Elisabetta |
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NIKON D90 - 180mm
1/200s - f/2.8 - 2000iso
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Elisabetta |
di petegiu |
Gio 07 Nov, 2013 10:05 am |
Viste: 95 |
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Autore |
Messaggio |
petegiu utente attivo

Iscritto: 17 Giu 2006 Messaggi: 4133 Località: Pinerolo
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Inviato: Gio 07 Nov, 2013 10:06 am Oggetto: Elisabetta |
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Suggerimenti e critiche sempre ben accetti _________________ Olympus OM-D E-M1 MKIII - OM-1
"Non è la mera fotografia che mi interessa. Quel che voglio è catturare quel minuto, parte della realtà". (Henry Cartier-Bresson) |
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Webmin utente attivo

Iscritto: 16 Ott 2006 Messaggi: 28048 Località: Militello in Val di Catania
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aerre utente attivo

Iscritto: 08 Nov 2005 Messaggi: 8734 Località: Palermo
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Inviato: Gio 07 Nov, 2013 12:16 pm Oggetto: |
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Quel che dice il buon Mario è sicuramente condivisibile, soprattutto se ragioniamo il taglio e l’inquadratura di una immagine come strumento espressivo.
Un taglio così potente …forte …quasi brutale, dovrebbe cioè in qualche modo rientrare nella logica narrativa del ritratto oltre che prendere le mosse da un semplice spunto formale come può essere la composizione asimmetrica.
Non è detto ovviamente che il taglio non abbia una sua logica narrativa qui, essendo con evidenza una scelta ponderata.
Forse però nella ripresa così ravvicinata e diretta di una espressività “aperta” e solare come quella di Elisabetta, il taglio così netto viene percepito come una sorta di ….come dire …di “chiusura” , …che soffoca insomma la freschezza di quel sorriso, …nega la chiarezza espressiva di quello sguardo sorridente.
O forse è proprio questo contrasto, …questa “dissonanza” …la sua logica narrativa.
In ogni caso c’è però una qualche incertezza nel modo in cui il taglio fa i conti con la figuratività di insieme. E’ un taglio difficile …difficilissimo da calibrare, perché lascia sempre il margine di una certa incompletezza del disegno che avvertiamo come casuale.
Il margine che fa salvo il disegno del naso infatti finisce con il risultare troppo risicato sulle labbra ….pizzicate di lato, mentre in alto lascia intravvedere un triangolino di occhio troppo debole figurativamente per entrare a far parte in modo strutturale del quadro di insieme.
Tutto questo si traduce in una sorta di incompletezza, …almeno viene percepita come tale …apparentemente non giustificata se non dalla casualità, …che riduce le potenzialità espressive dello scatto.
Sicuramente avrei tenuto l’inquadratura meno alta per alzare la linea degli occhi e dare più respiro in basso.
A  _________________ Il ritratto: Uomini, cani, gatti & Co. |
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petegiu utente attivo

Iscritto: 17 Giu 2006 Messaggi: 4133 Località: Pinerolo
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Inviato: Gio 07 Nov, 2013 1:30 pm Oggetto: |
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aerre ha scritto: | Quel che dice il buon Mario è sicuramente condivisibile, soprattutto se ragioniamo il taglio e l’inquadratura di una immagine come strumento espressivo.
Un taglio così potente …forte …quasi brutale, dovrebbe cioè in qualche modo rientrare nella logica narrativa del ritratto oltre che prendere le mosse da un semplice spunto formale come può essere la composizione asimmetrica.
Non è detto ovviamente che il taglio non abbia una sua logica narrativa qui, essendo con evidenza una scelta ponderata.
Forse però nella ripresa così ravvicinata e diretta di una espressività “aperta” e solare come quella di Elisabetta, il taglio così netto viene percepito come una sorta di ….come dire …di “chiusura” , …che soffoca insomma la freschezza di quel sorriso, …nega la chiarezza espressiva di quello sguardo sorridente.
Grazie ad entrambi per le precise ed accurate puntualizzazioni.
In effetti il taglio è stato concepito in fase di scatto non in post quindi una certa idea in testa ce l'avevo,forse dopo aver visto qualcosa di simile in giro.
Un peccato forse l'aver "sprecato " una simile naturalezza davanti al fotografo da parte di Elisabetta,ma anche questo servirà a "crescere" ulteriormente.
O forse è proprio questo contrasto, …questa “dissonanza” …la sua logica narrativa.
In ogni caso c’è però una qualche incertezza nel modo in cui il taglio fa i conti con la figuratività di insieme. E’ un taglio difficile …difficilissimo da calibrare, perché lascia sempre il margine di una certa incompletezza del disegno che avvertiamo come casuale.
Il margine che fa salvo il disegno del naso infatti finisce con il risultare troppo risicato sulle labbra ….pizzicate di lato, mentre in alto lascia intravvedere un triangolino di occhio troppo debole figurativamente per entrare a far parte in modo strutturale del quadro di insieme.
Tutto questo si traduce in una sorta di incompletezza, …almeno viene percepita come tale …apparentemente non giustificata se non dalla casualità, …che riduce le potenzialità espressive dello scatto.
Sicuramente avrei tenuto l’inquadratura meno alta per alzare la linea degli occhi e dare più respiro in basso.
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_________________ Olympus OM-D E-M1 MKIII - OM-1
"Non è la mera fotografia che mi interessa. Quel che voglio è catturare quel minuto, parte della realtà". (Henry Cartier-Bresson) |
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