Ritratto |
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Ritratto |
di gparrac |
Mer 06 Giu, 2012 7:45 pm |
Viste: 623 |
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Autore |
Messaggio |
gparrac utente attivo

Iscritto: 11 Mgg 2006 Messaggi: 5822 Località: Genova
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Inviato: Ven 08 Giu, 2012 11:00 pm Oggetto: Ritratto |
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Siamo ormai nei primi anni del nuovo secolo ... l'occasione è, come già per una precedente , uno dei Festival della Fotografia organizzati da una rivista di fotografia, l'ultimo a cui ho partecipato ed anche l'ultimo in senso assoluto, FotoCine cesserà - neppur troppo rimpianta - le pubblicazioni di lì a poco.
L'area di smobilitazione è evidente ... ma fra le giovani che partecipano al concorso per aspiranti modelle che si svolge durante questa manifestazione è possibile trovare volti estremamente interessanti ed espressivi.
Durante questa settimana non ho certo scattato molte foto ... ed una percentuale molto significativa è costituita dai primi piani di questa ragazze, fotografate nel modo più semplice possibile.
Anche in questo caso gli interventi in post produzione sono molto limitati ... nulla di più, nulla di meno di quanto si faceva normalmente ai tempi della pellicola.
Ed in particolare la vecchia e cara spuntinatura ... oggi così facile da effettuare con il digitale ma che a i tempi della stampa da pellicola poteva costare ore di lavoro.
Suggerimenti e critiche sempre ben accetti _________________
Ἀρχὴ μεγίστη τοῦ βίου τά γράμματα. |
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aerre utente attivo

Iscritto: 08 Nov 2005 Messaggi: 8734 Località: Palermo
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Inviato: Sab 09 Giu, 2012 9:31 pm Oggetto: |
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Paiono aver rubato la trasparenza di un brano di mare di incontaminata bellezza questi occhi azzurro-verdi, fermi e diretti verso l'obiettivo ma a tratti sospesi sul limite di un'emozione intima ...come di chi ci guarda e attraversa, spingendosi oltre ...sulla scia di pensieri che non ci è dato di condividere.
La ripresa da dietro è capace di cogliere la dinamica della posa con la rotazione della testa sul busto mentre l'asse del viso inclina all'indietro sulla diagonale del frame, come se la ragazza si girasse all'improvviso a favore di camera e questo accentua il coinvolgimento emozionale da parte dello spettatore.
Le ciocche dei capelli che disegnano le loro trame di oro chiaro sulla pelle, accentuano la dinamica espressiva della posa, sottolineano il movimento del viso e hanno tutta la leggerezza di una carezza che avremmo voluto fare nostra sul morbido velluto delle labbra.
Un controluce bellissimo, gestito con sapienza nella leggerezza e freschezza delle cromie che mantengono comunque viva la brillantezza del tono, tanto che tutto il ritratto vibra in quel concerto di rosa, di rossi ed azzurri.
Peccato, ...peccato davvero che l'inquadratura sia leggermente altina e regali troppa visibilità alla parte alta dell'acconciatura (pure con un elemento di disturbo credo). Sarebbe stata perfetta una inquadratura più bassa per dare il giusto peso alle spalle e sottolineare il movimento del corpo.
Partendo da questo originale, ne farei una versione quadrata con un taglio sotto l'attaccatura dei capelli.
Davvero bella, ...lei e la foto.
A  _________________ Il ritratto: Uomini, cani, gatti & Co. |
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gparrac utente attivo

