Quintetto d'archi

haydn · Inviato: Dom 05 Giu, 2011 10:10 pm Oggetto: Quintetto d'archi

Un'altra immagine della stessa serie delle ultime, realizzata durante un concerto di un quintetto d'archi; posizione limitata non potendomi muovere, per cui riprese solo frontali e senza flash. Commenti e critiche sempre graditi.
Sergio

Sisto Perina · bannato Iscritto: 16 Giu 2007 Messaggi: 21882

...e qui mi risparisce il contatto con la realtà Triste

E' forse una fissa mia personale ma un appiglio, un aggancio al reale che non sia solo la lettura del titolo, mi piacerebbe averlo....

ciaoo

haydn · Inviato: Lun 06 Giu, 2011 11:04 am Oggetto:

Ciao Sisto, questo scambio è ormai "caparbio" e mi piace discutere !
Ho lasciato in evidenza quasi tutto lo spartito in primo piano (con un notevole ingrandimento si possono leggere le note), emergono, qua e la, dei lacerti di strumenti e degli accenni anatomici, ho puntato di più sulle mani, il resto della figura come ho scritto nella presentazione è coperto quasi sempre dal leggio ecc... Pensavo bastasse come richiamo alla realtà della rappresentazione.
Mi farebbe piacere un tuo riscontro.
Grazie ancora e ciao
Sergio

leoboia69 · utente attivo Iscritto: 26 Mar 2009 Messaggi: 874

di cosa si tratta si capisce e il lavoro è ben fatto ma come ti ha detto sisto un filo meno astratta mi avrebbe detto di più ,questo a mio parere

Sisto Perina · bannato Iscritto: 16 Giu 2007 Messaggi: 21882

Io parto sempre dal presupposto (in questo tipo di lavori soprattutto...) che un utente qualsiasi che per la prima volta si trovi dinanzi ad un lavoro come questo si fermi un attino, si concentri...magari faccia pure fatica...ma poi , alla fine, arrivi a capire di cosa si tratta e ad immaginare la scena (dico immaginare perchè anche il distorcere le immagini deve lasciar poi un certo spazio all'immaginazione)....
immaginare gli strumenti, lo spartito e magari l'atmosfera che si diffonde....
Qui credo....ripeto, per uno che non ha seguito il tuo iter.....che sia molto difficile avere tutto sotto controllo e abbastanza decifrabile....
A mio avviso la tua postata precedentemente riuniva quel vedo non vedo o meglio, non vedo ma immagino che renderebbe questo lavoro particolarmente felice....
In conclusione: fermare il fluidifica un momento prima dell'estasi dell'autore? Very Happy

haydn · Inviato: Lun 06 Giu, 2011 10:29 pm Oggetto:

Caro Sisto, lo dicevo che la faccenda si fa calda! Non si tratta dell'estasi dell'autore, perchè lo stesso andrebbe avanti fino alla completa dissoluzione, lasciando all'ipotetico osservatore il lavoro di ricomporre il tutto, partendo dal dato formale presentato e da un titolo, più o meno letterario. Dicevo che non si tratta di estasi (che poi sarebbe anche un notevole punto da raggiungere), ma molto più banalmente della natura stessa del filtro fluidifica che è fortemente distruttivo e invasivo; devo ancora provare ad usare densità diverse, ma i primi risultati sono stati deludenti, come sporchi e scialbi. E' ancora tutto in divenire, forse la strada da percorrere è quella del dosaggio dell'opacità sui due livelli di intervento. Mah..!
Ciao e grazie ancora per il tempo che mi dedichi.
Sergio

carrico · non più registrato Iscritto: 20 Giu 2008 Messaggi: 3415

Mah, secondo me l'immagine si percepisce bene, anche con l'aiuto del titolo.
E secondo me ha gli imput giusti ed elementi ben lavorati per poter essere compresa.
Forse chi non è mai stato ad un concerto di questo genere potrà trovarsi in maggiore difficoltà, ma con un po' di attenzione....
Ma poi, chiedo, è proprio importante capire al volo o forse è più importante che l'immagini attiri e inviti alla concentrazione?
Ah, non cercate le frecce e gli indiani, quelli non ci sono.
Ciao.
Enrico

Sisto Perina · bannato Iscritto: 16 Giu 2007 Messaggi: 21882

Claudio R. · non più registrato Iscritto: 12 Apr 2011 Messaggi: 4000

Più che una foto o un lavoro fotografico, sembra più un dipinto.
Nel 1912, leggo dal primo volume delle''Grandi Arti contemporanee'' Apollinaire scrisse un libro dedicato ai pittori cubisti e prendendo come riferimento Sonia Delaunay, conio il termine orfismo o cubismo orfico, si tratta di una pittura fortemente evocativa (da cui il riferimento mitico ad Orfeo, musicista e poeta), che Apollinaire definisce come ".......un piacere estetico puro, una costruzione che colpisce i sensi e un significato sublime, ossia il soggetto. È arte pura". Ma non tutti sono d'accordo, Vilma Torselli in un suo articolo lo definisce ''Una pittura anoggettiva, colore fine a sé stesso, contrasti cromatici simultanei nel linguaggio di un movimento che non riuscirà ad avere un seguito significativo.'', un po' come succede sotto questo lavoro, Sisto e carrico espongono due pareri contrastanti sul lavoro, a me piacerebbe stare nel mezzo, a fare da anello di giunzione fra i due opposti, condivido le perplessità di Sisto, sento la mancanza di aggancio al reale, un input che mi lasci sognare all'interno del quadro, nello stesso tempo, ci sono e si vedono, determinati elementi che permettono di fantasticare all'interno della scena.
Ma sono dei lavori talmente complessi che difficilmente , sopratutto in ambito fotografico troveranno un'unanimità di consenso.
E non si tratta di un uso più o meno appropriato del pennello fluidifica…più un modo di vedere,
a me ricorda molto i prismi elettrici della Delaunay, per questa ragione ho tirato fuori la disputa sull'orfismo, ci vedo delle analogie, il rapporto di opposizione tra le varie tinte, (attenzione il rosso attrae fortemente l'attenzione dello spettatore), privilegi le forme geometriche elementari, i quadrati, i rettangoli, ravvivati da colori lucidi, che danno ritmo e armonia alla composizione, e quest'ultima frase ''armonia alla composizione'' la leggo proprio nella didascalia di un quadro dell'artista, forse è proprio questo il senso che vuoi trasmettere non proprio una scena che ricordi in qualche modo un quartetto d'archi, ma più un'idea di musicalità, di armonia…
Sono curioso di vedere dove ti porterà questo progetto.

haydn · Inviato: Lun 13 Giu, 2011 9:12 pm Oggetto:

Ciao Dersu,
non avevo mai avuto una critica così puntuale e ricca di riferimenti culturali (a cui forse inconsciamente pensavo, limitandomi forse ad un'idea di suggestione cubista), ma che nel contempo mi ha aperto una visuale sul mio modesto lavoro che, francamente, mi mancava. Di ciò ti ringrazio.
Come ho già detto, in risposta ad altri interventi, sto sperimentando, anche perchè la nevrosi dell'immagine è incalzante, non riesco ancora a vedere dove potrò arrivare, ma mi affascina questa possibilità collaterale alla fotografia, anche se mi rendo conto della "non ortodossia" del prodotto finale, specie in un forum di fotografia. Ma ho bisogno di riscontri stimolanti come il tuo che, credimi, è stato uno squarcio di luce!
Grazie ancora e ciao, se vorrai farmi l'onore di commentare ancora te ne sarò grato.
Sergio