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di huncke |
Mar 03 Apr, 2012 9:22 am |
Viste: 139 |
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Autore |
Messaggio |
huncke utente attivo

Iscritto: 17 Feb 2009 Messaggi: 2841
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Inviato: Mar 03 Apr, 2012 9:23 am Oggetto: via sassetti |
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Suggerimenti e critiche sempre ben accetti |
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Mario Aliberti bannato

Iscritto: 24 Mar 2012 Messaggi: 859
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Inviato: Mar 03 Apr, 2012 11:08 am Oggetto: |
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Ha uno strano sapore questa immagine, come se fosse senza tempo, o meglio come se avesse una connotazione di più "annate": se mi soffermo sull'automobile tagliata a destra (credo un Alfa ma può essere pure una Fiat) mi riporta agli anni 70 e così pure questa strana atmosfera di luce e colore che le hai impresso......se osservo l'automobile vicino alla signora insieme allo sfondo delle gru mi riporta ai giorni nostri.
Ritornando all'atmosfera, sei stato bravissimo a dare questa tonalità e trovare questo tipo di bilanciamento, questo rapporto tra luce e colore, la rende veramente speciale e le da quel tocco, tipico, della grande foto d'Autore.
Complimenti sinceri e sentiti
mario _________________ già registrato come albatros123 |
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huncke utente attivo

Iscritto: 17 Feb 2009 Messaggi: 2841
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Inviato: Mar 03 Apr, 2012 5:42 pm Oggetto: |
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grazie Mario, era proprio, quello che mi interessava, riuscire da un'immagine apparentemente ordinaria, senza particolari punti d'interesse a creare giocando sulla gestione della luce e del colore, qualcosa di diverso, definendo questi elementi metacompositivi (ma se può dire ?) come punti d'interesse dell'immagine.
forse se il ragazzo con il cane fosse posizionato appena dopo la macchina di destra, la composizione sarebbe stata più bilanciata.
ciaoo  |
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Habrahx non più registrato

Iscritto: 11 Set 2005 Messaggi: 8721
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Inviato: Mar 03 Apr, 2012 7:59 pm Oggetto: |
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Anche se in parte sono d'accordo con l'analisi di Mario -mi piace particolarmente lo sviluppo- io leggo questa immagine da un punto di vista più illustrativo, documentale direi.
Si vedono due personagi umani e un cane; e alcuni alberi spogli, destinati a morire sopraffatti dal cemento.
Ed è proprio questa sopraffazione, questa "waste land" che viene mostrata in questa stupenda fotografia.
Non c'è più spazio per ciò che vive: predomina il potere, che tutto divora con il ferro e il cemento...
"Quali sono le radici che s'afferrano, quali i rami che crescono
Da queste macerie di pietra? Figlio dell'uomo,
Tu non puoi dire, né immaginare, perché conosci soltanto
Un cumulo d'immagini infrante, dove batte il sole,
E l'albero morto non dà riparo, nessun conforto lo stridere del grillo,
L'arida pietra nessun suono d'acque.
C'è solo ombra sotto questa roccia rossa,
(Venite all'ombra di questa roccia rossa),
E io vi mostrerò qualcosa di diverso
Dall'ombra vostra che al mattino vi segue a lunghi passi, o dall'ombra
Vostra che a sera incontro a voi si leva;
In una manciata di polvere vi mostrerò la paura....
T.S. Eliot
Giovanni |
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huncke utente attivo

Iscritto: 17 Feb 2009 Messaggi: 2841
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Inviato: Mer 04 Apr, 2012 12:16 pm Oggetto: |
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Habrahx ha scritto: | Anche se in parte sono d'accordo con l'analisi di Mario -mi piace particolarmente lo sviluppo- io leggo questa immagine da un punto di vista più illustrativo, documentale direi.
Si vedono due personagi umani e un cane; e alcuni alberi spogli, destinati a morire sopraffatti dal cemento.
Ed è proprio questa sopraffazione, questa "waste land" che viene mostrata in questa stupenda fotografia.
Non c'è più spazio per ciò che vive: predomina il potere, che tutto divora con il ferro e il cemento...
"Quali sono le radici che s'afferrano, quali i rami che crescono
Da queste macerie di pietra? Figlio dell'uomo,
Tu non puoi dire, né immaginare, perché conosci soltanto
Un cumulo d'immagini infrante, dove batte il sole,
E l'albero morto non dà riparo, nessun conforto lo stridere del grillo,
L'arida pietra nessun suono d'acque.
C'è solo ombra sotto questa roccia rossa,
(Venite all'ombra di questa roccia rossa),
E io vi mostrerò qualcosa di diverso
Dall'ombra vostra che al mattino vi segue a lunghi passi, o dall'ombra
Vostra che a sera incontro a voi si leva;
In una manciata di polvere vi mostrerò la paura....
T.S. Eliot
Giovanni |
April is the cruelest month, breeding
Lilacs out of the dead land, mixing
Memory and desire, stirring
Dull roots with spring rain.
di pioggia non se ne vede ancora, però le parole di Elliot, sono veramente attuali, e potrebbero accompagnare benissimo la composizione, come scrivi perfettamente tu, gli ultimi alberi come vestigia di un passato, soffocati da nuovi segni, cemento, motori, e in mezzo a tutto questo immutevole la presenza umana, che cerca...
grazie Habrahx per il prezioso commento.
ciaoo  |
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Mario Zacchi utente attivo