Iscritto: 11 Mgg 2006 Messaggi: 5822 Località: Genova
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Inviato: Lun 11 Giu, 2012 7:11 am Oggetto: |
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(...)Partendo da questo originale, ne farei una versione quadrata con un taglio sotto l'attaccatura dei capelli.(...)
Rivedendola alla luce della tua opinione mi verrebbe spontaneo adesso darti ragione.
Ma c'è sotto un discorso … quando io ho iniziato a fotografare sono quasi subito passato alle diapositive ed ho lasciato alla stampa su carta il solo Bianco e Nero.
All'epoca il negativo colore lasciava molto a desiderare, soprattutto perché già esisteva l'ancora ineguagliata pellicola diapositiva Kodakchrome, che nella sensibilità di 15 DIN (che poi sono solo 25 ISO) rappresenta ancora oggi la pietra di paragone.
Ma con le diapositive le possibilità di post produzione erano praticamente zero: potevi tentare qualche taglio duplicando con la Kodak Ektachrome Slide Duplicating Film 5071 … ma almeno con i mezzi di cui disponevo il risultato, proiettato su uno schermo abbastanza grande, mostrava molto il suo limite.
Sono sempre stato così costretto a pensare al taglio al momento dello scatto … e per evitare elementi di disturbo ho sempre avuto la tendenza a inquadrature troppo strette, con conseguente tagli non voluti.
In seguito ho rivalutato l'uso della pellicola negativa, ma l'habitus è rimasto quello … salvo il fatto di ragionare nell'ottica del formato delle carte da stampa, il 30x40 era – oltre al formato richiesto in quasi tutti i concorsi fotografici – quello che più mi sembrava adatto al ritratto.
Oggi non me la sento di sfruttare le possibilità del digitale di ritagliare liberamente le fotografie, almeno per quanto riguarda quelle non scattate con una fotocamera digitale, mi sembra di tradire un modo di operare consolidato e che fa parte della mia personalità.
Tutto questo … per darti ragione, ma nello stesso tempo per spiegarti il perché sono piuttosto riluttante nel seguire il tuo consiglio.
(… )sospesi sul limite di un'emozione intima ...come di chi ci guarda e attraversa, spingendosi oltre ...sulla scia di pensieri che non ci è dato di condividere (...)
Ritratto … continuo a pensare che debba essere così.
Credo che una delle caratteristiche del ritratto necessarie per considerarlo tale non sia la presenza di una persona, di un volto.
Al limite mi trovo a pensare che anche un nudo possa essere un vero ritratto, mentre non possano essere considerati tali molte fotografia che formalmente ne ha tutte le caratteristiche.
Non voglio certo sostenere che il ritratto debba essere di necessità rubato, quasi sempre il soggetto è ben conscio del fatto di essere fotografato, per la buona riuscita del ritratto è spesso necessario utilizzare piccoli trucchi, inserire pannelli per gestire la luce o cose simili … anche se personalmente preferisco utilizzare le condizioni di luce che trovo, una tenda parasole bianca o un ombrellone dello stesso colore sono per me la migliore sorgente di luce diffusa.
Il soggetto sa di essere fotografato, ma non sa quando: la fotografia nasce parlando, ascoltando … ed ogni tanto scattando una foto.
Cercando di cogliere un sorriso che dura un attimo, l'espressione della persona che ricorda qualcosa, un lampo degli occhi che si intuisce e di cui spesso non si conosce il motivo.
Non è un ritratto se tu, fotografo, chiedi di assumere una certa espressione … il semplice “Adesso sorridi” toglie spontaneità al ritratto perché gela il soggetto in un sorriso che – se la modella è brava – può sembrare a prima vista credibile, ma che dal punto di vista emotivo si avverte poco convincente perché poco convinto.
Soprattutto se il soggetto fotografato non ha nessuna voglia o motivo di sorridere ...
Ma può essere ritratto anche nel caso in cui il soggetto reciti ciò che pensa di essere, giochi a fingere di essere … però solo se è il soggetto a decidere come intimamente vuole apparire, non il fotografo a imporlo.
Qualche volta è necessario conoscere veramente la persona che si ritrae, qualche volta basta parlare un po', alcune volte si crea immediatamente una simpatia, un feeling particolare.
Non so quale sia la parola giusta … simpatia non è comunque intesa nel senso più comune della lingua italiana.
Sto raccogliendo un po' di questi ritratti … alcuni li trovo ben riusciti, altri molto meno non tanto per il soggetto, la composizione o la qualità tecnica quanto perché avverto che manca quel qualche cosa che consente all'obiettivo di non fermarsi sulla superficie di un volto, di un corpo ma di andare oltre, rappresentando qualche cosa di indefinito, di sfocato … ma anche presente.
L'anima? No, la parola è veramente troppo grande, anche se alcuni ritratti di grandi fotografi autorizzano a pensarlo.
Ed io? Forse qualche volta ci riesco ... spesso solo credo di esserci riuscito, spesso mi rendo conto di aver mancato completamente l'obiettivo, ma non voglio ammetterlo.
Un caro saluto.  _________________
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aerre utente attivo

Iscritto: 08 Nov 2005 Messaggi: 8734 Località: Palermo
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sdomenico bannato
Iscritto: 06 Lug 2004 Messaggi: 8568
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Inviato: Lun 11 Giu, 2012 8:18 am Oggetto: |
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Discorso interessante quello sul ritratto che mi trova pienamente d'accordo, vero che anche il nudo può essere ritratto.
Sabato mi sono trovato a scattare in studio e ne sono venuti ritratti non nel senso comune del termine, come dice GP "adesso sorridi", al contrario, nel semibuio ho lasciato libera la modella di muoversi, di danzare con le mani ad occhi chiusi, di seguire la sua musica, sembra studio e se la postassi nella sezione "ritratto" di certo la sposterebbero in studio ma quella è lei ed è più ritratto dei ritratti con la faccia sorridente o apparentemente spontanea o "casualmente" orientata verso l'obiettivo!
Il ritratto di cui sopra è un bel ritratto, considerato che è stato scattato ad un workshop in pratica.  |
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gparrac utente attivo

Iscritto: 11 Mgg 2006 Messaggi: 5822 Località: Genova
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Inviato: Lun 11 Giu, 2012 9:06 am Oggetto: |
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sdomenico ha scritto: | (...) considerato che è stato scattato ad un workshop in pratica. |
Scattata nel corso di un Festival della fotografia - durante il quale si sono tenuti anche molti workshop - nel bar all'aperto dell'Hotel dove eravamo tutti alloggiat e dove molti partecipanti al festival (fotografi, modelle, ragazze del concorso ...) erano soliti dopo il pranzo prendere il caffè ed il digestivo spesso parlando di fotografia (ma non solo).
E la ragazza non è neppure una delle modelle messe a disposizione dall'organizzazione del festival per i workshop ...
Forse - almeno per quanto riguarda queste fotografie - una piccola differenza c'è ... _________________
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sdomenico bannato
Iscritto: 06 Lug 2004 Messaggi: 8568
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Inviato: Lun 11 Giu, 2012 9:29 am Oggetto: |
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Sicuramente una differenza c'è GP ed il ritratto restituisce un che di molto intimo nonostante sia stato un incontro fotografico "occasionale", la bellezza della modella fa il resto. Non è come avere una modella, magari un'amica come mi capita spesso, per due tre ore fino a stabilire quella "familiarità" che ti permette di cogliere l'intimo di un apersona quando si stabilisce (Il che non avviene semrpe) quella certa intesa e la modella cessa di essere tale per presentarsi davanti all'obiettivo come una "persona".
Alla fine, che sia l'immagine finale, patinata o meno ha ben poca importanza come discriminante tra "ritratto" e "studio", quello che conta in un ritratto è appunto...cogliere la persona, qui ci sei riuscito. |
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