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Pio Baistrocchi · Inviato: Gio 05 Ago, 2010 10:14 pm Oggetto: st

Canon450D+70/200 L F4
f/4.5
1/500
ISO 400
73mm

Francesco Ercolano · Inviato: Ven 06 Ago, 2010 1:54 pm Oggetto:

Mi ritrovo spesso a perdermi nelle tue immagini...le trovo, forse con presunzione, molto vicine alle mie più modeste per sensibilità, per ricerca di bellezza, di Poesia nei piccoli particolari che ci circondano...ma a volte, te lo confesso con sincerità, mi sfugge il vero Baistrocchi...
Stavolta, ancora con presunzione, credo di scorgerlo, di afferrarlo...
...in questa immagine ci sono barlumi di introspezione, voglia di leggersi dentro, di trovare risposte, una leggera malinconia...
Per me, una piccola foto semplicemente stupenda...la resa materica degli elementi, l'evanescenza delle ombre, il giardino con la sua Vita che fa' capolino tra le assi...
Mi ha ricordato per un attimo una mia recente foto...luce molto diversa...eppure credo un cuore comune...
Complimenti, Pio...davvero bella,
Franco
Smile

Webmin · Inviato: Ven 06 Ago, 2010 2:26 pm Oggetto:

Tenue e delicata solo come un accenno di brezza serale può essere: emotivamente molto intensa.

Ciao Smile

Pio Baistrocchi · Inviato: Ven 13 Ago, 2010 3:29 pm Oggetto:

Grazie Franchino e Webmin

Massimo Passalacqua · Inviato: Ven 20 Ago, 2010 9:16 pm Oggetto:

Un senso di mistero, un turbamento interiore, questo mi suggerisce questa magnifica immagine.
Magari mi sbaglio era tutt'altro quello che volevi rappresentare (mi piacerebbe saperlo), ma l'analisi oggettiva degli elementi caratterizzanti lo scatto concorda con l'impatto emotivo dello stesso.
Le ombre decise, precisamente leggibili nel loro grafismo, ma sempre più vaghe via via che ci si avvicina ai bordi del fotogramma, quasi a preconizzare sviluppi imprevedibili, percorrono la tormentata superficie, caratterizzata da venature e solchi profondi e interrotta da feritoie che svelano ma non definiscono il mondo retrostante.
Ed è qui, nel concordante richiamo a ciò che si immagina ma non si può descrivere, che si insinua un'inquietudine che mi fa pensare alle sensazioni forti che mi procurò, in giovane età, la visione de "Il posto delle fragole" di Ingmar Bergman, con il suo esistenzialismo colmo di incubi e nutrito dal senso del tempo e della finitezza umana.
Ciao. Smile

massimo