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photo4u.it - Eventi
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Volti e luoghi della memoria (BR)
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Foto di Antonio Perrone e Mosé Ferrari
Torkio ci segnala la sua mostra personale, che si terrà a Torchiarolo (BR), dal titolo "Volti e Luoghi della Memoria", dall'11 al 14 aprile presso la Sala Frizzoli, in Piazza del Municipio.[/quote]
Persone e luoghi d’affezione
(Pio Tarantini, aprile 2009)
"Due bravi fotografi, Tonino Perrone e Mosè Ferrari, che hanno in comune il paese di nascita, Torchiarolo, si misurano con i luoghi della loro formazione e con una parte rappresentativa di persone che in questi posti hanno trascorso la loro vita. Il tema del legame con il territorio in cui si è nati e in cui si vive – o in cui si è cresciuti soltanto, come nel caso di Tonino Perrone, da adulto trasferitosi in altra parte d’Italia – è un tema antico che trova riscontro in momenti alti delle manifestazioni culturali e artistiche dell’uomo. Volendo restare soltanto all’ambito della rappresentazione visiva ricordiamo come la fotografia, sin dalla sua nascita, circa alla metà dell’Ottocento, sia stata uno dei mezzi più importanti della documentazione storica iconografica: la sua immediata, anche se apparente, aderenza alla realtà ha contribuito a rafforzare la convinzione − in parte esatta, in parte da discutere più approfonditamente − che la testimonianza fotografica è inappuntabile, oggettiva. Se noi oggi conosciamo molti dettagli di luoghi, persone, eventi e altro del passato è perché la fotografia, più di altri mezzi descrittivi, ce ne ha lasciato testimonianza. Risulta meritorio dunque lo sforzo di quei fotografi che, oltre l’occasionalità, si sono dedicati a documentare paesaggi, dettagli, persone e situazioni un po’ marginali, in un certo senso escluse dalla grande storia ma non per questo meno importanti.
Le fotografie presenti in questa mostra dal titolo significativo “Volti e luoghi della memoria” sono state scelte dagli autori proprio in questa funzione di accorata testimonianza: la scelta di servirsi del bianco e nero rafforza ancor più l’idea di un recupero di ciò che è stato – la fotografia, ricordiamolo, è sempre un “è stato”: ciò che viene fotografato appartiene solo a quel momento, già passato. I luoghi cui gli autori, e chi scrive questa nota, sono legati, in questa selezione fotografica sono quasi sempre velati di malinconia. Non si trova nulla della iconografia meridionale classica e in particolare salentina in chiave cartolinesca (“Lu sule, lu mare, lu ientu”). La descrizione è sommessa, pudica, a volte sfuggente come i passanti che in alcune immagini lasciano una scia su antichi muri, o come i volti delle persone segnati da una perduta semplicità".
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