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matinette bannato

Iscritto: 24 Ago 2012 Messaggi: 465
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Inviato: Sab 15 Dic, 2012 11:53 pm Oggetto: st |
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Suggerimenti e critiche sempre ben accetti |
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walter59 utente attivo

Iscritto: 08 Giu 2008 Messaggi: 762 Località: Valsassina
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Inviato: Dom 16 Dic, 2012 9:52 am Oggetto: |
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Un altro tocco di classe. un'altra immagine che va oltre il confine
le tue immagini, in particolare le ultime, mi ricordano qualche cosa che non riesco ad afferrare, una scuola, un genere artistico che mi sfugge, nella nebbia vaporosa dei miei ricordi esattamente come i tuoi scatti.
Ma continuo a spremermi le meningi e ci arrivero.
complimenti
walter |
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Habrahx non più registrato

Iscritto: 11 Set 2005 Messaggi: 8721
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Inviato: Ven 21 Dic, 2012 3:24 pm Oggetto: |
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La fotografia di Matinette è Fotografia complessa. a molti può non piacere, anche perché trovano difficile collocare le sue immagini nella fotografia tradizionalmente intesa.
Essa travalica il genere tradizionale, che è indicizzazione, catalogazione, descrizione, e si sofferma su altri aspetti più sottili e, diciamo, meno utilitaristici.
E' una riflessione sulla forma e sulla percezione, ma una riflessione senza soluzione, e questa mancanza di soluzione, questa sospensione, fa si che la sua sia grande fotografia.
Molti infine la giudicano banale; ebbene io invito questi ad ottenere una tale banalità.
Sull'origine di questo genere di ricerca poi (la sensazione di già visto di Walter, per es) consiglio di dare un'occhiata alla fotografia di Moholy-Nagi, ma anche a quella di Man Ray.
E anche di altri fotografi diciamo sperimentali, come Christian Schad e Schaefer A. T., per citare qualcuno.
Giovanni |
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Webmin utente attivo

Iscritto: 16 Ott 2006 Messaggi: 28048 Località: Militello in Val di Catania
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Inviato: Ven 21 Dic, 2012 6:29 pm Oggetto: |
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Habrahx ha scritto: | La fotografia di Matinette è Fotografia complessa. a molti può non piacere, anche perché trovano difficile collocare le sue immagini nella fotografia tradizionalmente intesa.
Essa travalica il genere tradizionale, che è indicizzazione, catalogazione, descrizione, e si sofferma su altri aspetti più sottili e, diciamo, meno utilitaristici.
E' una riflessione sulla forma e sulla percezione, ma una riflessione senza soluzione, e questa mancanza di soluzione, questa sospensione, fa si che la sua sia grande fotografia.
Molti infine la giudicano banale; ebbene io invito questi ad ottenere una tale banalità.
Sull'origine di questo genere di ricerca poi (la sensazione di già visto di Walter, per es) consiglio di dare un'occhiata alla fotografia di Moholy-Nagi, ma anche a quella di Man Ray.
E anche di altri fotografi diciamo sperimentali, come Christian Schad e Schaefer A. T., per citare qualcuno.
Giovanni |
... prendo nota della tua dotta dissertazione ma come tu ed altri, nel commentare i suoi lavori, vi soffermate su un aspetto non secondario della questione, che può apparire secondario, ma in realtà non lo e': la differenza tra fotografia ed immagine, sfumata ma esistente.
Mario _________________ Mario Lisi
"Le interviste di photo4u.it! - Mario Lisi "Webmin" - "Catania in chiaroscuro" - "Street Photography in the World - The Book" - "THE STREET PHOTOGRAPHER BOOK" - "PicsArtist of the Month 12/2014" - "B&W" - "Colors" "Un viaggio nella terra dell'arte e dei sapori" |
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walter59 utente attivo