Iscritto: 07 Giu 2008 Messaggi: 6655
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Inviato: Mer 04 Apr, 2012 12:59 pm Oggetto: |
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E' un' immagine che ammicca ai contenui ed allo stile di Stephen Shore.
"Perchè l'esistente è già bello in se stesso; non ha più alcun bisogno di un Altro, di alcuna formazione soggettiva, che racchiude sempre in sè un rischio di arbitrarietà".
"Nelle immagini di Shore lo sguardo non sembra attratto da alcun oggetto specifico; è piuttosto rivolto all'intensificazione della realtà stessa, intensificazione che emerge non tanto da oggetti individuali quanto da una situazione, alla quale appartengono anche la luce e lo spazio tra le cose in quanto tale".
Un atteggiamento fotografico di spessore che qui non trova consenso. _________________ Belle foto. O perlomeno belle idee -> |
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huncke utente attivo

Iscritto: 17 Feb 2009 Messaggi: 2841
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Inviato: Mer 04 Apr, 2012 5:42 pm Oggetto: |
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Mario Zacchi ha scritto: | E' un' immagine che ammicca ai contenui ed allo stile di Stephen Shore.
"Perchè l'esistente è già bello in se stesso; non ha più alcun bisogno di un Altro, di alcuna formazione soggettiva, che racchiude sempre in sè un rischio di arbitrarietà".
"Nelle immagini di Shore lo sguardo non sembra attratto da alcun oggetto specifico; è piuttosto rivolto all'intensificazione della realtà stessa, intensificazione che emerge non tanto da oggetti individuali quanto da una situazione, alla quale appartengono anche la luce e lo spazio tra le cose in quanto tale".
Un atteggiamento fotografico di spessore che qui non trova consenso. |
sono un'osservatore distratto delle foto d'autore, però poi mi accorgo in fase editing di seguire delle linee che avevo inconsciamente trattenuto, che improvvisamente saltano fuori. Ed é il caso di questo foto: che una volta gestita mi é apparsa subito familiare.
E l'idea di "intensificazione della realtà stessa... non tanto da oggetti individuali quanto da una situazione, alla quale appartengono anche la luce e lo spazio..." é proprio l'attitudine che mi sono accorto di aver seguito.
Ti ringrazio, perché con friedlander prima e con shore ora mi aiuti a rendere manifesto il riferimento culturale a cui mi avvicino e da cui mi allontano.
ciaoo  |
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Mario Aliberti bannato

Iscritto: 24 Mar 2012 Messaggi: 859
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Inviato: Mer 04 Apr, 2012 5:58 pm Oggetto: |
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Mario Zacchi ha scritto: |
Un atteggiamento fotografico di spessore che qui non trova consenso. |
.........nel senso che non è riuscito ad emulare del tutto e in maniera inconscia, o si tratta proprio di un'altra cosa?
Ciao
mario _________________ già registrato come albatros123 |
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Mario Zacchi utente attivo

Iscritto: 07 Giu 2008 Messaggi: 6655
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Inviato: Mer 04 Apr, 2012 7:56 pm Oggetto: |
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Le foto d' autore (meglio se l' insieme delle foto) rappresentano punti di vista compiuti, frutto di un pensiero (artistico) maturo. Pensiero: qualcosa di complesso, che riguarda molto più che la scelta di un punto di ripresa o di un soggetto. La creatività non è estro allo stato puro, come ingenuamente si crede, ma è piuttosto conoscenza come materia prima, da utilizzare, assemblata in maniera personale, per rappresentare il proprio, di punto di vista. La frequentazione con l' autore che ha saputo raccontarsi è uno dei momenti (non l' unico e nemmeno il principale) in cui si crea questa conoscenza. Una frequentazione che si estende oltre l' opera visiva, toccando il pensiero dell 'artista, la sua vita, il come vede le cose e perché, il da dove viene e come matura la sua produzione, quasi a leggerne una sorta di biografia estesa. L' obiettivo non è carpire il canone, ma formare l' humus: un letto di fertilità mentale da cui giungono echi come strumenti d' interpretazione di sé stessi e degli altri e su cui possa proficuamente attecchire il proprio percorso. Gli artisti (fotografi) affermati non sono composizione impeccabile, ottimi soggetti, colore o bianconero da manuale, ecc. questi sono strumenti. Gli artisti affermati sono pensiero manifesto (pensiero importante, ovviamente). Giudicare una foto (un autore) solo sugli strumenti è riduttivo ed è quello che spesso capita qui (e in luoghi analoghi). Per cui il soggetto eclatante stimola; l' immagine sottile, che parla più per sottinteso (pure se immagine non priva di qualche difetto compositivo - e qui è giusto confrontare con Shore per vedere cosa manca a questo scatto) non stimola o stimola meno. _________________ Belle foto. O perlomeno belle idee -> |
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Webmin utente attivo

