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Memoriale della Shoah
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Memoriale della Shoah
di lorenzo12375
Mer 30 Set, 2015 11:01 pm
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Autore Messaggio
lorenzo12375
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Iscritto: 28 Ott 2005
Messaggi: 711
Località: milano

MessaggioInviato: Mer 30 Set, 2015 11:09 pm    Oggetto: st Rispondi con citazione

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vittorione
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MessaggioInviato: Gio 01 Ott, 2015 2:40 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

Foto in libertà, scollegate tra loro e spogliate da ogni accenno di pathos (salvo forse la 2 che trovo sia l'unica con un'anima, al di là dei limiti tecnici e anzi proprio grazie a questi).
In generale sembra vincere la voglia di giocare con le geometrie o con gli accostamenti ma, dato il contesto, appaiono questi come esercizi piuttosto... "fuori luogo", nel senso vero del termine.
E le tre foto in b/n mi paiono altrettanto mal collocate.
In fondo al percorso la sensazione che resta è esile, e incerto il senso della serie. In fondo si tratta della visita al Memoriale della Shoah, e, senza voler fare retorica, se non lo si "indaga", se non si tenta di trasmetterne l'essenza per come la si sente e lo si tratta invece come un posto qualunque, si è fallito il bersaglio.
Mi incuriosisce la 7 (penalizzata dalle dimensioni del particolare che, dentro il rettangolo, si nota a stento) con il famigerato selfie-stick che sbuca di tra le sagome.
Ma tra la 2 e la 7 stanno i due estremi delle possibili letture del luogo: il dramma (standoci dentro) e l'ironia (restandone fuori). Tutto il resto rimane in un limbo senza consistenza.
Del resto già l'avvio ci propone due letture contrapposte, con il passaggio dalla luce dello scatto di presentazione (con l'alberello, la composizione rassicurante, il cielo leggero...) al contrasto/conflitto di luce ed ombra della seconda; dal colore al b/n.
Troppe angolazioni per un solo reportage.
Ciao

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Nessuna "Verità", solo opinioni personali, al massimo spunti di riflessione.
Vittorio
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lorenzo12375
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Iscritto: 28 Ott 2005
Messaggi: 711
Località: milano

MessaggioInviato: Gio 01 Ott, 2015 3:42 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

Grazie per l'intervento, proprio per tutto quello che hai scritto il bersaglio è centrato in pieno. Hai usato due parole perfette, l'opera è un limbo,non riesce a trasmettere appieno l'angoscia e l'orrore della shoah e da moltissimi è considerata un posto qualunque. Puoi 'concentrarti' quanto vuoi (foto 2, che ovviamente non è un limite tecnico, l'ho elaborata io così), ma troverai sempre il pirla che salta da un cubo all'altro o chi si fa il selfie o i bimbi che giocano a nascondino. E' stata la terza volta per me a Berlino ed anche stavolta mi son rimaste impresse soprattutto le geometrie e il comportamento della gente.
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Alessandro Signore
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MessaggioInviato: Lun 05 Ott, 2015 7:44 am    Oggetto: Rispondi con citazione

lorenzo12375 ha scritto:
E' stata la terza volta per me a Berlino ed anche stavolta mi son rimaste impresse soprattutto le geometrie e il comportamento della gente.

Nessuno ti vieta di scegliere il filone narrativo che preferisci: meglio fotografare ciò che è nelle proprie corde che improvvisarsi a raccontare forzatamente qualcosa che per un motivo o per un altro non ci ispira!
Ciò non toglie, però, che lo si debba fare secondo un criterio, che fondamentalmente è quello di provare a legare in qualche modo le immagini tra loro, cercando di non essere ripetitivi nelle forma. In questo caso, probabilmente, può aiutarti anche una buona opera di pulizia e selezione, provando quindi a raccontare il luogo con poche immagini.

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“(...) attraverso la luce, ho immaginato prima e reso poi concreto e percepibile, qualcosa che non era visibile e che tuttavia esisteva e che la luce suggeriva, lasciando a me come fotografo, il solo compito di tradurre quel qualcosa”. [G.B.]
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