inserite in un racconto che, nonostante si occupi solo di alcuni momenti della vita di Capa, risulta organico e riesce a portare il lettore dentro ogni singolo scatto attraverso un'attenta analisi delle condizioni che lo hanno spinto a fare determinate scelte. Non si tratta quindi di una biografia che mitizza il fotografo, ma anzi si tratta di una biografia che, oltre all'ambito fotografico, ci restituisce anche il Robert Capa uomo, analizzandone successi ed insuccessi senza enfatizzare gli uni piuttosto che gli altri.

Le fotografie, gli scritti, le pagine di giornale che accompagnano il libro sono parte integrante della narrazione e non sono soltanto un gradevole contorno. Le fotografie di Capa, a dirla tutta, sono il vero flucro della biografia che, partendo dalle singole foto riesce a raccontarci parti della sua vita. Dal punto di vista fotografico c’è poco da dire, la qualità della produzione fotografica di Capa è sotto gli occhi di tutti, e le foto riportate in questo volume confermano l’assoluta grandezza dell’autore. Anche la stampa rende giustizia alle foto, e per un llibro del genere, non è un aspetto secondario.
In conclusione è un libro che, per chi ama il fotogiornalismo, per chi vuole conoscere Capa o per chi lo conosce già e vuole aprrofondirne la conoscenza, è una lettura stimolante e sicuramente gratificante.
Note sull’autore: Rchard Whelan si distingue come biografo di Robert Capa, del quale ha cominciato ad occuparsi nel 1980, e sulla vita di Capa ha scritto svariate opere. Ha allargato la propria attività concentrandosi anche sul fratello di Capa, Cornell, e su Gerda Taro (compagna di Capa per un certo periodo).
Letto per voi da TestaPazza.