Ulivi |
|
SONY DSC-RX100 - 37.1mm
1/200s - f/5.6 - 125iso
|
Ulivi |
di Habrahx |
Mer 24 Ott, 2012 7:28 pm |
Viste: 135 |
|
Autore |
Messaggio |
Habrahx non più registrato

Iscritto: 11 Set 2005 Messaggi: 8721
|
Inviato: Gio 25 Ott, 2012 7:48 am Oggetto: Ulivi |
|
|
Suggerimenti e critiche sempre ben accetti
|
|
Vai ad inizio pagina Vai a fine pagina |
|
 |
rrrrossella moderatore

Iscritto: 14 Set 2011 Messaggi: 11812 Località: Roma
|
Inviato: Gio 25 Ott, 2012 10:13 am Oggetto: |
|
|
Ciao Giovanni
Mi piace questa inconsueta inquadratura dall’alto e trovo bellissimo il contrasto di colore tra i teli stesi a terra per la raccolta.
Trovo inoltre che sia ben composta.. in sostanza bella
A presto,
Rossella
|
|
Vai ad inizio pagina Vai a fine pagina |
|
 |
Habrahx non più registrato

Iscritto: 11 Set 2005 Messaggi: 8721
|
Inviato: Gio 25 Ott, 2012 12:24 pm Oggetto: |
|
|
rrrrossella ha scritto: | Ciao Giovanni
Mi piace questa inconsueta inquadratura dall’alto e trovo bellissimo il contrasto di colore tra i teli stesi a terra per la raccolta.
Trovo inoltre che sia ben composta.. in sostanza bella
A presto,
Rossella |
grazie Rossella! Lieto che ti piaccia
In Liguria sono frequenti queste viste dall'alto, essendo quasi tutti gli ulivi coltivati " a terrazza"
Fra poco inizia la raccolta, e allora nascerà uno dei prodotti più straordinari della Terra (dopo le gentili ragazze, naturalmente )
|
|
Vai ad inizio pagina Vai a fine pagina |
|
 |
vittorione utente attivo

Iscritto: 30 Giu 2010 Messaggi: 10019 Località: Roma
|
|
Vai ad inizio pagina Vai a fine pagina |
|
 |
Habrahx non più registrato

Iscritto: 11 Set 2005 Messaggi: 8721
|
Inviato: Ven 26 Ott, 2012 6:29 am Oggetto: |
|
|
vittorioneroma2 ha scritto: | È evidentemente la striscia arancione il tratto caratterizzante di questa inquadratura. Avrei perciò trovato più efficace un taglio che avesse escluso un po' di quello che appare in basso e a sinistra (e che secondo me è di troppo) per riposizionare l'elemento colorato più in basso, in un punto di maggior forza (...e magari in un formato quadrato... insomma: se non ti dispiace ti mostro un esempio, molto più semplice che spiegarsi a parole ).
Ciao, Giovanni . | Grazie Vittorio!
In effetti anche io non ero del tutto soddisfatto dell'inquadradura, ripresa fra l'altro con una focale lunga, che ha provocato un evidente schiacciamento.
Grazie per la tua soluzione che risulta senz altro efficace.
|
|
Vai ad inizio pagina Vai a fine pagina |
|
 |
Webmin utente attivo

Iscritto: 16 Ott 2006 Messaggi: 28048 Località: Militello in Val di Catania
|
|
Vai ad inizio pagina Vai a fine pagina |
|
 |
Habrahx non più registrato