Iscritto: 16 Ott 2006 Messaggi: 28048 Località: Militello in Val di Catania
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Mario Aliberti bannato

Iscritto: 24 Mar 2012 Messaggi: 859
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Inviato: Mer 04 Apr, 2012 9:59 pm Oggetto: |
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Mario Zacchi ha scritto: | Gli artisti affermati sono pensiero manifesto (pensiero importante, ovviamente). Giudicare una foto (un autore) solo sugli strumenti è riduttivo.......... |
E' chiaro, adesso, che il Tuo è un discorso "finito", nel senso che poni dei paletti ben precisi ed importanti al fine di identificare una foto/opera d'autore. E' un ragionamento plausibile e direi che congloba un metodo scientifico, o meglio, il metodo standard di valutazione di una "singolarità". E' un insieme di fattori che porta ad essa, dal concetto/ idea, alla percezione esterna, e i cui aspetti si mescolano e si interscambiano, e l'uno non prescinde dall'altro.
Però a questa visione "classica" della identificazione di una singolarità bisogna aggiungere una variabile (per singolarità intendo una univoca, particolare manifestazione del pensiero - fotografico in questo caso - attraverso una personale percezione visiva dell'esistente) perchè, se è vero che tutto nasce dalla mente, dal concetto, dall'idea e si plasma e si fonde con l'esistente in modo tale da creare una sintesi potente, controllata, matematica di ciò che è "sciolto" o disorganico, è pur vero che a questa formula mancherebbe un altro elemento fondamentale per la esternazione e la potenziale riduzione a singolarità della percezione univoca, cioè quello della elaborazione tecnica precedente, successiva, o istantanea, alle due fasi. Essa da sola puo’ variare le sorti della sintesi, nel senso che da essa può derivare il carattere di singolarità della percezione, oppure ridurre il tutto a una frammentazione e depotenziamento del pensiero iniziale. Ovviamente, per il fine che ci interessa, essa può anche mancare del tutto, risolvendosi con i due aspetti primari. Ma, se interviene , può determinare uno squilibrio e una dipendenza tali da risultare essenziale per lo scopo prefissato.
Ciao
mario _________________ già registrato come albatros123 |
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huncke utente attivo

Iscritto: 17 Feb 2009 Messaggi: 2841
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Inviato: Gio 05 Apr, 2012 1:46 pm Oggetto: |
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a questo punto sicuramente per il fatto che vi chiamate entrambi Mario & Mario mi sembra stiate esprimendo lo stesso concetto (IMHO):
- MZ: "Una frequentazione che si estende oltre l' opera visiva, toccando il pensiero dell 'artista, la sua vita, il come vede le cose e perché, il da dove viene e come matura la sua produzione, quasi a leggerne una sorta di biografia estesa. L' obiettivo non è carpire il canone, ma formare l'humus"
- MA: " cioè quello della elaborazione tecnica precedente, successiva, o istantanea..."
entrambi fate riferimento ad una sequenza cronologica humus o elaborazione tecnica precedente, successiva, o istantanea che trascende la percezione immediata diretta dell'opera (sincronica), integrandola in un processo di conoscenza dal quale essa stessa proviene: contestualizzandola dunque in una prospettiva storica (diacronica), geografica, culturale.
Le diverse modalità di analisi sincronica/diacronica possono essere complementari: le stesse attitudini possono essere usate con tutti i limiti anche all'interno del forum, quando di un autore arrivi a conoscere attraverso i commenti, le foto pubblicate sia l'humus che l'elaborazione tecnica precedente, istantanea e successiva (?) e contemporanemante usare gli strumenti tecnici per analizzare quanto prodotto in relazione alle produzione degli altri autori presenti..
... però poi ci si deve anche divertire...
ciaoo
Ultima modifica effettuata da huncke il Gio 05 Apr, 2012 7:10 pm, modificato 1 volta in totale |
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huncke utente attivo

Iscritto: 17 Feb 2009 Messaggi: 2841
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Inviato: Gio 05 Apr, 2012 1:49 pm Oggetto: |
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Webmin ha scritto: | ... un'occasione da approfondire, magari puntualizzando la resa prospettica dei due piani principali: ossia la figura umana e l'ambiente.
Mario |
Mario,
cioé in che modo avresti puntualizzato la resa prospettica dei due piani principali ?
grazie
ciao  |
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Webmin utente attivo

Iscritto: 16 Ott 2006 Messaggi: 28048 Località: Militello in Val di Catania
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