Iscritto: 08 Giu 2008 Messaggi: 762 Località: Valsassina
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Inviato: Ven 21 Dic, 2012 7:18 pm Oggetto: |
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Habrahx ha scritto: | La fotografia di Matinette è Fotografia complessa. a molti può non piacere, anche perché trovano difficile collocare le sue immagini nella fotografia tradizionalmente intesa.
Essa travalica il genere tradizionale, che è indicizzazione, catalogazione, descrizione, e si sofferma su altri aspetti più sottili e, diciamo, meno utilitaristici.
E' una riflessione sulla forma e sulla percezione, ma una riflessione senza soluzione, e questa mancanza di soluzione, questa sospensione, fa si che la sua sia grande fotografia.
Molti infine la giudicano banale; ebbene io invito questi ad ottenere una tale banalità.
Sull'origine di questo genere di ricerca poi (la sensazione di già visto di Walter, per es) consiglio di dare un'occhiata alla fotografia di Moholy-Nagi, ma anche a quella di Man Ray.
E anche di altri fotografi diciamo sperimentali, come Christian Schad e Schaefer A. T., per citare qualcuno.
Giovanni |
Esattamente, ti ringrazio moltissimo, pensavo a qualche cosa di Man Ray e László Moholy-Nagy, ma ormai l'Alzheimer galoppa
mi piacerebbe moltissimo sentire Matinette sull'argomento.
Poi con il suo nuovo avatar qualch'uno ha gia avanzato l'idea del Blaue Reiter
saluti
walter |
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matinette bannato

Iscritto: 24 Ago 2012 Messaggi: 465
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Inviato: Ven 21 Dic, 2012 9:02 pm Oggetto: |
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In sintesi e per accogliere la richiesta di Walter, dico che questa immagine come quella precedente fanno riferimento a delle "complicazioni" visive ricercate ed elaborate che indirizzano verso una funzione statica e acritica della fotografia. Più volte ho parlato di una "funzione sociale" della stessa, anzi ho affemanto di condividere pienamente l'approccio assolutistico sociale di questa forma espressiva. Ma le concezioni, i tempi, le esigenze cambiano, si affievoliscono nel corso degli anni e si restringe il margine di attenzione e di effettiva utilità di un approccio così delineato. In passato, e Webmin non me ne voglia, ma in questo caso c'entra anche la Fotografia, si sono affermati movimenti che agivano "per l'Arte" e solo per quella, in contrapposizione, ad esempio, ai "costruttivisti" che ripudiavano il dato circoscitto a favore di una funzione "utilitaristica" dell'arte stessa, elevando il prodoto finale a un insieme di arte, artigianato e tecnologia. Sembano lontani, lontanissimi questi argomenti, queste contrapposizioni, le linee di demarcazione sono labilissime o addirittura inesistenti, si fa quel che si crede sia meglio o giusto fare, direi, paesanamente, e ciascuno ha il diritto di circoscrivere il proprio mondo, di esprimere la proria interiorità, senza etichette e senza riferimenti specifici. E se questo è possibile, è possibile anche tentare di sentirsi liberi di rappresengtare dei frammenti di realtà, sfumati e non, e che producanoi delle sensazioni, degli smarrimenti senza essere connotati nè dalla forma artistica, nè tantomeno da una funzione sociale esplicita, ma che nella loro costruzione e calati in un determinato contesto e tempo, potrebbero anche rivelare.
Grazie mille per il vostro contributo e apprezzamento.
Un saluto, a presto.
(Der)Blaue Reiter..... (Il cavaliere azzurro)....Vasilij Kandinskij! |
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Mario Zacchi utente attivo

Iscritto: 07 Giu 2008 Messaggi: 6655
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walter59 utente attivo

Iscritto: 08 Giu 2008 Messaggi: 762 Località: Valsassina
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Inviato: Sab 22 Dic, 2012 12:07 pm Oggetto: |
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Mario Zacchi ha scritto: | A me l' avatar fa pensare al Klein Blue  |
Effettivamente non fa una grinza, ma qui poi ci vuole il colorimetro  |
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Habrahx non più registrato