Iscritto: 11 Set 2005 Messaggi: 8721
|
Inviato: Ven 26 Ott, 2012 12:20 pm Oggetto: |
|
|
Webmin ha scritto: | ... il fotografo è chiamato a dare ordine alla realtà, se non vuole essere esso stesso strumento della macchina fotografica...
Mario |
Ovvero il cosiddetto medium...
Certo che la tua affermazione è tosta, e potrebbe aprire discussioni che esulano dal semplice commento ad una semplice fotografia.
Dicamo che ordinare potrebbe essere sinonimo di indicizzare, ovvero eseguire un catalogo -grafico- di un ambiente tematico - termine in questo caso derivato dall'informatica - in cui la realtà assume il duplice aspetto di emozionale e funzionale; l'uno, il funzionale, concreto, mentre l'altro definiamolo non definibile perché legato e conseguente ad aspetti culturali-emozionali non trasferibili che riguardano l'individuo psichico piuttosto che quello fisico.
Il fotografo però potrebbe anche essere chiamato a fare altro, o addirittura a non essere neppure fotografo ( crf Bragaglia e la fotodinamica, in cui il fotografo, pur di non entrare in concorrenza con la pittura, rifiutava il termine stesso di fotografo, ovvero di esecutore di immagini su una superficie bidimensionale.)
Io sono un fotografo?
O meglio, la passione per la fotografia tecnica e ripresa, apparecchiatura e competenza specifica, è sufficiente per fare di me, o di chiunque altro, un fotografo?
Oppure sono un fotografo solo se metto ordine a ciò che riprendo; ma quale ordine in definitiva; quello funzionale? Quello estetico? E per quale tipo di fruitore? E in quale contesto?
Insomma è la categoria "fotografo" che mi mette in crisi, e il conseguente "deve".
Ma qui si va decisamente OT
|
|
Vai ad inizio pagina Vai a fine pagina |
|
 |
Webmin utente attivo

Iscritto: 16 Ott 2006 Messaggi: 28048 Località: Militello in Val di Catania
|
Inviato: Lun 29 Ott, 2012 8:03 am Oggetto: |
|
|
Habrahx ha scritto: | Ovvero il cosiddetto medium...
Certo che la tua affermazione è tosta, e potrebbe aprire discussioni che esulano dal semplice commento ad una semplice fotografia.
Dicamo che ordinare potrebbe essere sinonimo di indicizzare, ovvero eseguire un catalogo -grafico- di un ambiente tematico - termine in questo caso derivato dall'informatica - in cui la realtà assume il duplice aspetto di emozionale e funzionale; l'uno, il funzionale, concreto, mentre l'altro definiamolo non definibile perché legato e conseguente ad aspetti culturali-emozionali non trasferibili che riguardano l'individuo psichico piuttosto che quello fisico.
Il fotografo però potrebbe anche essere chiamato a fare altro, o addirittura a non essere neppure fotografo ( crf Bragaglia e la fotodinamica, in cui il fotografo, pur di non entrare in concorrenza con la pittura, rifiutava il termine stesso di fotografo, ovvero di esecutore di immagini su una superficie bidimensionale.)
Io sono un fotografo?
O meglio, la passione per la fotografia tecnica e ripresa, apparecchiatura e competenza specifica, è sufficiente per fare di me, o di chiunque altro, un fotografo?
Oppure sono un fotografo solo se metto ordine a ciò che riprendo; ma quale ordine in definitiva; quello funzionale? Quello estetico? E per quale tipo di fruitore? E in quale contesto?
Insomma è la categoria "fotografo" che mi mette in crisi, e il conseguente "deve".
Ma qui si va decisamente OT
 |
... una argomentazione non prima di spunti di riflessione: ma che rimanda ad un relativismo tecnico espressivo che può essere "eventualmente" frutto solo di una riflessione successiva alla propria crescita fotografica.
Ossia un voler andare oltre la fotografia, come artigianalità, per poi piegarla a proprio mezzo espressivo, inoltrandosi nel mare magnum dell'Arte alla ricerca di un proprio approdo.
Converrai con me che una tale scelta presuppone, cultura, tecnica e capacità di porsi in sintonia con la realtà che si collocano ben oltre il contesto che ci accomuna.
Ragion per cui insistere con queste argomentazioni, senza contestualizzarle, si riduce come ad andare in una classe della scuola primaria pretendendo che i ragazzi sappiano andare oltre il comune senso del linguaggio per liberare la propria essenza: pura e deleteria utopia.
Nessun grande della cultura e dell'arte è mai stato un ignorante: in linea generale si è sempre proceduto per assimilazione, sia essa iperbolica come nel caso dell'Arcadia, o di rottura, come si è progressivamente attestato nella cultura del novecento.
Qualsivoglia altro processo ha prodotto un inutile e dispendioso ripercorre di sentieri già esplorati e non la tanto agognata innovazione.
Per maggiori informazioni sull'argomento ti rimando al saggio "La luce, il segno" di Michele Vacchiano.
P.S. Perchè ti sei deciso solo adesso d'adottare registro tecnico lessicale così articolato, di cui non hai mai fatto uso da membro dello staff? E' un vero peccato.
Mario
_________________ Mario Lisi
"Le interviste di photo4u.it! - Mario Lisi "Webmin" - "Catania in chiaroscuro" - "Street Photography in the World - The Book" - "THE STREET PHOTOGRAPHER BOOK" - "PicsArtist of the Month 12/2014" - "B&W" - "Colors" "Un viaggio nella terra dell'arte e dei sapori" |
|
Vai ad inizio pagina Vai a fine pagina |
|
 |
Habrahx non più registrato

