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di huncke |
Gio 06 Set, 2012 3:41 pm |
Viste: 98 |
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Autore |
Messaggio |
huncke utente attivo

Iscritto: 17 Feb 2009 Messaggi: 2841
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Inviato: Gio 06 Set, 2012 3:41 pm Oggetto: resident |
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Suggerimenti e critiche sempre ben accetti |
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Habrahx non più registrato

Iscritto: 11 Set 2005 Messaggi: 8721
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Inviato: Dom 09 Set, 2012 1:22 pm Oggetto: |
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Perdonami ma vedo nelle tue fotografie sempre una maggiore assonanza con la fotografia di Mario Aliberti.
Spero che non me ne voglia, ma metto qui uno stralcio di un mio commento ad una sua fotografia, al solo scopo di riflessione
"...in questi tuoi ultimi lavori ti ritrovo, e ritrovo anche il senso della tua ricerca, paragonabile al viaggio di un sognatore; il sognatore per eccellenza: Odisseo.
Continua a rimanere legato al tuo albero; non cedere al canto delle sirene: il bello, come ciò che conta, è sempre invisibile agli occhi, o almeno ne è invisibile la sua dimensione più profonda.
Ma questo esiste, in una dimensione altra, che superficialmente definiamo onirica, termine che vuole dire sostanzialmente "non conosciuta né comprensibile...".
Non posso, non ce la faccio a definire la fotografia.
Vedo però fotografie bellissime e altre fotografie che rappresentano non tanto il nulla, ma frammenti di ciò che vediamo ogni giorno.
Esiste una gerarchia, mi chiedo? Il bello è veramente così superiore all'ovvio che questo non ha diritto di essere rappresentato, pertanto visto?
Non so dare una risposta, più guardo la fotografia e più ho le idee confuse.
Guardo la tua fotografia: non posso dire che è bella, ma la guardo, e cerco relazioni, senso.
Ma questo avviene anche se guardassi una spettacolare fotografia di, che so di Franco Fontana?
Non so...
Giovanni |
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huncke utente attivo

Iscritto: 17 Feb 2009 Messaggi: 2841
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Inviato: Dom 09 Set, 2012 8:21 pm Oggetto: |
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Habrahx ha scritto: | Perdonami ma vedo nelle tue fotografie sempre una maggiore assonanza con la fotografia di Mario Aliberti.
Spero che non me ne voglia, ma metto qui uno stralcio di un mio commento ad una sua fotografia, al solo scopo di riflessione
"...in questi tuoi ultimi lavori ti ritrovo, e ritrovo anche il senso della tua ricerca, paragonabile al viaggio di un sognatore; il sognatore per eccellenza: Odisseo.
Continua a rimanere legato al tuo albero; non cedere al canto delle sirene: il bello, come ciò che conta, è sempre invisibile agli occhi, o almeno ne è invisibile la sua dimensione più profonda.
Ma questo esiste, in una dimensione altra, che superficialmente definiamo onirica, termine che vuole dire sostanzialmente "non conosciuta né comprensibile...".
Non posso, non ce la faccio a definire la fotografia.
Vedo però fotografie bellissime e altre fotografie che rappresentano non tanto il nulla, ma frammenti di ciò che vediamo ogni giorno.
Esiste una gerarchia, mi chiedo? Il bello è veramente così superiore all'ovvio che questo non ha diritto di essere rappresentato, pertanto visto?
Non so dare una risposta, più guardo la fotografia e più ho le idee confuse.
Guardo la tua fotografia: non posso dire che è bella, ma la guardo, e cerco relazioni, senso.
Ma questo avviene anche se guardassi una spettacolare fotografia di, che so di Franco Fontana?
Non so...
Giovanni |
grazie Giovanni, per la bella riflessione, bella perché aperta alle possibilità anche quando queste sfondano contro stilemi, che anche se sempre in evoluzione possono condizionare i processi di creazione.
Di Mario, come abbiamo scritto, mi piacciono le sue derive, intese come capacità di lasciarsi sopraffare, da un idea tanto poco razionale, quanto invece evocativa e in alcuni casi potente, di spazi non ancora esplorati.
in questa foto, comune, mi interessava affrontare il discorso spazio-territorio-comunità. Vivo in una città dove più ti allontani dal centro, più l'urbanizzazione selvaggia, ha scardinato i quartieri e le relazioni tra le persone, come appartenenti ad un luogo (che non sia virtuale). Da tempo però la stratificazione culturale etnica, prende posto, nei bar, nei parrucchieri cinesi, nelle macellerie islamiche, creando attorno a questi luoghi delle nuove comunità di residenti, che riportano in termini relazionali, le vecchie atmosfere da villaggio, fatte di persone in strade che si fermano e parlano.
la foto, con i suoi limiti, voleva sottolineare questo passaggio e domandare: chi sono ora i veri residenti ?
ciaoo  |
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Habrahx non più registrato

Iscritto: 11 Set 2005 Messaggi: 8721
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Inviato: Lun 10 Set, 2012 6:23 am Oggetto: |
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huncke ha scritto: |
la foto, con i suoi limiti, voleva sottolineare questo passaggio e domandare: chi sono ora i veri residenti ?
ciaoo  |
La domanda, penso, dovrebbe esere questa: dove è e quanto grande è la nostra residenza?
L'abbattimento delle distanze ha reso e renderà sempre più piccola la nostra provincia, e prima o poi dovremo convincerci che la nostra residenza è il pianeta terra.
Comunque sia la fotografia da te proposta presenta qualche debolezza, essendo il solo personaggio con il cafettano non sufficiente a rappresentare quanto da te proposto.
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huncke utente attivo

Iscritto: 17 Feb 2009 Messaggi: 2841
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Inviato: Lun 10 Set, 2012 7:14 pm Oggetto: |
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Habrahx ha scritto: | La domanda, penso, dovrebbe esere questa: dove è e quanto grande è la nostra residenza?
L'abbattimento delle distanze ha reso e renderà sempre più piccola la nostra provincia, e prima o poi dovremo convincerci che la nostra residenza è il pianeta terra.
Comunque sia la fotografia da te proposta presenta qualche debolezza, essendo il solo personaggio con il cafettano non sufficiente a rappresentare quanto da te proposto.
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giovanni, mi piace la tua integrazione: quanto grande è la nostra residenza? intesa come spazio del percepito del nostro confine o del nostro sconfino che é meglio.
Come a volte capita, interpreto le foto più di quanto dicono, anche se, in realtà in certi casi, solo traccie dovrebbero essere.
grazie
ciaoo  |
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