il non luogo |
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Canon EOS-1D Mark II - 85mm
1/640s - f/1.2 - 640iso
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il non luogo |
di bafman |
Mar 07 Gen, 2014 11:49 pm |
Viste: 1472 |
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Autore |
Messaggio |
bafman utente attivo

Iscritto: 24 Set 2005 Messaggi: 681 Località: baden württemberg
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Inviato: Mar 07 Gen, 2014 11:50 pm Oggetto: il non luogo |
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qualche settimana fa passavo da Monaco… e ho puntato a nordovest. pochi chilometri.
un pomeriggio qualunque, e qualche minuto a chiedersi come sia potuto esistere tutto quello che è esistito, a ridosso di quel muro.
non è un reportage ma un pensiero. a voi.
Alberto
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_________________ "You just have to care about what`s around you and have a concern with humanity and the human comedy" - E.E.
http://pensierifotografici.wordpress.com/ |
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nerofumo utente attivo

Iscritto: 28 Dic 2004 Messaggi: 6887 Località: Satriano (cz)
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Inviato: Mer 08 Gen, 2014 9:11 am Oggetto: |
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Una visione scarna ed essenziale di un luogo di sofferenza e di morte. Io sono per ricerche più dettagliate ma considerando che di questi luoghi si è visto di tutto e di più, anche la tua interpretazione criptica ci può stare. Grazie del pensiero.
_________________ Non mi prenderete mai. |
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Alessandro Signore utente attivo

Iscritto: 30 Set 2007 Messaggi: 6225 Località: Lecce
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Inviato: Mer 08 Gen, 2014 10:39 am Oggetto: |
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Una cosa sono le emozioni personali che si attivano alla vista di un luogo e per vari motivi, altro è trasmetterle fotograficamente. Questa sequenza, che tu definisci pensiero, (ma che rimane sempre una sequenza postata in una sezione ben specifica), a me sembra più un test sulla profondità di campo, soprattutto nelle ultime tre immagini.
Il concetto di "non luogo" in fotografia è un neologismo dalle tante sfaccettature, che se posto addirittura come titolo di un portfolio crea determinate aspettative, non solo visuali, ma anche in termini di contenuti che qui, onestamente, io non vedo.
Perdona la franchezza Alberto e se non ho inteso, aiutami a capire.
_________________ “(...) attraverso la luce, ho immaginato prima e reso poi concreto e percepibile, qualcosa che non era visibile e che tuttavia esisteva e che la luce suggeriva, lasciando a me come fotografo, il solo compito di tradurre quel qualcosa”. [G.B.] |
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Sisto Perina bannato

Iscritto: 16 Giu 2007 Messaggi: 21882
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Inviato: Mer 08 Gen, 2014 11:03 am Oggetto: |
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Condivido l'analisi di Alessandro,
certamente non eravamo lì e non abbiamo avuto quelle sensazioni forti che ti hanno portato a postare questi scatti ma queste immagini non trasmettono molto pur conoscendo la storia ed il luogo....
Buona l'idea del paesaggio che, come la vita, scompare; ma forse dovrebbe essere inserito in un contesto reportagistico più ampio che narri maggiormente e che porti inevitabilmente a questa chiusura finale...
E' difficile, però credimi, staccarsi emozionalmente dalla memoria e ragionare solamente sull'aspetto tecnico....
ciaoo
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nerofumo utente attivo

Iscritto: 28 Dic 2004 Messaggi: 6887 Località: Satriano (cz)
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Inviato: Mer 08 Gen, 2014 11:23 am Oggetto: |
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dicevo io di essere stato troppo buono.
_________________ Non mi prenderete mai. |
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Alessandro Signore utente attivo

