Varanasi V |
|
|
Varanasi V |
di seaxx79 |
Sab 24 Mar, 2012 4:03 pm |
Viste: 246 |
|
Autore |
Messaggio |
seaxx79 utente attivo

Iscritto: 20 Nov 2006 Messaggi: 2697 Località: Spoleto
|
Inviato: Lun 23 Apr, 2012 7:13 pm Oggetto: Varanasi V |
|
|
Suggerimenti e critiche sempre ben accetti
"Una mattina, quasi senza farci caso, seguii con lo sguardo una donna che, premurosa e diligente, annaffiava e accomodava una bella corona di fiori arancioni al collo di una piccola dea di pietra in riva al Gange, sotto la mia terrazza. Arrivò una capra nera e gliene portò via un boccone. Stava per farsene un altro, ma venne cacciata da una mucca che in un sol colpo ingurgitò tutta la bellezza e le preghiere che la donna stava ancora offrendo alla sua dea. Nessuno si ribellò e presto la donna, la capra e la vacca si allontanarono ognuna per la sua strada, avendo ognuna fatto la sua parte nell’immensa commedia-illusione di miliardi e miliardi di persone e animali, essere visibili e invisibili che in questo stesso momento in miliardi di diversi pianeti nell’eterno tempo dell’infinito universo continuavano a girare nella ruota dell’essere.
Angela, arrivando anni prima su quella terrazza, aveva detto:
«Da qui si vede il mondo come lo deve vedere Iddio…e si capisce che non possa occuparsi di tutto quello che succede»
È possibile che parte della nostra inquietudine di occidentali ci venga dal fatto che vogliamo invece occuparci di quel che succede nel modo ed anche cambiarlo? Che ci sia davvero una grande saggezza nel pensiero orientale secondo cui ciò che è fuori da noi è immutabile e che la sola speranza è cambiare dentro noi stessi? "
Tiziano Terzani "Un altro giro di giostra” Ed. Tea pagg. 201 – 205 |
|
Vai ad inizio pagina Vai a fine pagina |
|
 |
|
|