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	| Paolo e il Mare di Gennaio |  
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		| Autore | Messaggio |  
		| Francesco Ercolano utente attivo
 
  
 Iscritto: 26 Giu 2008
 Messaggi: 13359
 Località: Piano di Sorrento (Na)
 
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		| Giovanni Francomacaro utente attivo
 
  
 Iscritto: 18 Dic 2013
 Messaggi: 1934
 
 
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				|  Inviato: Sab 09 Gen, 2016 8:59 pm    Oggetto: |   |  
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				| non so, mi lascia perplesso. Secondo me non riesce a raggiungere il contenuto emotivo che forse meriterebbe. Probabilmente sarebbe stata più efficace con la sedia vuota (meno enfasi) E gli occhiali forse andavano capovolti.
 ciao, Giovanni
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 L'Arte nella fotografia sta nei dettagli. Tutti sono capaci di fare fotografia, ma solo pochi sanno dare significato all'insignificante.
 Giovanni
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		| nicola.milani utente attivo
 
  
 Iscritto: 13 Ago 2011
 Messaggi: 2091
 Località: Galzignano Terme (PD)
 
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				|  Inviato: Sab 09 Gen, 2016 10:15 pm    Oggetto: |   |  
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				| Meditativa. Poi quel mare...  _________________
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 Nicola Milani
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		| jus utente attivo
 
  
 Iscritto: 19 Dic 2008
 Messaggi: 15943
 Località: Piacenza
 
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				|  Inviato: Dom 10 Gen, 2016 9:26 am    Oggetto: |   |  
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				| Sarà più fantastico il mare riflesso negli occhiali oppure quello negli occhi del meditabondo ragazzo? Per me, l'unico piccolissimo neo allo scatto è la posa di Paolo più teatrale di quanto occorra. Che i pensieri invernali diano gli stessi di Ismaele?
 Ciao.
 
 MOBY DICK - Herman Melville
 Chiamatemi Ismaele. Alcuni anni fa - non importa quanti esattamente - avendo pochi o punti denari in tasca e nulla di particolare che m'interessasse a terra, pensai di darmi alla navigazione e vedere la parte acquea del mondo. E' un modo che ho io di cacciare la malinconia e di regolare la circolazione. Ogni volta che m'accorgo di atteggiare le labbra al torvo, ogni volta che nell'anima mi scende come un novembre umido e piovigginoso, ogni volta che mi accorgo di fermarmi involontariamente dinanzi alle agenzie di pompe funebri e di andar dietro a tutti i funerali che incontro, e specialmente ogni volta che il malumore si fa tanto forte in me che mi occorre un robusto principio morale per impedirmi di scendere risoluto in istrada e gettare metodicamente per terra il cappello alla gente, allora decido che è tempo di mettermi in mare al più presto. Questo è il mio surrogato della pistola e della pallottola. Con un bel gesto filosofico Catone si getta sulla spada: io cheto cheto mi metto in mare. Non c'è nulla di sorprendente in questo. Se soltanto lo sapessero, quasi tutti gli uomini nutrono, una volta o l'altra, ciascuno nella sua misura, su per giù gli stessi sentimenti che nutro io verso l'oceano.
 
 (Traduzione di Cesare Pavese)
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 Giuseppe. Vera - Il padrone di casa
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