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Le foto del terrorismo in una mostra grafico-letteraria
Segnalata per voi da Muzly

Venerdì pomeriggio lungo una camminata per le vie di Roma mi sono imbattuo casualmente in una mostra veramente interessante dal titolo EN PIE DE FOTO presso l’instituto Cervantes di Piazza Navona 91.

Dal 16 Gennaio all’8 Febbraio.

“La mostra Internazionale grafico letteraria “En pie de foto“, propone uno sguardo di fotografi di tutto il mondo sul dolore delle vittime del terrorismo spagnolo, durante quaranta anni di barbarie. Scrittori e intellettuali nazionali e internazionali riflettono nel tempo sulle immagini che descrivono l’orrore del terrorismo, la solitudine delle vittime ed il significato della loro sofferenza, ma anche della solidarietà e la speranza di giustizia e verità. Questa mostra è un progetto della Fundación Miguel Ángel Blanco con il sostegno della Fundación de Víctimas del Terrorismo”. (fonte: Istituto Cervantes)

Una mostra fotografica dura, forte, un pugno nello stomaco… così come l’argomento trattato e raccontato sia dalle immagini fotografiche sia dalle didascalie di scrittori ed intellettuali che con passi letterari che fanno da commento alle stesse immagini.

La mostra EN PIE DE FOTO denuncia il terrorismo come crimine contro l’umanità e la sua utilizzazione come rottura dell’ideale umano. La mostra rende omaggio a tutte le vittime del terrorismo, a tutti quelli ingiustamente assassinati, sequestrati o torturati in Spagna durante questi anni dolorosi, nella speranza di evitare l’oblio e mantenere viva la “loro” memoria.

Per concludere definirei questa iniziativa un lungo e triste racconto piuttosto che “semplice” mostra. Un racconto che ti prende per mano e ti lascia viaggiare lungo l’impalpabile follia che muove all’azione gruppi organizzati armati, e quanto male si possa fare in nome di stupidi ideali quali attitudini fanatiche, totalitarie o fondamentaliste.

Chi era Miguel Angel Blanco? Un giovane 29enne consigliere comunale di Pamplona (Spagna) sequestrato e giustiziato dal movimento terrorista dell’ETA il 13 luglio del 1997.

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