Iscritto: 30 Set 2007 Messaggi: 6225 Località: Lecce
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Inviato: Mer 08 Gen, 2014 11:40 am Oggetto: |
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nerofumo ha scritto: | dicevo io di essere stato troppo buono. |
Spero di non essere stato "cattivo" io, era l'ultima delle mie intenzioni.
_________________ “(...) attraverso la luce, ho immaginato prima e reso poi concreto e percepibile, qualcosa che non era visibile e che tuttavia esisteva e che la luce suggeriva, lasciando a me come fotografo, il solo compito di tradurre quel qualcosa”. [G.B.] |
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Mario Zacchi utente attivo

Iscritto: 07 Giu 2008 Messaggi: 6655
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Inviato: Mer 08 Gen, 2014 10:15 pm Oggetto: |
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Le ultime tre foto sembrano il racconto dello scivolamento verso l' oblio. La prima, mi ha lascito perplesso sulle prime, ma poi penso di averne afferrato il senso. E' uno scatto "normale". La strada è normale, il tempo è normale, il cielo è normale, la pioggia e il bagnato sono normali ... tutto è normale. Quello a lato sembra il muro di una caserma qualunque. E' tutta questa normalità che porta significato a qualcosa che di normale non ha nulla. Il fatto che sia lì ora, così normale, coesistente, inquieta. Il particolare del paletto e filo spinato (seconda) mi dice poco. Ma in mancanza d' altro ...
_________________ Belle foto. O perlomeno belle idee -> |
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bafman utente attivo

Iscritto: 24 Set 2005 Messaggi: 681 Località: baden württemberg
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Inviato: Gio 09 Gen, 2014 12:07 am Oggetto: |
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grazie a tutti per esservi soffermati.
Alessandro Signore ha scritto: | Perdona la franchezza Alberto e se non ho inteso, aiutami a capire.  |
Alessandro ci mancherebbe… a un conterraneo perdono anche quel giudizio sul "test sulla profondità di campo" e mi dispiace avere creato aspettative con il titolo ma sarò franco, mi sembra che ti sia arreso presto nel cercare una chiave di lettura.
faccio una digressione, a margine della azzeccata interpretazione di Mario.
quando ho deciso questa deviazione durante un viaggio in auto ero consapevole di avere il tempo per arrivare al Lager, ma non per visitarlo.
Volevo solo vedere e constatare l'ovvio.
Quando mancavano ormai poche centinaia di metri ho constatato il suo contrario: un decoroso quartiere residenziale di basso profilo, viali alberati, villette… il praticello d'ordinanza e qualche metro più in là il muro di cinta laterale e il filo spinato. Mentre imboccavo la via maestra e cercavo di accostare tra il frontespizio del campo e il bosco continuavo a chiedermi come si potesse vivere la vita di ogni giorno a contatto con una idea di morte e azzeramento della speranza.
sono rimasto qualche minuto, fuori dall'auto, e ho avuto la sensazione che quel luogo non volesse raccontarsi, come se quelle altane singolari nella loro capienza simulassero la normalità di una caserma operativa qualunque, col suo muro e il suo filo spinato qualunque.
tutto ordinato, ripetitivo e noioso.
ma quegli alberi, una sequenza vitale, una proiezione verso l'alto… cosa potevano mai essere per lo sguardo dei disperati? cosa poterono vedere, quegli animi cupi, avvicinandosi a quella soglia? …in quale processo di rassegnazione si accartocciarono mai?
(di oblio, Mario, sì…)
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sono conscio dei limiti di questi frammenti e chiedo venia per la cripticità.
non sono foto di riporto da una visita ad un Campo di sterminio, non è il racconto visivo di cancelli e viali, sacrari e baracche, camere ripulite, portelli di forno restaurati e targhe commemorative.
c'erano un paio di pullman, fuori… non so se ci tornerò mai. non penso.
ripercorrendo la strada al contrario avrei potuto fermarmi e cogliere visivamente quella sensazione di straniamento di focolari domestici a ridosso del baratro ma "non ho l'obiettivo adatto", mi sono detto.
m'era passata la voglia, in verità.
_________________ "You just have to care about what`s around you and have a concern with humanity and the human comedy" - E.E.
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