Iscritto: 11 Set 2005 Messaggi: 8721
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Inviato: Sab 22 Dic, 2012 2:50 pm Oggetto: |
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Webmin ha scritto: | ... prendo nota della tua dotta dissertazione ma come tu ed altri, nel commentare i suoi lavori, vi soffermate su un aspetto non secondario della questione, che può apparire secondario, ma in realtà non lo e': la differenza tra fotografia ed immagine, sfumata ma esistente.
Mario |
Mario io sono tutt'altro che dotto !
Dilettante sono, in fotografia come in tutto il resto.
Io penso che non vi sia differenza fra fotografia e qualsiasi altro tipo di immagine; la differenza sta in noi, osservatori, che distinguiamo fra i mezzi impiegati per generare le immagini.
A mio parere -modesto- tutti i mezzi sono buoni; e quelli che stiamo osservando e impiegando non è affatto scontato che siano gli ultimi.
L'immagine fa parte del processo di conoscenza dell'essere umano, come al suo pari ne fa parte la parola.
E alla parola ricorro per, diciamo, proiettare una immagine fatta di parole:
"...Quando fiam uti chelidon -
O rondine rondine Le Prince d'Aquitaine à la tour abolie
Con questi frammenti ho puntellato le mie rovine
Bene allora v'accomodo io. Hieronymo è pazzo di nuovo.
Datta. Dayadhvam. Damyata.
Shantih shantih shantih.! (Thomas S.Heliot
Queste parole sono tutte sfumature, al pari dell'immagine confuse, che non concedono nulla all'esistente; eppure hanno meritato il Nobel all'Autore.
Perché?
A mio parere perché hanno stupito la nostra intelligenza, hanno mostrato che oltre la desolazione (de-solazione- = mancanza di sole, mancanza di luce) la nostra mente è in grado di vedere non l'evidenza, ma ciò che è suggerito, appena accennato.
E questi suggerimenti sono sufficienti a costruire nuovi mondi inesplorati, in cui per alcuni è irresistibile l'impulso ad avventurarsi.
E naturalmente altri, per altrettante meritevoli ragioni, preferiscono restarne fuori.
Giovanni |
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matinette bannato

Iscritto: 24 Ago 2012 Messaggi: 465
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Inviato: Lun 24 Dic, 2012 3:22 am Oggetto: |
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Habrahx ha scritto: | Mario io sono tutt'altro che dotto !
Dilettante sono, in fotografia come in tutto il resto.
Io penso che non vi sia differenza fra fotografia e qualsiasi altro tipo di immagine; la differenza sta in noi, osservatori, che distinguiamo fra i mezzi impiegati per generare le immagini.
A mio parere -modesto- tutti i mezzi sono buoni; e quelli che stiamo osservando e impiegando non è affatto scontato che siano gli ultimi.
L'immagine fa parte del processo di conoscenza dell'essere umano, come al suo pari ne fa parte la parola.
E alla parola ricorro per, diciamo, proiettare una immagine fatta di parole:
"...Quando fiam uti chelidon -
O rondine rondine Le Prince d'Aquitaine à la tour abolie
Con questi frammenti ho puntellato le mie rovine
Bene allora v'accomodo io. Hieronymo è pazzo di nuovo.
Datta. Dayadhvam. Damyata.
Shantih shantih shantih.! (Thomas S.Heliot
Queste parole sono tutte sfumature, al pari dell'immagine confuse, che non concedono nulla all'esistente; eppure hanno meritato il Nobel all'Autore.
Perché?
A mio parere perché hanno stupito la nostra intelligenza, hanno mostrato che oltre la desolazione (de-solazione- = mancanza di sole, mancanza di luce) la nostra mente è in grado di vedere non l'evidenza, ma ciò che è suggerito, appena accennato.
E questi suggerimenti sono sufficienti a costruire nuovi mondi inesplorati, in cui per alcuni è irresistibile l'impulso ad avventurarsi.
E naturalmente altri, per altrettante meritevoli ragioni, preferiscono restarne fuori.
Giovanni |
Giovanni ho letto con attenzione questo tuo ragionamento e l'ho trovato impeccabile, significativo e molto istruttivo. Concordo pienamente con la Tua efficace analisi soprattutto quando evidenzi il rapporto tra il "detto e non detto" tra "l'evidenza e il metadato"....sono rimasto affascinato dalle Tue parole e credo che possa essere un riferimento didattico per coloro che hanno voglia di esplorare e ricercare in questo campo.
Grazie e complimenti.
Ciao, a presto |
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