Iscritto: 11 Set 2005 Messaggi: 8721
|
Inviato: Lun 29 Ott, 2012 1:51 pm Oggetto: |
|
|
Mario[/quote]
Webmin ha scritto: | ... una argomentazione non prima di spunti di riflessione: ma che rimanda ad un relativismo tecnico espressivo che può essere "eventualmente" frutto solo di una riflessione successiva alla propria crescita fotografica.
Ossia un voler andare oltre la fotografia, come artigianalità, per poi piegarla a proprio mezzo espressivo, inoltrandosi nel mare magnum dell'Arte alla ricerca di un proprio approdo.
Converrai con me che una tale scelta presuppone, cultura, tecnica e capacità di porsi in sintonia con la realtà che si collocano ben oltre il contesto che ci accomuna.
Ragion per cui insistere con queste argomentazioni, senza contestualizzarle, si riduce come ad andare in una classe della scuola primaria pretendendo che i ragazzi sappiano andare oltre il comune senso del linguaggio per liberare la propria essenza: pura e deleteria utopia.
Nessun grande della cultura e dell'arte è mai stato un ignorante: in linea generale si è sempre proceduto per assimilazione, sia essa iperbolica come nel caso dell'Arcadia, o di rottura, come si è progressivamente attestato nella cultura del novecento.
Qualsivoglia altro processo ha prodotto un inutile e dispendioso ripercorre di sentieri già esplorati e non la tanto agognata innovazione.
Per maggiori informazioni sull'argomento ti rimando al saggio "La luce, il segno" di Michele Vacchiano.
P.S. Perchè ti sei deciso solo adesso d'adottare registro tecnico lessicale così articolato, di cui non hai mai fatto uso da membro dello staff? E' un vero peccato.
Mario |
Innanzitutto ti ringrazio per il tempo che hai dedicato a questa fotografia.
Capisco che iniziare una discussione simile su una semplice fotografia di un semplice dilettante può sembrare fuori luogo.
Eppure ritengo che abbia, indipendentemente dalla fotografia in esame, come da suo autore, una sua importanza.
Prendiamo per es l'intervento di Vittorio: Migliora veramente? e se si, perché?
Naturalmente si dovrebbe cercare di rispondere senza ricorrere al piacere estetico, ma entrando nella funzione della fotografia in esame, sia questa o quella di chiunque altro.
Ma in questo Sito, come in moti altri, direi quasi tutti, la funzione della fotografia che si presenta è quasi sempre estetica, quindi rivendicatrice di un aspetto direi artistico.
Ed è ben vero che l'arte richiede un bagaglio culturale, ma ha anche un qualcosa di indefinibile, che in maniera a volte superficiale definiamo innato, ovvero non nato ma facente parte della persona addirittura prima che questa fosse.
La mia fotografia sicuramente non è arte, e questo è un punto fermo, ma non posso non chiedermi perché; e ancora prima non posso non chiedermi se la fotografia è arte e se come tale la si può acquisire, come sembri suggerire, oppure è innata, e se e innata dove era prima che nascesse la fotografia, o meglio, come si esprimeva?
Sul p.s. dai, lo sai che ogni tanto mi sono sempre andato a cacciare in simili gineprai
Grazie per l'informazione; libro già ordinato
Giovanni
|
|
Vai ad inizio pagina Vai a fine pagina |
|
 |
|
|