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di gparrac |
Dom 14 Ott, 2012 9:02 pm |
Viste: 155 |
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Autore |
Messaggio |
gparrac utente attivo

Iscritto: 11 Mgg 2006 Messaggi: 5822 Località: Genova
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Inviato: Lun 15 Ott, 2012 7:17 am Oggetto: ... |
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Da una diapositiva colore, sicuramente scattata prima del 1980.
Credo sia del 1978 o al massimo 1979 ... sono passati un bel po' di anni, tanto da rendere necessario un po' di lavoro in post produzione per cercare di rimediare allo scadimento qualitativo dovuto al tempo.
Natura ... nei maggiori concorsi fotografici di fotografia naturalistica è sempre ben specificato che nella sezione si intendono classificare fotografie di animali nel loro ambiente naturale, mai in ambienti ricostruiti quali aacquari o zoo ... neppure è consentito alterarne il comportamento, ad esempio con l'offerta di cibo o spostarli da dove si sono visti.
Una volta tanto qui trovo opportuno parlare un po' del fatto tecnico: ho usato una Konica Autoreflex T con ottica Hexanon 57 mm f /1,4 in custodia di policarbonato Ikelite, la fonte di luce è un lampeggiatore Philips 38 CTB, in custodia separata SubCenter.
Il collegamento è assicurato da un cavo, ma il segnale è gestito da due piccoli circuiti autocostruiti, in modo che la tensione sul cavo custodia-flash non sia quella elevatissima presente sul sincro flash (problemi con la condensa).
Tutto rigorosamente in manuale ... è anzi opportuno non inserire nella fotocamera le pilette che forniscono energia all'esposimetro, tanto non serve ...
Natura ...
Suggerimenti e critiche sempre ben accetti _________________
Ἀρχὴ μεγίστη τοῦ βίου τά γράμματα. |
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Enfil utente attivo

Iscritto: 07 Mgg 2010 Messaggi: 2385 Località: Casalecchio di Reno-BO
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Inviato: Lun 15 Ott, 2012 11:00 am Oggetto: Re: ... |
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Una volta tanto qui trovo opportuno parlare un po' del fatto tecnico: ho usato una Konica Autoreflex T con ottica Hexanon 57 mm f /1,4 in custodia di policarbonato Ikelite, la fonte di luce è un lampeggiatore Philips 38 CTB, in custodia separata SubCenter.
Il collegamento è assicurato da un cavo, ma il segnale è gestito da due piccoli circuiti autocostruiti, in modo che la tensione sul cavo custodia-flash non sia quella elevatissima presente sul sincro flash (problemi con la condensa).
Tutto rigorosamente in manuale ... è anzi opportuno non inserire nella fotocamera le pilette che forniscono energia all'esposimetro, tanto non serve ...
Natura ...
Suggerimenti e critiche sempre ben accetti[/quote]
Non ho compreso nulla di questa parte ( .. grazie ugualmente per la spiegazione ) ma cmq la trovo ben fatta!
complimenti
Enrico |
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l.p. non più registrato

Iscritto: 13 Ott 2011 Messaggi: 4558
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Inviato: Lun 15 Ott, 2012 8:32 pm Oggetto: |
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molto molto bella |
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gparrac utente attivo

Iscritto: 11 Mgg 2006 Messaggi: 5822 Località: Genova
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Inviato: Lun 15 Ott, 2012 9:18 pm Oggetto: |
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Enfil
pallotta luigi
Grazie per la visita ed il commento ...
Più di 30 anni addietro la fotografia subacquea era ... quasi preistoria, almeno a livello amatoriale.
Si usavano le comuni reflex scafandrate, la scelta cadeva quasi sempre su quelle completamente meccaniche perché le custodie non erano del tutto sicure, in particolare le Ikelite (praticamente l'unica possibilità, a parte quelle costruite in modo artigianale dal mitico Bicchiarelli ...) tendevano a lasciar entrare qualche goccia d'acqua nei primissimi metri.
E le reflex meccaniche erano spesso recuperabili anche in caso di allagamenti catastrofici, seguendo però una prassi particolare e ... avendo a disposizione un riparatore in grado di intervenire al massimo dopo qualche ora.
Gli O-Ring, almeno quelli delle Ikelite di allora, garantivano una tenuta perfetta solo quando la pressione dell'acqua era sufficiente ... ti trovavi però spesso qualce goccia d'acqua in custodia entrata durante il tempo di decompressione.
Però tutti i comadi dovevano essere portati all'esterno della custodia, anche quello per far scorrere la pellicola dopo ogni scatto ... per non dire di messa a fuoco, tempi e diaframmi ... se poi aggiungi il fatto che sotto l'acqua non si puà cambiare pellicola ed ottica (gli zoom non erano previsti, purtroppo) ti rendi conto delle difficoltà.
Credo fossero già disponibili lampeggiatori subacquei ma erano poco usati, sia per il costo che per la potenza relativamente bassa.
Non restava che utilizzare normali flash scafandrati ... ma molti erano sensibili anche alle minime tracce di umidità, in particolare sugli spinotti stagni (teoricamente ... ) del cavo di colllegamento fra le due custodie.
Da qui la necessità di arrangiarci, anche progettando e costruendo piccoli aggeggi elettronici ...
Eppure c'era chi (non certo io) riusciva già a fare fotografie splendide ...
Il senso del discorso? Lo dico chiaro, invidia per chi oggi si dedica con ottimi risultati a questo genere di fotografia, pur conscio che queste immagini sono frutto di buon gusto e sensibilità degli autori ... ma anche l'attrezzatura aiuta, almeno in questo caso.
Ed un po' di rabbia per vedere inserite nella sezione Natura troppe fotografie scattate in un acquario, stando ben asciutti ed al caldo.
Un caro saluto  _________________
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Enfil utente attivo

Iscritto: 07 Mgg 2010 Messaggi: 2385 Località: Casalecchio di Reno-BO
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Inviato: Lun 15 Ott, 2012 9:34 pm Oggetto: |
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Grazie ancora per quanto esponi e complimenti di nuovo
ciao
E. |
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