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Notturno di un classico scorcio di Polignano a Mare (BA)
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Canon EOS 350D DIGITAL - 18mm
1.6s - f/3.5 - 800iso
Notturno di un classico scorcio di Polignano a Mare (BA)
di felix78
Mar 13 Dic, 2011 5:37 pm
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Autore Messaggio
felix78
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Iscritto: 26 Feb 2010
Messaggi: 30
Località: corato

MessaggioInviato: Mar 13 Dic, 2011 5:41 pm    Oggetto: Notturno di un classico scorcio di Polignano a Mare (BA) Rispondi con citazione

Fotocamera Canon EOS 350D + 18/55 f.3.5 800 ISO 1.6 s. , 18 mm .Fotocamera poggiata sulla ringhiera del ponte che dà sull'insenatura.Inserito l'autoscatto per ridurre le vibrazioni e/o piccoli spostamenti dovuti alla mano
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feliciano
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AndreaNobili
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Iscritto: 07 Apr 2005
Messaggi: 752
Località: Roma

MessaggioInviato: Mar 13 Dic, 2011 6:00 pm    Oggetto: Rispondi con citazione

no,
non ci siamo, è comunque molto mossa...prova con un cavalletto !!!

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RobertoB.
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Iscritto: 29 Set 2008
Messaggi: 694

MessaggioInviato: Mer 14 Dic, 2011 12:08 am    Oggetto: Rispondi con citazione

http://www.nadir.it/tecnica/FOTO_NOTTURNA/dinotte.htm

FOTO NOTTURNE
Per fare buone foto notturne la prima cosa è usare un obiettivo ben corretto: di notte si usano diaframmi piuttosto aperti e se ci sono aberrazioni ottiche vistose saltano fuori. Perciò sarebbe auspicabile evitare gli zoom per rivolgersi a ottiche fisse. Il classico 50 mm è non soltanto l'obiettivo più luminoso del corredo, ma anche il meglio corretto dalle aberrazioni.
Lo zoom va evitato anche perché la sua scarsa luminosità lo rende poco adatto alle foto notturne. Uno zoom F/2,8 dovrebbe essere usato almeno ad F/5,6 per evitare l'insorgere delle aberrazioni più vistose, ma questo diaframma è un pò troppo chiuso quando si lavora in condizioni di luce scarsa. Un 50mm F/1.4, invece, può già essere usato a F/2 senza alcun problema.
La seconda questione riguarda l'uso di un appoggio stabile: se anche con diaframmi aperti il tempo di otturazione risulta sempre troppo lungo per consentire di evitare il mosso a mano libera, diventa inevitabile l'uso di un cavalletto. Con il cavalletto e un tempo di otturazione lungo si possono ottenere le "strisciate" di luce lasciate dalle auto in movimento o dai fuochi artificiali. Il cavalletto consente anche di utilizzare pellicole di sensibilità non troppo elevata a tutto vantaggio della nitidezza e della qualità d'immagine: 400 ISO sono più che sufficienti. In città usare pellicole per luce diurna e non per luce artificiale. Per quanto possa sembrare paradossale, le pellicole daylight sono le più adatte, perché le luci a fluorescenza usate per le insegne dei negozi hanno una temperatura cromatica molto elevata, addirittura superiore a quella della luce diurna: l'uso di una pellicola tarata per luce artificiale indurrebbe dominanti bluastre molto sgradevoli a vedersi mentre le dominanti calde sono più che accettabili.
Ma il problema fondamentale è l'attenuazione dei contrasti. Fotografare di notte in città vuol dire avere a che fare con contrasti esasperati fra zone illuminate e zone in ombra. Fare una media non servirebbe a niente: l'unico rimedio risiede nell'uso del bracketing: fare diversi scatti a diversi indici di esposizione ottenendo diverse fotografie interessanti, ognuna delle quali "racconterà" la notte in modo diverso.
In BN, se la pellicola è interamente dedicata a foto notturne, si può attenuare il contrasto sottosviluppando il negativo. Questa è una storia a parte, ma in linea di principio con una riduzione del tempo di sviluppo a due terzi del tempo raccomandato dal fabbricante della pellicola, si va sul sicuro. Se invece il soggetto è specifico e ben delimitato, misurare l'esposizione direttamente sul soggetto. In questi casi si rivelano utilissimi gli esposimetri a lettura spot.

(fonte Nadir)
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